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CavallettaAusiliario per capire la Bibbia
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hhagàv può indicare una varietà di locusta alata i cui grandi sciami effettivamente nascondono il sole e coprono la terra. Oppure, dato che in Levitico 11:22 è menzionata la locusta alata, pienamente sviluppata (ebr. ʼarbèh) insieme al hhagàv (animale puro commestibile), hhagàv poteva riferirsi a un insetto più atto a saltare che a volare.
Oltre a essere considerata un insetto puro commestibile e all’allusione ai danni che provoca alla vegetazione (II Cron. 7:13), la cavalletta figura nelle Scritture anche in un contesto illustrativo. Gli esploratori israeliti infedeli riferirono di sentirsi come cavallette in confronto agli abitanti di Canaan. (Num. 13:33) Gli uomini sono come cavallette dal punto di vista di Geova e in rapporto alla sua grandezza. (Isa. 40:22) Nel descrivere gli acciacchi della vecchiaia il congregatore ricorse alla cavalletta che si trascina faticosamente, forse per raffigurare una persona anziana, curva e un po’ rigida nel portamento, con le braccia tese all’indietro. — Eccl. 12:5.
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CavalloAusiliario per capire la Bibbia
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Cavallo
Questo comune quadrupede, dagli zoccoli assai resistenti (Isa. 5:28), la criniera e la coda svolazzante (Giob. 39:19), è stato sin dall’antichità molto utile all’uomo, che si è servito di briglie e frusta per dirigerlo. (Sal. 32:9; Prov. 26:3; Giac. 3:3) Geova, il Creatore di quest’animale, nel rimproverare Giobbe, descrisse alcune delle principali caratteristiche del cavallo: la notevole forza, il fremito delle grandi narici, l’impaziente scalpitio, l’eccitazione alla prospettiva della battaglia, e il fatto che il fragore delle armi non lo spaventa. — Giob. 39:19-25.
USO MILITARE
Nell’antichità il cavallo era usato principalmente in guerra (Prov. 21:31; Isa. 5:28; Ger. 4:13; 8:16; 46:4, 9), pur essendo impiegato anche come mezzo di trasporto e nella caccia. L’uso del cavallo per scopi diversi dalla guerra è menzionato generalmente nelle Scritture in relazione a re, principi e funzionari di stato, o a rapidi sistemi di comunicazione. — II Sam. 15:1; Eccl. 10:7; Est. 6:7, 8; 8:14; Ger. 17:25; 22:4.
Il cavallo era una parte così formidabile delle effettive forze combattenti che il semplice rumore di un gran numero di carri e cavalli bastava a spaventare e mettere in fuga precipitosa un esercito che si riteneva inferiore numericamente. (II Re 7:6, 7) La potenza militare di Egitto, Assiria, Babilonia, Media–Persia ed altre nazioni dipendeva in gran parte dai cavalli. (Isa. 31:1, 3; Ger. 6:22, 23; 50:35, 37, 41, 42; 51:27, 28; Ezec. 23:5, 6, 23; 26:7, 10, 11; Naum 3:1, 2; Abac. 1:6, 8) Cavalli, bardati di briglie, redini, ornamenti per il capo, selle, ecc., compaiono spesso in antichi monumenti.
Il popolo eletto di Dio dell’antichità, gli israeliti, non dovevano però essere come gli egiziani e altre nazioni contemporanee che consideravano cavalli e carri indispensabili per la sicurezza e l’indipendenza. Ai re d’Israele era vietato aumentare il numero dei cavalli. (Deut. 17:15, 16) Anziché confidare nella potenza militare, nei cavalli e nei carri, gli israeliti dovevano confidare nell’aiuto di Geova e non aver mai timore dell’attrezzatura bellica dei loro avversari. — Deut. 20:1-4; Sal. 20:7; 33:17; Osea 1:7.
Davide re d’Israele ricordò che Geova aveva proibito di moltiplicare i cavalli. Con la sua vittoria su Adadezer di Zoba, Davide avrebbe potuto aumentare di molto il numero dei cavalli del suo esercito, ma invece tenne solo quelli necessari ai suoi scopi immediati e ordinò che agli altri si tagliassero i garretti. (II Sam. 8:3, 4; I Cron. 18:3, 4) Ciò era pure in armonia con quanto aveva fatto Giosuè con l’autorizzazione di Geova all’epoca della conquista della Terra Promessa. — Gios. 11:6, 9; vedi GARRETTO.
DALL’EPOCA DI SALOMONE AL RITORNO DALL’ESILIO
Tuttavia Salomone, figlio e successore di Davide, cominciò ad avere migliaia di cavalli. (I Re 4:26 [qui “quarantamila scuderie” è generalmente ritenuto un errore di copiatura e sta per “quattromila”]; confronta II Cronache 9:25, NW). Il re Salomone riceveva cavalli dall’Egitto e anche da altri paesi (II Cron. 9:28), e cavalli erano fra i doni di coloro che desideravano udire la sua sapienza. (I Re 10:24, 25; II Cron. 9:23, 24) Le scuderie si trovavano in apposite città e anche a Gerusalemme. (I Re 9:17-19; 10:26) L’orzo e la paglia che dovevano servire come foraggio per i cavalli erano forniti dai delegati regionali incaricati di provvedere i viveri per la tavola del re. — I Re 4:27, 28.
Anni dopo i re di Giuda e d’Israele si servivano di cavalli nella guerra. (I Re 22:4; II Re 3:7) Parlando di Giuda il profeta Isaia disse che il paese era pieno di cavalli. (Isa. 2:1, 7) Anche se a volte nella storia d’Israele siccità, carestia e sconfitte militari ne riducevano molto il numero (I Re 17:1; 18:1, 2, 5; II Re 7:13, 14; 13:7; Amos 4:10), la popolazione confidava ugualmente nei cavalli e cercava l’aiuto militare dell’Egitto. (Isa. 30:16; 31:1, 3) Empi re di Giuda dedicarono certi cavalli al culto pagano del Sole, portandoli perfino all’interno della sacra area del tempio di Geova. (II Re 23:11) L’ultimo re giudeo, Sedechia, si ribellò contro Nabucodonosor re di Babilonia e chiese aiuti militari e cavalli all’Egitto. (II Cron. 36:11, 13; Ezec. 17:15) Di conseguenza, in adempimento della profezia, Giuda andò in esilio. — Ezec. 17:16-21; Ger. 52:11-14.
Cavalli sono menzionati fra le bestie da soma che avrebbero riportato a Gerusalemme il popolo di Dio che era stato disperso. (Isa. 66:20) È perciò degno di nota che nel primo adempimento delle profezie di restaurazione gli ebrei tornarono con 736 cavalli. — Esd. 2:1, 66; Nee. 7:68.
USO ILLUSTRATIVO
Nelle Scritture il cavallo compare più volte in un contesto illustrativo. Gli adulteri figli della sleale Gerusalemme sono paragonati a “cavalli presi da calore sessuale”. (Ger. 5:7, 8) L’atteggiamento ostinato e impenitente di un popolo apostata è paragonato all’impeto di un cavallo che si lancia nella battaglia senza badare alle conseguenze. (Ger. 8:6) L’infedele Gerusalemme si prostituì ai sovrani delle nazioni pagane, bramandoli come fanno le concubine di uomini dalle smodate attività sessuali, paragonati a cavalli. — Ezec. 23:20, 21.
La speciale attenzione e i ricchi ornamenti riservati a un destriero reale raffigurano il fatto che Geova torna a guardare con favore il suo popolo pentito, rendendolo simile a un vittorioso cavallo da guerra. — Zacc. 10:3-6.
L’invisibile, celeste attrezzatura bellica di Geova è rappresentata da carri e cavalli di fuoco. (II Re 2:11, 12) Una volta Eliseo pregò che gli occhi del suo atterrito servitore si aprissero per vedere che “la regione montagnosa era piena di cavalli e di carri da guerra di fuoco tutto intorno a Eliseo” per proteggerlo dall’accerchiamento delle forze armate siriane mandate a catturarlo. — II Re 6:17.
Secoli dopo Zaccaria vide in visione quattro carri
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