I cristiani devono aspettarsi la persecuzione
“Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione riguardo a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”. — 2 Tim. 3:12.
1. Mentre leggiamo il racconto biblico della persecuzione dei servitori di Dio, quali domande sorgono nella nostra mente?
CHIUNQUE ha letto la Bibbia conosce i molti racconti della persecuzione dei servitori di Dio a motivo della loro fedeltà nel suo servizio. Questa persecuzione ha preso la forma di ingiurie verbali, imprigionamento, percosse e perfino morte. Rimarchevoli esempi di fedeltà di fronte alla persecuzione sono Giobbe, Daniele nella fossa dei leoni, Paolo che ricevette “cinque volte quaranta colpi meno uno”, e, soprattutto, Cristo Gesù che cedette la sua stessa vita ai persecutori. L’undicesimo capitolo del libro di Ebrei fa questa descrizione delle sofferenze dei fedeli servitori di Dio in tempi precristiani: “Essi furono lapidati, furono provati, furono segati a pezzi, morirono ammazzati con la spada, andarono in giro in pelli di pecore, in pelli di capre, mentre erano nel bisogno, nella tribolazione, maltrattati . . . Errarono in deserti e monti e caverne e spelonche della terra”. Anche mentre leggiamo questo vivido racconto siamo spinti a chiedere: Perché? Sì, perché un fedele servitore di Dio dovrebbe subire tale maltrattamento? Non potrebbe Dio proteggerlo? E i cristiani d’oggi devono aspettarsi tale persecuzione? In tal caso, come possono sopportarla fedelmente e uscirne vittoriosi? — 2 Cor. 11:24; Ebr. 11:37, 38.
PERCHÉ SONO PERSEGUITATI
2, 3. (a) Dove dobbiamo guardare per trovare l’origine di questa persecuzione? (b) Che cosa portò al sorgere d’inimicizia fra Satana e i servitori di Geova?
2 Per sapere l’origine di questa persecuzione e della ragione d’essa dobbiamo andare all’inizio della Bibbia e trovarla nei primi tre capitoli di Genesi. Qui leggiamo della creazione della terra e della formazione d’essa come abitazione per l’uomo. Infine, abbiamo il racconto della creazione del primo uomo, Adamo, e quindi di sua moglie, Eva. Benignamente, Dio diede loro istruzioni per vivere ed essere in armonia col loro Creatore. Ricevettero grande libertà di muoversi nella loro dimora paradisiaca e di mangiare del frutto e della vegetazione che vi trovavano. La loro gioia era accresciuta dall’amorevole dominio che dovevano esercitare sulla creazione animale nel giardino, e dalla meravigliosa prospettiva di allevare una famiglia in queste felici condizioni. (Gen. 1:28-30) Giustamente, Dio richiese che gli ubbidissero, e questo significava astenersi dal mangiare il frutto di un certo albero nel giardino. Naturalmente, questo non era difficile, poiché c’erano molti altri alberi da cui potevano mangiare a sazietà. (Gen. 2:17) Dio non nascose loro il fatto che la disubbidienza a questa semplice richiesta avrebbe significato la perdita della loro vita.
3 A questo punto un terzo personaggio entrò nel giardino sotto forma di serpente. Parlando astutamente alla donna, egli la sedusse con false promesse a mangiare del frutto proibito. In seguito, Adamo si unì a lei in questo atto di ribellione contro Dio. Per questo furono giustamente condannati a morte da Dio. Proseguendo oltre nel trattare col serpente, Dio disse: “Io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti ferirà la testa e tu gli ferirai il calcagno”. (Gen. 3:15) Il serpente inteso realmente è identificato altrove in Satana, il Diavolo. (Riv. 12:9) La donna vien mostrato che è la grande organizzazione celeste di sante creature di Dio, rappresentata come sua moglie. (Riv. 12:1-6; Isa. 54:1-6) In questa sentenza espressa contro Satana, Geova Dio stabilì che fra Satana e il seme o progenie della donna di Dio sarebbe esistita inimicizia o odio. Solo la finale distruzione di Satana avrebbe posto fine a questa inimicizia.
4. Come si è espressa l’inimicizia di Satana, e perché, specialmente in questo periodo di tempo, dobbiamo prepararci a sopportare la persecuzione?
4 Il biasimo e la persecuzione che si sono abbattuti sui servitori del vero Dio sin da quel tempo sano stati l’espressione dell’inimicizia di Satana predetta da Geova. Opponendosi quindi con violenza a questi servitori di Dio, Satana ha cercato di farli volgere contro Dio, proprio come fece nel caso della prima coppia umana. Questo acceso odio di Satana non si è spento durante i quasi seimila anni da quando ebbe origine in Eden. Nel giorno di Gesù divampò furiosamente contro di lui allorché Satana cercò di sopprimere questo promesso ‘seme della donna’. Gesù avvertì i suoi seguaci che la stessa persecuzione si sarebbe abbattuta anche su di loro. “Tenete presente la parola che vi ho detta: Lo schiavo non è maggiore del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. (Giov. 15:20) E ora, nel tempo della fine di questo sistema di cose, l’inimicizia di Satana contro i servitori di Geova raggiunge nuovi massimi di violenza e furia, proprio come disse Giovanni in Rivelazione 12:13-17. Sì, egli sa molto bene che la sua fine si avvicina (Riv. 12:12), e non desisterà dall’esprimere la sua amara inimicizia contro tutti quelli che servono Geova. Quell’inimicizia si placherà solo quando “l’originale serpente, colui che è chiamato Diavolo e Satana”, sarà schiacciato sotto il calcagno del seme della donna di Dio subito dopo Armaghedon. Dobbiamo dunque prepararci a sopportare la persecuzione. — Riv. 12:9; 19:11 fino a 20:3.
DIVERSE SPECIE DI PERSECUZIONE
5. Qual è una delle più miti forme di persecuzione, e dovrebbe essa sgomentarci?
5 In tutte le Scritture leggiamo di molte diverse specie di persecuzione usate dall’avversario contro i fedeli servitori di Geova, le quali ancora oggi sono usate tutte da lui. Una delle più miti forme di persecuzione è l’ingiuria verbale. Lo scopo d’essa non è solo di far indietreggiare il servitore di Dio ma di avvelenare la mente di altri affinché non ascoltino la predicazione della buona notizia. Naturalmente, a nessuno piace sentirsi dire parole spregevoli o che si dicano menzogne di lui. Ma Gesù disse che questo non era una ragione per allarmarsi, piuttosto, il contrario. “Felici voi, quando vi biasimeranno e vi perseguiteranno per amor mio e mentendo diranno contro di voi ogni sorta di malvagità”. E perché dovremmo essere felici subendo tale spiacevole trattamento? “Rallegratevi e saltate per la gioia, poiché la vostra ricompensa è grande nei cieli; giacché in questo modo perseguitarono i profeti prima di voi”. — Matt. 5:11, 12.
6. Che cosa disse Gesù circa l’opposizione di parenti, e come l’esperienza di Giobbe ci aiuta a sopportarla?
6 Una forma di persecuzione più subdola e spesso più difficile da sopportare è l’opposizione dei parenti. Talvolta cristiani convertiti da poco riscontrano che i parenti che amano caramente e che sono sempre stati molto vicini a loro cominciano ora a opporsi e a perseguitarli, a motivo del loro nuovo modo di vivere. Il fedele uomo Giobbe dovette sopportar ciò al colmo della sua sofferenza. Dopo che egli ebbe perduto quasi tutto quello che aveva, sua moglie si volse contro di lui, dicendo: “Mantieni ancora la tua integrità? Maledici Dio e muori!” (Giob. 2:9; 19:17) Ma Giobbe, sebbene con gran dolore e senza dubbio punto sul vivo per questo crudele attacco da quella che avrebbe dovuto confortarlo, mantenne la sua integrità a Geova. E dobbiamo mantenerla anche noi in simili prove, per quanto possano essere dure. Gesù disse che sarebbe accaduto così: “Poiché son venuto a creare divisione, ponendo un uomo contro suo padre, e la figlia contro sua madre, e la giovane nuora contro la suocera. In realtà, i nemici dell’uomo saranno quelli della sua propria casa”. — Matt. 10:35, 36.
7. Qual è la giusta attitudine verso l’imprigionamento come forma di persecuzione?
7 Un metodo di persecuzione preferito da Satana è l’imprigionamento. Egli lo ha spesso usato dopo aver mosso false accuse, come nel caso di Giuseppe, figlio di Giacobbe, che fu gettato in una prigione egiziana dietro la falsa accusa d’aver tentato di usare violenza alla moglie del suo padrone. Questo dev’essere stato molto duro da sopportare per Giuseppe, che sapeva molto bene d’essere innocente dell’ignobile accusa. Che cosa fece egli? Forse evase e si liberò e cercò di rivendicarsi delle false accuse? No, in realtà Giuseppe non fece una tal cosa. Attese pazientemente che Geova lo liberasse al tempo e nel modo da Lui stabilito. Questo è esattamente ciò che Geova fece, e come risultato Giuseppe fu esaltato a un’alta posizione sotto il Faraone, e fu usato ulteriormente da Geova alla sua propria gloria e lode. Che meravigliosa ricompensa ebbe Giuseppe per aver perseverato fedelmente nella persecuzione!
8. Da quali altri esempi di imprigionamento di servitori di Geova possiamo trarre coraggio?
8 Altri servitori di Dio, come il profeta Geremia e l’apostolo Paolo, furono gettati in prigione per la loro baldanza nel dichiarare la verità della Parola di Dio sebbene fosse loro proibito. È sempre la pubblica dichiarazione delle verità dei propositi di Geova che l’avversario desidera fermare. A motivo della loro fedeltà come testimoni di Geova nel predicare la buona notizia migliaia di nostri fratelli furono gettati in prigione e campi di concentramento nella Germania di Hitler. Migliaia d’altri hanno subìto simile persecuzione nei campi di prigionia comunisti. Un fratello recentemente liberato trascorse ventiquattro anni nelle prigioni naziste e comuniste e si rifiutò di compromettersi. Molti nelle prigioni naziste avrebbero potuto comprare la libertà rinnegando la loro fede, ma non considerarono ciò neppure per un momento. In verità, continuarono a predicare in prigione e vi trovarono molte “pecore” di Geova. In tutte queste prove furono sostenuti dalla promessa di Dio in Rivelazione 2:10: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova”. Sì, essi furono “pienamente messi alla prova” e provarono a se stessi che Geova poteva salvarli.
9. In che modo l’avversario ha usato la violenza fisica come forma di persecuzione?
9 Andando oltre il semplice imprigionamento, la persecuzione nei tempi biblici assunse spesso la forma di violento oltraggio fisico. La Suprema Corte Giudaica comandò di fustigare gli apostoli per dissuaderli dal predicare intorno alla risurrezione di Gesù. (Atti 5:40) Paolo e Sila ebbero gli abiti strappati e furono quindi battuti con verghe a Filippi a causa della loro attività missionaria cristiana. (Atti 16:22, 23) Più recentemente, in Africa, centinaia di nostri fratelli sono stati circondati dai soldati e crudelmente battuti col calcio dei fucili nel tentativo di costringerli ad adorare in modo idolatra un emblema nazionale.
10. Com’è stata usata la violenza della turba contro i cristiani?
10 La violenza della turba è un’altra arma di persecuzione usata da Satana sia in tempi biblici che oggi. Fu usata dai Giudei contro Gesù Cristo, dopo che la sua franca predicazione nella sinagoga della sua città natale di Nazaret ebbe ferito le loro suscettibilità religiose. (Luca 4:28, 29) L’apostolo Paolo fu oggetto dell’azione di una turba in almeno due occasioni, a Tessalonica e a Listra, dove Paolo fu così gravemente lapidato dalla turba che venne trascinato fuori della città e lasciato per morto. Ma Paolo si riprese e, con meraviglioso coraggio, tornò nella città per rafforzarvi i discepoli, incoraggiandoli a rimanere nella fede, e dicendo: “Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni”. (Atti 14:19-22; 17:5) Migliaia di nostri fratelli negli Stati Uniti e in altri paesi hanno coraggiosamente sopportato l’azione di turbe in anni recenti e con ciò la loro fede è stata rafforzata.
11. (a) Qual è l’ultima arma dei persecutori, e quali incoraggianti esempi di fedeltà fino alla morte abbiamo? (b) Che cosa può rafforzarci a essere fedeli davanti alla morte violenta?
11 L’ultima arma dei persecutori è la morte. Anche questa è stata largamente usata da Satana come Geova glielo ha permesso. Nei primi giorni della giovane congregazione cristiana i fratelli furono rafforzati dal magnifico esempio di Stefano, lapidato e ucciso da una fanatica turba di capi religiosi giudei. In seguito, l’apostolo Giacomo fu messo a morte con la spada per mano di Erode Agrippa I. (Atti 7:57-60; 12:1, 2) Il più eccellente esempio di fedeltà fino alla morte nella persecuzione è il Signore Gesù Cristo. Riguardo a lui Paolo dice: “Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio”. (Ebr. 12:2) Ci vuole coraggio per rimanere saldi davanti alla morte sicura. Fu il coraggio che nell’autunno del 1944 permise a Jonathan Stark di affrontare la morte per impiccagione con completa calma, nel campo di concentramento di Sachsenhausen in Germania. Allorché il boia, un indurito criminale, esitò, e il comandante del campo dimenticò di gridare gli ordini, Jonathan intervenne: “Perché esitate? Schieratevi per Geova e per Gedeone”. Che cosa permette ai cristiani di guardare in faccia la morte violenta senza tremare? È la loro sicura speranza nella promessa di Geova di risuscitarli come risuscitò anche Gesù Cristo: “Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. (Riv. 2:10) “Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima”. — Matt. 10:28.
CONDOTTA CRISTIANA NELLA PERSECUZIONE
12, 13. (a) Siamo forse sorpresi quando si verifica persecuzione, e perché date questa risposta? (b) Quale dovrebbe essere la nostra reazione alle ingiurie verbali?
12 Poiché la persecuzione è chiaramente qualche cosa che Geova permette si abbatta sui suoi servitori come prova della loro integrità, non dovremmo essere sorpresi quando si verifica persecuzione di una specie o di un’altra. In verità, se non dobbiamo sopportare qualche prova del genere, ci chiediamo se siamo realmente sulla via cristiana. Naturalmente, non tutti devono affrontare la morte per provare l’odio dell’avversario. A volte è solo l’ingiuria verbale che si abbatte infine su tutti quelli che partecipano all’opera del cristiano di predicare la buona notizia di casa in casa. In tal caso, quale dovrebbe essere la reazione del predicatore cristiano?
13 Il miglior modo per rispondere a questa domanda è di chiedere: Che cosa avrebbe fatto Cristo Gesù? Non dobbiamo indovinare la risposta, poiché essa ci è data in 1 Pietro 2:23: “Quando era oltraggiato, non rese oltraggio. Quando soffriva, non minacciò, ma continuò ad affidarsi a colui che giudica giustamente”. Se Gesù avesse oltraggiato quelli che lo ingiuriavano, sarebbe sceso al loro basso livello e sarebbe divenuto come il Diavolo, il cui nome significa “Calunniatore”. Avrebbe rinnegato lo scopo per cui era nato, che era di “rendere testimonianza alla verità”, di non essere calunniatore di quelli che gli si opponevano. (Giov. 18:37) Gesù sapeva che qualsiasi ingiuria lanciata contro di lui era solo per permesso del Padre suo, e quindi dimostrò completa sottomissione alla volontà di Geova sopportando la persecuzione in silenzio. Quando noi siamo similmente sottoposti a parole di scherno e false accuse, può esserci anche l’opportunità di dare una risposta moderata, come mostrò Paolo. “Quando siamo oltraggiati, benediciamo; quando siamo perseguitati, sopportiamo; quando siamo diffamati, supplichiamo”. (1 Cor. 4:12, 13) Quando ci vengon dette parole accese e adirate, una parola calma può spesso essere come olio su acque agitate. “La lingua dolce spezza le ossa”. (Prov. 25:15, Na) Sì, colui che è così contrario che il suo spirito è duro come ossa può talvolta esser persuaso da una risposta calma. — Prov. 15:1.
14. (a) Quale intendimento ci aiuterà a resistere alla persecuzione? (b) Come dimostrarono gli apostoli la giusta veduta della persecuzione?
14 Per poter resistere ad aspra persecuzione per un lungo periodo di tempo dobbiamo capire perché è permessa. Quando abbiamo studiato la Bibbia e conosciamo l’origine della malvagità, sappiamo che Satana è completamente impegnato a cercar di distruggere la fede di ognuno che serve Dio. Sappiamo che se vogliamo essere benedetti da Geova con la vita eterna nel suo Nuovo Ordine, dobbiamo prima provare che siamo idonei per viverci. La nostra integrità e saldezza devono essere provate. Geova ci ha detto che permetterà a Satana di recare persecuzione su noi a questo scopo, e la nostra fedele perseveranza sarà una rivendicazione del suo grande Nome. Sapendo ciò, possiamo rallegrarci nella persecuzione come si rallegrarono gli apostoli. Gli Atti degli Apostoli sono un elettrizzante racconto della prova della fede di quella piccola schiera di cristiani. Essi furono gettati in prigione, e quando l’angelo di Dio li liberò in modo miracoloso ripresero immediatamente la loro predicazione con baldanza. Ancora una volta furono trascinati davanti alla Corte Suprema dei Giudei. Sebbene fosse loro comandato di smettere di predicare intorno al risuscitato Gesù, essi risposero con baldanza: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Questa volta essi furono fustigati e ricevettero il comando di non predicare più. Li ridusse questo finalmente al silenzio? La crescente severità della persecuzione li intimidì ora e li fece nascondere? Leggete la risposta in Atti 5:41, 42: “Questi se ne andarono perciò dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi perché erano stati ritenuti degni d’esser disonorati a favore del suo nome. E ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. Sì, furono felici che Geova avesse dato loro questa opportunità di dimostrare il loro ardente amore per lui. Questa è la giusta veduta della persecuzione.
15. Quale dovrebbe essere la nostra attitudine verso gli uomini che ci perseguitano? Fate esempi.
15 Ma quale dovrebbe essere la nostra attitudine verso gli uomini che infliggono la persecuzione? Gesù diede la semplice risposta: “Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano”. (Matt. 5:44) È questo umanamente possibile? Poterono i nostri fratelli in Germania provare amore per i loro persecutori nazisti che li battevano brutalmente con scudisci d’acciaio finché perdevano i sensi, che costringevano persone anziane a fare lavoro forzato e a portare gravi pesi finché crollavano, e che diedero loro così poco da mangiare che molti si indebolirono al punto d’essere incapaci di resistere ai ratti che li fecero morire rosicchiati? Poterono ugualmente mostrare amore a uomini che li trattavano in modo così disumano? Dipende dal genere di amore che intendete. Ovviamente non potevano provare per loro il fraterno affetto indicato dalla parola greca philia. Ma che dire dell’altruistico amore basato sul principio noto ai Greci come agape? Sì, essi poterono mostrare e mostrarono effettivamente questa specie d’amore. Continuando a predicare ai loro persecutori, manifestando i princìpi cristiani nel trattare con loro, mostrarono tale amore e come risultato persino alcuni persecutori divennero testimoni di Geova.
16. Quale veduta ci aiuterà a mostrare amore ai persecutori umani?
16 Alcuni persecutori, comunque, maltrattano i cristiani per ignoranza. Molti sono accecati alla verità della Parola di Dio da Satana, che si presenta come angelo di luce. (2 Cor. 4:4; 11:14) Quando possiamo vedere Satana come originale e principale persecutore dei servitori di Dio, e gli uomini semplicemente come suoi strumenti, siamo aiutati ad avere un’attitudine più amorevole verso i persecutori umani. Stefano vide le cose in questo modo e, anche mentre stava morendo, gridò: “Geova, non imputare loro questo peccato”. — Atti 7:60.
17. Dite due cose buone che possono risultare dalla persecuzione.
17 Quindi non si dovrebbe considerare sempre la persecuzione come una cosa cattiva. Spesso ha buoni risultati quando la sopportiamo fedelmente. Primo, ci rafforza individualmente, purché la comprendiamo e comprendiamo perché Geova la permette. Colui che ha sopportato persecuzione a motivo della sua fede e ne è uscito vittorioso con il sostegno dello spirito santo di Geova prova un indescrivibile senso di gioia. È grato a Geova per avergli permesso di mostrare la sua fedeltà e per avergli dato la forza di perseverare. È avvicinato a Geova molto di più. Secondo, la nostra fedeltà davanti all’opposizione è spesso fonte di forza per i nostri conservi credenti. La fedele perseveranza di Paolo nei legami della prigionia, e la sua baldanza nel continuare a predicare la buona notizia in quella condizione ebbe un effetto molto rafforzante su molti cristiani di Roma. “I legami della mia prigionia son divenuti di pubblica conoscenza in relazione con Cristo fra tutta la guardia pretoriana e tutti gli altri; e la maggioranza dei fratelli nel Signore, provando fiducia a motivo dei legami della mia prigionia, mostrano ancor più coraggio nel dichiarare la parola di Dio senza timore”. — Filip. 1:13, 14.
18. Quale altro buon risultato può venire dalla fedele perseveranza nella persecuzione?
18 Un terzo eccellente risultato della fedele perseveranza nella persecuzione è che il nome di Geova è onorato. “Poiché se qualcuno, per coscienza verso Dio, sopporta cose dolorose e soffre ingiustamente, questa è cosa grata. Poiché quale merito vi è se, quando peccate e siete schiaffeggiati, lo sopportate? Ma se, quando fate il bene e soffrite, lo sopportate, questa è cosa grata presso Dio”. (1 Piet. 2:19, 20) Geova è sempre contento quando seguiamo la condotta saggia e retta. Egli dice: “Sii saggio, figlio mio, e si rallegrerà il mio cuore, e potrò rispondere a chi mi insulta”. (Prov. 27:11, Na) Dal tempo della caduta di Adamo, Satana ha schernito Geova. Se manchiamo di sopportare la persecuzione, diamo solo a Satana un’ulteriore ragione per schernire Dio. Ma quando traiamo forza dalla Parola di Dio e dal suo spirito santo e rimaniamo fermi sotto ogni specie di opposizione, diamo a Geova una vivente risposta per lo schernitore. Quindi Satana deve allontanarsi senza soddisfazione. Vogliamo rallegrare Geova, non è vero? Quindi sopportiamo gioiosamente, sì, felicemente, la vergogna a motivo del suo incomparabile nome.
19. Perché non dobbiamo vergognarci quando siamo perseguitati per il fatto che serviamo Geova?
19 Guardando la persecuzione in questo modo, non ci vergogneremo mai. Sebbene siamo “oggetto di odio da parte di tutti” a motivo del nome di Cristo e siamo considerati come “il rifiuto del mondo, lo scarto di ogni cosa”, non abbiamo ragione di allarmarci o preoccuparci. (Matt. 10:22; 1 Cor. 4:13) Così si sentì Paolo in merito a ciò poiché disse a Timoteo: “Perciò non ti vergognare della testimonianza intorno al nostro Signore, né di me prigioniero per amor suo . . . Per questa stessa causa soffro anche queste cose, ma non mi vergogno”. (2 Tim. 1:8, 12) Anche Pietro fu d’accordo con questo. “Ma se soffre quale cristiano, non provi vergogna, ma continui a glorificare Dio in questo nome”. (1 Piet. 4:16) Se siamo convinti che la nostra credenza è giusta e facciamo la volontà di Dio, ogni vergognoso trattamento, ingiuria e persecuzione che dovremo quindi sopportare non ci scoraggerà ne ci farà smettere il servizio di Geova. Questo è avvenuto nel caso di testimoni di Geova in Portogallo in tempi moderni. Sebbene un’intera congregazione fosse di recente arrestata, processata e falsamente condannata, questo non ha fatto abbandonare ai testimoni di Geova in quel paese il servizio del loro Dio.
20. Come possiamo essere sicuri che possiamo resistere anche da soli nella persecuzione?
20 La nostra fiducia in Geova ci permetterà, se necessario, di resistere da soli alla persecuzione. Il fedele uomo Giobbe resistette a tale prova senza aiuto o conforto umano, e Geova lo sostenne benignamente. “Voi avete udito della perseveranza di Giobbe e avete visto il risultato che Geova diede, che Geova è molto tenero in affetto e misericordioso”. (Giac. 5:11) Anche Paolo dovette assumere tale atteggiamento da solo a Roma e ne uscì vittorioso. “Nella mia prima difesa nessuno mi venne accanto, ma tutti mi abbandonavano — non sia loro imputato — ma il Signore mi stette vicino e mi infuse potenza, affinché per mezzo mio la predicazione fosse pienamente compiuta e tutte le nazioni la udissero; e fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni opera malvagia e mi salverà per il suo regno celeste”. (2 Tim. 4:16-18) Nei nostri stessi tempi abbiamo visto gli esempi di saldezza di fratelli come Stanley Jones e Harold King, che sopportarono rispettivamente fino a sette e cinque anni di segregazione cellulare nelle prigioni della Cina comunista. Certo, Geova non abbandona quelli che ripongono tutta la loro fiducia e fede in lui. “Geova è il mio soccorritore; non avrò timore. Che cosa mi può fare l’uomo?” — Ebr. 13:6.
21. Malgrado la persecuzione certa, perché possiamo affrontare il futuro con piena fiducia?
21 Tenendo presenti le sicure promesse di Geova e ricordando il fedele esempio dei nostri fratelli sotto la persecuzione, non dobbiamo temere il futuro, anche se esso recherà su di noi tutta l’ardente ira di Satana, gli spasimi della sua morte. Sappiamo che Geova permette che subiamo una prova per dimostrare la nostra fede e per la rivendicazione del suo grande Nome. Sappiamo anche che “Dio è fedele, ed egli non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, e con la tentazione farà anche la via d’uscita onde la possiate sopportare”. (1 Cor. 10:13) Per questa ragione affronteremo il futuro con piena fede e fiducia, certi che possiamo vincere “tutti i dardi infuocati del malvagio”. (Efes. 6:16) E infine potremo gridare gioiosamente: “Grazie a Dio, poiché egli ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo!” — 1 Cor. 15:57.