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CasaAusiliario per capire la Bibbia
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Con l’affermarsi del cristianesimo, la predicazione e l’insegnamento di casa in casa diventarono una parte importante della vera adorazione. (Atti 20:20) I seguaci di Gesù accettavano l’ospitalità dei ‘meritevoli’ o degli ‘amici della pace’, e rimanevano in casa di tali persone finché non avevano portato a termine il ministero in una particolare città. (Matt. 10:11; Luca 10:6, 7) Spesso gruppi o congregazioni di cristiani si radunavano regolarmente nelle case per considerare la Parola di Dio. (Rom. 16:5; I Cor. 16:19; Col. 4:15; Filem. 2) Ma chiunque si fosse allontanato dall’insegnamento del Cristo non era benvenuto nelle case private. — II Giov. 10.
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Casa della foresta del LibanoAusiliario per capire la Bibbia
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Casa della foresta del Libano
Parte del complesso di edifici governativi eretti dal re Salomone nel corso del programma edilizio portato a termine in tredici anni dopo che era stato ultimato il tempio a Gerusalemme (1027–1014 a.E.V.). Si trovava a S del tempio e del palazzo reale, fra la cima della Collina del Tempio e il contrafforte della Città di Davide. Il nome derivava dal fatto che era costruita con cedri del Libano oppure dal colonnato di legno di cedro che forse ricordava quelle foreste.
La Casa della Foresta del Libano era lunga cento cubiti (m 44 ca.), larga cinquanta cubiti (m 22 ca.) e alta trenta cubiti (m 13 ca.). Pare avesse pareti di pietra (I Re 7:9), con travi di cedro le cui estremità erano fissate alle pareti ed erano inoltre sostenute da quattro file di colonne (“quattro” nel testo ebraico; “tre” nella Settanta). Sopra il colonnato c’erano evidentemente stanze rivestite da pannelli di cedro. In alcune ricostruzioni della casa, sopra il colonnato figurano tre ordini o piani di stanze che si affacciano su un cortile scoperto al centro dell’edificio. Si legge che le stanze avevano aperture per l’illuminazione una di fronte all’altra, in tre ordini. Ciò sembra voler indicare che c’erano aperture o grandi finestre che davano sul cortile, corrispondenti alle finestre delle stanze sul lato opposto del cortile. Oppure poteva voler dire che ogni stanza aveva una finestra che dava sul cortile e una verso l’esterno. Le entrate (probabilmente le porte di accesso alle stanze, forse comunicanti fra loro) avevano stipiti ad angolo retto rispetto all’architrave. Quindi non erano ad arco o a volta. Le finestre erano di forma simile. — I Re 7:1-5.
C’è un problema riguardo al numero delle file di colonne, come è stato già menzionato. Infatti il testo ebraico dice che le file erano quattro e poi parla di quarantacinque colonne, precisando: “Ce n’erano quindici per fila”. (I Re 7:2, 3) Alcuni ritengono che questa frase si riferisca ai tre piani di stanze, con quindici stanze per fila, e che il numero delle colonne disposte in quattro file fosse maggiore. Altri preferiscono la lezione della Settanta secondo cui c’erano “tre” file di colonne.
La Casa della Foresta del Libano è chiamata “l’armeria della casa della foresta” in Isaia 22:8. Quindi evidentemente serviva come deposito ed esposizione di armi e utensili di valore. — Vedi anche I Re 10:16, 17, 21; II Cronache 9:15, 16, 20.
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Casa paternaAusiliario per capire la Bibbia
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Casa paterna
[ebr. behth ʼav; pl. behth ʼavòhth].
Queste espressioni ebraiche potevano riferirsi (1) a un’abitazione (Deut. 22:21); (2) alla famiglia che abitava in casa del padre (Gen. 31:30; 38:11); (3) ai componenti della famiglia stessa, anche se lontani dalla casa degli avi (Gen. 46:31; Giud. 9:18); (4) oppure, essendo tradotte in vari modi, alla ‘casa del padre (o dei padri)’, “casa degli avi”, “casa paterna”, che a volte comprendeva diverse famiglie; per esempio quando si fece il censimento degli israeliti nel deserto quattro famiglie furono ritenute parte della casa paterna di Cheat. (Num. 3:19, 30; vedi anche Esodo 6:14; Numeri 26:20-22; Giosuè 7:17). Diverse case paterne costituivano una tribù (come la tribù di Levi, composta delle case paterne di Gherson, Cheat e Merari). Per un significato più ampio dell’espressione “casa paterna” vedi Numeri 17:2, 6 dove si riferisce a una tribù.
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Case dell’animaAusiliario per capire la Bibbia
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Case dell’anima
[ebr. battèh hannèphesh].
Nèphesh (“anima”) può, in questo caso, significare “ciò che si inspira” o “si odora”, e battèh (“case”) può anche voler dire “recipienti”. Quindi questa espressione tradotta letteralmente “case dell’anima” probabilmente indica “recipienti per profumo”. Le ‘superbe figlie di Sion’ forse le portavano al collo, appese a una catenella o collana. (Isa. 3:16, 18, 20) La designazione “case dell’anima” poteva essere un’espressione popolare dell’epoca per indicare tali oggetti.
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CassiaAusiliario per capire la Bibbia
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Cassia
[ebr. qiddàh; qetsiyàh].
Anche se nella Bibbia vengono usati due termini ebraici per indicare questa pianta, il Targum e versioni siriache indicano che si riferiscono allo stesso albero o a un suo prodotto. L’albero della corteccia di cassia (Cinnamomum cassia) che cresce attualmente nell’Asia orientale appartiene alla stessa famiglia dell’albero della cannella. Può raggiungere un’altezza di 12 m e ha foglie rigide e lisce. La corteccia interna dei rami della cosiddetta Cassia lignea, quando è tagliata, si secca e si stacca, arrotolandosi su se stessa e formando dei piccoli cilindri, che sono quindi messi in commercio. La corteccia di cassia è meno pregiata della corteccia di cannella, perché più ruvida e piccante. I boccioli sono usati come i chiodi di garofano nella preparazione di cibi, e i fiori, una volta seccati, servono come incenso aromatico. Vari tipi di senna, pure chiamati cassia, sono di una famiglia diversa e non si dovrebbero confondere con la cassia vera e propria.
Nel preparare il santo olio d’unzione al tempo dell’erezione del tabernacolo, la cassia era fra gli ingredienti considerati “profumi più scelti”. (Eso. 30:23-25) La cassia primeggiava fra i prodotti che servivano ai mercanti e commercianti di Tiro per i loro scambi. (Ezec. 27:19) Nel Salmo 45:8 il termine qetsiyàh viene usato per descrivere gli abiti del re che in occasione del suo matrimonio emanavano una deliziosa fragranza. Questo termine ricorre solo un’altra volta come nome proprio della seconda figlia di Giobbe nata dopo la sua guarigione. — Giob. 42:14.
[Figura a pagina 217]
Foglie e boccioli di cassia
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CastelloAusiliario per capire la Bibbia
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Castello
Il termine ebraico biràh, definito “fortezza, acropoli, castello, città fortificata, tempio”, ricorre solo nei libri di Daniele, Ester, Cronache
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