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Matrimoni di conoscenti del mondoLa Torre di Guardia 1965 | 15 luglio
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facile decidere quello che si deve fare, ma pregando Geova per avere la Sua direttiva mediante la sua Parola e la sua organizzazione saremo aiutati a fare passi diritti per i nostri piedi. — Sal. 25:4, 5; Prov. 3:5, 6.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1965 | 15 luglio
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Domande dai lettori
● Vi sono stati testimoni di Geova sulla terra in ogni periodo della storia umana? Che dire del Medio Evo?
Non è saggio rispondere a queste domande in modo dogmatico. Tuttavia, effettivamente la ragione e gli avvenimenti storici, insieme a ciò che dice la Parola di Dio, ci portano alla conclusione che vi sono stati testimoni di Geova sulla terra in ogni periodo della storia umana.
Il semplice fatto che sono menzionati per nome solo tre Testimoni prima del Diluvio non significa che non ve ne possano essere stati altri. È molto probabile che Abele fosse sposato al tempo in cui era un fedele Testimone e quindi sua moglie avrebbe potuto continuare ad essere una Testimone dopo la sua morte. E poi vi fu Lamec; per pronunciare la profezia ispirata circa suo figlio Noè anch’egli dev’essere stato testimone di Geova. — Gen. 5:29.
Dopo il Diluvio troviamo il fedele Sem che sopravvisse fino ai giorni di Abraamo. E non furono Isacco, Giacobbe, Giuseppe e Giobbe fedeli Testimoni, come lo devono essere stati anche i genitori di Mosè? Con la costituzione della nazione d’Israele l’intera nazione divenne una nazione di testimoni, come mostra anche Geova in Isaia 43:10-12. Questa nazione continuò ad essere una nazione di testimoni di Geova fino al 36 d.C.
Che Geova abbia avuto testimoni sulla terra anche dal tempo di Cristo fino ai nostri giorni sembra indicato dalla parabola di Gesù del grano e delle zizzanie, scritta nel tredicesimo capitolo di Matteo. In essa Gesù disse che sia il grano che le zizzanie avrebbero continuato a crescere fino al tempo della mietitura, quando avrebbe avuto luogo una separazione. Si può pensare che questa parabola voglia dire che durante tutto questo tempo, dalla prima semina fino alla mietitura, vi sarebbero stati alcuni veri cristiani, “grano”, benché a volte il loro numero potesse essere straordinariamente piccolo.
Perciò nel corso dei secoli vi sono stati professanti cristiani che hanno rigettato l’errore della trinità, i quali sono stati chiamati di solito “ariani”. Vi furono quelli che seguirono strettamente il cristianesimo primitivo e vennero chiamati quartodecimani perché celebravano la commemorazione di Cristo il 14 nisan, opponendosi alla tendenza paganeggiante di Roma. Quindi dal settimo secolo in poi vi furono i pauliciani, i cui insegnamenti sono stati definiti “cristianesimo biblico vero e apostolico”. Essi si attenevano esclusivamente al “Nuovo Testamento”, praticavano il battesimo degli adulti, e credevano che Dio, nel suo amore, avesse mandato sulla terra un angelo il quale al battesimo divenne il Figlio di Dio. Rigettavano la tradizione antiscritturale, non facevano distinzione tra clero e laici e rifiutavano di riverire la croce.
Quindi dal dodicesimo secolo in poi vi furono i valdesi, che avevano molto in comune coi precedenti pauliciani, poiché rigettavano tutta la falsa tradizione come il purgatorio, la messa, ecc., e si attenevano strettamente alla Bibbia, benché non si limitassero al cosiddetto “Nuovo Testamento”. Le uniche due cerimonie che accettavano erano il battesimo e il pasto serale del Signore. Seguivano strettamente i princìpi biblici inerenti alla moralità e rifiutavano di celebrare popolari feste religiose come la Domenica delle Palme, la Pasqua, Ognissanti, ecc. Tipica è la dichiarazione di uno di essi, che fu martirizzato, secondo cui ‘non si dovrebbe pregare ma aborrire la Croce quale strumento della morte del Giusto’.
Molti ariani, pauliciani e valdesi, per non menzionarne altri, a motivo della loro religione basata sulla Bibbia subirono il martirio. Ciò non vuol dire che questo o insieme alle loro credenze già menzionate indicasse che avessero tutti l’approvazione di Dio. Perché no? Perché ripetutamente non pochi di essi impugnarono la spada per difendersi dalle crociate cattoliche romane, violando Matteo 26:52.
I fatti summenzionati quindi dimostrerebbero due cose: (1) Che nel corso di tutti i secoli,
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