“Servite Geova con allegrezza”
“Felice è il popolo il cui Dio è Geova!” — Sal. 144:15.
1. I servitori di Geova hanno forse una vita infelice?
“FINALMENTE felice”. Un governatore svedese ordinò una volta che il suo epitaffio contenesse queste parole (in latino, Tandem felix). Indipendentemente da come considerasse questa frase, ci si può chiedere se la vita offrisse vera felicità a tale uomo. Molti, persino alcuni che si sono dedicati ad attività religiose, hanno avuto grande infelicità e forse sono morte pensando che la loro vita aveva recato poco bene. Ma questo non si può dire di coloro che servono Dio fedelmente sino alla morte. Con le loro sante opere si fanno un buon nome presso Geova e hanno la certezza della risurrezione dai morti. — Eccl. 7:1; Giov. 5:28, 29; Atti 24:15.
2. Che cosa deriva dal mantenere l’integrità a Geova?
2 Erodoto (storico greco del quinto secolo a.E.V.) disse: “Non dichiarate nessun uomo felice finché non conoscete la fine della sua vita. Fino ad allora, tutt’al più si può solo considerare fortunato”. In verità, durante la vita possono accadere cose buone e cose cattive. Ma, qualunque cosa debbano affrontare, coloro che amano veramente Dio si manterranno fedeli a lui, come Giobbe dei tempi antichi, che disse risolutamente: “Finché spirerò non rimuoverò da me stesso la mia integrità!” (Giob. 27:5) Giobbe morì nel favore di Geova, e ricevette favorevole menzione in successivi libri della Bibbia. (Giob. 42:12; Ezec. 14:14, 20; Giac. 5:11) Davide d’Israele dichiarò una volta: “In quanto a me, camminerò nella mia integrità”. (Sal. 26:11) Fu un uomo secondo il cuore di Dio e mantenne anch’egli l’integrità fino alla morte. (Atti 13:22, 23; Ebr. 11:32-34) Sia Giobbe che Davide riceveranno la risurrezione alla vita qui sulla terra durante il regno millenniale di Gesù Cristo. (Riv. 20:11-14) Anche oggi le fedeli, sante persone che ‘servono Geova con allegrezza’ si trovano bene. — Sal. 100:2.
3. Con quale mezzo Geova infonde ai suoi servitori la forza per affrontare anche la morte? Fate esempi che lo indichino.
3 Per mezzo del suo spirito santo o forza attiva, Geova infonde il coraggio e la forza necessari per affrontare anche la morte quali suoi servitori. (Filip. 4:13) Questo è indicato dalle espressioni che si trovano in lettere scritte da testimoni di Geova nei campi di concentramento nazisti. Un giovane cristiano, condannato a morte mediante decapitazione, scrisse ai genitori:
“È già passata mezzanotte. Faccio ancora in tempo a cambiare idea. Ah! potrei io essere nuovamente felice in questo mondo dopo aver rinnegato nostro Signore? No di certo! Ma ora avete l’assicurazione che lascio questo mondo felice e in pace”.
Un altro Testimone scrisse a sua moglie:
“È questa la mia ultima notte. La sentenza è stata letta e ho consumato l’ultimo pasto. Quando riceverai questa lettera la mia vita sarà compiuta. Sappiamo che alla morte è stato tolto il suo pungiglione e che è stata ottenuta la vittoria sul sepolcro. Naturalmente, questo sembra del tutto stolto e ridicolo alla maggioranza; ma ciò ha poca importanza. L’ora verrà in cui il nome dell’Onnipotente Dio sarà rivendicato e il genere umano lo vedrà. . . . Ancora una volta guardo nei tuoi occhi sereni e scintillanti, e cancello l’ultimo dolore dal tuo cuore; e, nonostante la pena, leva la testa e rallegrati, non per la morte, ma per la vita che Dio darà a quelli che Lo amano”.
Entrambi questi testimoni di Geova, e molti altri, furono leali a Dio fino alla morte inflitta da mani naziste. Comunque, sia che l’integrità a Dio venga provata fino alla morte o no, la fedeltà a Geova dà sempre buoni risultati, ed è in netto contrasto con la sorte del malvagio, come indicano le parole: “A causa della sua malizia il malvagio sarà spinto giù, ma il giusto si rifugerà nella sua integrità”. — Prov. 14:32.
BUONE RAGIONI PER RALLEGRARSI NEL SERVIZIO DI GEOVA
4. Perché essere servitore di Geova è ragione di felicità?
4 Mentre Geova sostiene i suoi leali servitori anche di fronte alla morte e pone dinanzi a loro la prospettiva della risurrezione, per molte altre ragioni si può dire: “Felice è il popolo il cui Dio è Geova!” (Sal. 144:15) Innanzi tutto, è un privilegio inestimabile e gioioso servire Geova, “l’Altissimo su tutta la terra”. (Sal. 83:18) Non v’è certo nulla di oppressivo nell’essere suo servitore, poiché “Dio è amore”. (1 Giov. 4:8) I testimoni di Geova possono certo rallegrarsi perché in questo tempo di grande afflizione è stata loro affidata “la gloriosa buona notizia del felice Iddio”. (1 Tim. 1:11) E come possono essere felici che il loro fedele servizio a Dio faccia rallegrare il cuore di Geova. — Prov. 27:11.
5. A differenza delle masse dell’umanità, che cosa sanno i cristiani riguardo al futuro che è causa d’allegrezza?
5 Per di più, i cristiani possono rallegrarsi perché, a differenza delle masse dell’umanità per cui il futuro è triste o del tutto oscuro, si rendono conto di ciò che recherà il domani. Dio ha amorevolmente rivelato loro il futuro per mezzo delle profezie contenute nella sua Parola, la Bibbia, e per mezzo del suo spirito, che “scruta tutte le cose, anche le cose profonde di Dio”. (1 Cor. 2:10) Di conseguenza, i servitori di Geova sanno di vivere negli ultimi giorni di questo sistema di cose e di poter ‘levare la testa perché la loro liberazione s’avvicina’. (Luca 21:25-28; Matt. 24:3-14, 34; 2 Tim. 3:1-5) In questa medesima generazione le parole di Salmo 37:37, 38 assumeranno anche maggior significato: “Guarda l’irriprovevole e tieni in vista il retto, poiché il futuro di tal uomo sarà pacifico. Ma gli stessi trasgressori saranno per certo annientati insieme; il futuro dei malvagi sarà davvero stroncato”. Chi confida in Dio e serve Geova con allegrezza ha la certezza di un felice futuro. Davvero veraci sono dunque le parole: “O Geova degli eserciti, felice è l’uomo che confida in te”. — Sal. 84:12.
6. Perché reca diletto avere compagni cristiani?
6 Le persone dedicate a Geova Dio possono anche rallegrarsi perché hanno i migliori compagni. Sebbene alcuni cristiani abbiano dovuto lasciare padre, o madre, o altri familiari, perché questi erano molto contrari alle loro attività scritturali, tali servitori di Dio sono felici, perché hanno personalmente provato l’adempimento della dichiarazione di Gesù Cristo: “Non c’è nessuno che, avendo lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per amor mio e per amore della buona notizia, non riceva ora, in questo tempo, cento volte tanto, di case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel sistema di cose avvenire la vita eterna”. (Mar. 10:29, 30) Giacché i fedeli cristiani mettono in pratica la parola di Dio nella loro vita, sono moralmente puri e retti. (Rom. 12:2) Si sono spogliati della vecchia personalità e hanno rivestito quella nuova. (Col. 3:8-11) La loro condotta mostra che sono d’accordo col cristiano apostolo Pietro, che disse: “Vi basta il tempo passato nel fare la volontà delle nazioni quando compivate opere di condotta dissoluta, concupiscenze, eccessi col vino, gozzoviglie, sbevazzamenti e illegali idolatrie”. (1 Piet. 4:3) Non praticando più le opere della carne decaduta, i cristiani coltivano e producono i frutti dello spirito santo di Dio, dando ascolto all’ammonimento di continuare “a camminare ordinatamente pure mediante lo spirito”. (Gal. 5:19-26) Che delizia avere simili compagni!
7. (a) Perché le divergenze ideologiche o politiche del mondo non causano incrinature fra i cristiani? (b) A causa di che cosa i veri cristiani non hanno nessun pregiudizio razziale?
7 Non di rado divergenze ideologiche o politiche causano un’incrinatura fra conoscenti del mondo. Ma questo non avviene fra coloro che ‘servono Geova con allegrezza’. Si mantengono neutrali in tutte le cose del mondo, applicando a se stessi le parole di Gesù Cristo: “Essi non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:16) Pur essendo relativamente sottoposti alle governative “autorità superiori” e rendendo “a Cesare le cose di Cesare”, i cristiani rendono pure “a Dio le cose di Dio”. (Rom. 13:1; Mar. 12:17) Quando c’è conflitto di volontà — essendo quella di Geova in contrasto con quella dell’uomo — essi devono “ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Per di più, i veri cristiani non hanno pregiudizi mondani, come pregiudizio razziale, poiché sanno che Geova “ha fatto da un uomo ogni nazione degli uomini, perché dimorino sull’intera superficie della terra”, e che “Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accettevole”. (Atti 17:26; 10:34, 35) È veramente una gioia associarsi a persone che hanno tali vedute scritturali.
8. Quando la propria condotta è in armonia con le Scritture, perché ci si può rallegrare?
8 C’è motivo di rallegrarsi quando la propria condotta è in armonia con le Scritture ed è gradita a Geova. L’apostolo cristiano Paolo dichiarò: “Mi esercito continuamente per avere la consapevolezza di non aver commesso nessuna offesa contro Dio e contro gli uomini”. (Atti 24:16) I cristiani del giorno attuale fanno la stessa cosa e perciò non devono vivere col timore della retribuzione divina che si abbatterà sicuramente sui deliberati e impenitenti malfattori. (Matt. 12:22-32; Ebr. 10:26-31) Inoltre, i cristiani danno ascolto all’ammonimento dato in Proverbi 3:21-26 e pertanto vedono anche realizzarsi le assicurazioni che vi sono date con le parole: “Salvaguarda la saggezza e la capacità di pensare, ed esse saranno vita per la tua anima e fascino per la tua gola. In tal caso camminerai in sicurtà per la tua via, e pure il tuo piede non urterà contro alcuna cosa. Quando giacerai non sentirai nessun terrore; e per certo giacerai, e il tuo sonno dovrà esser piacevole. Non avrai bisogno di temere all’improvviso alcuna cosa terribile, né la bufera sui malvagi, perché essa viene. Poiché Geova stesso mostrerà d’essere, in effetti, la tua confidenza, e per certo preserverà il tuo piede dalla cattura”. Che benedizioni si hanno servendo Geova con allegrezza!
9. Perché i cristiani possono essere gioiosi nonostante l’esistenza di Babilonia la Grande?
9 Ma considerate un’altra significativa ragione di gioia per il cristiano. Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, “siede su molte acque”, che significano “popoli e folle e nazioni e lingue”. Comunque, essa non “siede” figurativamente, o non esercita autorità e dominio religiosi su coloro che adorano Geova. (Riv. 17:1, 15) Avendo ascoltato l’avvertimento del cielo, sono fuggiti da essa, e si rendono conto che presto sarà distrutta. (Riv. 18:4, 5, 8) Essendosi sottratti alla sua stretta, non sono vittime della sua impura, falsa religione. Conoscono non la falsità religiosa, ma la verità scritturale che rende veramente libero chi la possiede. (Giov. 8:31, 32) L’avere questa libertà è un’altra ragione di allegrezza per i cristiani.
VITA GIOIOSA DEI TESTIMONI DI GEOVA DEL PASSATO
10. (a) Che cosa avrebbe potuto ottenere Mosè sostenendo gli interessi d’Egitto? (b) Quali benedizioni ebbe Mosè mettendo Dio al primo posto?
10 Le persone dei tempi antichi che dedicarono la loro vita a Geova provarono grande felicità. Mosè ne fu uno. Riguardo ai primi anni della vita di Mosè in Egitto, Stefano disse: “Ma quando fu esposto, la figlia di Faraone lo raccolse e lo allevò come suo figlio. Quindi Mosè fu istruito in tutta la sapienza degli Egiziani. Infatti, era potente in parole e in opere”. (Atti 7:21, 22) Secondo la tradizione, Mosè fece una volta una riuscita campagna militare egiziana contro l’Etiopia, tornando in Egitto vittorioso. (Antiquities of the Jews di Giuseppe Flavio, Libro II, Capitolo X) Questa è semplice tradizione. La Bibbia non lo dice, sebbene Mosè avesse probabilmente potuto ottenere importanza militare o politica o avere vantaggi materialistici sostenendo gli interessi d’Egitto. Comunque, le Scritture narrano: “Per fede Mosè, quando fu cresciuto, rifiutò d’esser chiamato figlio della figlia di Faraone, scegliendo d’essere maltrattato col popolo di Dio piuttosto che avere il temporaneo godimento del peccato”. Perché? “Perché stimò il biasimo del Cristo [il privilegio d’essere l’unto di Dio] come ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto; poiché guardava attentamente la ricompensa”. (Ebr. 11:24-26) Dio veniva prima per Mosè. Per la sua fedele condotta, Mosè ebbe una lunga soddisfacente vita e il privilegio d’essere impiegato da Geova per condurre il popolo di Dio fuori della schiavitù egiziana. Mosè non morì di certo pensando che la sua vita era stata vana, sprecata. E, per aver fedelmente servito Geova, sarà risuscitato nel nuovo ordine promesso dalle Scritture, nel quale servirà quale uno dei “principi su tutta la terra”, sotto il messianico divino Liberatore, il più grande Mosè, Gesù Cristo. — Sal. 45:16; 72:1, 4, 12-14.
11. Quale decisione religiosa prese Rut, e come le recò felicità?
11 Rut la Moabita prese la giusta decisione religiosa, che le recò felicità. Durante una carestia ai giorni dei giudici d’Israele, Elimelec di Betleem, sua moglie Naomi e i loro due figli andarono a risiedere in Moab. Elimelec morì e i suoi figli presero in mogli donne moabite, Orpa e Rut. In seguito anche questi uomini morirono, e le tre vedove rimasero dunque sole. Col tempo, esse si misero in viaggio per Giuda. Quando Naomi esortò vivamente le giovani a tornare al loro popolo, piangendo Orpa accondiscese e tornò “al suo popolo e ai suoi dèi”. Comunque, Rut si rifiutò di abbandonare la suocera e disse: “Dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte passerò la notte. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio”. (Rut 1:1-16) Sebbene a Rut fosse stata evidentemente insegnata la religione pagana, almeno nell’infanzia, la devozione ai falsi dèi non faceva per lei. L’Iddio di Naomi, Geova, sarebbe stato l’Iddio di Rut. A suo tempo questa fedele Moabita divenne la moglie di Boaz e la madre di Obed, nonno di Davide. (Rut 4:13-17) Ma pensate! Rut ebbe il privilegio d’essere antenata di Gesù, il Messia! (Matt. 1:1-16) Certo, quando sarà risuscitata sulla terra durante il regno millenario di Cristo si rallegrerà di essersi fermamente attenuta alle proprie parole: “Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio”.
12. Per servire Geova, quale diversa attitudine hanno dovuto assumere alcuni riguardo al demonismo?
12 Alcuni hanno abbandonato completamente il demonismo per servire Geova con allegrezza. Riguardo al ministero dell’apostolo Paolo a Efeso è riferito: “Molti di quelli che eran divenuti credenti venivano, confessando e comunicando apertamente le loro pratiche. In realtà, un gran numero di quelli che avevano praticato le arti magiche portarono insieme i loro libri e li bruciarono dinanzi a tutti. E calcolarono insieme i loro prezzi e li trovarono del valore di cinquantamila pezzi d’argento. Così in modo potente la parola di Geova cresceva e prevaleva”. (Atti 19:18-20) Le pratiche demoniche non sono per i servitori di Geova, e “quelli che praticano lo spiritismo” sono fra i malvagi la cui parte è predetto sarà “nel lago che brucia con fuoco e zolfo”. Essi avranno pertanto la “seconda morte” da cui non c’è risurrezione. (Riv. 21:8; Deut. 18:10-12; Isa. 8:19, 20) Ma immaginate la nuova e felice vita che cominciò per gli Efesini che abbandonarono il demonismo, bruciarono i loro libri di magia e ‘servivano Geova con allegrezza’.
13. Poiché alcuni Corinti fecero grandi cambiamenti morali, che cosa ne risultò?
13 L’antica Corinto, in Grecia, è stata descritta come “famosa e voluttuosa città, dove i vizi d’Oriente e d’Occidente s’incontravano”. L’apostolo cristiano Paolo predicò e fondò lì nel primo secolo E.V. una congregazione cristiana. (Atti 18:1-11) In seguito, scrivendo ai suoi conservi credenti di quella città, l’apostolo indicò che fornicatori, idolatri, ladri, ubriaconi, e simili, non avrebbero ereditato il regno di Dio. Quindi osservò: “E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati dichiarati giusti nel nome del nostro Signore Gesù Cristo e con lo spirito del nostro Dio”. (1 Cor. 6:9-11) Sì, Geova aveva aiutato molti di loro a fare grandi cambiamenti morali, e così essi avevano iniziato una vita felice e più sana. Inoltre, rimanendo fedeli a Dio fino alla morte, hanno avuto la gioia d’essere risuscitati all’immortale vita celeste in associazione con Gesù Cristo. — 1 Cor. 15:42-57.
14. Quale significativo cambiamento v’era stato nella vita di Paolo?
14 C’era stato un cambiamento nella vita stessa di Paolo. Una volta, quando era un violento persecutore dei seguaci di Cristo, si trovava in cammino per Damasco per continuarvi la sua opposizione quando la miracolosa apparizione del glorificato Gesù Cristo fece cessare la sua opposizione. Per immeritata benignità di Dio, l’ex persecutore divenne un perseguitato, fedele seguace di Cristo e “apostolo delle nazioni”. (Rom. 11:13; Atti 9:1-20) Come tale, sopportò molte sofferenze per amore di Gesù. (2 Cor. 11:23-27; 12:10) Con l’aiuto di Dio, Saulo cambiò e servì Geova con allegrezza. Questo apostolo ha ora la “corona della giustizia”, insieme ad altri fedeli unti cristiani in cielo. — 2 Tim. 4:6-8.
VITA GIOIOSA DEI TESTIMONI DI GEOVA NEL GIORNO ATTUALE
15. Dopo decine di anni di leale servizio nella guerra spirituale, come si espresse un cristiano?
15 I servitori di Geova hanno molte ragioni di rallegrarsi. Persone di varie specie in passato hanno mutato la loro vita per servire Geova. Un gran numero di individui fanno ancora questo, e in alcuni casi i loro cambiamenti sono paragonabili a quelli fatti da persone che si schierarono dalla parte di Geova nei tempi antichi. Un fedele cristiano del giorno attuale che preferì essere soldato di Gesù Cristo (2 Tim. 2:3, 4) invece di fare carriera militare e di perseguire interessi materialistici mondani poté dire con gioia dopo decine di anni di leale servizio nella guerra spirituale: “Sono felice di aver potuto frequentare, a settantun anni, la Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad a Brooklyn nel 1964 per ricevere superiore addestramento teocratico. La mia preghiera è che ‘Geova, l’Iddio degli eserciti’, e il suo costituito Comandante in Capo, Cristo Gesù, rafforzino tutti i loro combattenti spirituali per continuare fedelmente sino alla vittoria finale. — Ger. 38:17”.
16, 17. (a) Fate un esempio di cambiamento dalla falsa alla vera adorazione. (b) Per ‘servire Geova con allegrezza’, quali altri cambiamenti hanno fatto alcuni?
16 Migliaia di persone hanno cambiato religione, volgendosi dalla falsa adorazione alla vera religione, come fece Rut. Per esempio, considerate questo racconto:
“Molti anni fa una giovane donna nata in Germania, devota protestante e studiosa della Bibbia, credette di poter meglio servire i poveri e i bisognosi abbracciando il credo cattolico romano e facendosi suora. Fu quello che fece. Prese il velo nell’ordine delle Sorelle del Sacro Cuore, di cui ‘madre’ Cabrini era la madre generale. Questa sorella divenne la compagna di viaggio della Cabrini e fu in seguito elevata al grado di madre superiora. . . . Andò in America ed ella e la sua segretaria, un’altra suora, aprirono una casa per orfani proprio fuori della città di New York. Ella implorava Dio di mostrarle la verità. Comprò una radiolina e cominciò ad ascoltare i vari programmi religiosi. Un giorno la sintonizzò con la WBBR [un tempo stazione radio della Torre di Guardia], ascoltò, e il suo cuore e la sua mente furono inondati di luce. Aveva trovato la verità! Mandò a chiedere della letteratura e cominciò a dare testimonianza ai suoi vicini vestita da suora. Anche la sua segretaria accettò la verità e cominciò a testimoniare. Non passò molto tempo prima che abbandonassero gli abiti della religione ritualistica per indossare quelli della lode al grande Geova!”
17 Per ‘servire Geova con allegrezza’, alcuni hanno oggi abbandonato l’occultismo, come fecero molti praticanti di arti magiche nell’antica Efeso per divenire cristiani. Altri ancora, come alcuni che accettarono il cristianesimo a Corinto, hanno fatto grandi cambiamenti morali nella loro vita. E inoltre, molti che ora servono Geova perseguitarono una volta i fedeli cristiani, come fece Saulo di Tarso prima di divenire l’apostolo Paolo. Un cristiano che fu perseguitato dai nazisti mostrò come i testimoni di Geova nei campi di concentramento diedero ai loro catturatori un’intrepida e aperta testimonianza che portò a tali trasformazioni, e racconta:
“Con tale intrepida predicazione e amore verso il prossimo nacque spesso la fede nella fossa dei leoni. Qua e là, in vari campi, le guardie delle SS rinnegarono il loro giuramento nazista, dichiarando di credere in Geova. Questi ‘Saulo’, i nostri persecutori, divennero ‘Paolo’, nostri compagni di prigionia!”
MOSTRATE GIOIA NEL SERVIZIO DI GEOVA
18. Quali privilegi si possono avere praticando la vera adorazione?
18 Non si può negare. Mosè scelse le giuste lealtà. Rut prese la giusta decisione religiosa. Quelli che nell’antica Efeso si volsero dalla magia al cristianesimo agirono con saggezza, come gli abitanti di Corinto che fecero cambiamenti morali per divenire servitori di Dio. E certo Saulo di Tarso agì saggiamente e debitamente dedicando la sua vita a Geova, divenendo il cristiano apostolo Paolo. A tali persone, e ad altre come loro in tempi più recenti, è stata offerta la possibilità di ricevere benedizioni e inestimabili privilegi dinanzi a Dio. Forse siete già nel loro numero. O può darsi che abbiate deciso di praticare da ora in poi la vera adorazione e di ‘servire Geova con allegrezza’. In tal caso, vi attendono ricche benedizioni, poiché è detto di Geova: “Apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni cosa vivente”. (Sal. 145:16) Per esempio, potete avere ancora il gioioso privilegio di aiutare altre persone di cuore buono a conformare la loro vita alle giuste esigenze di Dio, predicando e insegnando loro la sua Parola.
19, 20. (a) Fate esempi indicanti che il servizio di Geova reca benedizione e gioia. (b) Che cosa ci vuole per avere piena soddisfazione e vera felicità?
19 I fedeli ministri cristiani non devono rammaricarsi per una vita insoddisfacente o infruttuosa. Invece, malgrado la persecuzione, gli anni di servizio a Dio e la sua evidente benedizione sull’opera di predicazione del Regno spinsero un testimone di Geova a scrivere: “Com’è soddisfacente aver provato tutto questo! Quante volte ho sentito l’aiuto e la protezione di Geova! Ripetutamente ho visto la morte in faccia, ma posso unirmi al salmista nel dire: ‘Geova è il mio Pastore. Non mi mancherà nulla’. . . . Veramente, Geova ci benedice oltre ciò che possiamo chiedere o comprendere quando rispondiamo al suo invito e intraprendiamo con tutto il cuore il ministero come suoi testimoni”. (Sal. 23:1) A novantatré anni un altro Testimone, ministro da lungo tempo, poté dichiarare: “L’aver dedicato tutto il mio tempo al servizio di Geova è stata la più grande gioia della mia vita, e attendo di continuare in eterno insieme a Gesù Cristo e ai suoi ‘santi nella luce’. — Col. 1:12”.
20 Questa è l’esperienza di quelli che fedelmente ‘servono Geova con allegrezza’. (Sal. 100:2) Essi possono fiduciosamente parlare di Dio come ne parlò Davide, che disse: ‘Mi farai conoscere il sentiero della vita. Allegrezza a sazietà è con la tua faccia; vi è piacevolezza alla tua destra per sempre”. (Sal. 16:11) Ma per avere piena soddisfazione e vera felicità, si deve prendere piacere nella casa di Dio.
[Immagine a pagina 587]
I veri cristiani comprendono che Dio non è parziale, che “ha fatto da un uomo ogni nazione degli uomini”