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PiedeAusiliario per capire la Bibbia
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CRISTO LAVA I PIEDI Al DISCEPOLI
Gesù Cristo diede ai discepoli una lezione di umiltà e di servizio reciproco quando lui, il Maestro, lavò loro i piedi. (Giov. 13:5-14; confronta I Timoteo 5:9, 10). In quell’occasione Gesù disse: “Chi ha fatto il bagno non ha bisogno di lavarsi che i piedi, ma è interamente puro”. Senza dubbio si riferiva al fatto che anche se uno aveva fatto il bagno, avrebbe avuto i piedi impolverati anche dopo una breve camminata e spesso avrebbe avuto bisogno di lavarli. All’epoca del ministero terreno di Gesù i sacerdoti e i leviti di guardia al tempio, dopo essersi immersi la mattina, non dovevano fare di nuovo il bagno quel giorno, ma solo lavarsi mani e piedi. (Vedi anche Esodo 30:19-21). Dicendo “voi siete puri, ma non tutti [riferendosi a Giuda]”, Gesù evidentemente diede al suo atto anche un significato spirituale. (Giov. 13:10, 11) In Efesini 5:25, 26 viene spiegato che Gesù ha purificato la congregazione cristiana col “bagno dell’acqua per mezzo della parola” di verità. Logicamente i fedeli seguaci di Gesù dovevano anch’essi mostrare umile interessamento non solo per le necessità fisiche dei loro fratelli ma ancor più per i loro bisogni spirituali. In tal modo si sarebbero aiutati l’un l’altro a rimanere puri dalle tentazioni e dai lacci del mondo che ogni giorno potevano contaminare il cristiano. — Ebr. 10:22; Gal. 6:1; Ebr. 12:13.
USI FIGURATIVI
I termini “piede” e “piedi” sono usati spesso per indicare l’atteggiamento o il comportamento di una persona, buono o cattivo. (Sal. 119:59, 101; Prov. 1:16; 4:26; 5:5; 19:2; Rom. 3:15) Altre espressioni figurative sono ‘luogo di riposo per la pianta del piede’, nel senso di residenza o possedimento (Gen. 8:9; Deut. 28:65); un “piede” di terra era il più piccolo pezzo di terra che uno potesse possedere (Atti 7:5; Deut. 2:5; confronta Giosuè 1:3); ‘alzare il piede’ significava intraprendere o iniziare una linea di condotta (Gen. 41:44); “rendi raro il tuo piede nella casa del tuo prossimo”, non approfittare della sua ospitalità (Prov. 25:17); ‘camminare scalzi’ era segno di umiliazione o di lutto (i prigionieri spesso erano scalzi) (Isa. 20:2); ‘depositare [qualche cosa] ai piedi di’ qualcuno, fare un dono o un’offerta (Atti 5:1, 2); ‘cadere ai piedi’, rendere omaggio (Mar. 5:22); ‘mettere sotto i piedi’, sottomettere (I Cor. 15:27; Ebr. 2:8); ‘stritolare o calpestare sotto i piedi’, vittoria (Mal. 4:3; Rom. 16:20); ‘mettere il piede sul collo di un nemico’ era segno di vittoria su di lui (Gios. 10:24); ‘lavare i piedi nel sangue’, esecuzione dei nemici (Sal. 68:22, 23); ‘coprirsi i piedi’, fare i propri bisogni (lett. ‘tenere i piedi nascosti’ — Giud. 3:24; I Sam. 24:3). La frase “affondi il piede nell’olio” fu usata in senso profetico per predire la parte abbondante o grassa che la tribù di Aser avrebbe avuto fra i suoi fratelli, gli israeliti. (Deut. 33:24) Rut scoprì i piedi a Boaz e si sdraiò ai suoi piedi per avvertirlo che doveva intraprendere l’azione legale relativa al matrimonio del cognato. — Rut 3:4, 7, 8.
Piedi ‘piacevoli”
Geova ha particolare riguardo per i piedi di coloro che proclamano la buona notizia del Regno, e li definisce “piacevoli”. (Isa. 52:7; Rom. 10:15) Il cristiano deve avere i piedi calzati con la “preparazione della buona notizia della pace” per poter dovutamente portare la buona notizia. (Efes. 6:15) Gesù disse ai discepoli che quando in una casa o in una città rifiutavano di accoglierli o di ascoltare le loro parole, dovevano scuotersi la polvere dai piedi, indicando così che la casa o città inospitale era lasciata in balia delle conseguenze che sarebbero ricadute su di loro da una fonte superiore, dal cielo. — Matt. 10:14.
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Pietra
Il fatto che nell’antichità si facesse largo uso di pietra come materiale da costruzione è stato di grande aiuto per gli archeologi nell’acquistare una certa conoscenza del passato. Templi, palazzi, monumenti e altre costruzioni in pietra furono eretti da egiziani, assiri e altri popoli; su molti edifici c’erano figure o iscrizioni che descrivevano avvenimenti, vittorie e usanze che fanno luce sulla loro storia e anche sulla vita di ogni giorno. Gli ebrei facevano largo uso di pietra per costruire edifici (Lev. 14:40, 41), mura (Nee. 4:3; Prov. 24:31), chiudere pozzi, caverne e tombe (Gen. 29:8; Gios. 10:18; Giov. 11:38), fare altari (Eso. 20:25), macine (Giud. 9:53), recipienti per l’acqua (Giov. 2:6), pesi (Prov. 16:11) e molte altre cose.
Quello dei tagliapietra era un mestiere che ebbe grande sviluppo. (II Sam. 5:11; I Re 5:18) Le pietre per il tempio di Salomone a Gerusalemme furono tagliate nella cava, in modo che poterono essere sistemate nella costruzione del tempio senza doverle sagomare ulteriormente. — I Re 6:7.
USO FIGURATIVO
Gesù Cristo è definito la “pietra angolare” del tempio spirituale di Geova, sulla quale i suoi seguaci generati dallo spirito, “come pietre viventi, [sono] edificati quale casa spirituale”. I capi religiosi della nazione ebraica, “gli edificatori”, non lo riconobbero quale “pietra angolare”, inciampando in quella pietra perché disubbidienti alla parola di Dio. — Efes. 2:19-22; I Piet. 2:4-8; Matt. 21:42; Mar. 12:10; Luca 20:17; Rom. 9:32, 33.
Il regno di Dio è paragonato a una pietra “tagliata non da mani” che stritolerà e porrà fine a tutti gli altri regni, e che resterà “a tempi indefiniti”. — Dan. 2:34, 44, 45.
In Rivelazione 2:17 il glorificato Cristo Gesù promette al cristiano vincitore: “Gli darò un sassolino bianco, e sul sassolino un nuovo nome scritto che nessuno conosce eccetto colui che lo riceve”. Qui “sassolino” traduce il termine greco psèphos. L’apostolo Paolo usa lo stesso termine nel riferire che un tempo aveva perseguitato i cristiani, e dice: “Davo il mio voto [psèphos; lett. sassolino per votare] contro di loro”. (Atti 26:10) Sassolini venivano usati in tribunale per emettere un giudizio o esprimere un’opinione di innocenza o colpevolezza. Sassolini bianchi venivano usati per dichiarare innocente, prosciogliere; neri per dichiarare colpevole, condannare. Il sassolino bianco dato al vincitore sembra dunque indicare che Gesù Cristo lo dichiara innocente, puro, mondo, approvandolo quale suo discepolo. — Vedi GIOIELLI E PIETRE PREZIOSE; MASSO DI ROCCIA.
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Pietra angolare
Pietra collocata nell’angolo dove si incontrano due pareti di un edificio, molto importante per unirle e collegarle insieme.
La principale pietra angolare era quella di fondamento; una pietra angolare particolarmente forte veniva usata per gli edifici pubblici e le mura di una città. La pietra angolare serviva di norma per collocare le altre pietre, e un piombino veniva calato su di essa per allinearle. Perché un edificio fosse costruito bene tutte le altre pietre dovevano adattarsi alla pietra angolare. A volte le pietre angolari erano enormi e spesso venivano usate due lastre, anche senza unirle con calcina. La pietra angolare serviva anche per collegare le parti di un edificio.
Un’altra importante pietra angolare era la “testa dell’angolo” (Sal. 118:22); questa espressione si riferiva evidentemente al fatto che questa pietra costituiva la testata o coronamento di un edificio. Per mezzo di questa pietra le due pareti che si univano ad angolo erano tenute insieme in alto affinché non si separassero e l’edificio non crollasse.
USO FIGURATIVO E SIMBOLICO
Le Scritture parlano di Gesù Cristo come della “pietra angolare”, fondamento della congregazione cristiana, che è paragonata a una casa spirituale. Per mezzo di Isaia, Geova aveva predetto che avrebbe posto come fondamento in Sion “una pietra, una pietra provata, il prezioso angolo di un sicuro fondamento”. (Isa. 28:16) Pietro citò e applicò a Gesù Cristo questa profezia relativa alla “pietra angolare” sulla quale i singoli cristiani unti sono edificati come “pietre viventi”, per diventare una casa o tempio spirituale per Geova. (I Piet. 2:4-6) Similmente Paolo spiega che i componenti della congregazione cristiana sono stati edificati “sul fondamento degli apostoli e dei profeti, mentre Cristo Gesù stesso è la pietra angolare”; unito a lui l’intero edificio, armoniosamente collegato, “cresce in un tempio santo a Geova”, un luogo in cui Egli abiti mediante lo spirito. — Efes. 2:19-22.
Il Salmo 118:22 rivela che la pietra rigettata dagli edificatori sarebbe “divenuta la testa dell’angolo”. Gesù citò e applicò questa profezia a se stesso, “la principale pietra angolare”. (Matt. 21:42; Mar. 12:10, 11; Luca 20:17) E come la pietra più alta di un edificio è ben in vista così Gesù Cristo è la pietra che corona il tempio spirituale. Anche Pietro applicò il Salmo 118:22 a Cristo, spiegando che era la “pietra” rigettata dagli uomini ma scelta da Dio per diventare “la testa dell’angolo”. — Atti 4:8-12; vedi anche I Pietro 2:4-7.
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PietroAusiliario per capire la Bibbia
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Pietro
(Piètro) [pietra; frammento di roccia].
Apostolo di Gesù Cristo chiamato nelle Scritture in cinque maniere diverse: “Simeone” all’ebraica, “Simone” alla greca (che significa “che ode”), “Pietro” (nome greco che lui solo ha nelle Scritture) e il suo equivalente semitico “Cefa” (forse analogo all’ebraico kephìm [“rocce”] usato in Giobbe 30:6 e Geremia 4:29), e anche “Simon Pietro” insieme. — Atti 15:14; Matt. 10:2; 16:16; Giov. 1:42.
Pietro era figlio di Giovanni o Giona. (Matt. 16:17; Giov. 1:42) In un primo tempo viene detto che era di Betsaida (Giov. 1:44), ma in seguito abitava a Capernaum (Luca 4:31, 38), località che si trovavano entrambe sulla riva N del Mar di Galilea. Pietro e suo fratello Andrea erano pescatori, evidentemente in società con Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, “che erano soci di Simone” (CEI). (Luca 5:7, 10; Matt. 4:18-22; Mar. 1:16-21) Pietro dunque non pescava da solo, ma faceva parte di una società piuttosto attiva. Anche se ebrei autorevoli consideravano Pietro e Giovanni “uomini illetterati e comuni”, questo non vuol dire che fossero analfabeti o impreparati. Del termine agràmmatos riferito a loro, un dizionario biblico (Hastings, Dictionary of the Bible, Vol. III, p. 757) dice che per un ebreo “significava chi non aveva ricevuto istruzione nello studio rabbinico della Scrittura”. — Confronta Giovanni 7:14, 15; Atti 4:13.
Pietro evidentemente era un uomo sposato e, almeno negli ultimi anni, la moglie lo accompagnava nelle sue missioni (almeno in alcune), come facevano le mogli di altri apostoli. (I Cor. 9:5) La suocera viveva in casa sua, casa che divideva col fratello Andrea. — Mar. 1:29-31.
MINISTERO CON GESÙ
Pietro fu uno dei primissimi discepoli di Gesù, a cui fu presentato da Andrea, discepolo di Giovanni il Battezzatore. (Giov. 1:35-42) In quell’occasione Gesù lo soprannominò Cefa (o Pietro) (Giov. 1:42; Mar. 3:16), nome probabilmente profetico. Gesù, che fu in grado di discernere che Natanaele era uomo “in cui non è nessun inganno”, poteva discernere anche la personalità di Pietro. Pietro manifestò senz’altro qualità simili a quelle della roccia, specie dopo la morte e risurrezione di Gesù, rafforzando con la sua influenza i compagni di fede. — Giov. 1:47, 48; 2:25; Luca 22:32.
Qualche tempo dopo, in Galilea, Pietro, suo fratello Andrea e i loro soci Giacomo e Giovanni ricevettero da Gesù l’invito a diventare “pescatori di uomini”. (Giov. 1:35-42; Matt. 4:18-22; Mar. 1:16-18) Gesù aveva scelto la barca di Pietro da cui parlare alla folla radunata sulla riva, dopo di che fece fare una pesca miracolosa, inducendo Pietro, che in un primo momento si era mostrato dubbioso, a cadere pieno di timore ai suoi piedi. Quindi lui e i tre soci abbandonarono senza esitazione la pesca per seguire Gesù. (Luca 5:1-11) Dopo essere stato discepolo per quasi un anno, Pietro fu incluso fra i dodici scelti per essere “apostoli” o ‘inviati’. — Mar. 3:13-19.
Fra gli apostoli, Pietro, Giacomo e Giovanni furono più volte scelti da Gesù per accompagnarlo in occasioni speciali, come nel caso della trasfigurazione (Matt. 17:1, 2; Mar. 9:28, 29), della risurrezione della figlia di Iairo (Mar. 5:22-24, 35-42) e della prova personale di Gesù nell’orto di Getsemani. (Matt. 26:36-46; Mar. 14:32-42) Questi tre, più Andrea, interrogarono in modo particolare Gesù circa la distruzione di Gerusalemme, la sua futura presenza e il termine del sistema di cose. (Mar. 13:1-3; Matt. 24:3) Anche se Pietro compare insieme a suo fratello Andrea negli elenchi degli apostoli, la descrizione degli avvenimenti più spesso lo unisce a Giovanni, sia prima che dopo la morte e risurrezione di Gesù. — Luca 22:8; Giov. 13:24; 20:2; 21:7; Atti 3:1; 8:14; confronta Atti 1:13; Galati 2:9.
I Vangeli riportano parole di Pietro più che di qualunque altro degli undici. Egli aveva senz’altro una natura dinamica, non era diffidente o esitante. Questo indubbiamente lo induceva a parlare per primo o a esprimersi quando altri rimanevano in silenzio. Fece domande che spinsero Gesù a chiarire e ampliare illustrazioni. (Matt. 15:15; 18:21; 19:27-29; Luca 12:41; Giov. 13:36-38; confronta Marco 11:21-25). A volte era impulsivo, anche impetuoso nel parlare. Fu Pietro che ritenne di dover dire qualche cosa vedendo la visione della trasfigurazione. (Mar. 9:1-6; Luca 9:33) Osservando con un certo nervosismo che valeva la pena di essere là e offrendosi di erigere tre tende, evidentemente intendeva dire che la visione (in cui Mosè e Elia erano ora separati da Gesù) non doveva terminare ma continuare. La sera dell’ultima Pasqua, Pietro in un primo momento protestò vivacemente all’idea che Gesù gli lavasse i piedi, ma poi, essendo stato ripreso, voleva che gli lavasse anche la testa e le mani. (Giov. 13:5-10) Comunque si vede che le espressioni di Pietro erano improntate a vivo interesse e riflessione, insieme a profondo sentimento. Il fatto che le sue parole sono riportate nella Bibbia dimostra il loro valore, anche se a volte rivelano certe debolezze umane.
Infatti, quando molti discepoli inciamparono a motivo di ciò che Gesù insegnava e lo abbandonarono, Pietro parlò a nome di tutti gli apostoli dichiarando che erano decisi a rimanere col loro Signore, Colui che aveva
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