-
Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1965 | 1° ottobre
-
-
Domande dai lettori
● Ne La Torre di Guardia del 15 gennaio 1965, a pagina 63, il “Cristo” o unto di Ebrei 11:26 viene applicato a Mosè. Com’è possibile ciò quando Mosè non fu unto con olio d’unzione com’erano unti i sommi sacerdoti e i re dell’antico Israele? — G. G., U.S.A.
Ebrei 11:26 dice: “[Mosè] stimò il biasimo del Cristo come ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto; poiché guardava attentamente la ricompensa”. È vero che Mosè non fu unto con olio letterale come quello usato nell’unzione del sommo sacerdote e dei re d’Israele. (Eso. 30:22-30; Lev. 8:12; 1 Sam. 10:1; 16:13) Comunque, l’unzione è la nomina per un incarico e perciò si può dire che colui che era stato scelto o nominato da Dio era unto, benché non fosse unto con letterale olio d’unzione.
Inoltre, né Gesù né i suoi seguaci furono o sono unti con olio letterale eppure le Scritture ne parlano come se fossero stati unti: “Gesù di Nazaret, come Dio lo unse con spirito santo e potenza”. “Colui che garantisce che voi e noi apparteniamo a Cristo e che ci ha unti è Dio”. Questi sono stati unti con lo spirito santo di Dio. — Atti 10:38; 2 Cor. 1:21.
A questo riguardo si noti ciò che Geova fece scrivere riguardo ai patriarchi Abraamo, Isacco e Giacobbe: “Egli non permise che alcuno li opprimesse; anzi, castigò dei re per amor loro, dicendo: Non toccate i miei unti, e non fate alcun male ai miei profeti”. Certamente, né Abraamo, né Isacco, né Giacobbe furono unti con letterale olio d’unzione eppure essi sono chiamati in questo caso unti di Geova. Essi furono, comunque, i suoi eletti, i suoi unti e lo spirito di Geova fu su loro. — Sal. 105:14, 15, VR.
Notiamo pure che Geova disse ad Elia di ungere Eliseo, Jehu e Hazael: “Va’, rifa’ la strada del deserto, fino a Damasco; e quando sarai giunto colà, ungerai Hazael come re di Siria; ungerai pure Jehu, figliuolo di Nimsci, come re d’Israele, e ungerai Eliseo, figliuolo di Shafat da Abel-Mehola, come profeta, in luogo tuo”. (1 Re 19:15, 16, VR) Il racconto scritturale prosegue mostrando che uno dei figli dei profeti associati ad Eliseo unse effettivamente Jehu con olio letterale affinché fosse re d’Israele, il regno delle dieci tribù, ma non è scritto che Elia né nessun altro ungesse Eliseo o Hazael. La notifica della loro nomina o dei loro doveri servì in effetti da unzione. — 2 Re 2:9-14; 8:13; 9:1-10.
Fu la stessa cosa per Mosè. Si può dire che egli fu l’unto o Cristo di Geova dal tempo in cui ricevette l’incarico presso il pruno ardente. Egli considerò questa unzione o nomina una ricchezza maggiore di tutti i tesori d’Egitto. Non fu necessario ungerlo con olio letterale perché fosse l’unto di Geova. — Eso. 3:10–4:17.
-
-
Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1965 | 1° ottobre
-
-
Domande dai lettori
● In armonia con Matteo 2:23, quale profezia delle Scritture Ebraiche prediceva che Gesù sarebbe stato “chiamato Nazareno”?
Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù si stabilirono a Nazaret, dopo essere stati qualche tempo in Egitto e essere tornati in Palestina. Matteo ci dice: “Quindi egli [Giuseppe] si alzò, prese il fanciullino e sua madre ed entrò nel paese d’Israele. Ma udito che Archelao regnava in Giudea invece del padre Erode, ebbe timore di andarvi. Inoltre, ricevutone avvertimento divino in sogno, si ritirò nel territorio della Galilea, e venne ad abitare in una città detta Nazaret, affinché s’adempisse ciò ch’era stato dichiarato dai profeti: ‘Egli sarà chiamato Nazareno’”. — Matt. 2:19-23.
Il fatto che Gesù venisse chiamato Nazareno si riferisce evidentemente all’applicazione a lui della parola ebraica nétser. Questa parola significa “ramo” o “rampollo”. Fu usata profeticamente riguardo a Gesù in Isaia 11:1 (VR), dove si legge: “Poi un ramo uscirà dal tronco d’Isai, e un rampollo [nétser] spunterà dalle sue radici”. È degno di nota il fatto che il nome della città di Gesù, Nazaret, deriva evidentemente dalla stessa parola ebraica, nétser, e significa “città del ramo”.
Quindi, benché sembri che non si possa citare nessuna specifica dichiarazione delle Scritture Ebraiche che dica che il Messia sarebbe stato chiamato Nazareno, la profezia di Isaia 11:1 in merito a “un rampollo” si adempì in Gesù Cristo. Si deve pure tenere in considerazione il significato del nome Nazaret. Questi fattori contribuiscono tutt’insieme ad additare la veracità dell’ispirata dichiarazione di Matteo in Matteo 2:23 che, secondo la profezia, Gesù sarebbe stato “chiamato Nazareno”.
-