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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1953 | 15 gennaio
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o alberi di Natale. Se ciò è male, che cosa dire del macellaio che vende un tacchino per un pranzo di Natale, o della commessa che vende una maglia da usare come dono di Natale? Dove si deve mettere il limite? Oppure, quando il lavoro diventa bellico? Non occorre che lavoriate in una fabbrica di carri armati per fare ordigni impiegabili nella guerra. In quanto ai doveri di giurato, sareste voi accettabili per questo servizio, per esempio, in un caso di divorzio nel quale uno sarebbe approvato per motivi diversi dall’adulterio? La vostra coscienza cristiana vi potrebbe escludere, rendendovi inaccettabile per una o entrambe le parti del caso.
Il silenzio della Società in queste cose non dev’essere considerato come un’approvazione, né dev’essere considerato come una condanna che non si voglia esprimere apertamente. Esso significa che noi riteniamo che la decisione sia responsabilità dell’individuo, non nostra. È la sua coscienza che deve sentirsi soddisfatta per la sua condotta, non la nostra. Egli conosce tutte le circostanze, noi no. I testimoni di Geova han letto la loro Bibbia e studiato le pubblicazioni della Watchtower che hanno cercato di rendere chiari i giusti principi ed esigenze di Geova per la guida dei Cristiani. Ciascuno dovrebbe ora essere in grado di stabilire per suo conto ciò che coscienziosamente può fare nel campo del lavoro secolare. Noi dobbiamo ricordare che, mentre non facciamo parte di questo mondo o delle sue macchinazioni e speranze per la sua continuazione, siamo in esso e non possiamo staccarci completamente dalle sue attività. Ognuno quindi accetti la propria responsabilità e segua la sua propria coscienza, senza criticare altri o esser da loro criticato, allorché le coscienze individuali portano a differenti decisioni sulla stessa questione. Non dovremmo essere “giudicati dalla coscienza di un’altra persona”. “Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio padrone”. — Rom. 14:4; 1 Cor. 10:29, NW.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1953 | 15 gennaio
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Domande dai lettori
◆ Perché Geova scelse il primo re umano d’Israele dalla tribù di Beniamino e gli diede la speranza che la regalità sarebbe rimasta nella sua casa per sempre, mentre una profezia precedente aveva nominato Giuda come la tribù da cui sarebbero venuti i re? — R. G., Cuba.
Lea fu la prima a maritarsi e generar figli a Giacobbe, ma questo avvenne solo con un inganno tramato su Giacobbe. Rachele era quella ch’egli amava e per la quale pattuì, ed era quindi alla progenie di Rachele che doveva spettare il diritto di primogenitura, benché la progenie di Giacobbe per mezzo di Lea fosse maggiore d’età. (Gen. 29:18-28) Sara fu la diletta moglie di Abrahamo, e fu alla sua progenie Isacco che spettò il diritto di primogenitura, sebbene il figlio di Abrahamo Ismaele avuto da Agar fosse più anziano. Lo stesso accadde alla progenie di Rachele, Giuseppe. Comunque, Giuseppe non divenne capo tribù in Israele, ma tali divennero i suoi figli Manasse ed Efraim. Manasse era il maggiore, ma la direttiva divina fece cadere su Efraim la benedizione migliore. Di lui Geova disse: “Efraim è il mio primogenito”. (Gen. 48:8-20; Ger. 31:9) Tuttavia, la tribù di Efraim si tolse poi da questa favorita posizione per numerose mancanze, e il salmista dice dell’atto di Geova: “Ripudiò la tenda di Giuseppe, e non elesse la tribù di Efraim; ma elesse la tribù di Giuda. — Sal. 78:9, 67, 68.
Eliminato Giuseppe, per la mancanza di Efraim, l’altra progenie di Rachele, Beniamino, doveva avere la sua opportunità. Questa si presentò con l’unzione di Saul come re, poiché Saul era un Beniaminita. In 1 Samuele 13:13 si parla della possibilità che il regno di Saul sia stabilito per sempre; ma dobbiamo ricordare che il termine ebraico qui tradotto “per sempre” è ohlahm. Come fu dimostrato in precedenti Torri di Guardia e nel libro “Sia Dio riconosciuto verace”, questa parola ebraica significa un periodo di tempo nascosto o indefinito, non necessariamente eterno. È vero, Geova sapeva prima del tempo che il regno non sarebbe rimasto nella casa di Beniamino; ma fu la presuntuosa e infedele condotta dello stesso Saul che diede luogo alla sua perdita della sovranità per la sua casa e la sua tribù. Il semplice esercizio di potere di preconoscenza di Geova non costrinse attivamente Saul ad agire in modo riprovevole. Saul agì di sua propria volontà contro gli espressi ordini di Geova Dio, con la piena responsabilità di queste trasgressioni di fronte alla conoscenza dei suoi peccati.
Dopo che la favorita progenie di Rachele ebbe avuto la sua opportunità, i figli maggiori di Lea dovevano avere la prospettiva della benedizione di regalità. Prima di Giuda c’erano Ruben, Simeone e Levi. Questi furono tutti e tre eliminati per le circostanze menzionate da Giacobbe al tempo della benedizione dei suoi figli. (Gen. 49:3-7) Inoltre, in seguito i Leviti agirono con una fedeltà degna di nota e furono premiati ricevendo le benedizioni del sacerdozio. Questo avrebbe impedito a chiunque di loro di divenir re. Perciò era la volta di Giuda, e la profezia in Genesi 49:8-12 indica che egli sarebbe riuscito ad ottenere la sovranità, ed essere l’antenato umano del Re che regnerà per sempre, Cristo Gesù. Senza dubbio, in tutto questo Geova non era sotto alcun obbligo di conformarsi alla pratica generale relativa ai primogeniti e ai privilegi della primogenitura. Egli poteva scegliere chiunque voleva sin dal principio, senza eliminare quelli che erano i primi secondo le procedure umane.
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Domande dai lettori (4)La Torre di Guardia 1953 | 15 gennaio
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Domande dai lettori
◆ È scritturale parlare di Geova come essendo onnipresente? — Un lettore della Nuova Zelanda.
Non è scritturale parlare di Geova come essendo onnipresente nel senso in cui ne parlano i pagani, come se fosse uno spirito che pervaderebbe tutto. Egli ha un trono nei cieli alla cui destra si assise Gesù dopo la sua ascensione, ma può raggiungere ogni parte del suo universo ed estendervi la sua potenza e i suoi occhi scorrono tutta la terra per mostrare la sua forza a favore delle persone di cuore perfetto. (2 Cron. 16:9) Se egli fosse onnipresente le Scritture non parlerebbero della sua venuta per visitare la terra; egli sarebbe già qui.
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