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Persia, persianiAusiliario per capire la Bibbia
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secondo la storia secolare assunse il nome di Dario salendo al trono nel 423 a.E.V. Sembra che questi sia il “Dario” menzionato in Neemia 12:22.
Papiri d’interesse biblico
Numerosi documenti papiracei furono scritti in aramaico da una colonia ebraica che risiedeva a Elefantina, isola del Nilo presso Siene (Assuan), in Egitto; quelli che sono stati rinvenuti risalgono secondo gli storici al periodo che va dal regno di Dario I (iniziato verso il 521 a.E.V.) almeno fino al regno di Dario II (ca. 423-404 a.E.V.). Vi ricorrono i nomi “Sanballat” e “Ioanan” che si pensa corrispondano ai personaggi dagli stessi nomi menzionati in Neemia 4:1 e 12:22. Questi papiri dimostrano l’accuratezza con cui i libri di Esdra e di Neemia descrivono le condizioni esistenti e le comunicazioni ufficiali durante la dominazione persiana. Come afferma G. E. Wright: “Ora ... possiamo renderci conto che l’aramaico di Esdra è esattamente quello dell’epoca, mentre i documenti ufficiali sono del genere di quelli che siamo soliti associare col regime persiano”. (Biblical Archaeology, p. 208) Un documento, attribuito a Dario II, contiene un’ordinanza relativa alla celebrazione della Pasqua da parte della colonia ebraica in Egitto.
FINO ALLA CADUTA E DIVISIONE DELL’IMPERO
A Dario II successe Artaserse II (Mnemone), durante il cui regno l’Egitto si ribellò e i rapporti con la Grecia peggiorarono. Il suo regno (404-358 a.E.V.) fu seguito da quello di suo figlio Artaserse III (anch’egli chiamato Oco), il quale pare abbia regnato per ventun anni circa (358-338 o 337 a.E.V.) e si dice sia stato il più sanguinario di tutti i sovrani persiani. Sua maggiore impresa fu la riconquista dell’Egitto. Secondo la storia secolare seguirono poi Arse che regnò per due anni e Dario III (Codomanno) che regnò per cinque anni, durante il cui regno Filippo il Macedone fu assassinato (336 a.E.V.) e gli succedette il figlio Alessandro. Nel 334 a.E.V. Alessandro cominciò la sua campagna contro l’impero persiano, sconfisse gli eserciti persiani prima presso il fiume Granico all’estremità NO dell’Asia Minore poi a Isso all’estremità opposta (333 a.E.V.). Infine, dopo che i greci ebbero conquistato la Fenicia e l’Egitto, nel 331 a.E.V. cadde Gaugamela, l’ultima posizione persiana, e l’impero giunse alla sua fine.
Dopo la morte di Alessandro e la successiva divisione dell’impero, Seleuco Nicatore si impadronì di gran parte dei territori asiatici con al centro la Persia. La dinastia dei Seleucidi ebbe così inizio e continuò fino al 64 a.E.V. Sembra che con Seleuco Nicatore cominci a manifestarsi la figura profetica del “re del nord” della profezia di Daniele, in opposizione ai Tolomei che regnavano in Egitto, i quali inizialmente sembrano assumere il ruolo del simbolico “re del sud”. — Dan. 11:4-6.
I Seleucidi dovettero ritirarsi nella parte occidentale del loro dominio a motivo delle incursioni dei parti, che nel III e II secolo a.E.V. conquistarono la Persia propriamente detta. Questi nel 226 E.V. furono sconfitti dai Sasanidi che regnarono fino alla conquista araba avvenuta nel 642.
La profezia di Ezechiele (27:10) include dei persiani fra gli uomini di guerra che prestavano servizio nell’esercito della ricca Tiro e contribuirono al suo splendore. La Persia è menzionata anche fra le nazioni che fanno parte delle orde guidate dal simbolico “Gog del paese di Magog” contro il popolo del patto di Geova. — Ezec. 38:2, 4, 5, 8, 9.
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PescaAusiliario per capire la Bibbia
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Pesca
Vedi CACCIA E PESCA.
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Pesci
Questi e altri animali acquatici furono portati all’esistenza da Dio nel quinto giorno creativo. (Gen. 1:20-23) Anche se l’uomo fu autorizzato a cibarsi di pesce solo dopo il Diluvio, sin dall’inizio doveva tenere soggette queste creature. (Gen. 1:28; 9:2, 3) Ma invece di esercitare il giusto dominio sugli animali, alcuni uomini “han vaneggiato” nei loro ragionamenti e hanno finito per venerare la creazione. (Rom. 1:20-23) Per esempio, il babilonese Ea, dio delle acque, era raffigurato come un uomo dal corpo di pesce; la siriana Atàrgatis era una dea pesce; e in Egitto non solo certi pesci erano considerati sacri, ma sono stati rinvenuti anche pesci mummificati. Culti del genere naturalmente erano vietati dalla legge data da Dio a Israele. — Deut. 4:15-18.
Era molto appropriato che Gesù Cristo, il “Figlio dell’uomo” (Matt. 17:22), a cui dovevano essere sottoposti anche i pesci, in due occasioni dimostrasse il suo potere riempiendo miracolosamente di pesce le reti degli apostoli. — Sal. 8:4-8; Ebr. 2:5-9; Luca 5:4-7; Giov. 21:6.
NELL’ALIMENTAZIONE
Il pesce, alimento molto nutriente e facile da digerire, aveva evidentemente una parte importante nell’alimentazione degli egiziani e anche degli schiavi ebrei; infatti nel deserto la folla mista e i figli di Israele desideravano il pesce che erano soliti mangiare in Egitto. (Num. 11:5) L’economia egiziana subì quindi un duro colpo quando il pesce del Nilo morì perché Geova aveva trasformato in sangue le acque dell’Egitto. — Eso. 7:20, 21.
Il pesce continuò a essere un alimento importante per gli israeliti una volta stabiliti nella Terra Promessa. Una delle porte di Gerusalemme si chiamava “Porta dei Pesci” e ciò fa pensare che lì o nelle vicinanze ci fosse un mercato del pesce. (II Cron. 33:14) In un periodo successivo i tiri, come viene menzionato da Neemia, vendevano pesce a Gerusalemme anche di sabato. — Nee. 13:16.
Il pesce, comunemente arrostito sulla brace oppure salato e seccato, spesso veniva mangiato col pane. È probabile che i pesci coi quali Gesù sfamò miracolosamente prima 5.000 e poi 4.000 uomini, oltre alle donne e ai bambini, fossero seccati e salati. (Matt. 14:17-21; 15:34-38) Dopo la risurrezione Gesù mangiò del pesce arrostito per dimostrare agli apostoli che non stavano contemplando uno spirito, e un’altra volta preparò una colazione a base di pane e pesce arrostito sulla brace. — Luca 24:36-43; Giov. 21:9-12.
PESCI DELLA PALESTINA
Ad eccezione del Mar Morto, le acque interne della Palestina sono ricche di pesci. Vi si trovano abramide, carpa, pesce persico e un pesce del genere Chromis, il Chromis simonis, il cui maschio ha la singolare abitudine di tenere in bocca le uova, circa 200, e i piccoli vi rimangono per diverse settimane dopo essere usciti dall’uovo.
PURI E IMPURI
Anche se la sapienza di Salomone abbracciava il campo della storia naturale, incluse nozioni sui pesci (I Re 4:33), nelle Scritture non è mai menzionato per nome un particolare tipo di pesce. Tuttavia la Legge distingueva fra animali acquatici puri e impuri. Solo gli animali acquatici con pinne e scaglie erano puri e quindi commestibili; questo escludeva polipi, anguille, lamprede, razze, squali e crostacei, molti dei quali si nutrono di
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