Provate voi stessi accettando le responsabilità
“Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo”. — Gal. 6:2, VR.
1, 2. (a) Come considera questo mondo la responsabilità? (b) Come si sono sottratti alla loro responsabilità i capi della cristianità? Datene la prova.
UNO dei principali motivi che ha causato i “tempi difficili” di questo mondo è il suo continuo rifiuto d’accettare le responsabilità. Tale tendenza è così predominante in ogni ceto sociale che il mondo ha coniato una frase, “fare a scarica barili”, che significa scaricare su altri la responsabilità anziché accettarla. Nella famiglia, i genitori evitano la responsabilità di ammaestrare e addestrare dovutamente i loro figli. Per questo i figli crescono come inutili erbacce. Di conseguenza, certi ragazzi intelligenti, anziché accettare la responsabilità nella casa e verso altri componenti della famiglia e della comunità, diventano delinquenti irresponsabili e senza coscienza. — 2 Tim. 3:1, Na.
2 Anche i capi della cristianità si sono sottratti alla loro responsabilità di insegnare la verità biblica agli ottocento milioni e più di frequentatori della chiesa che li sostengono e li pagano, tanto che i membri delle chiese non sentono alcuna responsabilità spirituale di servire il Dio che affermano di adorare. Infatti, essi sono ammoniti di non cercare nemmeno di difendere la fede che professano, come dichiarò il Times di New York del 19 giugno 1961, a pagina 29. Ad ulteriore conferma di ciò, l’ecclesiastico Robert McCracken afferma che i “tifosi del baseball sono più edotti intorno al baseball di quanto non lo siano i membri della chiesa intorno al cristianesimo”. Un altro ecclesiastico dichiarò circa i membri della sua chiesa che “il 90 per cento di essi potrebbero essere chiamati analfabeti religiosi!”
3. Come hanno notato i testimoni di Geova nello svolgimento del loro ministero che le persone rifiutano di accettare la propria responsabilità?
3 Un giorno dopo l’altro i testimoni di Geova osservano che le persone rifiutano di accettare le responsabilità. Quante volte essi incontrano persone che si rallegrano delle promesse di Dio, che riconoscono che il messaggio della Parola di Dio recato loro è la verità, eppure rifiutano di tenere nella loro casa uno studio biblico, temono di doversi addossare la responsabilità di divenire testimoni di Geova. Poi vi sono alcuni che rassomigliano al terreno roccioso o pieno di spine di cui parlò Gesù nella sua parabola del seminatore, e nel quale il seme prospera per un po’ di tempo ma poi appassisce od è soffocato. Poste dinanzi alle responsabilità, tali persone fuggono, lasciando morire il seme. Anzi, perfino tra i dedicati cristiani alcuni rifiutano di tenere uno studio biblico a domicilio con una persona di buona volontà, o si trattengono dall’accettare ulteriori privilegi di servizio, solo perché significherebbe assumersi troppa responsabilità. — Matt. 13:1-23.
4, 5. (a) Perché questo non è il tempo in cui sottrarsi alle proprie responsabilità? (b) Quale responsabilità grava sui dedicati cristiani?
4 Poiché sono già trascorsi quarantotto anni degli ultimi giorni di questo mondo, a partire dal decisivo anno 1914, questo non è il tempo in cui cedere allo spirito di irresponsabilità che predomina nel mondo, ma è tempo di resistere ad esso. Divenire dedicati cristiani comporta delle responsabilità, poiché i cristiani hanno la conoscenza che è indispensabile per la salvezza di altri. Il discepolo Giacomo dice: “Chi dunque conosce il bene che deve fare e non lo fa, commette peccato”. (Giac. 4:17, Na) Perciò colui che si dedica a Dio deve adempiere tale dedicazione. Egli ha un carico di responsabilità da portare. “Quando hai fatto un voto a Dio non indugiare a soddisfarlo, perché Egli non ama gli stolti: quello che hai promesso adempilo”. — Eccl. 5:4, Na.
5 Quando, come cristiani, vi dedicaste a servire Geova, lo faceste per amore verso Dio. Diceste come il profeta Isaia: “Eccomi, manda me”. (Isa. 6:8, Na) Successivamente apprendeste che una persona non si associa all’organizzazione di Geova per anni senza fare passi progressivi per crescere verso la maturità spirituale. Infatti l’apostolo Paolo disse: “Ciascuno porterà il suo peso”. (Gal. 6:5, Ri) Abbiamo quindi l’obbligo di progredire verso la maturità, di crescere spiritualmente, di prepararci per svolgere maggior servizio, di divenire insegnanti più qualificati e di servire nell’organizzazione di Geova dove possiamo renderci utili al massimo.
GRANDE RICHIESTA
6, 7. (a) Quale richiesta e necessità dovrebbe spingere tutti ad accettare le responsabilità? (b) In che modo la crescita nel numero delle congregazioni aumenta tale richiesta?
6 Oggi, una gran folla di “cose più preziose di tutte le nazioni”, persone di buona volontà, sono radunate nella società del Nuovo Mondo di Geova. (Agg. 2:7, VR) Ma oggi i ministri qualificati per insegnare e aiutare queste persone che desiderano ottenere la vita sono pochi, come furono pochi ai giorni di Gesù. Vi sono moltissime opportunità per coloro che sono da poco o da molto tempo nell’organizzazione di Dio di assumersi maggiori responsabilità. Ad esempio, vi è grande necessità di più ministri pionieri in servizio continuo. E v’è necessità di ministri che siano in grado di andare a servire dove il bisogno di predicare la verità di Dio è maggiore che in alcuni territori locali. In molte parti d’Italia e del mondo non è stata ancora organizzata l’opera di predicazione della buona notizia. Sono necessari degli operai. Accetterete la responsabilità di andare a predicare in tali luoghi? — Matt. 9:36-38.
7 E considerate anche la crescente necessità di un numero sempre maggiore di maturi ministri che facciano i sorveglianti nell’opera di ministero che aumenta in modo meraviglioso. Nello scorso anno di servizio vi furono 21.557 congregazioni dei testimoni di Geova in tutto il mondo, 549 più dell’anno precedente. Davvero una cosa meravigliosa! Ma vi sono pure delle benedizioni nascoste. Considerate i privilegi di servizio che sono stati offerti a migliaia di ministri qualificati che avevano i necessari requisiti scritturali. Queste nuove congregazioni avevano bisogno di 549 servitori di congregazione, 549 assistenti servitori di congregazione, 549 servitori degli studi biblici, e via di seguito. In tutto, furono necessari più di quattromila servitori. Aggiungete ad essi circa trenta nuovi servitori di circoscrizione e vari servitori di distretto e comprenderete quale grande bisogno di ministri qualificati vi è in questo tempo. Chi sono i dedicati, maturi ministri che accetteranno la responsabilità nel 1962, nel 1963 e negli anni futuri? Sarete voi fra questi? Siete fedeli alla dichiarazione che faceste a Geova al momento della vostra dedicazione, quando diceste: “Eccomi, manda me”?
PREPARATEVI AD ACCETTARE LA VOSTRA RESPONSABILITÀ
8, 9. (a) Quale qualità vi aiuterà ad addossarvi la vostra responsabilità? (b) Perché è giusto desiderare maggiori responsabilità? (c) Quale dovrebbe essere il nostro motivo?
8 Mentre aumenta il nostro amore per Geova, non vogliamo trattenerci dall’accettare la responsabilità. Cercheremo di avere un punto di vista progressivo e non ci accontenteremo di rimanere sempre allo stesso posto. In tutta la visibile organizzazione di Geova possiamo vedere che c’è molto lavoro da fare. Vi parteciperemo noi? Molti dedicati ministri hanno accettato la responsabilità di servire nelle case Betel e nelle stamperie della Società Torre di Guardia. Forse anche voi potreste fare la stessa cosa.
9 Il vostro amore verso Dio e la sua organizzazione vi spingerà a desiderare maggiori responsabilità. Non solo questo è giusto, ma le Scritture vi incoraggiano a desiderarlo. L’apostolo Paolo affermò: “Se alcuno aspira alla carica di sorvegliante, ei desidera una buona opera”. (1 Tim. 3:1, Co) Naturalmente, poiché questa è una cosa giusta, dovreste desiderarla, ma con un buon motivo. Non cercate ambiziosamente di farvi avanti nell’organizzazione e di ottenere una posizione, ma offrite con umiltà e gioia le vostre capacità per promuovere gli interessi del Nuovo Mondo.
10. Considerando la grande necessità di ministri qualificati, quale dovrebbe essere la nostra mèta?
10 Cercare di progredire nella società del Nuovo Mondo è una prova del vostro amore per Geova. È anche indice di maturità. Ciò mostra che apprezzate i privilegi che vi sono offerti. Dato che non potete divenire sorveglianti a meno che non abbiate i requisiti indicati nella Bibbia per i sorveglianti, vorrete fare un ragionevole sforzo per soddisfare tali elevate norme. E quando sorgerà la necessità di nominare un sorvegliante, avrete la possibilità di essere usati. Quasi in ogni congregazione vi sono dei dedicati ministri che potrebbero divenire qualificati per ricevere ulteriori privilegi di servizio se solo facessero un diligente sforzo. Dovrebbero desiderare sinceramente che l’opera di Geova fosse compiuta, alla sua lode.
REQUISITI NECESSARI
11. Quali requisiti devono soddisfare i sorveglianti?
11 Come possiamo comprendere, v’è grande bisogno di dedicati ministri nella società del Nuovo Mondo, di ministri che abbiano buon senso, profonda conoscenza e amore, di uomini che soddisfino i requisiti stabiliti per i sorveglianti dalle Scritture, in 1 Timoteo 3:1-7 (Co): “Bisogna dunque che il sorvegliante sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, costumato, ospitale, atto ad insegnare, — non dato al vino, non percotitore, ma mite, alieno dalle contese, non amante del danaro, — governante bene la propria casa, tenendo i figli in soggezione con ogni gravità . . . non [sia] un neofito affinché, gonfiato dall’orgoglio, non cada nel giudizio del diavolo. — Ma convien pure ch’egli abbia una buona testimonianza da quelli di fuori”.
12. Come si mostra di desiderare maggiori responsabilità?
12 Prepararvi ad accettare le vostre responsabilità teocratiche significa quindi innanzi tutto acquistare una mentalità spirituale, mettere i valori spirituali al di sopra di quelli materiali. Dovete nutrire la vostra mente con cose edificanti mediante il regolare studio personale e la partecipazione a tutte le adunanze della congregazione. Dovete imparare a lavorare in stretta armonia con l’organizzazione e capire il valore dell’unità. Vorrete acquistare preziosa esperienza lavorando con ministri maturi nel ministero di campo. Stabilirete delle mète personali che vorrete raggiungere per migliorare costantemente. Sforzatevi di pronunciare sermoni migliori, apprendete l’arte d’insegnare, acquistate conoscenza degli argomenti scritturali per essere in grado di superare le obiezioni, imparate come spiegare le cose profonde di Dio. Quando avete raggiunto una mèta, prefiggetevene un’altra. In tal modo farete progresso e non rimarrete sempre allo stesso posto. — 1 Tim. 4:15, 16.
13. Quali due qualità sono indispensabili, e perché?
13 Non trascurate mai qualità come la fidatezza e l’essere meritevoli di fiducia. Cercate di coltivare queste qualità. Fissate degli appuntamenti per poi non rispettarli? Rifiutate le assegnazioni nel programma dell’adunanza di servizio o nella Scuola di Ministero Teocratico senza avere una buona ragione? Comprendete la necessità di essere fidati e degni di fiducia? Assolvete gli incarichi che vi sono affidati. Operate con tutto l’animo come per Geova ed egli vi benedirà. (Col. 3:23) Non pensate di esser pronti per progredire a meno che non abbiate dato prova di possedere queste indispensabili qualità.
ANCHE I GIOVANI DOVREBBERO ASSUMERE LA LORO RESPONSABILITÀ
14. Quale carriera hanno scelto molti giovani, e perché è questa la carriera più brillante?
14 I giovani ministri di Geova non dovrebbero astenersi dal progredire per accettare maggiore responsabilità. Oggi molti giovani scelgono le carriere più svariate e sono addestrati per esse. Altri pare che frequentino le scuole senza avere in mente alcuna carriera o mèta particolare. Ma questo non dovrebbe essere l’atteggiamento dei giovani che hanno dedicato la loro vita al servizio di Geova Dio. Dedicandosi hanno già scelto la loro carriera: il ministero. La carriera da essi scelta è la più brillante, perché è l’unica che garantisca la ricompensa della vita eterna! — Giov. 5:24.
15, 16. (a) Da che cosa dovrebbero guardarsi i ragazzi che vanno a scuola, e perché? (b) In che modo possono i genitori incoraggiare i figli?
15 Se avete scelto la carriera di ministri e vi siete prefissi la mèta di accettare delle responsabilità nella società del Nuovo Mondo, vorrete badare a non divenire troppo occupati nelle attività non incluse nel corso scolastico, come gli sport e altre attività che potrebbero portarvi a contatto di compagnie praticamente cattive e arrestare la vostra crescita cristiana. Queste attività potrebbero ostacolarvi nello studio personale, nella partecipazione alle adunanze e nel servizio di ministero che sono essenziali.
16 I genitori che amano i loro figli e desiderano che vivano nel nuovo mondo di Dio li incoraggeranno e li guideranno verso mète di maggior servizio e responsabilità. Al giovane Timoteo, Paolo diede questo consiglio: “Esercitati nella pietà, perché l’esercizio del corpo è utile a poco, mentre la pietà è utile a tutto, avendo la promessa della vita presente, e della futura”. Poi aggiunge: “Questo è certo e degno di essere accolto da tutti”. — 1 Tim. 4:7-9, Na.
17. Perché il ministero è una carriera che offre delle ricompense?
17 È senza dubbio saggio scegliere di seguire la doverosa condotta della santa devozione. Non v’è carriera migliore né che offra maggiori ricompense. Tale condotta vi permetterà di portare i frutti dello spirito santo che sono tanto indispensabili per ottenere la maturità cristiana. Tale condotta non è vana, poiché “il vostro lavoro nel Signore non è vano”. — 1 Cor. 15:58, Na; Gal. 5:22, 23.
I SORVEGLIANTI DESIDERANO MAGGIORI RESPONSABILITÀ
18. Perché i sorveglianti devono continuamente accrescere l’apprezzamento per le loro responsabilità?
18 Quando un uomo è stato nominato sorvegliante o servitore di ministero in una congregazione cristiana perché ha i requisiti spirituali, la sua crescita non dovrebbe arrestarsi, ma dovrebbe continuare. Paolo consiglia ai sorveglianti: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio”. (Atti 20:28, VR) I sorveglianti non devono mai perdere di vista la loro preziosa responsabilità. Perciò, avendo un incarico di responsabilità, devono prendere l’iniziativa nella condotta, nell’insegnamento, nel servizio e nell’amore cristiano.
19, 20. (a) Come dovrebbero adempiere i sorveglianti la loro responsabilità, secondo Pietro? (b) Quale consiglio è dato circa l’atteggiamento distaccato e il modo di mantenere la congregazione accogliente e unita nell’amore?
19 Circa il modo in cui si dovrebbe adempiere tale responsabilità, l’apostolo Pietro scrive: “Esorto quindi gli Anziani che sono fra voi, io, Anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve esser manifestata: pascete il gregge di Dio, a voi affidato, non costretti a forza, ma spontaneamente, secondo Dio; non per un vile interesse, ma con abnegazione; non come dominatori su l’eredità (del Signore), ma come esemplari del gregge”. (1 Piet. 5:1-3, Na) L’apostolo dice di pascere il gregge di Dio non per forza, non malvolentieri, come se vi foste obbligati, come se fosse per voi un peso troppo grande, come se foste gravati di troppa responsabilità. Pascete il gregge amorevolmente, volonterosamente, di buon animo e con gioia.
20 Ricordate che le pecore appartengono a Dio. Perciò i sorveglianti non hanno nessuna ragione di ‘dominare sull’eredità (del Signore)’, non vi pare? Né alcun sorvegliante dovrebbe ritenersi troppo in alto per essere raggiunto, rendendosi così inavvicinabile. Deve aver cura delle pecore di Dio. Come può riuscire in ciò se ha un atteggiamento distaccato o è troppo occupato per disturbarsi ad ascoltare i loro problemi o se è così interessato nel far funzionare l’organizzazione in modo così efficace da dimenticare del tutto le pecore? Se desidera che la sua congregazione sia accogliente, unita, felice e fruttuosa, può seguire il consiglio di Pietro: ‘Siate come esemplari del gregge’ in fede, virtù, conoscenza, padronanza di sé, perseveranza, santa devozione, affetto fraterno e amore. — 1 Piet. 5:3, Na; 2 Piet. 1:5-8.
ADEMPITE LE VOSTRE RESPONSABILITÀ IN MODO EFFICACE
21, 22. (a) Perché il compito del sorvegliante non è facile? (b) A quali pericoli e responsabilità sarà desto il sorvegliante?
21 Adempiere la responsabilità di un pastore del gregge di Dio non è un compito facile. Ci vogliono molta pazienza, forza e abilità. Sono necessari diligente studio, intendimento dei giusti princìpi ed esperienza. Il pastore deve stare all’erta e interessarsi del benessere delle pecore. Deve guardarsi dai nemici, sia da quelli di fuori, come i falsi insegnamenti e il materialismo, che da quelli che potrebbero cercare di infiltrarsi in mezzo al gregge e assalirlo dall’interno.
22 Il sorvegliante desto alle sue responsabilità cercherà di scorgere quali sono le pecore spiritualmente malate e le curerà teneramente prima che la loro condizione diventi troppo grave. Andrà in aiuto anche di coloro che hanno seri problemi o difficili decisioni da prendere. Vi sono ragazzi che vanno a scuola i quali sanno qual è la giusta condotta da seguire, ma a causa della loro immaturità possono farsi trascinare da mire mondane o dai compagni di scuola. Sorveglianti, rendetevi conto dei loro problemi. Consigliateli prima che facciano un passo falso. Incoraggiateli di continuo a ‘mantenere salda la parola di vita’. Ve ne saranno grati in eterno. — Filip. 2:16, Na.
23. (a) Qual è la sua responsabilità morale verso la congregazione? (b) In che modo e con quale spirito prenderà le sue decisioni?
23 Un’altra responsabilità dei sorveglianti è di stare in guardia affinché la congregazione sia mantenuta pura. Se qualche persona senza princìpi si infiltra nella congregazione e cerca di sviare qualche pecora di Geova, o se una persona commette degli atti decisamente immorali, il sorvegliante e gli altri servitori del comitato della congregazione devono prendere le misure per liberare la congregazione da questa influenza contaminatrice, mantenendola pura per mezzo della disassociazione del trasgressore colpevole. Tuttavia i sorveglianti non devono agire frettolosamente, prendendo improvvise decisioni dovute all’ira o all’irritazione provocata dal caso. Devono essere sicuri di conoscere tutti i fatti su cui basarsi per giungere a una decisione giusta e scritturale. Devono essere giusti e imparziali, e nel prendere una giusta decisione si lasceranno guidare notevolmente dalla misericordia, dalla comprensione e dall’amore. — Gal. 6:1.
24. Quale consiglio dà Paolo ai sorveglianti in Romani 15:1-3?
24 Da questi pochi esempi comprendiamo chiaramente che per essere abili pastori ci vuole maturità. Per aiutare i sorveglianti ad adempiere questa importantissima responsabilità, sono stati messi per iscritto gli esempi di Gesù e dei suoi apostoli, e di altri uomini fedeli. I sorveglianti devono mostrare lo stesso amore che mostrò Gesù. Devono essere pronti ad aiutare quelli che sono spiritualmente malati, rafforzare i vacillanti e incoraggiare i deboli. Paolo dice: “Or noi che siam forti, dobbiam sopportare le debolezze de’ deboli e non compiacere a noi stessi. Ciascun di noi compiaccia al prossimo nel bene, a scopo di edificazione. Poiché anche Cristo non compiacque a se stesso”. Questo fu fatto affinché la congregazione crescesse nella via dell’amore e verso la vera vita e affinché Geova fosse glorificato. Oggi i sorveglianti dovrebbero desiderare di imitare questi buoni esempi. — Rom. 15:1-3, VR.
TUTTI DEVONO ACCETTARE LE LORO RESPONSABILITÀ
25. Perché nella congregazione cristiana i sorveglianti non sono gli unici ad avere delle responsabilità?
25 Nell’organizzazione di Dio tutti devono accettare le loro responsabilità. Avrete la responsabilità di apprendere e seguire i meravigliosi consigli di Dio. Indipendentemente dal luogo in cui avete il privilegio di servire, in una casa Betel, come missionari, o come pionieri; sia che siate sorveglianti di una congregazione o assistenti servitori, o anche conduttori dello studio di libro in un centro di servizio, dovete accettare la vostra responsabilità e adempierla. Ma i consigli di Dio non sono limitati solo ai sorveglianti e a coloro che hanno incarichi speciali; si applicano con eguale vigore a tutti quelli che formano il popolo di Dio. Le esigenze per ottenere la vita sono le stesse per tutti. Coloro che vi servono non sono impegnati in una diversa corsa per la vita. Sono impegnati nella stessa corsa. Quindi la responsabilità di trovare le pecore di Dio, di pascerle e di curarle con amore è uguale per tutti. — Giov. 21:15-17.
26. Quale ammonimento è dato a tutti i dedicati ministri?
26 Se siete dedicati servitori di Dio, assolvete bene il vostro incarico! Addossatevi la vostra responsabilità! Mettete il cuore nel vostro lavoro. “Tutto quello che fate, fatelo di cuore, come per il Signore e non per gli uomini”. (Col. 3:23, Na) Siate felici di promuovere la pura adorazione. Attenetevi alla Parola di Dio e alla sua organizzazione. Conducetevi come l’apostolo Paolo, che disse ai suoi fratelli: “Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”. — 1 Cor. 11:1, Na.
27. Quali ricompense derivano dall’accettare e dall’adempiere la propria responsabilità?
27 Se tutti accetteranno la loro responsabilità, ne risulterà una forte ed efficiente organizzazione di adoratori uniti che guiderà le persone di buona volontà nella via della vita. Colui che accetta e adempie la sua responsabilità ha la particolare gioia di sapere che fa la volontà di Dio, che è un ‘collaboratore di Dio’. V’è anche la soddisfazione e la gioia, la fiducia e la fede in una durevole ricompensa dovuta a un lavoro ben fatto, come si nota dalle parole di Paolo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho compiuto la corsa, sono stato fedele. Ormai sta pronta per me la corona della giustizia che il Signore, giusto giudice, darà in quel giorno a me e non soltanto a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione”. — 1 Cor. 3:6-9, VR; 2 Tim. 4:7, 8, Na.
28. A quali domande devono tutti dare una risposta, e quale felice conclusione vi sarà per coloro che avranno accettato le proprie responsabilità?
28 Farete più servizio? Accetterete la vostra responsabilità? Disporrete di dedicare la vostra vita al ministero che Dio vi ha affidato? Solo voi potete rispondere a queste domande. Vi è molto da fare e gli operai sono ancora pochi. Non vi lasciate sfuggire le opportunità, non vi sottraete alle vostre responsabilità e non dite: “Lascia che lo faccia qualcun altro”. Se siete qualificati per accettare delle responsabilità, accettatele con tutto l’animo. Se non vi ritenete idonei, rafforzatevi spiritualmente con l’aiuto della Parola di Dio, del suo spirito e della sua organizzazione. Provate che uomini siete accettando la vostra responsabilità, all’onore di Geova e per il vostro eterno benessere, e riceverete la ricompensa della vita nel suo nuovo mondo di giustizia.