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StellaAusiliario per capire la Bibbia
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USO FIGURATIVO
Le stelle sono usate nella Bibbia in senso figurativo e in metafore o similitudini per rappresentare persone, come per esempio nel sogno di Giuseppe in cui i genitori erano rappresentati dal sole e dalla luna, e gli undici fratelli da undici stelle. (Gen. 37:9, 10) Giobbe 38:7 fa un parallelo fra “le stelle del mattino” che gridarono gioiosamente alla fondazione della terra e gli angelici “figli di Dio”. Il risuscitato e glorificato Gesù parlò di se stesso come della “luminosa stella del mattino” e promise di dare “la stella del mattino” ai suoi seguaci vittoriosi, evidentemente per indicare che avrebbero condiviso con lui la posizione e la gloria celeste. (Riv. 22:16; 2:26, 28; confronta II Timoteo 2:12; Rivelazione 20:6). I sette “angeli” delle congregazioni, ai quali sono recapitati messaggi scritti, sono simboleggiati da sette stelle nella destra di Cristo. (Riv. 1:16, 20; 2:1; 3:1) Anche “l’angelo dell’abisso” chiamato Abaddon è rappresentato da una stella. — Riv. 9:1, 11; vedi ABADDON.
Il detto proverbiale riportato in Isaia capitolo 14 presenta il vanaglorioso e ambizioso re di Babilonia, definito il “risplendente” (ebr. hehlèl, “Lucifero”, CEI), che cerca di elevare il suo trono “al di sopra delle stelle di Dio”. (Isa. 14:4, 12, 13) La metafora di una “stella” viene usata profeticamente a proposito dei re di Giuda discendenti di Davide (Num. 24:17), e la storia biblica mostra che con la conquista di Gerusalemme la dinastia babilonese per qualche tempo si elevò effettivamente al di sopra di quei re giudei. Una profezia simile in Daniele capitolo 8 descrive il piccolo “corno” di una futura potenza mondiale nell’atto di calpestare alcune stelle appartenenti “all’esercito dei cieli” e avanzare contro il Principe dell’esercito e il suo santuario (Dan. 8:9-13); mentre in Daniele capitolo 12, mediante una similitudine, coloro che “hanno perspicacia” e portano altri alla giustizia sono raffigurati nel “tempo della fine” luminosi “come le stelle”. (Dan. 12:3, 9, 10) Invece le persone immorali che deviano dalla verità sono paragonate a “stelle senza corso stabilito”. — Giuda 13.
L’oscurarsi delle stelle, come pure del sole e della luna, è una figura che ricorre spesso in avvertimenti profetici di disastri risultanti dal giudizio di Dio. (Isa. 13:10; Ezec. 32:7; Riv. 6:12, 13; 8:12; confronta Giobbe 9:6, 7). L’offuscarsi di questi luminari è usato in Ecclesiaste 12:1, 2 per descrivere gli ultimi anni di vita delle persone anziane. Altrove si parla di stelle cadenti o scagliate giù sulla terra. (Matt. 24:29; Riv. 8:10; 9:1; 12:4) “Segni” nel sole, nella luna e nelle stelle sono stati predetti come evidenza del tempo della fine. — Luca 21:25.
“STELLA MATTUTINA”
L’espressione “stella mattutina” di II Pietro 1:19 (NW) traduce il sostantivo greco phosphòros (lett. “portatore di luce”), che ricorre solo in questo versetto. In certe stagioni dell’anno queste stelle sono le ultime a comparire all’orizzonte orientale prima del levare del sole e quindi annunciano l’alba di un nuovo giorno. Il precedente riferimento di Pietro alla visione della trasfigurazione di Gesù nello splendore della gloria la pone in relazione alla sua assunzione del potere regale come “la radice e la progenie di Davide, e la luminosa stella [astèr] del mattino”. — Riv. 22:16; 2:26-28; vedi CIELO; DISTESA.
‘LE STELLE COMBATTERONO CONTRO SISERA’
La frase, “dal cielo combatterono le stelle, dalle loro orbite combatterono contro Sisera”, di Giudici 5:20, è stata oggetto di discussione. Alcuni la considerano semplicemente un riferimento poetico all’aiuto divino. (Confronta Giudici 4:15; Salmo 18:9). Un’altra ipotesi sarebbe la caduta di una pioggia di meteoriti, o la fiducia di Sisera nelle predizioni astrologiche, che risultarono false. Nel suo Commentary (Vol. II, p. 121) Clarke osserva: “Forse significa soltanto questo: il tempo misurato e regolato dai corpi celesti sembrava esistere solo per la distruzione dei Cananei”. Dato che la Bibbia non precisa in che modo le stelle “combatterono”, sembra sufficiente considerarla un’indicazione di qualche azione divina di natura miracolosa a favore dell’esercito di Israele. — Gen. 18:14.
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StiloAusiliario per capire la Bibbia
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Stilo
Strumento usato per scrivere su argilla o cera. (Sal. 45:1; Isa. 8:1; Ger. 8:8) Lo stilo usato per la scrittura cuneiforme aveva la punta squadrata o a forma di cuneo, e comunemente era di canna o di legno duro.
Per incidere o intagliare le lettere nella pietra o nel metallo ci voleva uno stilo o cesello di metallo o di qualche altro materiale duro. Il patriarca Giobbe dichiarò: “Oh fossero ora scritte le mie parole! Oh fossero perfino incise in un libro! Con uno stilo di ferro e con piombo, oh fossero per sempre intagliate nella roccia!” (Giob. 19:23, 24) A quanto pare Giobbe desiderava che le sue parole fossero intagliate nella roccia e che le lettere incise fossero riempite di piombo per renderle più durevoli. Secoli dopo Geova disse che i peccati di Giuda erano stati scritti con uno stilo di ferro, cioè erano indelebili. — Ger. 17:1
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StoffaAusiliario per capire la Bibbia
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Stoffa
Vedi COTONE; LANA; LINO.
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StoiciAusiliario per capire la Bibbia
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Stoici
(stòici).
Filosofi, alcuni dei quali, insieme a certi epicurei, discussero con Paolo nel mercato di Atene. Egli annunciava la buona notizia intorno a Gesù e la risurrezione, ma essi lo chiamarono “chiacchierone” e dissero che sembrava “un proclamatore di deità straniere”. In seguito, condotto all’Areopago, Paolo citò scritti degli stoici Arato della Cilicia (Fenomeni) e Cleante (Inno a Zeus), dicendo: “Da [Dio] abbiamo la vita e ci muoviamo ed esistiamo, come certi poeti fra voi hanno detto: ‘Poiché siamo pure sua progenie’”. — Atti 17:17-19, 22, 28.
Zenone di Cizio (Cipro), dopo aver seguito per qualche tempo i cinici, verso il 300 a.E.V. fondò una scuola filosofica a parte. I suoi discepoli presero il nome di stoici dalla Stoa Pecile, il portico dipinto di Atene dove insegnò per circa 58 anni. La filosofia stoica fu ulteriormente approfondita specie da Cleante e Crisippo ed ebbe molto seguito presso i greci e i romani: fra i suoi aderenti furono Seneca, Epitteto e l’imperatore romano Marco Aurelio. Fiorì fin verso il 300 E.V.
La filosofia stoica abbracciava logica, fisica ed etica. Anche se le loro idee cambiarono col passare del tempo, fondamentalmente sostenevano che materia e forza (quest’ultima a volte chiamata provvidenza, ragione o Dio) fossero i principi elementari dell’universo. Per gli stoici tutte le cose, anche i vizi e le virtù, erano materiali. Non credevano in Dio come Persona e insegnavano che tutte le cose facevano parte di una deità impersonale dalla quale emanava l’anima umana. Poiché pensavano che l’anima umana sopravvivesse alla morte del corpo, alcuni stoici credevano che alla fine sarebbe stata distrutta insieme all’universo; altri, che da ultimo sarebbe stata riassorbita da questa deità. Gli stoici sostenevano che per raggiungere il massimo obiettivo, la felicità, l’uomo doveva usare la ragione per capire e conformarsi
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Sterco di colombiAusiliario per capire la Bibbia
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Sterco di colombi
Vedi COLOMBA.
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