Siate lenti all’ira
“L’ira dell’uomo non produce la giustizia di Dio”. — Giac. 1:20.
1. Perché l’ira di Dio non produce ingiustizia, e quale esempio dà Geova?
L’IRA in se stessa non è male. L’ira di Geova è la giustificata reazione di un Dio completamente giusto contro il peccato, la malvagità e ogni forma d’ingiustizia. “Poiché a causa di queste cose l’ira di Dio viene sui figli di disubbidienza”. L’ira di Dio è interamente sotto il controllo delle sue qualità di giustizia, sapienza, amore e potenza. “Geova è lento all’ira”, affermano i profeti Naum, Gioele e Giona. Il salmista dice: “Geova è benevolo e misericordioso, lento all’ira”. E Geova stesso fa questa descrizione in Esodo 34:6: “Geova passò dinanzi alla faccia [di Mosè] e dichiarò: ‘Geova, Geova, Dio misericordioso e benevolo, lento all’ira e ricco di amorevole benignità’”. Geova dà così l’esempio di essere lento all’ira. — Efes. 5:6; Naum 1:3; Gioele 2:13; Giona 4:2, SA; Sal. 145:8.
2. Perché è importante che gli uomini imperfetti siano lenti all’ira?
2 Com’è appropriato dunque che Dio esiga che siamo lenti all’ira. Spiegando perché sia particolarmente importante essere lenti all’ira per gli uomini imperfetti, Giacomo fu ispirato a scrivere: “Perché l’ira dell’uomo non produce la giustizia di Dio”. Questo è vero per molte ragioni. L’ira dell’uomo è spesso provocata senza sufficienti ragioni; spesso trascende la causa, se questa realmente esiste. L’ira dell’uomo tende ad agire senza riguardo per le conseguenze; quindi è incline ad ogni cosa nociva. L’ira spesso induce l’uomo a perdere il controllo di sé, a collere furiose e violenti “eccessi d’ira”, e ciò fa parte delle cose ingiuste di cui la Bibbia dice: “Quelli che praticano tali cose non erediteranno il regno di Dio”. No, l’ira dell’uomo non induce a vivere secondo le giuste esigenze stabilite da Dio. — Giac. 1:20; Gal. 5:20, 21.
3. Qual è il risultato di essere lento all’ira?
3 Il cristiano testimone di Geova sta quindi ben attento di essere lento all’ira, per poter avere l’approvazione del giusto Iddio. “Geova è giusto in tutte le sue vie”, e l’espressione della sua ira è quindi giusta. Ma quando un uomo agisce con ira, di solito non compie la giustizia divina; senza dubbio farà qualche cosa di cui più tardi si pentirà. La regola divina è sicura: “Lo stolto è arrogante e presuntuoso. Chi è pronto all’ira commette follie”. Non è sfuggito alla nostra attenzione che quando gli uomini o le donne sono pronti all’ira si rendono ridicoli. Questo fatto dovrebbe farci profonda impressione. Chi è pronto all’ira non solo finisce per mostrarsi stolto, ma finirà col fare molte sciocchezze. Quelli che sono pronti all’ira di solito danneggiano gli altri sia a parole che con le azioni. L’ira dell’uomo tende quindi ad essere egoista e dannosa. — Sal. 145:17; Prov. 14:16, 17, VR.
4. (a) Che cos’è l’indignazione, e chi ne diede l’esempio? (b) Perché è saggio non essere pronti a mostrare indignazione?
4 L’ira giusta e altruistica è detta indignazione. Quando è stata addestrata secondo le giuste leggi di Dio, la coscienza reagisce spontaneamente contro ciò che è sbagliato o empio agli occhi di Dio. Parole energiche e azioni in armonia con la giustizia di Dio furono il risultato dell’indignazione di Gesù. (Mar. 3:5; Giov. 2:14-17) La giusta collera di Cristo Gesù fu sempre controllata, sempre basata su motivi di verità e giustizia. L’indignazione di uomini imperfetti potrebbe invece provocare ingiustizie, se provocata da incomprensione e falso ragionamento. Mentre Gesù era a Betania una donna versò dell’olio odoroso sul suo capo. “Alcuni se ne indignarono e cominciarono a dire: ‘Perché s’è fatto questo sciupio di unguento? Si sarebbe potuto vendere per più di trecento danari a pro dei poveri!’ E fremevano contro di lei. Ma Gesù disse: ‘Lasciatela fare; perché le date pena? Ella ha compiuto una buona azione’”. Gesù proseguì spiegando perché la loro indignazione non era giustificata. Perciò anche quando si prova quella che l’uomo chiama indignazione, si dimostra saggezza essendo lenti ad esprimerla e cercando di capire tutti i fatti e le circostanze. — Mar. 14:3-9, Ri.
5. Dopo esser giunti alla conoscenza della volontà di Dio, che specie di cambiamento si deve fare?
5 Prima di giungere alla conoscenza della volontà divina, la persona è spesso pronta all’ira, soggetta forse a collere improvvise, che risultano in parole volgari e azioni violente. “Noi tutti una volta ci conducemmo secondo i desideri della nostra carne, facendo le cose che vollero la carne e i pensieri”. Dopo esser giunti alla conoscenza della giusta volontà di Geova, deve avvenire il cambiamento. La Parola di Dio ordina ai cristiani: “Ora veramente allontanatele tutte da voi, ira, rancore, ingiuria, discorso offensivo, e non parlate oscenamente con la vostra bocca”. Notate che l’ingiustizia è strettamente unita all’ira e alla collera, a ‘ingiuria, discorsi offensivi e parole oscene’. È dunque essenziale fare questo cambiamento, invece di essere pronti all’ira bisogna essere lenti all’ira! — Efes. 2:3; Col. 3:8.
RIVESTITE LA NUOVA PERSONALITÀ
6. (a) L’essere lenti all’ira è parte di quale fondamentale cambiamento? (b) Perché la nuova personalità non è un esteriore miglioramento del carattere?
6 Essere lento all’ira fa parte del segno distintivo di ciò che la Bibbia chiama “la nuova personalità”. Descrivendo il cambiamento che devono fare quelli che cercano l’approvazione divina, l’apostolo scrisse affinché: “Vi spogliate della vecchia personalità che si conforma alla vostra passata condotta e si corrompe secondo i suoi ingannevoli desideri; ma che vi rinnoviate nella forza che fa agire la vostra mente, e rivestiate la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio”. Perciò è volontà di Dio che questo mutamento avvenga. Lo spirito di Dio è la forza che trasforma la mente, che la fa agire. L’accurata conoscenza della volontà divina ha pure una parte importante nell’effettuare questo cambiamento: “Svestitevi della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità che mediante accurata conoscenza si va rinnovando secondo l’immagine di colui che la creò”. La “nuova personalità” non è una specie di maschera di bell’aspetto che si mette sopra “la vecchia personalità”. Né la “nuova personalità” è un miglioramento del carattere che mostri una dolcezza esteriore conservando interiormente la stessa “vecchia personalità”, senza che la mente sia veramente rinnovata secondo lo spirito di Dio e la volontà divina. Mancanza di sincerità e ipocrisia non possono essere associate alla “nuova personalità”. Questa è genuina; non è la “vecchia personalità” travestita. Dà realmente sincera evidenza dei frutti dello spirito di Dio: “Il frutto dello spirito è amore, gioia, pace, longanimità, gentilezza, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. — Efes. 4:22-24; Col. 3:9, 10; Gal. 5:22, 23.
7. Come considerano alcuni la nuova personalità, e perché il loro intendimento è errato?
7 Non è impossibile fare il cambiamento voluto da Dio. Alcuni sono scettici, specialmente quelli che non sono uniti ai testimoni di Geova. Molti di quelli che hanno scritto sulla società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova ritengono che la trasformazione della propria mentalità secondo la volontà divina sia solo una bella teoria. Non ne afferrano il senso spirituale, la forza che spinge ad agire. Non capiscono il potere dell’accurata conoscenza, il potere dello spirito di Dio, il potere della dedicazione a Dio per compiere la sua volontà. La verità in quanto alla “nuova personalità” è che questa non è una teoria; non è affatto d’origine umana. “La nuova personalità”, dice Paolo, “fu creata secondo la volontà di Dio”. — Efes. 4:24.
8. Perché non è impossibile rivestire la nuova personalità, e Dio fa forse eccezione per coloro che hanno un temperamento collerico?
8 La Parola di Dio non è dunque scritta con l’idea che non si possa fare il cambiamento. È scritta con l’idea che si può e si deve cambiare. Dio non accetta la scusa del cosiddetto cristiano che potrebbe dire: “Ma io ho sempre avuto un carattere impulsivo; è il mio temperamento; non posso cambiare adesso”. Nel dichiarare la volontà di Dio in Efesini 4:31, l’apostolo non fa eccezioni per quelli che per temperamento sono pronti all’ira. In modo convincente egli dichiara la volontà di Dio: “Ogni maligna amarezza e rancore ed ira e clamore e discorso oltraggioso sia tolto via da voi con ogni cosa dannosa”. Quindi la comune convinzione che il carattere pronto ed impulsivo sia un tratto ereditario e indomabile è falsa. Vi è abbondante evidenza che il cambiamento è possibile. Migliaia di persone che fanno parte della società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova un tempo furono impetuose, ma oggi sono ‘lente all’ira’. Hanno realmente rivestito la “nuova personalità”, sapendo che la Bibbia è scritta con l’idea che il cambiamento non è impossibile, ma possibile!
9. Come avviene il cambiamento per rivestire la nuova personalità?
9 Che si deve fare per effettuare il cambiamento? Si deve cercare l’accurata conoscenza della Parola di Dio. Questo richiede uno studio privato della Bibbia; richiede d’unirsi a coloro che seguono la volontà divina e che hanno rivestito la “nuova personalità”. Frequentando le adunanze di congregazione dei testimoni di Geova si è continuamente edificati spiritualmente, in modo da fare continui progressi in quanto a rivestire la “nuova personalità”. È vero che ci vuole tempo per diventare una persona nuova, ma disponendo la mente per fare i cambiamenti necessari, si ottengono l’approvazione e l’aiuto di Dio. Pregate che lo spirito di Dio faccia agire la vostra mente.
10. Che influenza ha un temperamento impetuoso sulla pace e unità, e perché è essenziale che coloro che si uniscono alla società del Nuovo Mondo rivestano la nuova personalità?
10 Ricordate inoltre che “l’uomo iracondo fa nascere contese”, mentre “chi è lento all’ira acqueta le liti”. (Prov. 15:18, VR) Poiché pace e unità devono regnare nell’organizzazione di Geova, non vi è posto per quelli che, col loro temperamento impetuoso, provocano difficoltà e contese in mezzo al popolo di Dio. Se qualcuno che s’unisce alla società del Nuovo Mondo persiste a lasciare che il suo carattere impetuoso susciti contese, gli angeli di Geova agiranno contro il disturbatore e lo allontaneranno dalla organizzazione di Dio. È una cosa grave resistere alla volontà e allo spirito di Dio rifiutando di rivestire la “nuova personalità”.
L’IRA DELL’UOMO PRODUCE INGIUSTIZIA
11, 12. Perché la Parola di Dio vieta di essere pronti all’ira, e in che modo esempi della Bibbia e dei giornali confermano la sapienza della legge divina?
11 Vietando di essere pronti all’ira, la Parola di Dio elimina la causa di tanto male. Basta dare un’occhiata ai giornali per osservare come l’ira umana provochi il desiderio di far del male agli altri o di farli soffrire. Poiché in tali casi si perde la padronanza di sé, quale mostruosa violenza può risultare da un temperamento iracondo! I giornali parlano spesso di risse e uccisioni provocate da impeti di collera. Recentemente un giornale riferì di un ragazzo che uccise la madre “in un impeto d’ira” perché questa aveva rifiutato di lasciargli usare il telefono. Quanti assassini sono stati commessi in un impeto di collera! Non si possono contare. Persino marito e moglie, dicono i giornali, non di rado si uccidono a vicenda, perché uno di loro perde il controllo di sé in un impeto d’ira. La Bibbia ci dice che “Caino allora andò su tutte le furie”, e il risultato fu che assassinò suo fratello. Il re Saul scagliò la lancia contro suo figlio Gionata. “Allora l’ira di Saul s’accese contro Gionathan, . . . E Saul brandì la lancia contro a lui per colpirlo”. Non è meraviglia che la Bibbia proibisca la collera e gli impeti d’ira e dica ai cristiani di eliminare ogni maligna amarezza e rancore ed ira con ogni cosa dannosa. — Gen. 4:5, Na; 1 Sam. 20:30, 33, VR.
12 I legislatori del mondo fanno leggi contro l’assassinio, ma non fanno leggi contro gli “impeti d’ira”. Non emanano leggi che vietino di essere pronti all’ira. Ma la legge di Dio proibisce proprio queste cose. Quindi la legge di Dio elimina fin dalla radice la causa di tanto male.
13. Perché la legge definita da Cristo Gesù è superiore alla Legge di Mosè, e quale pericolo vi è nel serbare rancore al proprio fratello?
13 La Legge di Mosè vietava l’assassinio, ma la legge definita da Cristo Gesù è di portata molto più vasta: “Voi avete udito che fu detto agli antichi: ‘Non uccidere; ma chiunque avrà ucciso sarà deferito alla corte di giustizia’. Ma io vi dico che chiunque serba rancore verso il fratello dovrà rendere conto alla corte di giustizia”. (Matt. 5:21, 22) Uno potrebbe avere buona ragione di adirarsi, ma se serba rancore al fratello potrebbe peccare, poiché l’ira troppo a lungo protratta tende a divenire vendicativa. Perciò la Parola di Dio ordina: “Adiratevi, ma non peccate; il sole non tramonti sulla vostra ira; né fate posto al Diavolo”. Dormendo sulla nostra ira la fomentiamo e la inaspriamo, e questo dà un’opportunità al Diavolo, e potremmo finire nelle sue mani, perché “l’ira dell’uomo non produce la giustizia di Dio”. Quindi non solo il temperamento iracondo produce ingiustizia ma anche il rancore, se lo si lascia crescere si tramuterà in vendetta. “Non rendete ad alcuno male per male”, dice la Parola di Dio. “Non vi vendicate, diletti, ma cedete il posto all’ira”. — Efes. 4:26, 27; Giac. 1:20; Rom. 12:17, 19.
CONVINZIONI ERRATE
14. Quali convinzioni errate esistono circa il temperamento impulsivo, e perché tale convinzione è falsa?
14 Molti hanno convinzioni errate riguardo all’ira. Uno sfogo d’ira, ad esempio, qualche volta è ritenuto prova di forte personalità. Così alcuni possono credere che un temperamento impulsivo sia prova di forza. Che sciocchezza! Quando qualcuno si lascia andare ad un impeto d’ira, si dice che ha perso la calma; ma realmente ha perso la padronanza di sé. Come vi può essere vera forza nella mancanza di padronanza di sé? Vi è forza, sì, ma deleteria, rovinosa e nociva. Un potente conquistatore potrebbe impadronirsi d’una città, ma senza padronanza di sé potrebbe provocarne la rovina per qualche inconsulto impeto di collera. Che cos’è dunque la vera forza e potenza? La Parola di Dio risponde: “Chi è lento all’ira è migliore di un uomo potente, e chi padroneggia il suo spirito migliore di chi conquista una città”. Esser lento all’ira è prova di forza, forza maggiore di quella di un potente guerriero. Chi domina il proprio temperamento è forte, non chi si lascia trascinare dalla collera. La collera non solo prende il posto della ragione e della padronanza di sé, ma le scaccia dalla porta e chiude loro la porta in faccia. Gli impeti d’ira e il furore non possono essere considerati come forza o indignazione. — Prov. 16:32.
15. Perché vi è il posto per l’indignazione, e chi è impetuoso prova forse maggior indignazione di chi è lento all’ira?
15 Vi è naturalmente il posto anche per l’indignazione e l’azione risoluta provocata da questa, come fu dimostrato da Gesù nel caso dei cambiavalute nel tempio. (Giov. 2:13-17) Vi sono occasioni in cui non si può non essere indignati perché si mostrerebbe simpatia per l’errore o pigro timore delle conseguenze di opporsi ad esso. Ma il solo fatto che una persona vada facilmente in collera non indica che provi più indignazione di chi è lento all’ira. Colui che ha padronanza di sé può avere un sentimento molto più profondo, ma lo domina, come lo scoppio nel cilindro di un motore a benzina, con buoni risultati.
16. Perché i sorveglianti devono essere lenti all’ira?
16 Poiché l’ira dell’uomo non produce frutti accettevoli a Dio, i sorveglianti del popolo di Dio devono dare il buon esempio. Devono essere lenti all’ira, lenti ad offendersi. Il temperamento impetuoso è segno di debolezza. È una debolezza che squalifica l’individuo per i privilegi di sorvegliante nella congregazione di Dio. Certo non si potrebbe aver fiducia di lui quale sorvegliante del gregge di Geova se non ha imparato a dominare il proprio temperamento. “Il sorvegliante dev’esser libero da accusa come economo di Dio, non ostinato, non iracondo, . . . [ma] avendo . . . padronanza di sé”. (Tito 1:7, 8) Se un sorvegliante fosse iracondo, potrebbe provocare disordine e discordia nella congregazione, e persino rovina. Quindi la Parola di Dio squalifica coloro che sono pronti all’ira; essi sono troppo deboli per essere sorveglianti!
17, 18. Quale convinzione hanno alcuni circa il violento sfogo dell’ira, e perché ciò è errato sia dal punto di vista spirituale che da quello fisico?
17 Alcuni hanno la convinzione che dando completo sfogo alla propria ira si possa eliminarla e quindi sfogare le emozioni represse. Questo è falso. Che importa se alcuni psichiatri mondani ritengono che possa far bene smaltire la collera in questo modo? I cristiani dovrebbero farsi dirigere dalla Parola di Dio, non dalle teorie degli uomini. La Parola di Geova non ha nessuna parola d’approvazione per coloro che danno libero sfogo all’ira, né dice che tale azione faccia del bene.
18 Anche considerato dal punto di vista fisico, non risulta nulla di buono dall’impeto d’ira. Il Creatore dell’uomo dice: “Un cuore gioioso fa bene come un rimedio, ma lo spirito abbattuto secca le ossa”. (Prov. 17:22) La persona in preda a sentimenti d’ira, di risentimento e di vendetta fa solo male a se stessa. Sempre più i medici si rendono conto di quanto ciò sia dannoso. Nel libro Il vostro corpo e la vostra mente (Your Body and Your Mind), il dottor Frank G. Slaughter scrive: “Studi compiuti dal dottor B. Mittelman e dal dottor G. Wolff dimostrarono che in pazienti affetti da ulcera, risentimento e ira provocarono maggior secrezione di succhi gastrici molto acidi, notevole aumento di contrazioni dello stomaco, e in genere maggiore afflusso di sangue attraverso le mucose delle membrane interne dello stomaco e del duodeno. . . . Poiché questi mutamenti sono generalmente associati a più acuti sintomi dell’ulcera, il risentimento provoca effettivamente un dolore acuto. . . . la mucosa della membrana dello stomaco è delicata e facile a lacerarsi, e normalmente è ricoperta da uno strato protettivo di muco, che impedisce che la parete dello stomaco sia corrosa dai succhi gastrici che continuamente la bagnano. Negli studi sullo stomaco normale, si è visto che gran parte dello strato di muco scompariva quando vi era una maggiore secrezione acida per cause emotive. Erano comuni anche piccole emorragie e lacerazioni della mucosa della membrana interna dello stomaco e del duodeno. Abbiamo dunque tutti i fattori necessari a provocare un’ulcerazione; se questi si ripetono abbastanza spesso indubbiamente la provocheranno”.
19. Come alcuni cardiologi hanno riconosciuto la saggezza dei comando biblico: “Cessa dall’ira e lascia lo sdegno”?
19 Ma gli effetti dell’ira e della rabbia possono essere ben più gravi del male che possono recare allo stomaco. “Un cuor calmo è la vita del corpo”, dice la Bibbia. (Prov. 14:30, VR) Recentemente sette cardiologi suggerirono come evitare improvvisi attacchi cardiaci. Consigliarono di avere il cuore calmo, evitando ira e collera. Uno dei medici, il dottor Harry Gold, professore di farmacologia clinica presso l’Istituto di Medicina dell’Università di Cornell, disse, come fu riferito dal Times di New York del 1º dicembre 1955: “Dobbiamo convincere i nostri pazienti che con l’ira e la collera, mentre cercano di uccidere qualcun altro, effettivamente raggiungono l’effetto opposto, uccidono se stessi”. Quei cardiologi che misero in guardia contro gli effetti dell’ira e della collera forse ricordavano il caso del famoso chirurgo scozzese, John Hunter. Egli ebbe un attacco cardiaco che quasi lo uccise. Come medico egli conosceva l’effetto che le emozioni hanno sul cuore. Dopo essersi rimesso, disse: “La mia vita è in balia di qualsiasi furfante che voglia seccarmi e tormentarmi!” Egli non fu tuttavia capace di dominarsi, e un giorno perse il controllo in un impeto di rabbia essendo stato contraddetto da un altro medico; ebbe un attacco cardiaco che l’uccise. Com’è saggio seguire il consiglio del Creatore dell’uomo: “Cessa dall’ira e lascia lo sdegno; non crucciarti; ciò non conduce che al mal fare”! — Sal. 37:8, VR.
20. Come è descritto dalla Parola di Dio l’uomo che dà completo sfogo alla sua ira, e perché è pericoloso unirsi a tali persone?
20 Che sciocchezza pensare che perdendo la padronanza di sé in un impeto d’ira si raggiunga l’effetto di sfogare le emozioni represse! “L’uomo che non si sa padroneggiare, è una città smantellata, priva di mura”. (Prov. 25:28, VR) Quindi la Parola di Dio non è d’accordo che il temperamento impetuoso possa a volte esser prova di forte personalità e che possa far bene sfogare le emozioni represse in un impeto di collera. Le esplosioni di collera non purificano l’atmosfera; l’avvelenano. Il veleno può contaminare altri, perciò Geova ammonisce: “Non fare amicizia con l’uomo iracondo e non andare con l’uomo violento, che tu non abbia ad imparare le sue vie e ad esporre a un’insidia l’anima tua”. — Prov. 22:24, 25, VR.
21. Qual è la principale ragione per cui il cristiano deve diventare lento all’ira, e come indicano le Scritture che questa è la condotta saggia?
21 Non è solo per evitare di danneggiare la propria salute che il cristiano evita di essere pronto all’ira. Il suo principale interesse è di fare la volontà di Dio, vivendo secondo i giusti princìpi esposti nelle Sacre Scritture. Benché alcuni potrebbero non vergognarsi del loro cattivo carattere ed esserne persino un po’ orgogliosi, il vero cristiano intraprende la condotta saggia e diventa lento all’ira: “Chi ha lo spirito calmo è un uomo prudente”. “Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il savio rattiene la propria”. “Chi è lento all’ira ha un gran buon senso, ma chi è pronto ad andare in collera mostra la sua follia”. — Prov. 17:27; 29:11; 14:29, VR.
22, 23. (a) Da quale tendenza ci tiene lontani l’essere lenti all’ira? (b) Quale rimedio è necessario per chi è pronto all’ira?
22 Esser lento all’ira significa anche esser lento ad offendersi. Questo impedisce di essere irritabili, troppo sensibili ad inezie, disturbati molto più di quanto lo richieda il loro vero significato. La nuova personalità non può e non deve avere uno spirito troppo sensibile, pronto ad irritarsi per affronti immaginari o reali. No, la nuova personalità, creata secondo la volontà di Dio, non si offende facilmente: “Non t’affrettare a irritarti nello spirito tuo, perché l’irritazione riposa in seno agli stolti”. (Eccl. 7:9, VR) Anche se ci viene fatto qualche sgarbo, saremo lo stesso in errore agli occhi di Dio se saremo pronti ad offenderci, pronti ad arrabbiarci: “Il senno rende l’uomo lento all’ira, ed egli stima sua gloria il passar sopra le offese”. — Prov. 19:11, VR.
23 Qual è dunque il rimedio per chi è pronto all’ira? Lo stesso rimedio adatto per l’orecchio che non è pronto ad udire e per la lingua che non è lenta a parlare. Cioè, il vivo desiderio di fare la volontà di Dio e di avere la sua approvazione. Rivestite dunque la nuova personalità e “fate tutto quello che potete per essere trovati infine da lui immacolati, puri e in pace”. — 2 Piet. 3:14.