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Il libro dei Proverbi: molta sapienza in poche paroleLa Torre di Guardia 1980 | 1° agosto
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quelle d’un’aquila e se ne vola verso i cieli”. (Prov. 23:4, 5) Poiché un’imprudente amministrazione o circostanze impreviste possono far perdere rapidamente immense fortune, le Scritture esortano a dirigere i propri sforzi verso qualcosa di più sicuro rispetto alle ricchezze. Notate attentamente questo consiglio:
“Dovresti positivamente conoscere l’aspetto del tuo gregge. Poni il cuore al tuoi branchi; poiché il tesoro non sarà a tempo indefinito, né il diadema per tutte le generazioni. L’erba verde si è dipartita, ed è apparsa l’erba nuova, e la vegetazione dei monti è stata raccolta. I giovani montoni sono per le tue vesti, e i capri sono il prezzo del campo. E c’è sufficienza di latte di capra per il tuo cibo, per il cibo della tua casa, e per i mezzi di sostentamento delle tue ragazze”. — Prov. 27:23-27.
Né la ricchezza materiale (“il tesoro”), né una posizione preminente (“il diadema”) garantiscono vera sicurezza. Spesso il fallimento di un’impresa manda in fumo il tempo, gli sforzi e il denaro investiti. Circostanze inaspettate possono far scomparire improvvisamente sia la ricchezza che una posizione rispettabile. D’altra parte, gli sforzi dedicati alla cura di un gregge sono in genere coronati non da una diminuzione ma da incremento, a beneficio del proprietario. Dio provvede gratuitamente la “vegetazione” con cui sfamare gli animali domestici. In tutta la storia umana si è visto che, come mezzo per produrre cibo, vestiario e reddito, la cura diligente di un gregge si è rivelata molto più sicura delle ricchezze o di una posizione importante. Ecco perciò il saggio consiglio: “Dovresti positivamente conoscere l’aspetto del tuo gregge”. Il principio espresso con queste parole si può applicare oggi al diligente impegno in qualsiasi tipo di lavoro su cui si possa fare affidamento.
Il libro dei Proverbi, sebbene messo per iscritto migliaia d’anni fa, contiene impareggiabili consigli per l’uomo di oggi. Leggetene regolarmente le ispirate parole. Meditatene la morale. Anche se questi proverbi sono espressi con poche parole, la grande sapienza che racchiudono può rendere durevolmente felice la vostra vita.
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“Un astuccio di alabastro”La Torre di Guardia 1980 | 1° agosto
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“Un astuccio di alabastro”
In due occasioni Gesù Cristo fu unto con olio profumato. Questo avvenne una volta in casa di un certo fariseo della Galilea (Luca 7:37, 38) e un’altra volta in casa di Simone il lebbroso, a Betania. (Matt. 26:6, 7; Mar. 14:3) In ciascun caso il costoso olio fu versato da un astuccio di alabastro.
In origine questi vasetti di profumo erano fatti di una pietra che si estraeva nei pressi di Alabastron, in Egitto. Si tratta di un tipo di carbonato di calcio (da non confondersi con l’alabastro attuale, un solfato di calcio idrato). Generalmente l’alabastro originale è bianco, ma a volte presenta venature di altri colori, essendo una formazione stalagmitica.
La figura mostra un antico alabastro egiziano d’epoca ellenistica. Le donne che unsero Gesù nelle suddette occasioni avevano “un astuccio di alabastro” contenente un olio profumato molto costoso. È probabile che quegli alabastri fossero simili a quello della figura, che reca l’iscrizione “cinnamomo”.
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