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“Li amò sino alla fine”La Torre di Guardia 1980 | 15 marzo
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tratta con voi come con figli”, figli che ama. — I Cor. 11:28; Ebr. 12:4-11; Giac. 1:5-8.
Tutti quelli veramente simili a pecore che assistono al “pasto serale del Signore”, sia in veste di osservatori che di partecipanti, sono lieti di essere presenti “in ricordo” di tutto quello che Gesù ha fatto a dimostrazione del suo leale amore per il Padre e anche per chiunque esercita fede in lui. Come Gesù “li amò sino alla fine”, ci sia concesso di mostrare lo stesso spirito di perseveranza e lealtà sino alla fine. Giovanni disse che i seguaci di Gesù sono “nel mondo”. Gesù lo confermò per nostro incoraggiamento e aggiunse: “Nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo”. (Giov. 13:1; 16:33) Possa quindi ognuno di noi, secondo l’esortazione dell’apostolo Paolo, ‘osservare’ ogni giorno “la festa . . . con pani non fermentati di sincerità e verità”. — I Cor. 5:8.
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La gioia di partecipare alla pura adorazioneLa Torre di Guardia 1980 | 15 marzo
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Salmi
La gioia di partecipare alla pura adorazione
PARTECIPARE con altri alla pura adorazione è fonte di indicibile gioia per i devoti servitori dell’Altissimo. L’intensità dei loro sentimenti si rispecchia nel Salmo 122, le cui parole iniziali dicono: “Mi rallegrai quando mi dicevano: ‘Andiamo alla casa di Geova’”. (V. 1) Al solo pensiero di andare al santuario di Geova il salmista si sentiva pervadere da un senso di gioia e di pace.
La soprascritta attribuisce il Salmo 122 a Davide. La Versione dei Settanta omette però le parole “Di Davide”. Questo fatto e altre parole usate nel salmo hanno spinto vari studiosi a concludere che non fu scritto da Davide. Ciò nondimeno il Salmo 122 si può comprendere senza difficoltà se si accetta la soprascritta che appare nel testo ebraico.
Davide, persona timorata di Dio, provava grande diletto nel recarsi alla casa di adorazione di Geova. L’intensità della sua gioia è evidente da ciò che fece quando la sacra arca fu trasportata sul Monte Sion. La Bibbia dice: “Davide danzava in giro con tutta la sua potenza dinanzi a Geova”. Egli e “tutta la casa d’Israele portavano l’arca di Geova con urla di gioia e suono di corno”. — II Sam. 6:14, 15.
Da ciò che segue, però, si capisce che il Salmo 122 aveva indubbiamente lo scopo di esprimere i sentimenti di qualsiasi adoratore che si recasse al santuario di Geova. Leggiamo: “I nostri piedi stavano dentro le tue porte, o Gerusalemme. Gerusalemme è edificata come una città che è stata congiunta insieme unitamente, a cui son salite le tribù, le tribù di Iah, come rammemoratore a Israele per rendere grazie al nome di Geova”. (Sal. 122:2-4) Questo salmo descrive quindi gli adoratori che venivano da fuori Gerusalemme e che si fermavano subito dopo essere entrati attraverso le porte per vedere la città. Quale vista si presentava ai loro occhi? Gerusalemme era una città “congiunta
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