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Come può la religione allentare la tensione?La Torre di Guardia 1982 | 1° maggio
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a ribellarsi? Chi poteva garantire che il governo successivo avrebbe fatto di meglio?
”Così parlavamo loro di un governo che sapevamo avrebbe fatto di meglio: il regno di Dio. E quando quei poveri accettavano la buona notizia inerente a questo regno, avvertivano che era nata una nuova relazione con Dio. Sentivano che egli si interessava veramente di loro e si rendevano conto che li aiutava a superare le difficoltà della vita. Questo dava loro un senso di dignità e fiducia nel futuro”.
Un altro testimone di Geova, che per molti anni ha predicato “la buona notizia del regno” nell’America Centrale, è dello stesso parere ed ha aggiunto: “I poveri che accettavano la ‘buona notizia’ abbandonavano le superstizioni in cui prima credevano e i vizi come fumo, gioco, ubriachezza e masticare noce di betel; e la loro situazione economica spesso migliorava perché facevano un miglior uso dei loro mezzi. E mettendo al primo posto nella loro vita le cose spirituali, la povertà materiale diventava un peso meno gravoso. Non erano più gelosi dei ricchi, perché comprendevano di avere qualcosa che molti ricchi non avevano”.
Sì, è naturale preoccuparsi dell’estesa empietà, dell’oppressione e della fame nonché degli altri mali di questo sistema di cose. Che questi problemi continuino a esistere dimostra che l’umanità ha urgente bisogno del regno di Dio. Questa è l’unica speranza che c’è di vedere un futuro felice, e solo la vera religione cristiana che si basa sulla Bibbia può aiutare veramente le persone a riporvi fede. In tal modo, dà il miglior aiuto che ci sia per allentare le tensioni del nostro tempo.
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Il nome è veramente importante?La Torre di Guardia 1982 | 1° maggio
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Il nome è veramente importante?
QUESTA è una domanda che molti fanno quando si parla del nome di Dio. “Dio è Dio”, dicono. “A che serve dunque un nome?”
Un dizionario biblico (The Illustrated Bible Dictionary, pubblicato nel 1980 dalla Tyndale House Publishers) fa questo commento sul significato di un nome nei tempi biblici: “Lo studio del termine ‘nome’ nel VT [Vecchio Testamento] rivela quanto significato ha in ebraico. Il nome non è una semplice etichetta, ma ha relazione con l’effettiva personalità di colui al quale appartiene. Può derivare dalle circostanze della sua nascita (Gn. 5:29), o rispecchiare il suo carattere (Gn. 27:36), e quando una persona dà il suo ‘nome’ a una cosa o a un’altra persona quest’ultima viene a trovarsi sotto la sua influenza e protezione”.
Poi, riguardo al nome di Dio, il summenzionato dizionario dichiara: “Yahweh, perciò, in contrasto con Elohim [Dio], è un nome proprio, il nome di una Persona, benché si tratti di una Persona divina. Come tale, ha il suo contesto ideologico; presenta Dio come Persona, e quindi lo mette in relazione con altre personalità, umane . . ., e parla ai Patriarchi come a suoi amici”.
Quindi l’unico modo in cui uno può avvicinarsi a Dio e avere una relazione personale con lui è di conoscerlo per nome, Yahweh, o Geova, e di imparare a usare rispettosamente tale nome nell’adorarlo. (Giovanni 17:26) Così verrà veramente a “trovarsi sotto la sua influenza e protezione”, poiché Geova stesso ha detto: “Lo proteggerò perché ha conosciuto il mio nome”. — Salmo 91:14.
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