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AsaAusiliario per capire la Bibbia
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la sua attività a sostegno della pura adorazione. (II Cron. 15:1-7) La pronta reazione di Asa e l’impegno della nazione nel vero servizio di Geova inducono un gran numero di abitanti del regno settentrionale ad abbandonare quella regione per partecipare a una grandiosa assemblea a Gerusalemme nel quindicesimo anno del regno di Asa (963 a.E.V.), assemblea durante la quale viene stipulato un patto che esprime la determinazione di cercare Geova e che prevede la pena di morte per chi non dovesse osservarlo. — II Cron. 15:8-15.
COMPLOTTO E GUERRA CONTRO BAASA
Baasa re d’Israele tentò di impedire il passaggio di chiunque volesse tornare in Giuda fortificando la città di frontiera, Rama, poco più a N di Gerusalemme, sulla strada principale che portava a quella città. Asa, per qualche ragionamento umano o seguendo cattivi consigli, smise di confidare unicamente in Geova e ricorse a diplomazia e a trattative segrete per scongiurare questa minaccia. Prese i tesori del tempio e quelli della casa reale e li mandò a Ben-Adad re di Siria per indurlo a distogliere l’attenzione di Baasa con un attacco contro la frontiera settentrionale di Israele. Ben-Adad accettò, e questa incursione contro città israelite a N interruppe i lavori di costruzione di Baasa costringendolo a ritirare le sue forze da Rama. Asa allora chiamò a raccolta tutta la mano d’opera disponibile nell’intero regno di Giuda e portò via tutte le scorte di materiale edile di Baasa, servendosene per costruire le città di Gheba e Mizpa. — I Re 15:16-22; II Cron. 16:1-6.
Per questo Hanani il veggente andò da Asa e gli fece notare come era stato incoerente a non confidare in Dio che lo aveva liberato dal grande esercito etiope, ricordandogli che “riguardo a Geova, i suoi occhi scorrono tutta la terra per mostrare la sua forza a favore di quelli il cui cuore è completo verso di lui”. Per la sua azione insensata Asa ora avrebbe dovuto affrontare una guerra continua. Irritato dal rimprovero, Asa mise ingiustamente in prigione Hanani e cominciò a opprimere altri del popolo. — II Cron. 16:7-11.
L’affermazione di II Cronache 16:1 che Baasa salì contro Giuda “nel trentaseiesimo anno del regno di Asa” ha causato qualche perplessità, dato che il regno di Baasa, iniziato nel terzo anno di Asa e durato solo ventiquattro anni, era terminato dieci anni prima del trentaseiesimo anno del regno di Asa. (I Re 15:33) Alcuni pensano a un errore dello scriba e ritengono si tratti del sedicesimo o del ventiseiesimo anno del regno di Asa, ma non è necessario un ipotetico errore per far tornare il conto. Commentatori ebrei citano il Seder Olam, il quale suggerisce che il trentaseiesimo anno si contasse dall’inizio del regno separato di Giuda (997 a.E.V.) e corrispondesse al sedicesimo anno di Asa (infatti Roboamo regnò diciassette anni, Abia tre anni e Asa era ora nel sedicesimo anno). (Soncino Books of the Bible, nota su II Cronache 16:1) Tale era anche l’opinione di Ussher. Quindi anche l’apparente contraddizione fra la dichiarazione di II Cronache 15:19 che ‘non ci fu guerra fino al trentacinquesimo [effettivamente, il quindicesimo] anno del regno di Asa’, e quella di I Re 15:16 secondo cui “guerra stessa ebbe luogo fra Asa e Baasa re d’Israele per tutti i loro giorni”, può essere spiegata dal fatto che una volta iniziate, le ostilità fra i due re continuarono come aveva predetto Hanani. — II Cron. 16:9.
MALATTIA E MORTE
Negli ultimi tre anni della sua vita Asa soffrì di una malattia ai piedi (forse gotta), e poco saggiamente si preoccupò della sua salute fisica anziché di quella spirituale. Alla sua morte ricevette degna sepoltura nella tomba che si era preparato personalmente nella città di Davide. — I Re 15:23, 24; II Cron. 16:12-14.
Nonostante si fosse mostrato poco saggio e a volte privo di discernimento spirituale, le sue buone qualità e il fatto che rifuggì dall’apostasia ebbero più peso dei suoi errori, e Asa è considerato uno dei sei re fedeli della casa reale di Giuda. (II Cron. 15:17) Ai quarantun anni del regno di Asa corrisposero, almeno in parte, i regni di otto re d’Israele: Geroboamo, Nadab, Baasa, Ela, Zimri, Omri, Tibni (che governò su una parte di Israele in opposizione a Omri) e Acab. (I Re 15:9, 25, 33; 16:8, 15, 16, 21, 23, 29) Alla morte di Asa salì al trono suo figlio Giosafat. — I Re 15:24.
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Asael
(Àsael) [Dio ha fatto o Dio è uno che agisce].
Figlio di Zeruia, sorella o sorellastra di Davide, e fratello di Abisai e Gioab, quindi nipote di Davide. (I Cron. 2:15, 16) Uno dei trenta principali guerrieri di Davide, Asael era noto particolarmente per la sua agilità, “come una delle gazzelle che sono in aperta campagna”. (II Sam. 2:18; 23:24) Ciò gli fu fatale. Dopo la prova di forza presso la piscina di Gabaon e la successiva disfatta delle forze israelite al comando di Abner, Asael si mise caparbiamente a inseguire lo stesso Abner in fuga. Dopo aver scongiurato due volte Asael di desistere, Abner conficcò con forza l’impugnatura della lancia nell’addome di Asael che morì all’istante. Anche se in risposta alle rimostranze di Abner alla fine Gioab fratello di Asael fece ritirare le forze di Giuda, la morte di Asael amareggiò tanto Gioab che in un’altra occasione con uno stratagemma riuscì a mettere a morte Abner con la spada. — II Sam. 2:12-28; 3:22-27.
In I Cronache 27:7 Asael è menzionato come comandante di divisione secondo la disposizione delle truppe in turni di un mese. Dato che Asael morì prima che Davide diventasse re di tutto Israele, in questo caso il suo nome può riferirsi piuttosto alla sua casa, rappresentata dal figlio Zebadia, menzionato nel versetto come successore di Asael. The Interpreter’s Dictionary of the Bible (Vol. 1, p. 244) suggerisce un’altra versione: “È possibile che abbiamo qui il prototipo della milizia davidica, organizzata dal re all’inizio del suo dominio su Giuda, e che quest’elenco originale sia stato aggiornato con l’inclusione di Zebadia, figlio e successore di Asael al comando”. — Confronta I Cronache capitolo 12.
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Asaf
(Àsaf) [collettore, radunatore; o forse, Geova ha raccolto].
Discendente di Levi da parte di Ghersom. (I Cron. 6:39, 43) Durante il regno di Davide (1077–1037 a.E.V.) Asaf fu nominato dai leviti capo cantore e suonatore di cembali, per accompagnare l’Arca che dalla casa di Obed-Edom era portata nella “città di Davide”. (I Cron. 15:17, 19, 25-29) D’allora in poi Asaf, insieme a Eman ed Etan, prestò servizio dinanzi al tabernacolo dirigendo la musica e il canto. (I Cron. 6:31-34) Come Eman e Iedutun (forse lo stesso Etan), che “profetizzavano con le arpe”, Asaf è chiamato “visionario”. — I Cron. 25:1-6; II Cron. 29:30; 35:15.
I figli di Asaf continuarono a formare un gruppo speciale nella disposizione dell’orchestra e del coro, ebbero una parte importante all’inaugurazione del tempio e mentre l’Arca veniva trasportata nel tempio da Sion (II Cron. 5:12), al tempo delle riforme del re Ezechia (II Cron. 29:13-15) e quando
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