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Affrontiamo con coraggio l’Armaghedon del mondoLa Torre di Guardia 1962 | 15 marzo
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Cristo. (Luca 2:13, 14, Na) Con sempre maggior apprezzamento per il significato delle cose che sono nell’organizzazione del tempio di Geova riporrà fede nel tempio spirituale di Dio e si sforzerà di essere insieme alla Sua congregazione ad ogni possibile occasione. Questo gli infonderà maggior coraggio di continuare ad essere un ministro di Dio anche nell’imminenza di Armaghedon.
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Mostriamo coraggio sotto la protezione divinaLa Torre di Guardia 1962 | 15 marzo
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Mostriamo coraggio sotto la protezione divina
1. Dimoreremo nella casa di Geova solo tutti i giorni che siamo sulla terra durante l’esistenza di questo mondo, oppure quali prospettive vi sono?
LA CASA di adorazione di Geova è un luogo riparato, e chiunque vi dimori è sotto la protezione divina. Dimorare coraggiosamente nella casa di Geova tutti i giorni che siamo sulla terra mentre esiste questo vecchio mondo non è tutto. I cristiani che sono spirituali “pietre vive”, mediante la risurrezione dai morti, andranno in cielo per formarvi il completato tempio di Geova insieme alla Pietra Angolare di Fondamento Gesù Cristo. Le centinaia di migliaia di altri dedicati adoratori che vanno oggi al tempio di Geova continueranno a dimorare nella Sua casa tutti i giorni della loro vita nel nuovo mondo senza fine praticando la Sua pura adorazione nel paradiso terrestre.
2. Che cosa cercano ora i testimoni di Geova mostrando ciò che vogliono per il futuro?
2 Tuttavia mostriamo ciò che vogliamo per il futuro mediante ciò che vogliamo e cerchiamo ora. Quindi pur avendo la speranza di dimorare per sempre nella casa di Geova in futuro, dopo Armaghedon, vogliamo dimorare in tale casa anche ora, prima di Armaghedon. Perciò, malgrado tutte le tribolazioni e le persecuzioni che sopportiamo in questo mondo, Geova ci dà la possibilità di avere ora questo privilegio. In alcuni paesi sia di qua che di là della Cortina di Ferro i testimoni di Geova sono al bando ed è loro proibito di riunirsi insieme per lo studio biblico, e corrono grandi pericoli se cercano di radunarsi. Eppure, con grande coraggio, essi vi riescono, in modo clandestino. Indicano così ciò che vogliono per il futuro.
3, 4. (a) Come soffriamo insieme la persecuzione, e malgrado ciò che cosa dobbiamo fare? (b) Come espresse Davide, nel Salmo 27:5-10, la sua fiducia di dimorare nuovamente nella casa di Geova?
3 Sia che soffriamo direttamente che indirettamente, poiché amiamo i nostri conservi, noi, come cristiani testimoni di Geova, sopportiamo insieme la persecuzione. Malgrado ciò dobbiamo farci coraggio e cercare di radunarci insieme come fece Davide sotto il fuoco ostile del nemico. Egli confidò nella protezione di Geova, che lo avrebbe aiutato e liberato per dargli modo di dimorare nuovamente nella casa di Dio. Perciò Davide disse:
4 “Poiché Egli mi ricoprirà della sua tenda nel giorno della sventura, mi proteggerà all’ombra del suo padiglione, mi solleverà sopra un’alta rupe. Allora il mio capo s’innalzerà su’ miei nemici che mi stanno all’intorno; offrirò nel suo tabernacolo sacrifici d’esultanza, canterò e inneggerò al Signore [Geova]. Ascolta, Signore [Geova], la mia voce: Io T’invoco; abbi pietà di me, esaudiscimi! Per Te mi dice il cuore: ‘Cercate la mia faccia’. Io cerco la tua faccia, Signore [Geova]. Il Tuo volto non volger da me, non respinger con ira il tuo servo, Tu che fosti il mio aiuto. Non mi scacciare, non mi abbandonare, o Dio di mia salvezza! Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore [Geova] mi ha raccolto”. — Sal. 27:5-10, Na.
5. Come cercarono i nemici di rovinare Davide spiritualmente, ma perché era egli sicuro che non vi sarebbero riusciti?
5 In queste parole del perseguitato Davide si nota la sicurezza della vittoria finale sui suoi nemici che lo ostacolano nell’adorazione di Geova nel suo tempio. I nemici avrebbero tramato di far abbattere su di lui la sventura spirituale, specialmente ‘tramando iniquità in nome della legge’, rendendo legale l’empia persecuzione, e cercando così di costringere Davide ad abbandonare la sua fede in Dio e la sua adorazione e il suo servizio a Dio. (Sal. 94:20, Na) Ma essi non sarebbero riusciti a rovinare Davide, il servitore e testimone di Geova. Nemmeno la sventura avrebbe danneggiato Davide spiritualmente, poiché egli era nascosto al sicuro nella tenda di Geova, celato nell’irraggiungibile “padiglione” della sacra tenda di Geova, come su un’alta roccia che nessuno dei suoi nemici avrebbe potuto scalare. Dio avrebbe innalzato il capo di Davide nella vittoria sopra i nemici della vera adorazione. Egli avrebbe nuovamente avuto libero accesso all’altare di Dio nella sua tenda di adorazione per offrire sacrifici e cantare e inneggiare in una pubblica espressione di ringraziamento a Geova, che è leale verso i suoi adoratori.
6. (a) A quale divino invito rispondiamo, e perché malgrado gli ostacoli? (b) Sull’aiuto di chi contiamo dunque?
6 Fatevi coraggio, dunque, voi tutti perseguitati testimoni di questo Dio leale. Le prove che abbiamo il suo favore ci verranno immancabilmente date in risposta alle nostre preghiere, malgrado tutti gli ostacoli e tutte le guerre che i nostri empi nemici combatteranno contro di noi. I nostri cuori accettano l’invito di Geova al suo popolo e ci rammentano il suo invito ripetendolo nel nostro intimo, cioè: “Cercate la mia faccia”. Quale suo popolo dedicato rispondiamo con ardore e cerchiamo la sua faccia per avere il suo favore e la sua approvazione. (Sof. 2:1-3) Per riuscire nell’intento dobbiamo superare molti ostacoli messi sul nostro cammino dai nemici e dagli allettamenti di questo mondo materialistico; ma con amore e lealtà verso di lui riusciremo, poiché il suo favore significa la vita per noi. Agiremo così anche se ci dovesse venire a mancare l’assistenza da qualunque altra parte. Quando sembra che tutti ci abbiano trascurato e abbandonato, Geova mediante Cristo diviene il nostro aiuto, poiché il suo aiuto non viene mai meno a coloro che sono leali. Possiamo contare su tale aiuto se cerchiamo la sua faccia.
7. (a) Che cosa suppose Davide quale estremo caso di abbandono umano? (b) In un tal caso, tuttavia, su chi si poteva fare affidamento?
7 Com’è doloroso essere abbandonati dal proprio padre e dalla propria madre! Il perseguitato Davide non ebbe questa esperienza. Suo padre e sua madre non lo abbandonarono. Quando egli si nascose per sfuggire al suo persecutore, il re Saul, e si rifugiò in una caverna presso Odollam, i “suoi fratelli e tutta la sua famiglia” lo seppero e lasciarono Betleem per raggiungerlo in quel luogo. In seguito Davide accompagnò suo padre e sua madre ad est del fiume Giordano e disse al re del paese di Moab: “Permetti che mio padre e mia madre rimangano presso di voi, finché io sappia che cosa vorrà fare Iddio di me”. E i suoi genitori rimasero in quel luogo per quel tempo. (1 Sam. 22:1-3, Na) Se il padre e la madre di Davide lo abbandonarono, ciò avvenne necessariamente quando morirono e lo lasciarono nella terra dei viventi. Perciò nel suo salmo Davide suppose soltanto il caso quasi impensabile dell’abbandono umano, cioè da parte di suo padre e di sua madre; e se i genitori lo avessero abbandonato, ci si sarebbe aspettato che anche tutte le altre creature umane lo avrebbero abbandonato. Ma anche in questa estrema situazione, v’era uno che si poteva sperare non avrebbe abbandonato Davide: oh! quale
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