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EtanimAusiliario per capire la Bibbia
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Il nome dato in seguito a questo mese, tishri, significa “inizio” o “apertura”, e il 1º tishri gli ebrei festeggiano ancora il loro Capodanno o Rosh Hashanah.
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EtbaalAusiliario per capire la Bibbia
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Etbaal
(Etbàal) [con Baal].
Re dei Sidoni, padre di Izebel moglie del re Acab. (I Re 16:31) bando sua figlia in moglie ad Acab, Etbaal concluse con lui un’alleanza politica. Etbaal è evidentemente l’Itobalo, sacerdote della dea Astarte (Astoret), menzionato nella citazione dello storico Menandro fatta da Giuseppe Flavio. Questo sacerdote si impadronì del regno assassinando un discendente di Hiram, il re di Tiro col quale Salomone aveva avuto rapporti commerciali all’epoca della costruzione del tempio. Si dice che Etbaal abbia regnato per trentadue anni dei sessantotto anni della sua vita. (Contro Apione, Libro 1, 18) Indicativo dell’espansione commerciale del suo regno è il riferimento di Menandro secondo cui Etbaal costruì Auza in Libia. Menandro menziona anche che durante il regno di Etbaal ci fu un anno di siccità. — Antichità giudaiche, Libro VIII, cap. XIII, 2.
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EtiopiaAusiliario per capire la Bibbia
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Etiopia
(Etiòpia), ETIOPE (etìope) [gr. Aithiopìa, cioè “regione delle facce bruciate”].
Etiopia era chiamata dai greci la regione dell’Africa a S dell’Egitto, più o meno corrispondente all’ebraico “Cus”, paese che abbracciava l’attuale Sudan e la parte settentrionale dell’odierna Etiopia. Nelle iscrizioni egizie questa regione era nota col nome di “Keesh”. Per rendere l’ebraico “Cus” i traduttori della Settanta usarono sempre il termine greco “Etiopia”, tranne in due brani. — Gen. 10:6-8; I Cron. 1:8-10.
La zona designata un tempo dal nome “Etiopia” consiste attualmente di pianure semiaride a N, savane e altopiani al centro e foreste pluviali a S. Capitali dell’antica Etiopia furono Napata e Meroe. Quest’ultima era la capitale di un regno in cui la successione al trono avveniva per parte di madre anziché per parte di padre. La regina madre passava al principe ereditario suo figlio il diritto al trono e a volte era l’effettiva sovrana del paese. Il nome Candace compare in scritti greci e latini come titolo di diverse regine etiopi, fra cui evidentemente quella menzionata in Atti 8:27.
L’EUNUCO ETIOPE
L’eunuco etiope che era ‘preposto a tutti i tesori’ della regina Candace, e a cui Filippo predicò, era evidentemente un proselito ebreo circonciso. (Atti 8:27-39) Perciò non era considerato un gentile e quindi non precedette Cornelio, il primo gentile incirconciso convertito al cristianesimo. (Atti cap. 10) Per poter partecipare all’adorazione nel tempio di Gerusalemme questo etiope doveva essersi convertito alla religione ebraica e anche esser stato circonciso. (Eso. 12:48, 49; Lev. 24:22) Dal momento che la legge mosaica vietava che uomini evirati entrassero a far parte della congregazione d’Israele (Deut. 23:1), è evidente che l’etiope non era eunuco in senso carnale. — Vedi EUNUCO.
L’Etiopia (Cus) era uno dei paesi in cui furono dispersi gli ebrei esiliati dopo la conquista di Giuda da parte dei babilonesi. (Isa. 11:11) Perciò questo funzionario etiope poteva esser stato in contatto con gli ebrei nel suo paese o forse in Egitto, dove c’erano molti ebrei. La sua copia del rotolo di Isaia era probabilmente una copia della Settanta greca, traduzione fatta originalmente ad Alessandria d’Egitto. Poiché il regno d’Etiopia era stato in parte ellenizzato sin dall’epoca di Tolomeo II (309–246 a.E.V.), non era strano che questo funzionario sapesse leggere il greco. Il fatto che era un proselito ebreo e poi che si convertì al cristianesimo costituiva un adempimento del Salmo 68:31.
LA LINGUA ETIOPICA
Non si sa con precisione quale fosse la lingua originale dell’Etiopia; verso la fine dell’VIII secolo a.E.V. nelle iscrizioni ufficiali si usava la scrittura geroglifica egiziana. Una lingua e una scrittura indigena detta meroitica (dalla capitale Meroe) era già in uso un secolo prima dell’Era Volgare e continuò a essere usata ancora per alcuni secoli dopo. La cosiddetta lingua etiopica era la lingua parlata nell’Era Volgare fino al XIV secolo. È una lingua di origine semitica come l’amarico, la lingua parlata attualmente in Etiopia. Secondo The Encyclopedia Americana (ed. 1956, Vol. 10, p. 547) all’epoca della dominazione romana si ebbe una forte infiltrazione di popoli arabi, tanto che dal IV secolo E.V. in poi la popolazione di questa regione è stata prevalentemente araba.
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EudAusiliario per capire la Bibbia
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Eud
(Èud) [unito, forte].
Figlio di Ghera della tribù di Beniamino (Giud. 3:15), Eud venne scelto da Dio per liberare la nazione dalla schiavitù a Eglon re di Moab durata diciotto anni e permessa da Dio perché “i figli d’Israele fecero di nuovo ciò che era male agli occhi di Geova”. — Giud. 3:12-14,
Quando gli israeliti cominciarono a invocare l’aiuto di Geova, egli suscitò un “salvatore” nella persona di Eud. In seguito gli israeliti mandarono a Eglon un tributo per mezzo di Eud, che si era fatto una spada a due tagli. Essendo mancino Eud cinse la spada sotto la veste sulla coscia destra.
Dopo aver presentato il tributo, Eud mandò via i portatori, ma giunto alle cave di Ghilgal tornò indietro. Andò poi da Eglon re di Moab che sedeva nella camera in terrazza, e gli disse: “Ho per te una parola di Dio”. Incuriosito Eglon si alzò dal trono. Allora Eud “stese la mano sinistra, e, presa la spada dalla coscia destra”, la conficcò nell’obeso ventre di Eglon, col risultato che “l’impugnatura entrava dopo la lama così che il grasso si richiuse sopra la lama”. Se non fosse stato mancino avrebbe sguainato la spada con la destra, dal fianco sinistro. Quindi probabilmente Eglon non si aspettava che Eud estraesse la spada dal fianco destro, usando la mano sinistra. Ora che il sovrano nemico era morto, Eud fuggì dall’apertura dell’aria, dopo aver chiuso e sbarrato dietro di sé le porte della camera in terrazza. Quando i servitori di Eglon aprirono finalmente le porte, scoprirono che “il loro signore era caduto a terra morto!” — Giud. 3:15-25.
Eud, scampato nella regione montuosa di Efraim, radunò un esercito di israeliti, dicendo loro: “Seguitemi, perché Geova vi ha dato in mano i vostri nemici, i Moabiti”. Impadronitisi dei guadi del Giordano gli israeliti tagliarono la ritirata dei moabiti verso il loro paese. Questi erano senza dubbio già molto demoralizzati per la morte del loro re e gli israeliti ne abbatterono diecimila, “tutti uomini robusti e tutti uomini di valore; e non ne scampò nemmeno uno”. Una volta sconfitto Moab sotto la mano di Israele e sotto la direttiva di Eud, “il paese non ebbe più disturbo per ottant’anni”. — Giud. 3:26-30.
Eud non viene specificamente chiamato “giudice Eud”, ma di lui è detto che fu suscitato un “salvatore”. Otniel fu invece chiamato sia “salvatore” che “giudice”. (Giud. 3:9, 10) L’epoca comunque è quella
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