Cooperiamo pienamente con quelli che sono nominati da Dio
“Siate ubbidienti a quelli che prendono la direttiva fra voi e siate sottomessi, poiché essi vigilano sulle vostre anime come coloro che renderanno conto; affinché facciano questo con gioia e non sospirando, poiché questo sarebbe dannoso per voi”. — Ebr. 13:17.
1. Che cosa bramano di vedere tutti coloro che amano la giustizia? Come è possibile?
SEI una persona che ama la giustizia e la rettitudine? In tal caso, non brama il tuo cuore di veder finire l’odio e la violenza, di veder prevalere la pace e di veder sostituire la tristezza con la felicità? Tutto questo e altro è possibile per mezzo del regno di Dio, mediante il quale le attività di questa terra saranno pienamente dirette. (Isa. 11:3-5; Matt. 6:9, 10; Riv. 21:1-4) Non è questo ciò che personalmente desideri vedere, che un sistema completamente nuovo sostituisca questo vecchio, morituro sistema dove predominano l’egoismo e il peccato? Puoi immaginare che qualcuno all’infuori dell’Onnipotente Dio adempia la grandiosa impresa di edificare un sistema completamente nuovo sulle ceneri del vecchio ed entro la nostra generazione? — Dan. 2:44; Prov. 29:2.
2. Come sappiamo che il nuovo sistema è molto vicino? Dove possiamo trovare i particolari?
2 Non abbiamo qui lo scopo di considerare la cronologia, tuttavia sentiti libero di chiedere a qualsiasi testimone di Geova di mostrarti con le Scritture che siamo solo a pochi brevi anni dal termine di seimila anni di esistenza dell’uomo sulla terra, e chiedi loro ciò che pensano significhi in quanto a vera libertà e liberazione dal punto di vista di Dio. Saranno felici di condividere con te queste informazioni.a
IL “NUOVO SISTEMA” RICHIEDERÀ COOPERAZIONE
3. Descrivete alcune monumentali imprese che si dovranno compiere nel nuovo sistema.
3 Soffermati per un momento a pensare ad alcuni monumentali compiti che sarà necessario adempiere in quel nuovo, divino sistema di cose. Anzitutto, sarà necessario un vasto programma istruttivo per insegnare una nuova lingua ai milioni di morti risuscitati man mano che usciranno dalle tombe. (Giov. 5:28, 29) E, per di più, pensa al lavoro che occorrerà per trasformare il cuore e la mente di queste persone, molte delle quali non hanno mai sentito parlare né della Bibbia né delle leggi e dei propositi di Dio per il genere umano. Quindi, pensa al programma che sarà inaugurato per trasformare la nostra terra nel delizioso giardino che Dio si è proposto. Quando si pensa quanto tempo ci vuole per ripulire solo un acro di terra, coltivare il suolo e seminarlo così che produca arbusti e alberi e altre piante in modo da rendere quella zona degna d’essere chiamata un giardino o parco, si ha un’idea della colossale impresa necessaria per trasformare l’intera terra in un paradiso globale con sufficienti zone produttrici di alimenti per sostenere l’adeguata popolazione della terra. — Gen. 1:28; Sal. 72:16; 67:6; Ezec. 34:27.
4, 5. (a) Perché I Corinti 15:24-28 si adempia, che cosa deve compiere con successo il dominio reale di Cristo? (b) Descrivete la soddisfazione che il Re avrà senz’altro a quel tempo.
4 E pensa solo che tutto questo deve avvenire in un periodo di mille anni così che si adempia la profezia: “Poi, la fine, quando avrà consegnato il regno al suo Dio e Padre, quando avrà ridotto a nulla ogni governo e ogni autorità e potenza [in opposizione a Dio]. Poiché egli deve regnare finché Dio non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. Come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte. Poiché Dio ‘ha sottoposto tutte le cose sotto i suoi piedi’. Ma quando dice che ‘sono state sottoposte tutte le cose’, è evidente che è a eccezione di colui che gli ha sottoposto tutte le cose. Ma quando tutte le cose gli saranno state sottoposte, allora il Figlio stesso si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché Dio sia ogni cosa a tutti”. (1 Cor. 15:24-28) Ovviamente, perché si adempia questa profezia l’intera terra dovrà essere trasformata in un paradiso globale com’era stabilito in principio, e questo in un periodo di mille anni. — Riv. 20:2-6.
5 Pensa anche al piacere e alla soddisfazione che proverà Gesù Cristo allorché, come direttore e coordinatore di tutte queste opere potrà dire in effetti al suo celeste Padre: ‘Ecco, Padre, l’incarico che mi hai dato è stato portato a termine. La terra è stata resa un paradiso simile all’Eden. I morti dello Sceol sono stati tutti risuscitati, addestrati e disciplinati. Il genere umano è stato portato alla perfezione. Tutte le cose che mi hai chiesto di fare sono ora state compiute, e tutte puntualmente!’
6. Quali conclusioni possiamo trarre da questo breve sguardo al futuro?
6 Ora, che cosa ci insegna questo breve sguardo al futuro? Fra l’altro mette in evidenza che l’immenso lavoro che dovremo fare in futuro richiederà organizzazione, unità, operai esperti, cuori volenterosi, eccellenti amministratori e, soprattutto, lo spirito e la benedizione di Geova per farlo puntualmente. Non è questa una delle ragioni per cui Dio ci provvede oggi amorevole sorveglianza, vale a dire affinché tale sorveglianza ci prepari a lavorare e produrre nel nuovo futuro sistema ora così vicino? — Giov. 15:5, 8; Col. 2:19.
SIATE UBBIDIENTI A QUELLI CHE PRENDONO LA DIRETTIVA
7. Quale domanda sorge riguardo al nostro atteggiamento verso la sorveglianza e la disciplina ora e in futuro?
7 Quale dovrebbe quindi essere l’atteggiamento di tutti i servitori di Dio verso la guida, la sorveglianza e la disciplina che ricevono oggi per mezzo della congregazione cristiana? Apprendiamo non solo quale dev’essere il nostro atteggiamento ma quali ricompense si otterranno avendo ora e in futuro la giusta veduta della guida e della disciplina. — Ebr. 12:5-11.
8. (a) Benché tutti i sorveglianti umani facciano sbagli, perché possiamo confidare in quelli nominati come sorveglianti nella congregazione cristiana? (b) Come Ebrei 13:17 ci dà di che pensare ed è una guida a questo riguardo? (c) Spiegate in che senso devono ‘rendere conto’ e gli effetti di ciò.
8 Anzitutto vogliamo ricordare che siamo umani, e tutte le creature umane fanno sbagli. (Sal. 51:5) Tuttavia, i dedicati cristiani, specialmente i sorveglianti e i servitori di ministero, sono addestrati ad essere benigni, amorevoli, soccorrevoli e tuttavia decisi. Queste qualità di amorevole benignità, misericordia e giustizia sono segni che distinguono i maturi cristiani. (Giov. 13:35; Mich. 6:8) Non dovrebbe il nostro cuore spingerci a confidare in uomini simili? Infatti l’apostolo Paolo ci esorta ad essere loro sottoposti, scrivendo in Ebrei 13:17: “Siate ubbidienti a quelli che prendono la direttiva fra voi e siate sottomessi, poiché essi vigilano sulle vostre anime come coloro che renderanno conto; affinché facciano questo con gioia e non sospirando, poiché questo sarebbe dannoso per voi”. Ora, mentre ragioniamo su questa scrittura, notiamo che questi sorveglianti devono render conto delle nostre anime, cioè della nostra vita. Quando qualcuno comprende che deve rendere conto a qualcuno più alto di lui, in genere pensa prima di parlare o di agire. Certo non vuole agire avventatamente.
9. Che cosa insegna II Cronache 19:6, 7 a coloro che hanno la responsabilità di giudicare e consigliare?
9 Geova, fin dai tempi antichi, ha esortato le creature umane a cui era affidata la responsabilità di giudicare, guidare e dirigere, a pensare prima di agire. Questo principio è bene enunciato in II Cronache 19:6, 7: “E continuò a dire ai giudici: ‘Badate a ciò che fate, perché non per l’uomo giudicate ma per Geova; ed egli è con voi nella faccenda del giudizio. E ora il terrore di Geova venga su di voi. State attenti e agite, poiché presso Geova nostro Dio non c’è nessuna ingiustizia né parzialità né accettazione di regalo’”. Pertanto l’accuratezza, la considerazione dei fatti, la valutazione di ogni prova, precede sempre l’azione, cioè la decisione, l’emanazione del verdetto.
10. (a) È facile essere sorvegliante? Spiegate. (b) Perché non dovremmo preoccuparci in quanto alla sorveglianza provveduta nella congregazione cristiana? (c) Quanto è essenziale avere tale amorevole sorveglianza?
10 Non è facile essere anziano, pastore, sorvegliante o giudice. Per prendere sagge decisioni nell’interesse del popolo di Dio ci vogliono discernimento, conoscenza e intendimento. (Prov. 2:3-5) E sotto molti aspetti, a causa dell’elemento umano, non tutte le persone sono facili da trattare. Forse tu sei uno che resiste al consiglio, almeno fino a un certo punto. Forse non sei associato con l’organizzazione di Geova da molto tempo. O può darsi che tu stia studiando con il popolo di Geova e che tu sia alquanto preoccupato riguardo alla disciplina e ai cambiamenti che ti è chiesto di fare nella tua vita dalla norma umana a cui sei stato abituato. Non aver timore dall’amorevole sorveglianza esercitata dall’organizzazione di Geova. Non solo ci prepara a vivere nel nuovo sistema di cose; ci è ora di inestimabile aiuto per andare d’accordo gli uni con gli altri nel nostro odierno stato imperfetto. (Sal. 141:5) Se si pensa alle pressioni esercitate su di noi in questo vecchio sistema, dove gli animi si accendono, dove alcuni fanno un errato uso della lingua per pettegolare, dove la padronanza di sé è una parola poco compresa e meno usata, possiamo capire com’è essenziale ricevere amorevole sorveglianza e consigli diretti da quelli che sono spiritualmente anziani. (Prov. 1:22, 30, 33) L’abile guida e l’amorevole aiuto degli anziani ha come risultato una meravigliosa fusione di svariate doti e personalità tutte combinate per compiere la più importante opera che si debba fare oggi sulla terra, cioè la predicazione della buona notizia del Regno prima che sia troppo tardi. — Matt. 24:14.
COME RISTABILIRE QUELLI CHE FANNO PASSI FALSI
11. (a) Perché quelli che hanno la responsabilità di essere insegnanti devono usare saggiamente la loro lingua? (b) Dovrebbe un sorvegliante trattenere i consigli quando vede l’errore? Spiegate.
11 Ricorda anche che non è facile dare consigli. Colui al quale è stata affidata responsabilità, quando deve insegnare o dare consigli, deve pesare ciò che dice. (Giac. 3:1) La lingua può danneggiare e ferire come può guarire. (Giac. 3:5-10) Ma i sorveglianti del popolo di Dio non devono trattenersi quando vedono l’errore. Indubbiamente questa è la ragione per cui Paolo scrisse: “Fratelli, anche se un uomo fa qualche passo falso prima che se ne renda conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza, badando a te stesso, perché anche tu non sia tentato”. — Gal. 6:1.
12. (a) Galati 6:1 è rivolto solo ai sorveglianti? Spiegate. (b) Se siamo a conoscenza di un grave peccato, come possiamo risolvere la situazione? (c) Quale cooperazione si può attendere da quelli che sono veramente leali a Dio quando osservano una condotta peccaminosa nella congregazione cristiana?
12 È questa scrittura rivolta solo ai sorveglianti o anziani? No, poiché se qualcuno vede uno dei suoi collaboratori fare qualche passo falso prima che se ne renda conto, ha la responsabilità di cercar di ristabilire tale persona con uno spirito di mitezza. In realtà, è amorevole da parte nostra cercar di far questo. Se il peccato è serio, diremmo giustamente al malfattore di riferirlo prontamente ai sorveglianti responsabili della congregazione, e che se egli non li informa, noi stessi abbiamo il dovere per leale attaccamento all’organizzazione di Geova di portare la cosa all’attenzione del comitato giudiziario della congregazione. (1 Cor. 5:9-13; Sal. 31:23) Chi ama la giustizia ed è veramente leale a Dio si farà coraggiosamente avanti e smaschererà qualsiasi grave condotta peccaminosa di cui è testimone nella congregazione e renderà liberamente testimonianza alla verità sulla faccenda quando sarà invitato a farlo. — Lev. 5:1; Efes. 4:24; Luca 1:74, 75.
13. Spiegate come l’amore ci aiuta nella congregazione cristiana.
13 Naturalmente, quando consideriamo il fatto di andare d’accordo gli uni con gli altri e di cooperare con quelli che hanno incarichi di sorveglianza, ci è spesso rammentato l’amorevole atteggiamento che noi tutti dovremmo avere gli uni verso gli altri. Infatti, l’amore dovrebbe coprire una moltitudine di peccati, e quando si ha un’amorevole attitudine verso il proprio simile si può perdonare e dimenticare. L’amore opera veramente meraviglie. (1 Piet. 4:8; 1 Cor. 13:4, 5) Comunque, talvolta l’amore spinge i dedicati cristiani a non trascurare una trasgressione ma a sforzarsi di aiutare il trasgressore perché il problema può essere molto grave. Qual è, dunque, la formula per appianare gravi divergenze fra persone?
‘METTI A NUDO IL PECCATO DEL TUO FRATELLO’ — QUANDO E COME?
14. (a) quali passi espose Gesù per risolvere i casi di peccato contro una persona, casi che sono troppo seri per essere trascurati? (b) Che cosa significherebbe essere considerato “come un uomo delle nazioni e un esattore di tasse”?
14 Gesù diede consiglio riguardo ai peccati che si potevano commettere contro una persona e che sono considerati di natura troppo grave per passarci sopra. Egli disse: “Se il tuo fratello commette un peccato, va e metti a nudo il suo fallo fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello. Ma se non ascolta, prendi con te uno o due altri, affinché per bocca di due o tre testimoni sia stabilita ogni questione. Se egli non li ascolta, parla alla congregazione. Se non ascolta neanche la congregazione, ti sia come un uomo delle nazioni e un esattore di tasse”. (Matt. 18:15-17) Gli ascoltatori di Gesù, essendo Giudei, sapevano che se altri del suo popolo consideravano un Giudeo come un “uomo delle nazioni e un esattore di tasse” significava che lo ritenevano espulso dalla congregazione giudaica.
15. Come si può considerare in modo utile una minore offesa personale, ma era questo il tipo di offesa che Gesù considerava lì?
15 Poiché i passi che Gesù stabilì potevano condurre a tale grave conseguenza, egli non stabiliva ovviamente una formula per considerare ogni offesa di poco conto contro un individuo. Certo, molte volte è appropriato e saggio e molto utile andare a parlare a qualcuno dove esiste una difficoltà personale a causa di qualche offesa minore, e fare ciò con la mira di eliminare qualsiasi contrasto che sembri crearsi. (Matt. 6:14, 15; Prov. 12:18) Molte incomprensioni si eliminano in questo modo. Ma evidentemente non era di ciò che questa volta parlava Gesù. Egli non si riferiva a semplici contrasti personali, ma ad offese abbastanza gravi da portare all’espulsione dell’individuo dalla congregazione.
16. Prima di dare inizio alla procedura esposta in Matteo 18:15-17, a che cosa bisogna stare attenti?
16 Prima ancora di dare inizio alla procedura stabilita in Matteo 18:15-17, dovresti dunque avere la definita prova che davvero è stato commesso contro di te un tale grave peccato. Gesù non disse: ‘Se pensi che il tuo fratello abbia peccato’. Dovresti considerare il consiglio di Proverbi 25:8-10 così che non inizi qualche cosa che solo recherà su di te vergogna e umiliazione. Anche dove la prova esiste, non dovresti divulgare la cosa, pettegolandovi, ma dovresti andare dall’offensore in privato e mettere “a nudo il suo fallo fra te e lui solo”.
17. Che cosa si intende in questa scrittura con ‘guadagnare’ il proprio fratello?
17 Se il tuo fratello “ascolta”, accettando la tua riprensione, “hai guadagnato il tuo fratello”. Si riferisce questo semplicemente a una riconciliazione personale? No, ma come mostra il resto del consiglio di Gesù, deve significare ‘guadagnarlo’ nel senso d’aiutarlo a stare entro la congregazione, farlo convertire dal corso che avrebbe potuto condurlo all’espulsione da essa, con la conseguente perdita del favore e della benedizione di Dio. Quindi, ‘guadagnare’ il tuo fratello significherebbe ciò che descrivono Giacomo 5:19, 20, Galati 6:1 e Giuda 22, 23. Questo dovrebbe essere infatti la tua principale mira e desiderio, non quello di provare sollievo o soddisfazione personale per qualche offesa.
18. Quali offese non erano incluse nelle istruzioni date lì da Gesù, e perché no?
18 Dove il peccatore accetta la riprensione e cerca perdono, dichiara Gesù, non occorre portare oltre la questione. Questo fatto mostra che, quantunque gravi, le offese qui considerate erano di una natura così limitata che potevano risolversi fra gli individui implicati. Questo non includerebbe violazioni come fornicazione, adulterio, omosessualità, bestemmia, apostasia, idolatria e simili peccati gravi, poiché sotto il patto della Legge allora in vigore, questi peccati richiedevano più che il perdono dell’individuo offeso. — 1 Cor. 6:9, 10; Gal. 5:19-21.
19. I peccati lì considerati di quale natura erano, e che cosa lo indica?
19 In vista di ciò, e in vista dell’illustrazione che Gesù in seguito fece, come narra Matteo 18:21-35, i peccati qui considerati erano evidentemente peccati come quelli che implicano questioni pecuniarie o di proprietà — non fare il dovuto pagamento per qualche cosa, qualche azione che implica un certo grado di frode — o forse danneggiare la reputazione di una persona mediante effettiva calunnia, o peccati simili. In questi casi, se l’offensore riconosceva il suo errore, esprimeva la volontà di correggerlo fin dove era possibile, e cercava perdono, la questione poteva essere risolta mediante la concessione del perdono da parte dell’offeso. — Si paragonino Matteo 5:25, 26; Luca 12:58.
20. (a) Se il malfattore non risponde favorevolmente quando gli parlate da solo, quale ulteriore passo si deve fare? (b) Chi sarebbe l’“uno o due” altri che prendereste con voi?
20 Ma che accade se fai questo passo iniziale e colui che ha peccato non se ne cura? A causa della gravità dell’offesa, non puoi semplicemente passarci sopra. Il consiglio di Gesù mostra che dovresti cercare uno o due altri e tornare a parlare all’offensore. Ragionevolmente questi dovrebbero essere testimoni dell’errore. Essi non vengono come semplici osservatori neutrali o mediatori per cercar di effettuare una riconciliazione o di trovare una soluzione di compromesso. Invece, li conduci con te affinché, essendo stati testimoni dell’errore, possano aggiungere alla tua la loro testimonianza. Potranno anche servire da uditori di ciò che allora si dirà. Se la questione sarà portata un passo più oltre e andrà davanti alla “congregazione” e l’offensore negherà o altererà certe dichiarazioni o ammissioni fatte, questi altri potranno dare la loro testimonianza ed esporre i fatti. Si spera che questo passo ulteriore non sia necessario e che l’individuo risponda agli uniti sforzi compiuti per ristabilirlo nel corso della giustizia. In tal caso, la questione sarà chiusa.
21. Quale ulteriore passo può essere necessario, con quale possibile esito?
21 Se l’offensore ancora si rifiuta di ammettere la sua colpa, che si deve fare? La questione dovrebbe ora essere portata all’attenzione dei membri responsabili della congregazione, a quelli del corpo degli anziani assegnati a servire in qualità giudiziaria. Si spera che l’individuo ora ascolti il loro giudizio ufficiale e sia “guadagnato” come persona idonea per rimanere nella congregazione. Se no, è quindi disassociato, per essere trattato poi come uno di fuori. — Matt. 18:17.
COOPERAZIONE IN ALTRE COSE
22. Menzionate alcune cose benevole che i singoli ministri di una congregazione possono fare di loro propria iniziativa. Che cosa faranno tali azioni per la congregazione?
22 La cooperazione con quelli nominati da Dio assume molte forme che contribuiscono tutte all’unità e all’armonia nella congregazione cristiana. A questo punto è bene menzionare alcune cose che i singoli ministri possono fare di loro propria iniziativa. Non ci vuol molto per capire che ciascun cristiano ha una responsabilità verso qualcuno che è malato, qualcuno che ha bisogno di incoraggiamento, o forse qualcuno che è in ospedale. Dovremmo andare dal ministro che presiede e chiedere se possiamo fare qualche cosa quando c’è tale situazione? Se, per esempio, una cristiana è stata malata ed è recentemente uscita dall’ospedale e si sta riprendendo, non è evidente che con tutta probabilità ha bisogno di qualche specie di aiuto? Può avere bisogno che le siano portati pasti caldi. Può avere bisogno che qualcuno le pulisca la casa, o legga per lei e la incoraggi, o dia alla sua famiglia assistenza fisica o spirituale. Come questo ci fa sentire vicini gli uni agli altri, e come sarebbero cristiane tali azioni da parte nostra! — Giac. 1:27; 2:14-17.
23. Menzionate altri servizi che potremmo volenterosamente compiere, mostrando il nostro amore per quelli della congregazione cristiana.
23 Pensate anche a tenere pulita e in buone condizioni la Sala del Regno. A volte queste responsabilità gravano su pochi nella congregazione. Potete cooperare, dando una mano a questo riguardo, offrendovi forse anche volontari? O c’è qualcuno spiritualmente malato che potreste incoraggiare o aiutare? C’è qualcuno che manca alle adunanze o che pare non abbia nel ministero di campo la stessa gioia che aveva una volta? Sono gli anziani gli unici che devono mostrare interesse in tali cose? No di certo. Senza immischiarvi negli affari personali degli altri potreste incoraggiare e aiutare spiritualmente tale persona? Talvolta solo visitarli nelle loro case, senza andarvi per vedere che cos’è che non va, è confortante, e nel corso della conversazione spesso il problema viene reso noto, e allora si può dare appropriato aiuto spirituale. Quante cose possiamo fare se siamo spinti dall’amore verso tutti nella congregazione!
24. (a) Quale dovrebbe essere oggi il desiderio di ognuno che ama la giustizia? (b) Quali vantaggi si hanno abituandosi oggi al controllo e all’amorevole sorveglianza di quelli nominati da Geova?
24 Senza ombra di dubbio, viviamo in tempi straordinari. I dedicati cristiani e quelli che studiano la Bibbia con loro si rendono conto che viene la “grande tribolazione”. (Matt. 24:21, 22) Quel tempo è molto vicino. Vediamo il favore di Dio sulla sua congregazione. Dovrebbe certo essere il desiderio di ognuno che ama la giustizia schierarsi completamente con la congregazione cristiana. Ma pare che alcuni associati con la congregazione cristiana non compiano il loro servizio veramente con tutto il cuore o non siano ubbidienti a Geova come potrebbero essere. Molte cose li distraggono, e pare che abbiano, per così dire, “un piede nel vecchio sistema”. Che dire di questi fra alcuni anni? Saranno qui? Allora non ci sarà affatto alcun vecchio sistema di cose, ma il regno di Dio avrà il pieno controllo della terra e delle sue attività. Quando allora avremo rapporti con le persone, saranno tutti nostri fratelli o persone alle quali sarà stato insegnato a vivere nel nuovo sistema di cose. Saremo tutti governati dalla legge d’amore di Geova. (Giac. 2:8) In vista della vita a quel tempo è saggio abituarsi all’amorevole sorveglianza pastorale dei nominati di Geova nell’odierna congregazione cristiana. (1 Tess. 5:12, 13) Questo ci permetterà sicurissimamente di iniziare molto avvantaggiati nel nuovo sistema di cose, dove non rimarrà assolutamente nessun elemento di questo vecchio sistema di cose. In realtà, dunque, ognuno di noi ha impellenti ragioni per stare oggi sotto l’amorevole sorveglianza della congregazione cristiana, operando insieme, trasformando il nostro cuore e la nostra mente, facendo qualsiasi cambiamento fisico, emotivo e spirituale necessario per piacere a Geova. — Rom. 12:1, 2.
25. Che cosa rende oggi il popolo di Geova una moltitudine così felice?
25 Veramente la congregazione cristiana di Geova è una meraviglia. Non è perfetta nel senso assoluto o finale, ma certo è perfettamente devota a Geova e manifesta le sue qualità di amorevole benignità, misericordia e giustizia. La contaminata atmosfera del vecchio sistema di cose è mortifera. La pura atmosfera del nuovo sistema di cose è vivificante. Noi tutti, nonché tutte le persone interessate che amano la giustizia, dovremmo essere felici di sapere che per mezzo dell’amorevole sorveglianza provveduta da Geova, dal suo Re-Figlio Gesù Cristo e dalla classe dello “schiavo fedele e discreto”, siamo istruiti, corretti e protetti mentre avanziamo insieme e cooperiamo gli uni con gli altri, aiutandoci a vicenda a entrare nel nuovo sistema di cose per immeritata benignità di Geova!
[Nota in calce]
a Per i particolari si veda il primo capitolo, “Perché la creazione umana sarà ancora resa libera”, del libro Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio.
“Ehi là, voi tutti che siete assetati! Venite alle acque. E quelli che non hanno denaro! Venite, comprate e mangiate. Sì, venite, comprate vino e latte pure senza denaro e senza prezzo. Perché continuate a pagar denaro per ciò che non è pane, e perché la vostra fatica è per ciò che non dà alcuna sazietà? Ascoltatemi attentamente, e mangiate ciò che è buono, e la vostra anima trovi il suo squisito diletto nello stesso grasso. Porgete il vostro orecchio e venite a me. Ascoltate, e la vostra anima continuerà a vivere. . . . Ricercate Geova, mentre si può trovare. Invocatelo mentre mostra d’esser vicino. Lasci il malvagio la sua via, e l’uomo dannoso i suoi pensieri; e torni a Geova, che avrà misericordia di lui, e al nostro Dio, poiché egli perdonerà in larga misura”. — Isa. 55:1-3, 6, 7.
[Immagine a pagina 756]
Quello di aiutare a pulire la Sala del Regno è uno dei numerosi modi in cui si può cooperare coi sorveglianti nominati