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“Va alla formica”Svegliatevi! 1976 | 22 settembre
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in una colonia di formiche, ma non è così. È interessante che è stato detto: “In qualsiasi colonia tipica la regina occupa un posto eccezionale; non governa in alcun senso della parola, ma è la madre, e spesso la fondatrice della colonia. Depone le uova da cui si sviluppano tutte le altre formiche”. — The Animal Kingdom.
Mentre la “regina” può vivere fino a quindici anni, i maschi, che di solito sono alati, vivono in genere solo poche settimane. Qual è il loro compito? Quello di accoppiarsi con la “regina”. Per qualche ragione sconosciuta all’uomo, di solito verso la sera di un giorno particolare tutte le colonie di formiche di una certa specie nel raggio di qualche chilometro spingeranno fuori i maschi e le femmine alati. Allora le formiche sfrattate provano le ali in quello che è definito volo nuziale. Maschi e femmine si accoppiano di solito in aria. È in questo tempo, e forse da più di un maschio, che la femmina riceve un numero di cellule spermatiche bastante per tutta la vita, durante la quale deporrà una prodigiosa quantità di uova.
Dopo il volo nuziale, le formiche cadono a terra e i maschi muoiono subito o sono divorati da vari mammiferi o uccelli. La femmina si mastica o si strappa le ali, si trascina in un luogo sicuro e riparato, depone alcune uova e ne ha cura finché non crescono le operaie. Queste si assumono quindi i compiti più faticosi ed essa diventa solo la “regina” che depone le uova e che viene servita. È l’inizio di una nuova colonia. Quanto diventano grandi le colonie? Esse variano considerevolmente, ma si calcola che una colonia molto numerosa fosse formata di 238.000 formiche.
La vita nelle colonie è molto faticosa per le operaie, femmine sessualmente sottosviluppate. Esse hanno il compito di trovare e trasportare cibo, aver cura delle uova e delle formiche giovani, pulire e ingrandire il nido, oltre a difendere la colonia. Fra parentesi, sotto la sorveglianza delle operaie, le uova si schiudono facendo uscire minuscole larve bianche che mutano o cambiano la pelle parecchie volte, fino a divenire larve completamente sviluppate. Alcune larve tessono bozzoli con la saliva. Col tempo, la larva cambia pelle e diventa una pupa. In questo stadio, avvengono cambiamenti e ne esce la formica adulta. Le formiche non hanno ossa, ma da adulte il loro corpo si indurisce.
Il compito di difendere la colonia è affidato ai “soldati”, formiche operaie munite di mandibole formidabili e con la testa più grossa. Parlando di teste, una formica custode vieterà l’accesso al nido in un tronco d’albero ostruendo l’ingresso dall’interno con la testa molto più grossa e mimetizzata. Questo sì che vuol dire usare la testa! Per difendersi, alcune formiche fanno buon uso del loro aculeo. Altre spruzzano sugli intrusi una sostanza caustica o maleodorante di loro produzione. Se questa sostanza viene a contatto con la pelle di una persona, la pelle può seccarsi e squamarsi. Se la vittima è un insetto, può anche restare mutilato o ucciso.
Una famiglia con molte specie
Nella superfamiglia dei Formicidi vi sono formiche di numerosi tipi. Senza usare termini tecnici, esaminiamole in base al loro “stile di vita”. Della formica, la Bibbia dice: “Si prepara il cibo pure nell’estate; ha raccolto le sue provviste di cibo pure alla mietitura”. (Prov. 6:8) Un tempo si diceva che tutte le formiche erano essenzialmente carnivore e che non conservavano cibo per i mesi invernali perché in quella stagione rimanevano in uno stato di torpore. Ma nel 1871 un naturalista scoprì certe formiche nell’Europa meridionale che ‘mietevano’ cereali. Oggi è noto che alcune formiche si nutrono di semi. Due comunissime varietà di formiche del Medio Oriente — l’Atta barbara nera e l’Atta structor bruna — si nutrono di semi e li mettono da parte per l’inverno, quando è difficile procurarsi da mangiare. A questo proposito non è raro trovare nidi della formica detta Messor semirufus vicino alle aie, ai granai e ai campi di grano, dove il cibo abbonda. Volgarmente chiamate formiche mietitrici, certe specie ‘raccolgono provviste di cibo alla mietitura’, come disse secoli fa la Bibbia.
Alcune formiche si potrebbero considerare “coltivatrici”. Le formiche tagliafoglie si servono delle mandibole per tagliuzzare pezzi di foglie e fiori. È noto che in una sola notte hanno spogliato un intero albero del suo fogliame. Mentre portano questi pezzetti nel loro nido, si ha l’impressione che portino un parasole; quindi sono chiamate formiche parasole. Le foglie, però, non vengono consumate. Sono invece masticate e ridotte a una poltiglia su cui cresce un fungo. Poi gli insetti si nutrono di questi bocconcini cresciuti nelle ‘coltivazioni di funghi’ sotterranee delle formiche stesse.
Alcune formiche allevano “vacche” di un certo tipo. Queste formiche vanno in cerca di afidi (pidocchi delle piante), insetti dei Cicadellidi e tipi di cocciniglie che vivono sulle piante vicino al nido della colonia. Anzi, la formica bruna del granturco tiene gli afidi nel suo stesso nido per la maggior parte del tempo. Con le antenne, le formiche colpiscono le “vacche” sul dorso, in tal modo ‘mungendole’ e facendo uscire dal loro addome una sostanza dolce detta melata. Queste formiche ne mangiano a sazietà.
La conservazione del cibo non presenta nessun problema per le formiche del genere Mirmecocisto. Sia che raccolgano i dolci succhi dai fiori o prendano la melata da altri insetti, queste formiche conservano il delizioso liquido. Alcune formiche giovani continuano a ingoiarne finché sono grosse come un pisello. Questi “vasi di miele” viventi si attaccano con le zampe al soffitto del nido ed emettono miele dalla bocca quando passano formiche affamate.
Intenzionalmente o per caso, alcune formiche si rivelano schiaviste. Fanno incursioni nei nidi di un’altra specie e portano nel proprio nido le pupe o i bozzoli delle altre formiche. Prima che vengano mangiati, però, ne escono alcune formiche che si mettono immediatamente al lavoro come se in origine fossero appartenute alla colonia delle catturatrici. Sembra che la formica amazzone catturi deliberatamente altre formiche rendendole schiave.
In marcia!
Alcuni insetti, detti formiche scacciatrici in Africa e formiche legionarie nelle Americhe, bruni o neri e con le zampe lunghe, possono presentare una seria minaccia. Queste formiche fanno battute di caccia, marciando in larghe colonne e divorando quasi tutti gli altri insetti che trovano lungo il percorso. Hanno assalito uccelli e perfino uomini, ed è noto che in poche ore hanno ridotto un cavallo impastoiato o legato a un semplice scheletro!
Ma questo insetto ha i suoi lati positivi. The Animal Kingdom dice: “Gli Indiani e altri nativi che abitano nelle capanne col tetto di paglia attendono con ansia la comparsa delle formiche legionarie. Essi non fanno che uscire lasciando invadere le loro case da questi insetti, sapendo che, passate le formiche, sarà sparito anche ogni altro insetto, scarafaggio, mosca e ragno. L’unica loro preoccupazione è che la colonia potrebbe all’improvviso decidere di bivaccare la notte o anche più a lungo in una casa, situazione non molto piacevole per gli occupanti”.
Le formiche sono “istintivamente sagge”?
La Bibbia classifica le formiche tra le cose “istintivamente sagge”. (Prov. 30:24, 25) Gli scienziati che hanno studiato le formiche in labirinti sono giunti alla conclusione che questi insetti possono servirsi della vista per riconoscere le “pietre miliari”. Valendosi del senso dell’odorato, possono anche farsi guidare dagli odori. Sembra che imparino anche per esperienza. Questo non significa naturalmente che le formiche ragionino e prendano decisioni intelligenti. In un caso in cui la pioggia aveva spazzato via la normale scia del loro odore, una colonna di formiche scacciatrici diede inizio accidentalmente a un percorso circolare su un marciapiedi e continuarono a girare in tondo finché caddero tutte morte! Ma riguardo alle formiche è stata fatta questa ammissione: “Benché piccole in paragone all’uomo, mostrano di avere memoria, di imparare e d’avere la capacità di correggere gli errori”.
Questa è ‘saggezza istintiva’ in atto. Essa dipende non dall’esercizio della facoltà di ragionare, ma dagli istinti di cui il Creatore ha dotato queste affascinanti creature.
Ora comprendete perché è detto al “pigro”: “Va alla formica”. (Prov. 6:6) Il pigro può imparare qualcosa dall’industriosità e dalla previdenza di questo umile insetto. Invece di dormire in un periodo propizio per il lavoro, dovrebbe essere come la formica che ‘l’estate prepara il suo cibo’. (Prov. 6:8; 30:25) Infatti, se il “pigro” indugia all’ombra di un albero, forse una colonna di formiche indaffarate lo indurrà ad agire senza troppo indugio.
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Per quale ragione sono “mandati”?Svegliatevi! 1976 | 22 settembre
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Per quale ragione sono “mandati”?
ERA il 1943. La seconda guerra mondiale era in corso e forse molti pensavano che non fosse pratico che i testimoni di Geova cominciassero ad addestrare missionari da mandare a servire in tutta la terra. Ciò nondimeno questo è quanto si stava facendo alla Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad, aperta il 1º febbraio 1943. Alcuni mesi dopo, i primi diplomati della Scuola erano in viaggio verso vari paesi con l’incarico di missionari. Per quale ragione erano mandati?
La ragione principale è contenuta nelle parole dell’apostolo cristiano Paolo, che scrisse: “‘Chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato’. Comunque, come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare? Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi? Come, a loro volta, predicheranno se non sono stati mandati?” — Rom. 10:13-15.
Sessantesima classe di Galaad
Con questo stesso obiettivo venticinque uomini e donne di sei paesi andarono a Brooklyn (New York) per frequentare la sessantesima classe della Scuola di Galaad. La domenica 7 marzo 1976 fu per loro un giorno particolare. In quell’occasione ci fu la cerimonia del conferimento dei loro diplomi tenuta alla Sala delle Assemblee dei Testimoni di Geova di Long Island City (New York).
Durante il programma del conferimento dei diplomi, un membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova sottolineò il fatto che questi diplomati della Scuola di Galaad erano mandati a predicare. Si fece riferimento alle succitate parole dell’apostolo Paolo. L’oratore precisò pure in modo significativo che il più grande privilegio che si possa avere è quello di ricevere un incarico nel servizio di Geova Dio.
In viaggio per paesi lontani
Dopo non molto questi felici diplomati — alcuni sposati, altri no — avrebbero cominciato a svolgere il loro incarico di predicare in dodici paesi. No, non sarebbero andati in luoghi distanti per spirito
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