Capitolo X
Patto per un Regno stipulato con Davide
1. Quale periodo di tempo è indicato in I Re 6:1, e perché questa misurazione del tempo è appropriata?
DIO indica i suoi propri periodi di tempo secondo il Suo “eterno proposito”. Un tale periodo di tempo ci è indicato nel libro di I Re, capitolo sei, versetto uno, dov’è scritto: “E avvenne il quattrocentottantesimo anno dopo l’uscita dei figli di Israele dal paese d’Egitto, nel quarto anno, nel mese di Ziv, cioè il secondo mese, dopo che Salomone era divenuto re su Israele, che egli edificava la casa di Geova”. Questa fu un’appropriata misurazione del tempo, poiché andava da quando gli Israeliti furono liberati dall’Egitto, poco dopo che cominciarono a costruire la casa di adorazione nel deserto del Sinai, fino a quando il re Salomone figlio di Davide cominciò a costruire il tempio a Gerusalemme. Questo intercorse dal 15 Nisan 1513 a.E.V. al 1º Ziv (o, Iyyar) 1034 a.E.V. — Numeri 33:1-4; 1 Re 6:37.
2, 3. (a) Perché gli Israeliti vagarono così a lungo nel deserto del Sinai? (b) Quanto tempo impiegarono a soggiogare la Terra Promessa, dopo di che come furono governati per secoli?
2 Naturalmente, in quei cinque secoli circa erano accadute molte cose. A causa della mancanza di fede nella capacità di Dio di soggiogare le nazioni che allora abitavano la Terra Promessa, gli Israeliti furon costretti a vagare per quasi quarant’anni nel deserto del Sinai. In quel tempo morirono gli Israeliti più vecchi, che si erano ribellati contro l’invasione della Terra Promessa sotto la direttiva di Dio nel secondo anno del loro esodo. (Numeri da 13:1 a 14:38) Alla fine di quarant’anni Dio fece attraversare loro miracolosamente il fiume Giordano in piena e li fece entrare nella Terra Promessa, il paese di Canaan.
3 Quindi, sotto la direttiva di Giosuè, successore di Mosè, cominciarono anni di guerra per assoggettare il paese. Secondo le parole del fedele Caleb, figlio di Iefunne della tribù di Giuda, allorché la terra occupata si ripartiva alle famiglie d’Israele, gli Israeliti impiegarono sei anni a soggiogare il paese e spodestarne gli abitanti. (Giosuè 14:1-10) Dopo ciò, agli Israeliti ora stabilitisi nel paese Dio diede per secoli una successione di giudici, finché ai giorni del profeta Samuele fu introdotto un cambiamento nella forma di governo nazionale. Un cronologo giudeo di millenovecento anni fa ci misurò brevemente questo periodo. Un giorno di sabato, parlando in una sinagoga di Antiochia di Pisidia, in Asia Minore, questo cronologo disse:
4, 5. (a) Quale periodo di tempo quel cronologo biblico indicò nella storia d’Israele prima che avessero i giudici? (b) Con quali avvenimenti cominciò e finì quel periodo di tempo?
4 “Uomini d’Israele e voi che temete Iddio, ascoltate. Il Dio del nostro popolo d’Israele elesse i nostri padri ed esaltò il nostro popolo durante la sua dimora nella terra di Egitto, e con forte braccio li trasse di là, e per un tempo di circa quarant’anni li nutrì nel deserto, e, distrutti sette popoli nel paese di Canaan, ne assegnò loro la terra nel giro di circa quattrocentocinquant’anni [tutto questo durante circa quattrocentocinquant’anni, NM]. E dopo questo diede loro i giudici fino a Samuele profeta. In seguito, chiesero un re, e Dio diede loro Saul figlio di Cis, della tribù di Beniamino, per anni quaranta”. — Atti 13:14-21, La Sacra Bibbia a cura del Pontificio Istituto Biblico di Roma, edita nel 1961. Si veda anche la Versione Riveduta del dott. Giovanni Luzzi.
5 La distribuzione della terra a Caleb e agli altri Israeliti in eredità avvenne l’anno 1467 a.E.V. Se torniamo indietro di “circa quattrocentocinquant’anni” arriviamo all’anno 1918 a.E.V. Questo fu l’anno in cui nacque Isacco, il figlio che Abraamo ebbe da Sara, e Dio elesse Isacco invece di Ismaele, il figlio più vecchio che Abraamo ebbe da Agar serva egiziana di Sara. Con una dichiarazione giurata Dio confermò a Isacco il patto che Egli aveva stipulato con Abraamo per il possesso del paese di Canaan, e qui alla fine di questo periodo di quattrocentocinquant’anni Dio assegnò ora alla progenie di Isacco l’eredità di quella Terra Promessa. Geova Dio aderiva con fedeltà al suo “eterno proposito” di benedire tutto il genere umano.
6. (a) Come il giudice Gedeone mostrò lealtà verso la sovranità di Dio? (b) Quale re, come andò a finire Abimelec figlio di Gedeone?
6 Nel periodo dei quindici giudici da Giosuè a Samuele, gli uomini d’Israele cercarono di persuadere il sesto giudice, Gedeone, figlio di Ioas della tribù di Manasse, affinché istituisse nella sua famiglia una dinastia di governanti, invece di avere come Re Geova Dio. Ma Gedeone fu leale al Sovrano Governante d’Israele e rifiutò l’offerta del governo, dicendo: “Io stesso non vi governerò, né mio figlio vi governerà, Geova è colui che vi governerà”. (Giudici 8:22, 23) Uno dei molti figli di Gedeone, chiamato Abimelec (che significa “Mio padre è re”), influenzò i proprietari di terre di Sichem perché lo insediassero come re su di loro. Egli venne a trovarsi sotto gli avversi giudizi di Dio e, dopo aver regnato per tre anni, una donna gli causò la morte in battaglia. — Giudici 9:1-57.
UN RE SU TUTTO ISRAELE
7. Quando e come Israele ebbe un re umano eletto da Dio, e per quanto tempo regnò?
7 Nella vecchiaia del quindicesimo giudice, Samuele il profeta, gli anziani d’Israele vennero da lui con la richiesta: “Ora costituisci per noi un re che ci giudichi come tutte le nazioni”. Samuele ritenne che lo rigettassero come giudice nominato da Dio, ma Geova gli disse: “Ascolta la voce del popolo in tutto ciò che ti dicono; poiché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me dall’esser re su di loro”. Dio disse a Samuele di avvertire gli Israeliti di tutte le difficoltà che avrebbero incontrato avendo un visibile re umano, ma essi espressero ancora preferenza per un tale re. Dio, come Sovrano Signore su Israele, fece l’elezione dell’uomo che sarebbe stato il primo re umano d’Israele. Mandò Samuele a ungere Saul figlio di Chis della tribù di Beniamino come re. Nell’anno 1117 a.E.V. Saul fu insediato re nella città di Mizpa. “Il popolo urlava e diceva: ‘Viva il re!’” Saul regnò quarant’anni. — 1 Samuele da 8:1 a 10:25; Atti 13:21.a
8. (a) Nell’undicesimo anno del regno di Saul, quale nascita ci fu a Betleem? (b) Che cosa profetizzò Michea riguardo a Betleem?
8 Nell’undicesimo anno del regno di Saul, nella città di Betleem nel territorio della tribù di Giuda, ebbe luogo un avvenimento all’apparenza insignificante. Iesse il Betleemita generò un ottavo figlio, a cui diede nome Davide. Il re Saul o qualsiasi altro in Israele non sapeva che questo bambino neonato sarebbe divenuto un giorno così illustre che il suo luogo di nascita, Betleem, sarebbe stato chiamato “la città di Davide”. Allora nessuno sapeva che, circa trecento anni dopo, si sarebbe profetizzato riguardo a quella città di Davide: “E tu, Betleem Efrata, così piccola fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà Colui che deve regnare in Israele. Le sue origini son dall’inizio, dai giorni antichi”. (Michea 5:1, Nardoni; 5:2, Diodati, NM) I capi religiosi giudei del primo secolo avanti la nostra Èra Volgare compresero che questa profezia si applicava al Messia. Quindi il “seme” della “donna” di Dio doveva nascere a Betleem.
9. In vista dell’avventatezza di Saul, Dio cosa fece dire da Samuele a Saul circa il regno, e Dio chi avrebbe eletto per il trono?
9 Comunque, prima di ciò, quando il re Saul aveva già regnato due anni, egli cedette per mancanza di fede e agì con presunzione e avventatezza nell’incarico. “A ciò Samuele disse a Saul: ‘Hai agito stoltamente. Non hai osservato il comandamento di Geova tuo Dio che egli ti aveva comandato, perché, se tu l’avessi osservato, Geova avrebbe reso fermo il tuo regno su Israele a tempo indefinito. Ed ora il tuo regno non durerà. Geova per certo si troverà un uomo secondo il suo cuore; e Geova gli darà incarico come condottiero sul suo popolo, perché tu non hai osservato ciò che Geova ti ha comandato’”. (1 Samuele 13:1-14) L’“uomo secondo il suo cuore”, cioè secondo il cuore di Dio, non era ancora nato, poiché queste parole furono proferite anni prima che Davide nascesse a Betleem. Questo rese evidente che l’Iddio Altissimo avrebbe esercitato il suo potere e diritto e avrebbe fatto la propria scelta d’un Israelita quale successore del re Saul. Ciò facendo, egli si sarebbe attenuto al suo “eterno proposito” riguardo al Messia.
10, 11. (a) Come Davide fu designato futuro re d’Israele? (b) Come Davide incorse nell’omicida gelosia di Saul, e dove in principio divenne re?
10 Quando Davide era solo un pastore adolescente a Betleem, Dio lo designò come l’uomo secondo il suo cuore. Pur non essendo Davide il primogenito di Iesse, ma semplicemente l’ottavo figlio, Dio mandò a Betleem Samuele perché ungesse Davide come futuro re d’Israele.
11 Davide venne alla luce della ribalta quando di tutti gli Israeliti fu l’unico a offrirsi volontario per andare incontro nel campo di battaglia allo sfidante gigante filisteo Golia e lo uccise con una pietra di fionda che colpì Golia alla fronte. (1 Samuele da 16:1 a 17:58) Davide fu preso nell’esercito del re Saul, e la sua popolarità crebbe presso il popolo più di quella del re. Questo rese molto geloso Saul, che cercò di uccidere Davide e d’impedirgli così di soppiantare uno dei suoi propri figli sul trono d’Israele. Dopo aver riportato una ferita mortale in battaglia, egli si gettò infine sulla propria spada per affrettare la propria morte, e così terminò il regno di Saul. Is-Boset, superstite figlio di Saul, fu fatto re da quelli che aderivano alla linea di discendenza della famiglia di Saul, ma solo su undici tribù d’Israele. A Ebron nel territorio di Giuda, gli uomini della tribù di Giuda unsero Davide re su di loro. Questo avvenne nell’anno 1077 a.E.V. — 2 Samuele 2:1-11; Atti 13:21, 22.
12. Quando e come Davide fu fatto re su tutto Israele, e quale domanda sorge ora in quanto allo “scettro” e al “bastone del comandante”?
12 Is-Boset figlio di Saul sedette sul trono d’Israele forse sette anni e sei mesi e poi fu assassinato dai suoi sudditi. (2 Samuele da 2:11 a 4:8) Tutte le tribù riconobbero ora Davide come l’eletto di Geova e unsero Davide re su tutto Israele, a Ebron. Ciò avvenne l’anno 1070 a.E.V. (2 Samuele da 4:9 a 5:5) Così, in armonia con la profezia pronunciata da Giacobbe sul suo letto di morte com’è riportata in Genesi 49:10, lo “scettro” e il “bastone del comandante” eran venuti nella tribù di Giuda. In base a che cosa, ora, quegli emblemi di regalità non si sarebbero allontanati “da Giuda . . . finché venga Silo”?
13. Come Davide fu realmente “unto”, e di chi fu fatto un tipo profetico?
13 A causa di tre unzioni per il regno, il re Davide poteva realmente chiamarsi “unto” o “messia” (ebraico: ma·shiʹahh), come in II Samuele 19:21, 22; 22:51; 23:1. In maniera notevole, Davide fu impiegato come un tipo profetico del Messia preminente, il “seme” della celeste “donna” di Dio. (Si veda Ezechiele 34:23). Infatti, Dio ritenne bene eleggere Davide onde fosse nella linea di discendenza che giunse al culmine con il Messia dell’“eterno proposito” di Dio. Come accadde questo?
14. Di quale città Davide fece la capitale di tutto Israele, e quale sacro oggetto vi fece quindi situare?
14 Nel 1070 a.E.V., poco tempo dopo essere stato unto re sull’Israele riunito, Davide catturò la città di Gebus che prese ai Gebusei e la chiamò Gerusalemme. Vi trasferì il suo governo e fece di questa elevata città la sua capitale, essendo situata in un luogo più centrale di Ebron, poiché era sulla linea di confine fra i territori di Giuda e Beniamino. (Giudici 1:21; 2 Samuele 5:6-10; 1 Cronache 11:4-9) Non molto tempo dopo, il re Davide prese in considerazione la sacra Arca di Geova. Per decenni era stata lasciata in un posto diverso dal Santissimo della tenda di adunanza a Silo nel territorio di Efraim. (1 Samuele 1:24; 4:3-18; da 6:1 a 7:2) Davide sentì che l’Arca doveva essere nella città capitale. La fece dunque portare e situare in una tenda vicino al suo palazzo. — 2 Samuele 6:1-19.
15. Quale patto Geova stipulò ora con Davide, e per apprezzamento di che cosa da parte di Davide?
15 Comunque, Davide finì per provare imbarazzo, perché lui, un semplice re umano, dimorava in un palazzo reale mentre l’Arca di Geova, il vero Dio ed effettivo Re d’Israele, dimorava in una modesta tenda. Per mettere le cose nel giusto ordine, Davide concepì l’idea di edificare una casa degna, un tempio, per l’Altissimo Dio e Sovrano Universale. Ma Geova disapprovò la costruzione di un tale tempio da parte di Davide. Mediante il Suo profeta Natan disse a Davide che un suo figlio pacifico avrebbe avuto il privilegio di edificare il tempio a Gerusalemme. Quindi, come apprezzamento per la devozione di cuore mostrata da Davide verso la pura adorazione di Dio, Geova fece una cosa meravigliosa a quest’uomo che era “secondo il suo cuore”. Di Sua propria volontà, stipulò un patto con Davide per un regno eterno. Egli disse:
“Geova ti ha dichiarato che una casa è ciò che Geova ti farà. Quando i tuoi giorni saranno compiuti, e tu dovrai giacere con i tuoi antenati, quindi per certo susciterò dopo di te il tuo seme, che uscirà dalle tue parti interiori e in realtà stabilirò fermamente il suo regno. Egli è colui che edificherà una casa al mio nome, e io per certo stabilirò fermamente il trono del suo regno a tempo indefinito. Io stesso diverrò suo padre, ed egli stesso diverrà mio figlio. Quando farà torto, anch’io di sicuro lo riprenderò con la verga degli uomini e con i colpi dei figli di Adamo. In quanto alla mia amorevole benignità, non si dipartirà da lui come la rimossi da Saul, che rimossi a motivo tuo. E la tua casa e il tuo regno saranno per certo saldi a tempo indefinito dinanzi a te; il tuo medesimo trono diverrà fermamente stabile a tempo indefinito”. — 2 Samuele 7:1-16; 1 Cronache 17:1-15.
16. Quale preghiera di gratitudine Davide offrì per questo a Geova?
16 Davide offrì una preghiera di gratitudine e la terminò, dicendo:
“E ora, o Signore Geova, tu sei il vero Dio; e in quanto alle tue parole, siano verità, giacché prometti al tuo servitore questa bontà. E ora assumi l’impegno di benedire la casa del tuo servitore perché essa duri a tempo indefinito dinanzi a te; poiché tu stesso, o Signore Geova, hai promesso, e a motivo della tua benedizione sia la casa del tuo servitore benedetta a tempo indefinito”. — 2 Samuele 7:18-29; 1 Cronache 17:16-27.
17. Questo patto da che cosa fu anche sostenuto da parte di Dio?
17 Questa promessa del patto che fu fatta a Davide venne sostenuta dal giuramento di Dio:
“Geova ha giurato a Davide, veramente non se ne ritrarrà: ‘Del frutto del tuo ventre porrò sul tuo trono. Se i tuoi figli osserveranno il mio patto e i miei rammemoratori che io insegnerò loro, anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono’”.— Salmo 132:11, 12.
“A tempo indefinito conserverò verso di lui la mia amorevole benignità, e il mio patto gli sarà fedele. E per certo stabilirò il suo seme per sempre e il suo trono come i giorni del cielo. . . . non profanerò il mio patto, e l’espressione dalle mie labbra non cambierò. Una volta ho giurato nella mia santità, a Davide di sicuro non dirò menzogne. Il suo stesso seme sarà fino a tempo indefinito, e il suo trono come il sole di fronte a me”. — Salmo 89:28-36. Si veda anche Geremia 33:20, 21.
18. La profezia di Isaia dichiara che il regno di Davide avrebbe provveduto la base per quale regno più grande?
18 Secondo quel patto con il re Davide, il suo regno doveva provvedere la base per la venuta del regno del più grande Messia. Ecco perché, secoli dopo, il profeta Isaia fu ispirato a profetizzare: “Poiché ci è nato un fanciullo, ci è stato dato un figlio; e il dominio principesco sarà sulle sue spalle. E il suo nome si chiamerà Consigliere meraviglioso, Dio possente, Padre eterno, Principe della pace. Dell’abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine, sul trono di Davide e sul suo regno per stabilirlo fermamente e per sostenerlo mediante il diritto e mediante la giustizia, sin da ora e a tempo indefinito. Il medesimo zelo di Geova degli eserciti farà questo”.— Isaia 9:6, 7. Si vedano anche la Versione Riveduta e La Bibbia di Gerusalemme.
19. Secondo la profezia di Michea, in quale città doveva nascere questo “fanciullo”, e questo come un segno di identificazione di chi?
19 Secondo la profezia di Michea 5:1 (PIB; 5:2, Authorized Version; NM), questo fanciullo messianico doveva nascere, questo figlio reale doveva essere dato, a Betleem di Efrata, nel territorio di Giuda. Questo luogo di nascita umana doveva essere uno dei segni di identificazione del vero Messia, il “seme” della figurativa “donna” di Dio. Betleem, e non la città reale di Gerusalemme, fu il luogo di nascita del suo antenato, re Davide, e perciò venne chiamata città di Davide.
DINASTIA DI RE DAVIDICI
20. Quanto durò sul trono la dinastia di Davide, e per quanto tempo gli Israeliti ebbero dei re?
20 In adempimento di questo patto del regno stipulato con Davide, ci fu in seguito a Gerusalemme una discendenza di re tutta nella linea genealogica della famiglia del re Davide. Cominciando con il regno di Davide a Gerusalemme nel 1070 a.E.V., questo regno con una dinastia di re davidici a Gerusalemme durò 463 anni, o fino al 607 a.E.V. Quindi questo significa che, contando dall’anno 1117 a.E.V., in cui il profeta Samuele unse Saul come re su tutto Israele, la nazione d’Israele ebbe re visibili per 510 anni. Comunque, Geova era il Re invisibile.
21. Alla morte ascese Davide al cielo, e Davide chi profetizzò che sarebbe stato invitato a sedere alla destra di Dio?
21 Come rappresentante reale di Dio che l’aveva eletto e unto re su Israele, il re Davide sedette sul “trono di Geova” a Gerusalemme. (1 Cronache 29:23) Ma egli non sedette alla destra di Geova, poiché il trono di Geova è nei cieli. (Isaia 66:1) Alla sua morte nel 1037 a.E.V., Davide non ascese ai cieli spirituali e non si mise a sedere lassù alla destra di Geova. Non fu invitato a farlo; ma fino al primo secolo della nostra Èra Volgare gli Israeliti poterono trovare e identificare il luogo di sepoltura di Davide. Piuttosto, Davide stesso fu da Dio ispirato a profetizzare, nel Salmo 110:1-4, che il suo discendente messianico che sarebbe stato simile al re-sacerdote Melchisedec sarebbe stato colui che Geova avrebbe invitato a sedere alla Sua destra nei cieli.
22. Salomone e la maggioranza dei suoi successori sul trono come andarono a finire, e da quando Gerusalemme non ha avuto sul trono un re davidico?
22 Salomone, giovane figlio di Davide, gli successe sul trono di Gerusalemme, il “trono di Geova”. Secondo la promessa divina, egli fu colui che venne preferito per la costruzione del tempio sul monte Moria di Gerusalemme, e che completò nell’anno 1027 a.E.V. (1 Re 6:1-38) Nella vecchiaia Salomone divenne infedele verso l’Iddio del quale aveva costruito il tempio. La maggioranza dei suoi successori sul trono di Gerusalemme pure andarono a finire male. L’ultimo di questi re davidici a sedere sul trono di Gerusalemme fu Sedechia. Per la sua ribellione contro il re di Babilonia, che aveva reso Sedechia re tributario, egli fu deportato a Babilonia come prigioniero, ma lasciando la città di Gerusalemme e il suo sontuoso tempio in rovina. (2 Re da 24:17 a 25:21) Da quel tragico anno del 607 a.E.V. non c’è più stato un re davidico sul trono di Gerusalemme.
23. È venuto meno o è stato annullato il patto del regno, e quale assicurazione ne diede Dio per mezzo di Ezechiele?
23 Significò questo che il patto del regno stipulato con Davide era venuto meno o era stato annullato? In nessuno modo! Dio diede assicurazione contro ciò. Verso il quarto anno prima della detronizzazione di Sedechia e della sua deportazione nell’esilio di Babilonia, Dio ispirò il suo profeta Ezechiele a dire a quest’ultimo re sul trono di Gerusalemme:
“In quanto a te, o ferito a morte, malvagio capotribù d’Israele, il cui giorno è venuto nel tempo dell’errore della fine, il Signore Geova ha detto questo: ‘Rimuovi il turbante, e togli la corona. Questa non sarà la stessa. Innalza pure ciò che è basso, e abbassa pure l’alto. Una rovina, una rovina, una rovina ne farò. Anche in quanto a questo, per certo non diverrà di nessuno finché venga colui che ha il diritto legale e a lui lo devo dare’”. — Ezechiele 21:25-27.
24. Che cosa doveva essere abbassato, e quando questa situazione si sarebbe dovuta invertire, e come?
24 Ne afferriamo il senso? Geova stesso avrebbe fatto una rovina del regno della famiglia reale di Davide a Gerusalemme. Le cose non sarebbero più state le stesse. Le potenze governanti gentili che alla vista di Dio erano state basse sarebbero state innalzate, e il regno terreno dell’eletto popolo di Geova sarebbe stato abbassato, in sottomissione alle potenze mondiali gentili. Il periodo della supremazia mondiale dei Gentili senza interferenza da parte di un regno tipico di Dio in Gerusalemme sarebbe continuato fino alla venuta di colui “che ha il diritto legale”, vale a dire il promesso vero Messia, e il Sovrano Signore Geova gli avrebbe dato il regno. Allora le potenze mondiali gentili non sarebbero state più in alto per dominare la terra. Il regno messianico avrebbe assunto il controllo del mondo. Così, secondo il patto stipulato con Davide, il suo regno sarebbe stato un governo eterno. Il suo trono sarebbe durato per sempre!
25. Sebbene nel 607 a.E.V. Gerusalemme fosse desolata, quali patti e proposito erano ancora in vigore?
25 Così, sebbene fino a questo medesimo giorno non sia stato ristabilito a Gerusalemme nel Medio Oriente nessun trono davidico, non tutto è perduto per quelli che sperano nel promesso Messia, il “seme” della celeste “donna” di Dio. È vero che nell’autunno del 607 a.E.V. la città del trono di Gerusalemme e il suo tempio caddero in rovina. La vicina città di Betleem, la città di Davide, fu ridotta in rovina per mano dei conquistatori babilonesi. Tuttavia, il patto della Legge stipulato con Israele al monte Sinai in Arabia continuò a essere in vigore. Inoltre, il patto per un regno eterno stabilito con Davide continuò a esser valido. L‘“eterno proposito” di Dio riguardo al suo Messia sussisté. Il patto del regno di Dio non fallirà. Né verrà meno il suo proposito!
[Nota in calce]
a In Antichità giudaiche, Libro 10, capitolo 8, paragrafo 4, Giuseppe Flavio del primo secolo E.V. assegna al re Saul venti anni. Ma nel Libro 6, capitolo 14, paragrafo 9, Giuseppe Flavio scrisse: “Ora Saul regnò diciotto anni mentre Samuele era vivo, e due dopo la sua morte”, a cui alcuni manoscritti di Giuseppe Flavio aggiungono: “e venti”; facendo un totale di quarant’anni.