Domande dai lettori
● Che cos’è “la lingua di Canaan” a cui si fa riferimento in Isaia 19:18?
In un punto della “dichiarazione contro l’Egitto” d’Isaia, il profeta predisse: “In quel giorno ci saranno cinque città nel paese d’Egitto che parleranno la lingua di Canaan e giureranno a Geova degli eserciti”. — Isa. 19:1, 18.
Questa profezia, scritta verso il 732 a.E.V., si riferiva a ciò che avrebbe avuto luogo dopo la distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V. I Babilonesi al comando di Nabucodonosor lasciarono nel paese un rimanente di Giudei poveri. Alcuni ribelli uccisero il governatore Ghedalia e il popolo fuggì in Egitto, contrariamente ai consigli di Geremia. (Ger. 41:1-3; 42:9–43:7) Il racconto menziona specificamente tre città dove presero a dimorare: Migdol, Tafnes e Nof. (Ger. 44:1) E può darsi che quelli che fuggirono in Egitto per trovarvi asilo si unissero in questa occasione ai Giudei che erano già nel paese. — Ger. 24:1, 8-10.
La lingua che noi ora chiamiamo ebraico antico non era quella cui si fa riferimento con tale espressione nelle Scritture Ebraiche. A volte fu chiamata la “lingua dei Giudei” o “giudaico”. (2 Re 18:26; Neem. 13:24) Appartiene al gruppo di lingue semitiche, e la lingua usata nel paese di Canaan al tempo di Abraamo pare fosse affine all’ebraico. Una volta che gli Israeliti ebbero occupato la Terra Promessa o il paese di Canaan, la loro lingua poté essere chiamata “la lingua di Canaan” in due sensi. Era simile alla lingua degli abitanti cananei ch’erano stati uccisi, ed era la lingua del popolo che ora governava il territorio di Canaan.
Di conseguenza, il commento di Isaia 19:18 circa le città egiziane che ‘parlavano la lingua di Canaan’ si riferisce alla lingua ebraica parlata nelle città egiziane dai Giudei che vi erano fuggiti.
● Come si usava lo “sterco di colombi” menzionato in 2 Re 6:25? — H. F., U.S.A.
Questo versetto descrive le condizioni esistenti nella città di Samaria quando fu assediata dai Siri ai giorni di Eliseo. Leggiamo: “A suo tempo una grande carestia sorse in Samaria, ed ecco, l’assediavano finché la testa d’un asino valse ottanta pezzi d’argento, e il quarto della misura di un cab di sterco di colombi valse cinque pezzi d’argento”. — 2 Re 6:25.
Conformemente, circa un terzo di litro di sterco di colombi valeva circa 1.476 lire. Ma come il compratore usasse lo sterco è una domanda che è stata ampiamente discussa.
Alcuni hanno pensato che lo “sterco di colombi” si applicasse a una pianta, basando questa veduta sul fatto che gli Arabi usano il nome “sterco di rondine” per una pianta mangiata da persone di pochi mezzi e che nella zona di Samaria cresce una pianta il cui nome latino significa “latte di uccello”. Comunque, non c’è nessuna prova che l’una o l’altra di queste piante fosse chiamata “sterco di colombi” o che fossero disponibili alle persone chiuse nell’assediata Samaria.
Se si deve prendere alla lettera questa espressione, a che cosa serviva lo sterco di colombi? È stato menzionato il fatto che esso è stato usato per lungo tempo come fertilizzante dalle persone del Vicino Oriente. Ma è improbabile che persone sul punto di morire di fame si preoccupassero di concimare le messi che per mesi non avrebbero potuto raccogliere.
C’è la possibilità che lo sterco di colombi fosse usato da mangiare. Nel tentativo di spaventare il popolo di Gerusalemme una volta Rabsache avvertì che l’assedio degli Assiri li avrebbe spinti a ‘mangiare i loro propri escrementi e a bere la loro propria urina’. (2 Re 18:27) L’idea di mangiare sterco è ripugnante, tuttavia il fatto che la fame era così grande che le donne bollivano e mangiavano i loro stessi bambini indica che avrebbero consumato tutto quello che c’era. (2 Re 6:26-29) Benché lo sterco abbia limitato valore nutritivo, gli affamati mangiano spesso qualsiasi cosa per placare gli stimoli della fame. Secondo Giuseppe Flavio, i Giudei assediati dai Romani nel 70 E.V. mangiarono lo sterco di “vecchi mucchi di letame bovino”. E secondo una notizia, durante una carestia avvenuta in Inghilterra nel 1316 E.V. la gente mangiò “i propri figli, cani, topi e sterco di piccioni”.
Forse il più probabile suggerimento è che lo sterco fosse usato come combustibile. Il profeta Ezechiele ricevette il comando di cucinare il proprio cibo con sterco come combustibile per rappresentare le condizioni d’assedio egualmente dure che dovevano abbattersi su Gerusalemme. (Ezec. 4:12-17) Sino a questo giorno, lo sterco bovino essiccato serve da combustibile in alcune parti della terra. Se questa veduta circa lo sterco dei colombi è corretta, il racconto dice semplicemente il costo del cibo (in questo caso la testa di un asino) e il costo del combustibile per cucinarlo. I successivi versetti indicano che la gente non mangiava ancora carne umana cruda.