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CelibatoAusiliario per capire la Bibbia
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di persone non sposate, per tutta la vita o per un periodo di tempo più limitato, e rimangono tali esercitando padronanza di sé.
La dottrina e la pratica del celibato obbligatorio da parte di certi gruppi religiosi non ha alcuna base scritturale. Anzi è scritto: “In successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, . . . proibiranno di sposarsi”. (I Tim. 4:1-3) Si noti che molti se non tutti gli apostoli erano sposati. (I Cor. 9:5) Quello che trattiene dallo sposarsi chi ha il dono del celibato non è necessariamente un voto, ma piuttosto il desiderio e la possibilità di impegnarsi nel servizio di Dio rimanendo celibe.
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CembaliAusiliario per capire la Bibbia
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Cembali
Strumento a percussione simile ai moderni piatti, usato in tempi biblici come accompagnamento dell’arpa, della tromba e di altri strumenti musicali. (II Sam. 6:5; I Cron. 15:28; II Cron. 5:12, 13) In I Cronache 15:19 si legge che i cembali usati nel tempio di Geova erano di rame. Una coppia di cembali scoperti in un’antica tomba egiziana può dare un’idea dei cembali biblici. Hanno un diametro di quasi 15 cm con impugnature al centro, e sono di una lega di rame con una piccola quantità d’argento.
Il Salmo 150:5 indica che in Israele c’erano vari tipi di cembali. In questo versetto sono descritti prima “cembali dal suono melodioso” e poi “cembali risonanti”. Poiché ogni riga dei versetti 3 e 4 di questo cantico si riferisce a uno o più strumenti musicali diversi, le due righe del versetto 5 potrebbero con tutta coerenza riferirsi prima a cembali più piccoli, tintinnanti e ben intonati, poi a cembali di diametro maggiore che, percossi con forza, emettevano un suono più forte, dal tono più basso.
[Figura a pagina 225]
Antichi cembali egiziani
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CencreaAusiliario per capire la Bibbia
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Cencrea
(Cèncrea).
In Atti 18:18 si legge che a Cencrea Paolo si fece tagliare i capelli perché aveva fatto un voto, e in seguito salpò evidentemente da Cencrea per Efeso accompagnato da Priscilla e Aquila (nella primavera del 52 E.V.). Scrivendo a Roma circa quattro anni più tardi l’apostolo menzionò la “congregazione di Cencrea”. Può darsi che la lettera di Paolo ai romani sia stata portata a destinazione da Febe della città di Cencrea. — Rom. 16:1, 2.
Cencrea sorgeva su uno stretto istmo dalla parte del golfo di Egina 11 km circa a E di Corinto, ed era collegata con quella città da una catena di fortificazioni militari. Cencrea era il porto di Corinto per i paesi a E della Grecia, mentre Lecheo, dalla parte opposta dell’istmo, era il porto di Corinto per l’Italia e l’Occidente. Secondo il geografo greco Strabone, la supremazia di questi due porti fece di Corinto la più prestigiosa città commerciale dell’antica Grecia.
Pausania, geografo e viaggiatore greco del II secolo E.V., nel descrivere Cencrea disse che aveva templi da ogni parte del porto e una statua di bronzo del dio greco Posidone su un molo sporgente sul mare; iscrizioni su monete confermano questa descrizione. Le rovine della zona includono edifici e moli presso l’attuale villaggio di Kechriais.
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CensimentoAusiliario per capire la Bibbia
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Censimento
Vedi REGISTRAZIONE.
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Centurione (ufficiale dell’esercito)Ausiliario per capire la Bibbia
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Centurione (ufficiale dell’esercito)
Ufficiale preposto a cento soldati. La legione romana, indipendentemente dal numero complessivo degli uomini che ne facevano parte, era sempre divisa in sessanta centurie, ciascuna comandata da un centurione. Quando la legione non raggiungeva le 6.000 unità, un sessantesimo, anche se inferiore a cento, era comandato da un centurione. Questi ufficiali erano nominati dai tribuni con l’approvazione delle autorità superiori governative. Quello di centurione era il più alto grado a cui un soldato semplice poteva aspirare, anche se c’erano opportunità di avere qualche promozione nei ranghi dei centurioni stessi.
I centurioni erano uomini chiave e avevano un ruolo importantissimo nella legione. Pur essendo sotto l’autorità dei tribuni e avendo la responsabilità di eseguirne gli ordini, il centurione era il vero e immediato capo dei soldati. Li addestrava, lavorava con loro, ne ispezionava le armi, i viveri e gli approvvigionamenti, ne regolava la condotta. Era lui che manteneva la disciplina, assisteva alle flagellazioni e alle esecuzioni capitali, e che autorizzava la punizione delle sue truppe. La prontezza e l’efficienza dell’esercito romano, in massima parte, dipendevano più dai centurioni che da chiunque altro; essi erano, in linea di massima, gli uomini più esperti e preziosi dell’esercito romano.
Almeno in cinque occasioni, ufficiali dell’esercito compaiono nella narrazione delle Scritture Greche Cristiane.
1. L’ufficiale dell’esercito di Capernaum che ricorse al potere risanatore di Gesù a favore del suo schiavo e fu lodato dal Signore per la sua fede esemplare. (Matt. 8:5-13) Le osservazioni degli ebrei: “Ama la nostra nazione ed egli stesso ci ha edificato la sinagoga”, l’ammissione del centurione: “Non merito che tu venga sotto il mio tetto” e il giudizio di Gesù: “Nemmeno in Israele ho trovato una fede così grande”, indicano che era un gentile. Se era romano, la cosa era ancor più singolare, perché i romani erano noti per la poca pietà verso gli schiavi. — Luca 7:1-9.
2. L’ufficiale dell’esercito che comandava i quattro soldati che misero a morte Gesù. (Giov. 19:23) Questo centurione probabilmente era presente quando fu discussa davanti a Pilato l’affermazione di Gesù di essere Figlio di Dio. (Giov. 19:7) Osservando il processo e le circostanze in cui Gesù fu messo al palo, come pure i fenomeni miracolosi che ne accompagnarono la morte, “l’ufficiale dell’esercito glorificava Dio”, dicendo: “Realmente quest’uomo era giusto”. “Certamente questo era il Figlio di Dio”. (Luca 23:47; Matt. 27:54) Fu senz’altro da lui che Pilato s’informò se Gesù era morto, prima di consegnare il corpo per la sepoltura. — Mar. 15:44, 45.
3. Cornelio, centurione della coorte italica, di stanza a Cesarea, il primo gentile incirconciso diventato cristiano. (Atti 10:1-48) Il fatto che aveva casa propria e soldati al suo servizio indica che agli ufficiali di questo grado era consentito vivere separati dalle truppe regolari. — Vedi CORNELIO.
4. Ufficiali dell’esercito di stanza nella fortezza Antonia, che insieme ai loro soldati e al comandante
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