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“Si levi Dio, siano dispersi i suoi nemici”La Torre di Guardia 1968 | 15 maggio
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d’Israele il fatto che il loro Legislatore non era una semplice piccola creatura umana, ma era l’Iddio del cielo e della terra. Se le inanimate cose della creazione si muovono alla sua invisibile presenza, perché non dovrebbero muoversi anche le sue intelligenti creature umane che contemplano le sue meravigliose opere creative? Egli può muovere il cielo e la terra per adempiere la sua volontà. Il salmista re Davide rammentò e menzionò la divina qualità della potenza di far questo, alla lode di Geova, allorché disse:
13 “O Dio, quando uscisti dinanzi al tuo popolo, quando marciasti per il deserto . . . la terra stessa sobbalzò, e il cielo stesso anche stillò a causa di Dio; questo Sinai sobbalzò a causa di Dio, il Dio d’Israele. Facevi cadere un rovescio di pioggia, o Dio; la tua eredità, pure quando era stanca, tu stesso la rinvigoristi. La comunità della tua tenda, ha dimorato in essa; con la tua bontà la preparavi per l’afflitto, o Dio”. — Sal. 68:7-10.
14. (a) Come Dio ristorò la sua eredità quando era stanca? (b) Per quanto tempo il suo popolo fu una tendopoli, e quale resistenza incontrarono essi alla fine?
14 Il popolo d’Israele era stato tratto dalle nazioni pagane per essere l’esclusivo possesso di Dio, ed egli lo chiamò sua eredità. (Deut. 32:8, 9) Era stato afflitto in Egitto; e quando giunse ai piedi del monte Sinai nel deserto, era senza dubbio stanco, come un paese assetato. Ma lì, dando loro i Dieci Comandamenti e tutte le altre leggi del suo patto e stabilendo fra loro la sua pura adorazione organizzata, Geova Dio causava un rovescio di benedizioni spirituali. Questo rinvigorì spiritualmente il popolo della sua eredità e lo rafforzò come se fosse stato del cibo. Essi riscontrarono che dovevano vivere non solo di cibo fisico, ma di ogni parola che procedeva dalla bocca di Dio. Trascorsero un lungo tempo — quarant’anni — come tendopoli nel deserto e fuori dei confini della Terra Promessa. Ma nell’ultimo anno Geova li condusse ai confini del “paese dove scorre latte e miele”. Quindi i re locali cominciarono a opporre resistenza. Che cosa si doveva fare ora? Ascoltate:
15, 16. Come si nota in Salmo 68:11, quale parte ebbero le donne d’Israele in relazione con le vittorie di Dio riportate per mezzo dei loro uomini?
15 “Geova stesso dà la parola; le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito. Perfino i re degli eserciti fuggono, fuggono. In quanto a colei che dimora a casa, prende parte alle spoglie. Sebbene voi continuaste a giacere fra i mucchi di cenere del campo, ci saranno le ali di una colomba coperta d’argento e le sue penne d’oro verde giallastro. Quando l’Onnipotente disperse i re in essa, nevicava in Zalmon”. — Sal. 68:11-14.
16 Nei tempi antichi le donne non prendevano parte all’azione bellica, ma quando i soldati vittoriosi tornavano esse uscivano a frotte dalle loro case per celebrare e dichiarare la buona notizia con danze, canti e musica. Miriam, sorella di Mosè, guidò nella danza e nel canto le donne israelite dopo che il loro Dio Geova ebbe rovesciato gli eserciti egiziani nel mar Rosso. (Eso. 15:20, 21) La figlia di Iefte gli uscì incontro con danza e musica quando egli tornava dalla sua vittoria sui nemici ammoniti. (Giud. 11:34) Quando il re Saul in compagnia del suo generale Davide tornò dalla vittoria sui Filistei, le donne uscirono da tutte le città per salutarli con musica, canti e danze. (1 Sam. 18:6, 7) Le donne non dovevano rimanere in silenzio in tali occasioni. I loro uomini erano stati impiegati nel vittorioso combattimento al comando di Dio, ed esse avevano diritto di partecipare alla celebrazione della vittoria e di dare gloria e credito per la vittoria a Dio, di cui i loro uomini avevano fatto la volontà.
17. (a) Perché le donne d’oggi sono obbligate ad annunciare la “buona notizia”? (b) Quale fu la “parola” che Dio diede all’antico Israele, e quale risultato doveva dare l’ubbidienza alla “parola”?
17 Le donne di quella specie non sono nemiche di Dio. Per quanto fosse meravigliosa la buona notizia che allora le donne dovevano dichiarare nel tempo del quale scrisse il salmista Davide, le donne di questo giorno moderno hanno una notizia da dichiarare ancor più meravigliosa e provano così d’essere non nemiche, ma amiche di Dio. Esse ricevono la buona notizia da Dio, e hanno il diritto e l’obbligo d’annunciarla. Nei lontani giorni della giovane nazione d’Israele, ‘Geova stesso diede la parola’. Quale fu la parola? Mentre gli Israeliti si appressavano alla Terra Promessa per strapparla dalle mani dei nemici di Dio, la Sua “parola” per loro era di avanzare coraggiosamente e prenderne possesso, giustiziando con le armi da guerra i nemici di Dio che occupavano la Terra Promessa senza averne avuto da Dio il diritto. L’ubbidienza a questo comando o “parola” da parte degli uomini combattenti d’Israele quale risultato doveva avere? L’Iddio a cui si innalzava la preghiera: “Sorgi, o Geova, e siano dispersi i tuoi nemici”, garantiva che il risultato sarebbe stato la vittoria! Ne sarebbe derivata la “buona notizia” che le donne sarebbero state spinte a celebrare con musica e danze e ad annunciare con canti.
18. (a) In quale senso poteva dirsi che Dio dava la “parola” alle donne? (b) In che modo cominciò a ‘nevicare’ in Zalmon quando Dio disperse i re nemici?
18 Combattendo per il suo popolo e dandogli la vittoria, Geova avrebbe dato alle donne qualche cosa da annunciare. Egli avrebbe provveduto loro il tema dei loro canti di celebrazione; avrebbe dato loro la buona notizia. In questo senso si poteva dire che dava la parola. Alla celebrazione della vittoria le donne avrebbero annunciato come i re pagani degli eserciti nemici eran fuggiti d’innanzi a Geova Dio, quando egli s’era levato contro di loro in battaglia. Le donne avrebbero annunciato che, quando Dio Onnipotente aveva disperso i re nemici nel cammino d’Israele, i corpi morti degli eserciti nemici coprivano il campo come neve, allo stesso modo in cui accadde a Zalmon; o, forse, che, per concedere la vittoria al suo popolo, aveva fatto nevicare miracolosamente in Zalmon. I vittoriosi combattenti di Dio sarebbero tornati a casa dopo aver spogliato i nemici uccisi, e avrebbero diviso le spoglie con le loro donne che erano state lasciate nelle loro case per averne cura.
19. Come, sebbene gli uomini giacessero fra i mucchi di cenere del campo, ci doveva essere una colomba coperta di metalli preziosi?
19 Può darsi che, sebbene gli eserciti giustizieri di Dio dovessero giacere fra i mucchi di cenere durante la campagna, ci fosse una colomba fatta di metalli preziosi, con le piume coperte d’argento e le penne d’oro verde giallastro, da portare a casa come trofeo della vittoria di Geova. Ma la nazione d’Israele fu anche chiamata “tortora” di Geova. (Sal. 74:19) Da questo punto di vista, benché gli uomini di questa nazione di Dio simile a tortora avessero dovuto giacere fra i mucchi di cenere dell’accampamento, durante una campagna di combattimenti contro i nemici di Dio, ne sarebbero usciti come una tortora, d’ali robuste e d’aspetto puro, scintillante come se fosse coperta d’argento e d’oro verde giallastro. Così Dio non avrebbe dato questa nazione simile a tortora nelle mani dei Suoi nemici.
20. Che cosa continuano a fare i nemici dal 1914, così che Geova deve levarsi contro di loro ad Armaghedon?
20 Il significato di questo racconto poetico delle gesta di Dio non dovrebbe perdersi sugli odierni nemici di Dio. Questi nemici cercano d’impedire che Dio adempia il suo proposito riguardo al suo popolo, che li conduca con successo nel giusto nuovo ordine che ha promesso. Il “tempo della fine” come fu predetto nella sua Parola è giunto sulle nazioni di questo mondo, essendo cominciato nel 1914 alla fine dei Tempi dei Gentili, “i fissati tempi delle nazioni”. Essi rifiutano di abbandonare il potere durante questo “tempo della fine” e di cedere pacificamente il posto all’esercizio della sovranità di Dio sulla terra di sua creazione. È dunque necessario che l’Onnipotente Dio li espella. Egli deve levarsi contro di loro in battaglia. Questo farà nel campo di battaglia di Armaghedon. Nel frattempo le nazioni nemiche continuano a ostacolare il progresso del popolo di Dio mentre opera per promuovere gli interessi terrestri del regno di Dio.
21. Come nel caso di Davide, in che modo i nemici cercarono d’impedire a Gesù Cristo di regnare, e con quale successo?
21 Il regno non è quello dell’antico Davide nella Gerusalemme terrestre, ma quello del promesso Figlio di Davide, Gesù Cristo, che nacque nella linea della famiglia di Davide per mezzo della vergine Giudea Maria per un miracolo di Dio. I nemici cercarono d’impedire che Davide regnasse sul monte Sion in Gerusalemme, ma furono vergognosamente sconfitti quando Dio si levò contro di loro. Similmente i nemici cercarono d’impedire al Figlio di Dio, Gesù Cristo, di regnare, ma essi pure si chinarono nella sconfitta. Uccisero Gesù Cristo fuori di Gerusalemme il giorno che si uccideva il giudaico agnello pasquale, ma il terzo giorno Dio Onnipotente lo destò dai morti come glorioso Figlio spirituale immortale. Il Figlio di Davide ascese quindi al suo Padre celeste. Ivi Geova Dio lo pose come regale Pietra nella Sion celeste, perché cominciasse a regnarvi nel tempo stabilito da Dio, cioè nel 1914. Quindi Dio avrebbe cominciato a fare di tutte le nazioni dei Gentili uno sgabello per i piedi del Figlio di Davide. — Luca 21:24; Isa. 28:16-21; Sal. 110:1, 2; Atti 2:34-36; Ebr. 10:13.
22. A che cosa le nazioni gentili han resistito dal 1914?
22 Dal 1914 le nazioni gentili hanno rifiutato di riconoscere la fine dei “fissati tempi delle nazioni” e han resistito all’essere resi sgabello del regnante Figlio di Davide. Ma la loro ostinata resistenza risulterà vana ad Armaghedon.
AVVISATE LE NAZIONI
23, 24. (a) Quale fu la “parola” che Geova diede nel 1914? (b) Che cosa preannunciò Gesù che sarebbe accaduto dopo il 1914, e fa parte questo della “parola” di comando?
23 Come disse molto tempo fa Salmo 68:11: “Geova stesso dà la parola”. Alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 Geova Dio diede la parola perché le nazioni nemiche fossero soppiantate sulla terra. Esse sono nel loro “tempo della fine”. (Dan. 11:40; 12:4) Riguardo a ciò che doveva accadere in questo “tempo della fine”, il Figlio di Davide, Gesù Cristo, predisse non solo guerra mondiale, carestie, pestilenze, terremoti e afflizione delle nazioni, ma anche la proclamazione della buona notizia di un nuovo governo, il legittimo governo della terra, cioè il regno di Dio. Dopo aver predetto le persecuzioni contro i suoi fedeli seguaci, Gesù disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:7-14.
24 Così Dio avvisa le nazioni nemiche. Egli ha dato la “parola” che tali nemici siano sottoposti, resi come uno sgabello sotto i piedi del Figlio di Davide. Questa “parola” di comando comprende pure che siano avvisati prima che Egli si levi contro di loro ad Armaghedon. È stato dato questo avviso?
25. (a) Che cosa ha significato dare l’avviso per i testimoni del Regno e che cosa ha significato per Dio? (b) Similmente che cosa ha significato la nascita del Regno, e che specie di notizia ne è risultata?
25 Sì, particolarmente dall’anno 1919. Questo ha significato per i testimoni del Regno di Geova una lotta sin da quell’anno. Ma questi testimoni del Regno hanno pregato: “Si levi Dio, siano dispersi i suoi nemici”. Rispondendo, Dio ha preparato loro la via per avvisare le nazioni nemiche con la predicazione della buona notizia che il regno di Dio fu stabilito nelle mani del Figlio di Davide nel 1914. Questo ha significato per Geova una serie di vittorie che hanno reso oggi possibile dare alle nazioni l’avviso in 199 paesi e in 164 lingue. La medesima nascita del regno di Dio nei cieli significò una Sua vittoria su Satana il Diavolo e sui suoi demoni. (Riv. 12:5-12) L’espansione dell’opera di dare avviso intorno al Regno a un sempre più gran numero di nazioni ha significato per Geova Dio ulteriori vittorie. Tali vittorie divine servono da buona notizia che si dovrebbe annunciare ai popoli.
26. (a) Come può dirsi oggi che “le donne che annunciano la buona notizia” sono in gran numero? (b) Perché la parola “esercito” è appropriata per questa schiera di donne?
26 Quelle spirituali vittorie di Dio finora conseguite sono state celebrate in tutto il mondo. La “parola” di Dio non è stata vana. Avendo egli agito per eseguirla vittoriosamente, “le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito”. (Sal. 68:11) I fatti riferiti lo provano. Nell’aprile dell’anno 1967 ci sono stati in tutto il globo 1.154.079 persone che hanno dato avviso del regno di Dio e hanno annunciato le opere della sua vittoriosa marcia verso Armaghedon. Questa è una grande compagnia di celebranti. E se esaminiamo le persone di questa grande folla di celebranti, riscontriamo che per lo più sono state donne. Per cui da quel 1.154.079 celebranti il numero delle donne costituirebbe un “grande esercito”. Ed “esercito” è una parola appropriata per questa schiera di donne che “annunciano la buona notizia”. Perché? Perché combattono al comando di Dio, il cui nome è Iah, o Geova. Molte di loro possono dover badare alla casa come madri, mogli o figlie, ma esse partecipano alle spoglie delle vittorie di Dio per mezzo dei suoi testimoni del Regno sulla terra. Andando a predicare di casa in casa, queste donne nell’insieme fanno più di tutti gli uomini.
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Dio ascende in alto al di sopra di tutti i nemiciLa Torre di Guardia 1968 | 15 maggio
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Dio ascende in alto al di sopra di tutti i nemici
1. Quale grado d’interesse mostrano gli uomini verso il regno di Dio, e che cosa ne invidiano?
SE GLI uomini, per la maggior parte, non celebreranno l’istituito regno di Dio per mezzo del celeste Figlio di Davide, Gesù Cristo, lo celebreranno un “grande esercito” di donne. Gli uomini s’interessano principalmente della politica di questo mondo. Essi preferiscono la politica umana e il nazionalismo al regno di Dio, che domina dal celeste monte Sion. (Riv. 14:1-5; Ebr. 12:22-28) I governi politici del genere umano invidiano il luogo che la Sacra Bibbia, la Parola di Dio, assegna al celeste regno del Figlio di Davide. Essi ignorano la sua esistenza e il suo diritto
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