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Siete un capolavoro di ingegneriaSvegliatevi! 1977 | 8 luglio
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Versatilità
Le possibilità del corpo umano vanno oltre l’immaginazione. Pensate a ciò che l’uomo ha fatto nei campi di architettura, edilizia, musica, sport, intaglio, scultura, pittura e tecnologia. Le mani che afferrano fermamente una scure per abbattere un albero possono servirsi di un coltello per intagliare un bell’oggetto o muovere il bisturi per eseguire delicate incisioni chirurgiche. Le gambe e i piedi che servono per camminare servono altrettanto bene per correre, saltare e arrampicarsi. Quale macchina singola riuscirebbe a ripetere approssimativamente anche solo alcuni dei numerosi movimenti e attività del corpo umano?
Pure sorprendente è il fatto che il combustibile necessario per tutte le numerose funzioni del corpo si può ricavare non solo da una ma da molte fonti. E la grande varietà di frutta, ortaggi e carne che mangiamo per soddisfare i bisogni fisici accresce la gioia di vivere.
Sì, quando consideriamo anche solo alcune cose sul meraviglioso corpo umano, non possiamo fare a meno di meravigliarci. Non è un’esagerazione chiamarlo “capolavoro di ingegneria”. Possiamo giustamente ripetere le parole dell’antico autore di cantici: “Sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa. Meravigliose sono le . . . opere [di Dio], come la mia anima sa molto bene”. — Sal. 139:14.
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Qual è il futuro degli Africani?Svegliatevi! 1977 | 8 luglio
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Qual è il futuro degli Africani?
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Liberia
IL MONDO d’oggi cambia di continuo, e in nessun luogo questo cambiamento è più rapido e profondo che nel nostro continente, l’Africa. Negli scorsi quindici anni abbiamo visto sorgere decine di nuove nazioni e crollare imperi coloniali. Qual è il motto di queste nuove nazioni africane? Sviluppo! Perciò, in molte parti dell’Africa l’agricoltura cede il passo all’industria. Molti di noi abbiamo lasciato i villaggi per cercare lavoro nelle città in espansione. Abbiamo visto le culture e i valori tribali dissolversi in questi crogioli che sono le città.
Di fronte a questi cambiamenti, molti di noi chiedono: “Qual è il futuro dell’Africa e degli Africani? Dovremmo continuare a imitare le nazioni industriali del mondo occidentale, oppure gli Africani dovrebbero sforzarsi di mantenere tradizioni secolari?”
La ragione per cui sorgono queste domande è che quando alcuni di noi andarono all’estero a studiare, ebbero la possibilità di provare la vita di abbondanza, agi e comodità materiali che fanno quelli del “primo mondo”. Altri Africani hanno conosciuto questa vita di lussi attraverso il cinema oppure osservando persone di altre parti del mondo che lavorano qui. Molti di noi hanno reagito così: “Anche noi vogliamo queste cose!”
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