Il pensiero che si cela nel proverbio
È interessante confrontare il libro biblico di Proverbi con la legge di Mosè. Mosè mise per iscritto i diretti comandi che Geova diede per guidare il suo popolo nella via della sicurezza e della vita. Salomone e altri scrittori di proverbi biblici non mettono in risalto direttamente i comandi di Dio, ma mostrano, attraverso l’osservazione, che quelle leggi sono state date nel nostro interesse. Spesso fenomeni locali sono messi a confronto con il comportamento umano per aiutarci a capire il bene e il male, la saggezza e la follia. Conoscere il pensiero che si cela nel proverbio è di aiuto per comprendere la lezione insegnata.
PROVERBI 16:31 (VR)
“I capelli bianchi sono una corona d’onore; la si trova sulla via della giustizia”.
Fra alcuni popoli primitivi un uomo anziano incapace di combattere o di cacciare era considerato un peso gravoso. Alcune tribù mettevano crudelmente a morte gli anziani! Mettete questo in contrasto con la benignità di Geova Dio, che comandò: “Alzati dinanzi al capo canuto, onora la persona del vecchio, e temi il tuo Dio. Io sono l’Eterno”. (Lev. 19:32, VR) Il proverbio richiama l’attenzione sul fatto che una vita trascorsa nel salutare timor di Geova è bella agli occhi di Dio e dovrebbe esser rispettata da tutti e considerata un giusto esempio da seguire. Ma se la vecchiaia sopraggiunge mentre la persona segue una via empia, la sua condotta è più vergognosa di quella di un giovane a motivo dei suoi anni.
PROVERBI 16:33 (VR)
“Si gettan le sorti nel grembo, ma ogni decisione vien dall’Eterno”.
Nei tempi antichi, in alcune nazioni, le questioni incerte erano decise mediante la sorte. Alcune pietre o tavolette scritte erano messe in un vaso che veniva agitato ed erano quindi tratte fuori o gettate fuori. Geova usava volentieri la sorte quale mezzo per far conoscere la sua volontà nei primi tempi della storia del suo popolo eletto. Pare che la sorte venisse decisa gettando nelle cocche riunite di un abito gli oggetti che venivano poi estratti. Ma prima si invocava Geova per decidere la questione. Il risultato era accettato come sua volontà. Anche gli apostoli di Gesù si servirono della sorte per scegliere il successore di Giuda Iscariota, ma la loro scelta fu messa da parte dalla scelta di Saulo fatta da Gesù. Dalla Pentecoste, lo spirito santo guida i cristiani, ma nei tempi precristiani Dio approvò che si tirasse a sorte.
PROVERBI 17:14 (VR)
“Cominciare una contesa è dar la stura all’acqua; perciò ritìrati prima che la lite s’inasprisca”.
Spesso le città orientali avevano la loro provvista d’acqua in un serbatoio. Un piccolo buco nell’argine o nella diga che trattiene una gran quantità d’acqua può provocare gravi conseguenze. Se il piccolo gocciolio non è fermato, la forza dell’acqua diviene sempre più intensa, sinché essa non porta via tutto. Un piccolo inizio provoca un enorme allagamento. La stessa cosa accade per una contesa. Se si dà all’ira la più piccola possibilità di manifestarsi essa può dare origine a una fiumana di parole irose e di azioni che possono anche condurre alla morte di qualcuno. Prima che qualunque discussione prenda questa piega è meglio abbandonare quel soggetto o quella persona e rafforzare così i vincoli della pace.
PROVERBI 20:4 (VR)
“Il pigro non ara a causa del freddo; alla raccolta verrà a cercare, ma non ci sarà nulla”.
In Palestina le messi invernali sono seminate appena le prime piogge hanno rammollito il suolo, dalla fine di ottobre al principio di dicembre. I freddi venti del nord soffiano durante il periodo invernale dell’aratura. Benché vi sia raramente una stagione molto fredda, a volte si hanno giornate molto fredde, con vento, pioggia e minuta grandine. Questo non scoraggerebbe una persona coraggiosa, ma un agricoltore pigro potrebbe non arare dando la colpa al tempo. Senza semina e aratura invernale non vi potrebbe essere il raccolto. Difficilmente si potrebbe sperare che i suoi vicini, che lavorano strenuamente, avessero compassione di lui. La stessa cosa accade a coloro che prendono le circostanze sfavorevoli come pretesto per trascurare le loro opportunità e i loro doveri. Raccoglieranno solo ciò che avranno seminato e subiranno le conseguenze della loro pigrizia senza essere assistiti.
PROVERBI 20:26 (VR)
“Il re savio passa gli empi al vaglio, dopo aver fatto passare la ruota su loro”.
Anticamente, sugli spiazzi riservati alla trebbiatura, il grano veniva separato dalla pula dagli zoccoli dei buoi che calpestavano i covoni o facendo passare su di essi una ruota dentata. Come la ruota schiacciava i covoni, facendone uscire il grano, così l’imparziale amministrazione della giustizia schiaccia gli empi, separandoli dai giusti. Un re saggio prende misure per sopprimere i malvagi con il rigore della ruota che schiaccia i covoni.
PROVERBI 27:15 (VR)
“Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia e una donna rissosa son cose che si somigliano”.
I tetti di gran parte delle case orientali, a parte quelli delle case in pietra dei ricchi, sono fatti di rami d’albero, di canne, di foglie di palma, e d’altro materiale simile, ricoperti di uno spesso strato di terriccio. Questi tetti orizzontali di terra erano sempre sensibili ai rumori e agli sgocciolii. Immaginate il costante, irritante rumore prodotto dall’acqua quando piove in modo uniforme, allorché l’infelice inquilino non può né sedere né stare in piedi, né lavorare, né dormire per sentirsi a suo agio. Simile è la condizione dell’uomo che deve vivere sotto lo stesso tetto con una moglie rissosa. Come indica un proverbio arabo: “Tre cose rendono una casa inabitabile: tak (lo sgocciolar della pioggia), nak (la donna brontolona), e bak (le cimici)”.