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GhersonitiAusiliario per capire la Bibbia
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Ai ghersoniti furono attribuite tredici città coi loro pascoli nei territori di Manasse, Issacar, Aser e Neftali. Chedes in Galilea e Golan in Basan, assegnate loro, erano due delle sei città di rifugio della nazione. Gios. 21:27-33) Nel riorganizzare i leviti Davide affidò ad alcuni ghersoniti incarichi speciali quali cantori, tesorieri e altri. (I Cron. 6:31, 32, 39-43; 23:4-11; 26:21, 22) Ghersoniti erano fra i leviti che s’impegnarono nell’opera di purificare il tempio ai giorni del re Ezechia. — II Cron. 29:12-17.
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GhesemAusiliario per capire la Bibbia
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Ghesem
(Ghèsem) [pioggia].
Arabo che insieme a Sanballat e Tobia si oppose alla ricostruzione delle mura di Gerusalemme all’epoca di Neemia. Costoro in un primo tempo derisero Neemia e i suoi collaboratori. (Nee. 2:19) Poi invano cospirarono e complottarono contro Neemia. (Nee. 6:1-4) Infine inviarono a Neemia una lettera, in cui citavano le parole di Ghesem che accusava Neemia e gli ebrei di tramare una ribellione e Neemia stesso di voler diventare loro re. Anche in questo i nemici fallirono. (Nee. 6:5-7) Il fatto che citavano Ghesem nella lettera sembra indicare che era un uomo influente. Dopo l’invasione persiana dell’Egitto i rapporti fra la corte persiana e le tribù arabe dovevano essere buoni.
Una forma dialettale di Ghesem, il nome Jasm, compare in una iscrizione rinvenuta nell’antica Dedan, nell’Arabia settentrionale. Il nome Ghesem è menzionato nella seguente iscrizione aramaica su un calice d’argento rinvenuto in Egitto: “Questo Qaynu figlio di Ghesem, re di Chedar, portò (come offerta) a (la dea) Han-ʼIlat”.
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GhezerAusiliario per capire la Bibbia
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Ghezer
(Ghèzer) [parte].
Città all’interno della pianura costiera della Palestina. Ghezer viene menzionata per la prima volta in occasione del fallito tentativo del suo re di salvare Lachis dall’esercito israelita comandato da Giosuè. Gios. 10:33; 12:7, 8, 12) Ghezer era una delle località di confine degli efraimiti (Gios. 16:3; I Cron. 7:28), ma evidentemente questi non spodestarono interamente gli abitanti cananei. (Gios. 16:10; Giud. 1:29) Ghezer era inoltre una delle città levitiche assegnate ai cheatiti. — Gios. 21:20, 21; I Cron. 6:66, 67.
All’epoca di Davide la città è menzionata in relazione ai filistei, che egli abbatté “da Gheba fino a Ghezer”. (II Sam. 5:25; I Cron. 14:16) Sempre a Ghezer Sibbecai l’Husatita si distinse durante la sconfitta dei filistei abbattendo Sippai, discendente dei Refaim. (I Cron. 20:4) In seguito un faraone d’Egitto mosse contro Ghezer per qualche ragione non dichiarata. Dopo aver incendiato la città e messo a morte gli abitanti cananei, la diede in dote alla moglie di Salomone. Salomone ricostruì la città e forse la fortificò. — I Re 9:15-17.
I geografi ritengono che l’antica Ghezer corrisponda all’odierna Tell Gezer, circa a metà strada fra Gerusalemme e Giaffa (Ioppe). In tal caso si trovava nei pressi di un’altra grande arteria che per millenni collegò l’Egitto con la Mesopotamia per scopi commerciali e militari. La posizione di Tell Gezer su un contrafforte della Sefela permetteva di dominare entrambe le strade.
All’inizio del XX secolo cominciarono i primi scavi archeologici in questo tell. Da allora è diventato uno dei luoghi della Palestina in cui sono stati effettuati i più completi scavi ed esplorazioni. Fra l’altro sono state scoperte “le fortificazioni e la porta di Salomone” (sesto strato), costruite su un letto di detriti che secondo alcuni sarebbero il risultato dell’incendio di Ghezer da parte del faraone. La sua architettura è tanto simile a quella di Hazor e Meghiddo da indicare che tutte e tre furono costruite in base a uno stesso progetto. Gli strati più antichi contengono una quantità di frammenti di ceramica filistea. Il reperto più famoso è probabilmente il “calendario” di Ghezer, tavoletta che contiene, pare, l’esercizio mnemonico di uno scolaro. I ricercatori moderni ne hanno desunto importanti informazioni sulle stagioni agricole dell’antico Israele e sulla scrittura e lingua ebraica dell’epoca di Salomone.
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GhiaccioAusiliario per capire la Bibbia
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Ghiaccio
Acqua allo stato solido in seguito a raffreddamento. Sia Eliu che Geova Dio fecero notare a Giobbe la meraviglia del ghiaccio, infatti l’Onnipotente gli disse: “Dal ventre di chi esce effettivamente il ghiaccio . . .? Le medesime acque si tengono celate come mediante una pietra, e la superficie delle acque dell’abisso si rapprende”. (Giob. 36:1; 37:10; 38:1, 29, 30) La formazione del ghiaccio a cui si accenna è possibile solo grazie a una straordinaria proprietà dell’acqua. Raffreddandosi l’acqua di mari e laghi diventa più pesante. L’acqua più calda e più leggera viene sospinta in alto dall’acqua più pesante. Ma quando nel suo insieme l’acqua raggiunge una temperatura di circa 4° centigradi questo processo si inverte. Man mano che si avvicina allo zero l’acqua diventa più leggera e forma uno strato sopra l’acqua più calda sottostante. Tale strato superiore “si rapprende” o si solidifica trasformandosi in ghiaccio. Più leggero dell’acqua, il ghiaccio tiene le acque sottostanti “celate come mediante una pietra”, proteggendo così la fauna e la flora marina. Se non fosse per questo fenomeno, tutti i laghi e persino gli oceani col tempo diventerebbero una lastra di ghiaccio, rendendo impossibile la vita umana sulla terra.
Il salmista dice che Geova “getta il suo ghiaccio come bocconi”. Questo si riferisce evidentemente a grandine o nevischio. — Sal. 147:17.
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GhiaiaAusiliario per capire la Bibbia
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Ghiaia
Sedimento di frammenti di roccia o piccoli ciottoli. Nelle Scritture il termine “ghiaia” è usato in senso illustrativo. Le cattive conseguenze del guadagnarsi il pane mediante falsità sono paragonate all’avere la bocca piena di ghiaia. (Prov. 20:17) Anche il severo castigo impartito da Geova all’infedele Gerusalemme mediante i babilonesi è paragonato a ‘rompere i denti con la ghiaia’. (Lam. 3:16) Secondo il pensiero tradizionale ebraico ciò accadde realmente agli esiliati in Babilonia. La tradizione vuole che fossero costretti a cuocere il pane in buche scavate nel terreno, per cui il pane conteneva sassolini.
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GhibeaAusiliario per capire la Bibbia
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Ghibea
(Ghibèa) [collina].
Città del territorio di Beniamino (Gios. 18:28), chiamata anche “Ghibea di Beniamino” (I Sam. 13:2), “Ghibea dei figli di Beniamino” (II Sam. 23:29) e “Ghibea di Saul”. (II Sam. 21:6) Evidentemente sorgeva nei pressi della strada principale che da Gebus (Gerusalemme) portava a Rama. (Giud. 19:11-15) Per la sua posizione su una delle alture della catena montuosa centrale della Palestina, Ghibea serviva come posto di guardia in tempo di guerra. (I Sam. 14:16) I geografi in genere la identificano con Tell el-Ful, circa 5 km a N di Gerusalemme.
La grafia ebraica di Gheba (termine maschile corrispondente a “colle”) e di Ghibea (termine femminile corrispondente a “collina”) è quasi identica. Molti ritengono che si tratti di errori di
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GhesurAusiliario per capire la Bibbia
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Ghesur
Vedi ARAM.
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