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LuceAusiliario per capire la Bibbia
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una luce, che provvedeva luce spirituale circa i propositi e la volontà di Dio per coloro che volevano ottenere il Suo favore. (Giov. 9:5; confronta Isaia 42:6, 7; 61:1, 2; Luca 4:18-21). Inizialmente solo le “pecore smarrite della casa d’Israele” trassero beneficio da quella “gran luce”. (Isa. 9:1, 2; Matt. 4:13-16; 15:24) Ma la luce spirituale non si doveva limitare ai soli ebrei naturali e proseliti. (Giov. 1:4-9; confronta Atti 13:46, 47). Quando il neonato Gesù fu presentato al tempio, l’anziano Simeone si riferì a lui come a una “luce per rimuovere il velo dalle nazioni”. (Luca 2:32) Come Paolo spiegò agli efesini, i non ebrei incirconcisi erano stati nelle tenebre in quanto a Dio e ai suoi propositi: “Una volta voi eravate persone delle nazioni in quanto alla carne; eravate chiamati ‘incirconcisione’ da quella che è chiamata ‘circoncisione’ fatta nella carne con mani, ... in quel particolare tempo eravate senza Cristo, alienati dallo stato d’Israele ed estranei ai patti della promessa, e non avevate nessuna speranza ed eravate senza Dio nel mondo”. (Efes. 2:11, 12) Ma quando la buona notizia del Cristo fu portata ai non ebrei, coloro che la accolsero con favore furono ‘chiamati dalle tenebre alla meravigliosa luce di Dio’. (I Piet. 2:9) Altri invece continuarono a lasciarsi accecare da colui che si trasforma in “angelo di luce” (II Cor. 11:14), “l’iddio di questo sistema di cose”, ‘affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo non risplendesse loro’. (II Cor. 4:4) Preferivano le tenebre perché volevano continuare a praticare cose vili. — Confronta Giovanni 3:19, 20.
I SEGUACI DI CRISTO: PORTATORI DI LUCE
Coloro che esercitavano fede in Cristo Gesù, “la luce del mondo”, e diventavano suoi seguaci potevano essi stessi diventare “figli di luce”. (Giov. 3:21; 8:12; 12:35, 36, 46) Facevano conoscere ad altri i requisiti per avere il favore di Dio e la vita, e lo facevano apertamente, “nella luce”. (Matt. 10:27) Similmente Giovanni il Battezzatore era stato una luce “predicando il battesimo come simbolo di pentimento” e annunciando la venuta del Messia. (Luca 3:3, 15-17; Giov. 5:35) Anche con le loro opere eccellenti, a parole e con l’esempio, i seguaci di Cristo facevano risplendere la loro luce. (Matt. 5:14, 16; confronta Romani 2:17-24). “Il frutto della luce consiste d’ogni sorta di bontà e giustizia e verità”. Quindi smaschera la bassezza delle opere vergognose che appartengono alle tenebre (fornicazione, impurità d’ogni sorta, avidità e simili) praticate dai “figli di disubbidienza”. Perciò tali opere vergognose si vedono nella loro vera luce e, essendo manifestamente cose condannate da Dio, diventano luce esse stesse. (Efes. 5:3-18; confronta I Tessalonicesi 5:4-9). Muniti delle “armi della luce”, l’armatura spirituale che è da Dio, i cristiani combattono “contro i governi, contro le autorità, contro i governanti mondiali di queste tenebre, contro le malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti” e possono così rimanere saldi quali approvati servitori di Dio. — Rom. 13:12-14; Efes. 6:11-18.
ALTRI USI FIGURATIVI
Le Scritture contengono molti riferimenti simbolici alla luce. La facoltà della vista è indicata dalle parole “la luce dei miei propri occhi”. (Sal. 38:10) Dio ‘dà luce’ a qualcuno nel senso che gli dà vita o permette che rimanga in vita. (Giob. 3:20, 23; confronta Salmo 56:13). “Fanciulli che non hanno visto la luce” sono quelli nati morti. (Giob. 3:16; confronta Salmo 49:19). “È bene per gli occhi vedere il sole” può significare ‘è bello essere in vita’. — Eccl. 11:7.
La luce del mattino è descritta in modo originale nell’atto di ‘afferrare le estremità della terra e scuotere via i malvagi’, perché l’alba disperde i malfattori. Le tenebre sono la loro “luce”, infatti sono soliti compiere le loro azioni malvage col favore delle tenebre e sono privati di questa “luce” figurativa dalla letterale luce dell’alba. — Giob. 38:12-15; confronta Giobbe 24:15-17.
Come la luce del sole è ben visibile, così sono evidenti i giudizi avversi di Geova. A questo si allude in Osea 6:5: “Su di te i giudizi saranno come la luce che spunta”.
La ‘luce della faccia di Dio’ significa il Suo favore. (Sal. 44:3; 89:15) “Alza su di noi la luce della tua faccia” è un’espressione che significa ‘mostraci favore’. (Sal. 4:6) Similmente si parla del favore di un sovrano come della “luce della faccia del re”. — Prov. 16:15.
La luce può indicare vivacità o allegria, l’opposto della “caligine”, di ciò che è cupo. (Giob. 30:26) Questo può spiegare le parole di Giobbe (29:24): “Non facevano cadere la luce della mia faccia”. Anche se altri erano cupi e depressi, non per questo Giobbe sarebbe diventato come loro.
Una prospettiva luminosa, come salvezza o liberazione, é a volte raffigurata dalla luce. (Est. 8:16; Sal. 97:11; Isa. 30:26; 7:8, 9) Il fatto che Geova facesse risplendere la sua gloria su Sion ne additava in anticipo la liberazione da una condizione di schiavitù. Perciò Sion doveva diventare fonte di luce per le nazioni. (Isa. 60:1-3, 19, 20; confronta Rivelazione 21:24; 22:5) Viceversa l’assenza di luce del sole della luna e delle stelle significava calamità. — Isa. 13:10, 11; Ger. 4:23; Ezec. 32:7, 8; Matt. 24:29.
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LucertolaAusiliario per capire la Bibbia
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Lucertola
[ebr. tsav].
Il nome ebraico di questo animale, incluso fra le “creature sciamanti” impure in Levitico 11:29, sembra derivato da una radice che significa “rimanere attaccato al terreno”. Un’opera di consultazione (Brown, Driver e Briggs, Hebrew and English Lexicon of the Old Testament, p. 839) suggerisce la traduzione “lucertola”. La lucertola è un piccolo rettile a quattro zampe, con coda lunga e pelle squamosa. L’attaccatura laterale delle zampe le permette di appoggiare il ventre per terra senza dover piegare le zampe. Più di quaranta specie sono presenti in Palestina e si trovano fra gli alberi, nelle calde fenditure delle rocce e sulle pareti e i soffitti delle case.
I dizionari in genere convengono che anche il termine ebraico kòahh si riferisca a un tipo di lucertola. Poiché ha il significato fondamentale di “potenza” o “forza”, potrebbe riferirsi al varano, poderoso, grosso rettile lucertiforme comune nelle zone desertiche, aride e sabbiose. In Palestina può raggiungere la lunghezza di m 1,2 circa. Si nutre di carogne ed è elencato fra gli animali “impuri” non commestibili. — Lev. 11:29, 30.
Un altro animale impuro che gli israeliti non potevano mangiare è identificato in Levitico 11:30 col termine ebraico hhòmet, reso in alcune traduzioni (NM) “lucertola della rena”. Questa piccola lucertola (Lacerta agilis) si trova principalmente nelle zone desertiche. Il suo colore è simile alle sfumature giallognole della sabbia del deserto. Le dita dei piedi sfrangiate le permettono di muoversi senza affondare nel terreno sabbioso. Anche se non è in grado di arrampicarsi, corre e scava con straordinaria rapidità.
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LumacaAusiliario per capire la Bibbia
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Lumaca
Una delle tante varietà di molluschi dai movimenti lenti, che si distinguono per il guscio conico o a spirale in cui si ritirano per protezione. In Palestina sono presenti numerose varietà di
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