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AdozioneAusiliario per capire la Bibbia
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schiavi è stata per molto tempo comune in oriente; come tali essi avevano diritto all’eredità, non più però dei figli effettivi del padre.
Rachele e Lea considerarono i figli nati a Giacobbe dalle loro schiave come propri figli, ‘nati sulle loro ginocchia’. (Gen. 30:3-8, 12, 13, 24) Questi figli ebbero l’eredità insieme a quelli nati direttamente dalle mogli legittime di Giacobbe. Erano figli naturali del padre e, poiché le schiave erano proprietà delle mogli, Rachele e Lea avevano il diritto di proprietà su quei figli.
Il piccolo Mosè fu adottato dalla figlia di Faraone. (Eso. 2:5-10) Dato che secondo la legge egiziana uomini e donne avevano uguali diritti, la figlia di Faraone poteva esercitare il diritto di adozione.
SIGNIFICATO CRISTIANO
Nelle Scritture Greche l’esempio dell’adozione è usato diverse volte dall’apostolo Paolo per spiegare la nuova condizione dei chiamati ed eletti da Dio. Questi, nati come discendenti dell’imperfetto Adamo, erano schiavi del peccato e non avevano per nascita la posizione di figli di Dio. Mediante acquisto per mezzo di Cristo Gesù ricevono l’adozione come figli e diventano anche eredi insieme a Cristo, l’unigenito Figlio di Dio. (Gal. 4:1-7; Rom. 8:14-17) Non acquistano tale posizione naturalmente ma per scelta di Dio e secondo la sua volontà. (Efes. 1:5) Pur essendo riconosciuti come figli di Dio dal momento in cui Dio li genera mediante il suo spirito (I Giov. 3:1; Giov. 1:12, 13), la piena realizzazione di questo privilegio come figli spirituali di Dio dipende essenzialmente dalla loro fedeltà. (Rom. 8:17; Riv. 21:7) Infatti Paolo dice: “Aspettiamo ansiosamente l’adozione quali figli, la liberazione dal nostro corpo mediante il riscatto”. — Rom. 8:23.
Tale adozione reca i benefici della libertà da ‘uno spirito di schiavitù che causa timore’, sostituito dalla fiducia filiale, la speranza di un’eredità celeste assicurata dalla testimonianza dello spirito di Dio. Allo stesso tempo ricorda a tali figli spirituali che hanno tale posizione per immeritata benignità e scelta di Dio e non per diritto di nascita. — Rom. 8:15, 16; Gal. 4:5-7.
In Romani 9:4 Paolo parla degli israeliti naturali “ai quali appartengono l’adozione di figli e la gloria e i patti e l’emanazione della Legge”, e questo evidentemente si riferisce alla posizione unica goduta da Israele mentre era il popolo di Dio. Infatti, in qualche occasione Dio parlò di Israele come “mio figlio”. (Eso. 4:22, 23; Deut. 14:1, 2; Isa. 43:6; Ger. 31:9; Osea 1:10; 11:1; confronta Giovanni 8:41). Tale posizione di figli sarebbe però diventata effettiva solo dopo che fosse stato preso il provvedimento del riscatto per mezzo di Cristo Gesù e dipendeva dall’accettare questa disposizione divina e dal riporre fede in essa. — Giov. 1:12, 13; Gal. 4:4, 5; II Cor. 6:16-18.
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AdramittaAusiliario per capire la Bibbia
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Adramitta
(Adramìtta) [gr. Adramỳttion].
Città portuale sul Mar Egeo, situata nella Misia all’estremità NO dell’Asia Minore, a N di Pergamo. Nella Turchia moderna il porto ora si chiama Karatash, mentre nell’interno la città di Edremit conserva il nome antico.
Sotto la dominazione romana faceva parte della provincia dell’Asia e un tempo era evidentemente un centro marittimo commerciale di una certa importanza, poiché si trovava sulla strada romana che passava per Pergamo ed Efeso a sud e per Asso, Troas e l’Ellesponto a ovest e nord. È probabile che Paolo vi sia passato nel suo terzo viaggio missionario. Ma l’unico riferimento biblico diretto alla città si trova in Atti 27:2.
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AdriaAusiliario per capire la Bibbia
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Adria
(Àdria).
In Atti 27:27 è menzionato il “mare di Adria”, dove Paolo trascorse quattordici giorni tempestosi prima di fare naufragio sull’isola di Malta. Secondo Strabone, geografo greco del I secolo a.E.V., questo nome deriva dalla città di Atria, situata alla foce del Po su quello che ora è chiamato golfo di Venezia. L’attuale città di Adria si trova nell’entroterra a qualche distanza dalla costa. Sembra che il nome “Adria” si applicasse dapprima alle acque circostanti e poi si estendesse progressivamente per includere tutto l’attuale Adriatico, lo Ionio e le acque del Mediterraneo a E della Sicilia (e di Malta) e a O di Creta. Quindi il nome si applicava ad acque che oggi non sono considerate parte del Mare Adriatico; ma all’epoca di Paolo si poteva giustamente dire che l’isola di Malta era prospiciente il “mare di Adria”.
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AdulazioneAusiliario per capire la Bibbia
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Adulazione
L’atto di piacere con artificiosi elogi; lusinga; lode falsa, insincera o eccessiva. Di solito serve a soddisfare l’amor proprio o la vanità di chi viene adulato, e perciò gli è dannosa. Il motivo è quello di ottenere favori o benefici materiali da qualcuno, farlo sentire in obbligo verso l’adulatore o recare gloria a quest’ultimo. Spesso ha lo scopo di far cadere l’altro in una trappola. (Prov. 29:5) L’adulazione non è prova di sapienza dall’alto, ma di questo mondo, essendo caratterizzata da egoismo, parzialità e ipocrisia. (Giac. 3:17) La mancanza di sincerità, la menzogna, l’adulare o glorificare gli uomini e approfittare della vanità altrui, sono tutte cose che dispiacciono a Dio. — II Cor. 1:12; Gal. 1:10; Efes. 4:25; Col. 3:9; Riv. 21:8.
Anche se l’adulazione può apparire vantaggiosa, la Bibbia fa notare che “chi riprende qualcuno gli sarà alla fine più accetto di chi lo lusinga con le sue parole”. (Prov. 28:23, VR) Quando uno ricorre all’adulazione per ottenere qualche vantaggio su un altro, ciò è l’opposto dell’amore. Chi odia può ricorrere all’adulazione, ma alla fine il suo inganno ricadrà su di lui come una pietra. — Prov. 26:24-28.
L’adulatore ricorre a parole dolci per ingannare la sua vittima. Le espressioni “dolcezza”, ‘lusinga’ (Prov. 7:21; Dan. 11:34) e (lingua, labbra o parole) ‘lusinghiere’ (Sal. 5:9; 12:2, 3; Dan. 11:32) traducono forme della radice ebraica hhalàq. In ciascuno dei casi citati la Bibbia indica che il motivo delle parole dolci è sempre cattivo.
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AdullamAusiliario per capire la Bibbia
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Adullam
(Adùllam) [ritiro, rifugio].
Città di Giuda nel fertile bassopiano o Sefela, circa a metà strada fra Betleem e Lachis. (Gios. 15:35) È identificata con Tell esh-Sheikh Madhkur, quasi 15 km a N-NE della moderna Beit Gibrin (Eleuteropoli). Il nome originale sembra essere preservato nel nome delle vicine rovine di ‘Aid el-Miyeh. Adullam dominava il Wadi (valle del torrente) es-Sur e l’entrata da quella parte della Sefela verso l’interno di Giuda, e ciò le conferiva importanza strategica. È nota principalmente per la “caverna di Adullam”, dove Davide fuggì dinanzi al re Saul. Nella zona ci sono numerose caverne calcaree.
Adullam era evidentemente una città molto antica. La prima menzione biblica è in relazione a Hira “l’Adullamita”, che divenne compagno di Giuda prima che la famiglia di Giacobbe si trasferisse in Egitto. (Gen. 38:1, 2, 12, 20) Circa tre secoli dopo, all’epoca dell’invasione di Giosuè, Adullam era uno dei trentuno piccoli regni da lui sconfitti. (Gios. 11:1-15; 12:15) Adullam fu poi assegnata a Giuda insieme ad altre città della Sefela. — Gios. 15:33-35.
Davide, inseguito dal re Saul, sfuggì al filisteo
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