Sensazione in inferno
1. Che cosa mostra il cantico di riprovazione in quanto all’esistenza di Satana nell’inferno?
I RELIGIONISTI delle cosiddette nazioni cristiane pensano che l’anima umana sia immortale e che Satana il Diavolo, il quale è esistito durante tutte queste migliaia d’anni, sia similmente immortale. Lo stato di morte non lo reclamerà mai, essi pensano. Le parole Sceol e Ades nella Bibbia originale vengono da loro tradotte con la vecchia parola latina inferno. Secondo la loro interpretazione questo sarebbe un luogo di tormenti infuocati per le coscienti anime umane, e insegnano che Satana in tutto il tempo passato è stato nello Sceol o Ades per sovrintendere a questo diabolico luogo di tortura. Ma il cantico di riprovazione rivolto al re di Babilonia mostra che il Diavolo non è mai stato in un tal luogo, ma che quando morrà questo provocherà un turbamento e una sensazione. Il cantico di riprovazione o parabola dice al re di Babilonia mentre egli soccombe: “Il soggiorno de’ morti [Sceol], laggiù s’è commosso per te, per venire ad incontrarti alla tua venuta; esso sveglia per te le ombre, tutti i principi della terra; fa alzare dai loro troni tutti i re delle nazioni. Tutti prendon la parola e ti dicono: ‘Anche tu dunque sei diventato debole come noi? Il tuo fasto e il suon de’ tuoi saltèri sono stati fatti scendere nel soggiorno de’ morti [Sceol]; sotto di te sta un letto di vermi, e i vermi son la tua coperta’.” — Isa. 14:9-11.
2. Che cosa mostra il risveglio di refaim riguardo all’inferno?
2 Quel cantico ispirato di riprovazione non suona come la teologia della sedicente cristianità, la quale insegna che l’inferno (soggiorno dei morti o Sceol, Ades) è un luogo per tormentare le anime immortali, tutte in movimento mentre si contorcono negli spasimi e rendono il luogo risonante di urla di dolore. Questo insegnamento è ispirato dal Diavolo. Ma il cantico di riprovazione è ispirato dallo spirito di Dio e descrive l’inferno (Sceol, Ades) come un luogo di quiete, inattività e sonno, dove i bruchi formicolano e i vermi vanno strisciando. Tutto è quiete fino all’arrivo di un tale insolito personaggio qual’è il “re di Babilonia” che mette sottosopra l’inferno (Sceol, Ades). L’inferno è stato un letto dove hanno dormito i capi, gli eroi, i dirigenti della terra che hanno agito come capri, ma ora, di fronte all’inaudito avvenimento l’inferno risveglia tutta questa gente dal sonno affinché osservi quanto accade. “Esso sveglia per te refaim”. (Ricciotti, margine) Alcune traduzioni rendono la parola ebraica “refaim” con “i morti” (Am. Stan. Ver.) oppure “i dipartiti” (Leeser). È prendendo a prestito dalla mitologia pagana che la parola è tradotta “spiriti” o “ombre”. (Moffatt; Ver. Riv.) Una parola come questa significa “giganti”. (Diodati; Martini) Ma secondo lo Hebrew and Chaldee Lexicon di Benj. Davies la parola ebraica “refaim” che si trova in Isaia 14:9 significa “uomini rilassati o indeboliti, dipartiti o morti”. Nella risurrezione la terra li getterà fuori, dice Isaia 26:19. (Diodati) Poiché quelli che sono nello Sceol sono morti non c’è da meravigliarsi che la versione inglese Authorized Version renda la parola “Sceol” con “il sepolcro” in Isaia 14:11, sebbene traduca la stessa parola “Sceol” con “inferno” nei versetti 9, 15 di Isaia 14. Comunque, questo dimostra che l’inferno (Sceol, Ades) significa la tomba.
3. Quali domande sorgono circa Satana il Diavolo e l’inferno?
3 Certi studiosi della Bibbia osserveranno che le persone le quali si trovano nell’inferno (Sceol, Ades) possono uscirne mediante una risurrezione dai morti, e com’è, allora, che il Diavolo va all’inferno (Sceol, Ades)? Deve anche lui risuscitare? Non mostra forse Apocalisse 20:1-3, 10, 14 che dev’essere trattenuto nell’abisso per i mille anni del regno di Cristo? Dopo questo, non sarà egli sciolto per breve tempo e quindi gettato, non nell’inferno (Ades), ma nello stagno di fuoco e zolfo, che è un simbolo della “morte seconda”? Rispondiamo che la Bibbia non si contraddice nei suoi insegnamenti sul destino del Diavolo.
4. Che cosa gli diranno i re nell’inferno, e in qual senso?
4 Dobbiamo ricordare che il cantico di riprovazione del capitolo 14 di Isaia è una “parabola”, similitudine o paragone (versetto 4 di Isaia 14, Am. Stan. Ver.). Non è rivolto a Satana il Diavolo, ma direttamente al suo servitore il “re di Babilonia”, il quale era un uomo. Perciò la parabola del cantico di riprovazione parla in termini che valgono per il re umano di Babilonia. Nel primo adempimento o adempimento in miniatura del cantico il re di Babilonia (o la successione di uomini che occuparono tale carica) andò nell’inferno della Bibbia, nel sepolcro del genere umano. Ma questo non vuol dire che Satana il Diavolo vada nell’inferno, Sceol, Ades, o in un sepolcro terrestre con i suoi bruchi e i suoi vermi. No; ma la profezia col suo adempimento sul letterale re umano di Babilonia è stata come una parabola, similitudine o paragone di quello che accadrà all’invisibile re della Babilonia più grande, Satana il Diavolo. Egli, anche, sarà in fine gettato nello stato di morte, sebbene non discenda nel nostro inferno terrestre, la tomba dell’umanità, dove i bruchi formicolanti si spandono sotto di lui e i vermi formano su lui una coperta. È perché il cantico di riprovazione è una parabola, in cui i simboli sono talvolta usati in luogo della realtà, che i re morti delle nazioni sono raffigurati in atto di sedere sui loro troni sotto le loro volte sepolcrali e di ritornare in vita e dire al nuovo arrivato re di Babilonia: “Anche tu dunque sei diventato debole come noi? anche tu sei dunque divenuto simile a noi?” I morti che si trovano nell’inferno della Bibbia sono deboli e non possono portarsi i loro regni. Così anche Satana il Diavolo diventerà debole nella morte e non potrà portare seco il potere della sua babilonica organizzazione. Per portare finalmente Satana alla distruzione Gesù Cristo soffrì la morte come uomo: “affinché, mediante la morte, distruggesse colui che avea l’impero sulla morte, cioè il diavolo”. — Ebr. 2:14.
QUALE CADUTA!
5, 6. Come e dove diventò il re di Babilonia “l’astro mattutino”?
5 La parabola stuzzica poi il re di Babilonia circa il vergognoso fallimento del suo progetto più caro, la sua sconfinata ambizione: “Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell’aurora?! Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni?! Tu dicevi in cuor tuo: ‘Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio; io m’assiderò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo’.” — Isa. 14:12-14.
6 Il re di Babilonia non fece mai parte dell’organizzazione di Geova, anzi, distrusse Gerusalemme nel 607 a.C., tuttavia il cantico di riprovazione lo chiama “astro mattutino, figliuol dell’aurora”. Non fu nell’organizzazione teocratica di Geova che il re di Babilonia fu o diventò tale. Come lo diventò dunque, e dove? Abbattendo altre nazioni e in particolar modo la nazione d’Israele. Per soddisfare la sua ambizione di dominio mondiale il re di Babilonia, specialmente nella persona di Nebucadnetsar, si servì della sua potenza militare per abbattere una nazione dopo l’altra. La profezia del capitolo 5 di Geremia descrive le nazioni che furono abbattute da Nebucadnetsar nella sua carriera di conquiste. Geova si servì di lui senza che questi lo sapesse, comunque il re di Babilonia fece quelle conquiste per servire il suo dio, Satana, e per dar corso all’ambizione di quest’ultimo. Elevandosi così alla sua culminante posizione sulla terra il re di Babilonia divenne simile alla stella del mattino Venere che, subito dopo il sole e la luna, è il corpo più brillante dei nostri cieli. Agli occhi delle nazioni della terra il re di Babilonia divenne “l’astro mattutino, figliuol dell’aurora”. Egli regnava nella sua “città dorata”, Babilonia, che fece diventare “lo splendore de’ regni, la superba bellezza de’ Caldei”. (Isa. 13:19) Si sentì alla sommità dell’esaltazione, al disopra del mondo.
7. Come è tradotta la parola “Heylél” in vari modi? A chi si riferisce?
7 Nella Bibbia ebraica originale la parola tradotta “astro mattutino” è “Heylèl”.a Nella più antica traduzione della Bibbia, la versione dei Settanta greca (LXX) del terzo secolo a.C.,“Heylèl” è tradotto “Heosphòros”, che significa “apportatore di aurora” (o,“Phosphòros” che significa “apportatore di luce”), nome che fu dato al maggiore pianeta Venere. È senza dubbio per questo motivo che alcune traduzioni d’Isaia 14:12 dicono: “Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell’aurora?!” È la Versione Volgata latina che tradusse questa parola ebraica con “Lucifero” (che significa “apportatore di luce”), e da questa è stato preso il nome in alcune traduzioni italiane. Nelle interpretazioni della Bibbia dal terzo secolo in poi il nome Lucifero fu applicato al Diavolo. Esso si applica a lui per il fatto che è simbolizzato dal re di Babilonia. Abbiamo già visto più sopra come il nome fu applicato al re umano di Babilonia. Come avvenne che si riferì poi a Satana il Diavolo?
8, 9. Che cos’è il “monte dell’assemblea” sul quale volle sedere? Perché?
8 Dopo il diluvio globale dei giorni di Noè Satana si servì del potente cacciatore Nimrod per fondare il primo regno umano, con Babele o Babilonia per capitale. (Gen. 10:8-10) Molti secoli dopo Davide, il re israelita, conquistò la città di Gerusalemme nella Terra Promessa e ne fece la città capitale, sia per se stesso che per Geova Dio. Egli eresse il suo proprio palazzo sul Monte Sion. Vi trasportò la santa arca del patto e dispose affinché il suo figliuolo Salomone edificasse ad essa un tempio sopra un’elevazione di terreno a settentrione del Monte Sion. Satana il Diavolo aveva l’ambizione di essere il dio di tutta la terra. Naturalmente era invidioso che Gerusalemme o Sion fosse il centro dell’adorazione di Geova. Quindi, prese la determinazione di distruggerla. Poiché Geova l’aveva scelta per collocarvi il Suo nome, se Satana riusciva a distruggere la città nella quale Geova era adorato e sulla quale aveva posto il suo nome, egli sarebbe apparso uguale a Geova Dio e anche più potente. Con questo avrebbe anche accumulato infinito vituperio sul nome di Geova. Il monte sul quale si ergeva il tempio era il monte dell’assemblea, ossia il posto più elevato dove Geova l’Altissimo s’incontrava col suo popolo eletto, mediante il suo intermediario, il sommo sacerdote d’Israele. I cantori del tempio cantavano della città, dicendo: “Bello si erge, gioia di tutta la terra, il monte di Sion, dalle parti del settentrione, bella è la città del gran re”. (Sal. 48:2) Perciò era un assalto contro Gerusalemme e il suo tempio che Satana meditava quando parlava per mezzo dell’ambizioso re di Babilonia, e diceva: “‘Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio; io m’assiderò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo’.” — Isa. 14:13, 14.
9 Naturalmente l’assalto e la desolazione di Gerusalemme non furono altro che un simbolo della più alta ambizione di Satana contro Geova Dio e la sua stessa residenza celeste. La distruzione di Gerusalemme fa un lungo passo in avanti verso quella direzione.
10. Come innalzò il re di Babilonia il suo trono al disopra delle stelle di Dio?
10 Nella Bibbia una “stella” è simbolo di un glorioso principe, come infatti disse il profeta Balaam: “Un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro s’eleva da Israele”. (Num. 24:17) I re di Gerusalemme, a partire da Davide, sedettero sul “trono di Geova” come rappresentanti dell’Altissimo, perciò erano simili a “stelle di Dio”. (1 Cron. 29:23) Ma questi re della stirpe di Davide erano semplici precursori del grande Re di Geova, Gesù Cristo il Figliuolo di Davide. Dopo la sua risurrezione dai morti e la sua glorificazione nel cielo, Gesù disse: “Io son la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina”. Promise di rendere i suoi fedeli unti seguaci simili alle stelle mattutine nel regno di Dio, dicendo loro: “A chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine io darò potestà sulle nazioni, . . . e gli darò la stella mattutina”. (Apoc. 22:16; 2:26-28) Quando il re di Babilonia, che era un simbolo del suo dio Satana il Diavolo, catturò il re della dinastia di Davide e ridusse la città capitale Gerusalemme in rovina, egli ebbe dunque la sensazione di essere asceso al cielo e aver dato l’assalto a Geova. Ebbe la sensazione di aver elevato il suo trono al disopra delle stelle di Dio. Ebbe la sensazione di aver reso vano il proposito di Geova di suscitare il Messia, la reale “Stella di Giacobbe”, e tutti i suoi associati simili a stelle. Aveva pure invaso il monte sul quale si ergeva il tempio, il tipico monte dell’assemblea di Geova nella parte del settentrione. Aveva sfidato Geova Dio mostrandosi di essere un competitore Suo. In questo modo, nel 607 a.C. la Teocrazia tipica di Geova sugli Israeliti fu abbattuta come regno indipendente, e da quel momento ebbero principio i “sette tempi” del dominio globale dei Gentili.
11. Quando e come si fece Satana “dio di questo mondo”?
11 Abbattendo il re di Gerusalemme e distruggendo quella città e il suo tempio, il re di Babilonia aumentò il suo prestigio agli occhi di tutte le nazioni dei Gentili. Si innalzò per così dire al cielo, “sulle sommità delle nubi”. Ma questa sua nefasta condotta non ebbe altro risultato che quello di farlo discendere nell’inferno (Sceol, Ades). Avvenne esattamente come disse Gesù parlando della città della Galilea che era stata così altamente privilegiata da lui durante la sua missione: “E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell’Ades”. (Matt. 11:23) Da quell’alta posizione il re di Babilonia risplendeva di gloria mondana come la stella mattutina, l’“astro mattutino, figliuol dell’aurora”. Ma in tutto questo il re terrestre di Babilonia rifletteva il suo dio, il re invisibile della Babilonia più grande. Permettendo che Gerusalemme fosse distrutta, Geova Dio dava in realtà esecuzione al suo proprio giudizio contro l’infedele Israele; ma il Diavolo ritenne di aver causato la distruzione e se ne vantò contro Geova con grande allegrezza. Non sappiamo fino a qual punto l’apparente vittoria di Satana sull’organizzazione teocratica tipica di Geova fece impressione sui santi angeli del cielo, ma egli si mostrò come un dio potente alla sua propria organizzazione, visibile e invisibile. Servendosi di Nebucadnetsar per abbattere Gerusalemme e il suo re, Satana il Diavolo si fece “dio di questo mondo”. Gesù lo chiamò pure “principe di questo mondo”. (2 Cor. 4:4; Giov. 12:31) Con quale splendore simile a stella egli brilla in questo mondo!
12. Che cosa dovette fare per raggiungere il vertice della sua ambizione, e che cosa fece intatti?
12 Un tale trionfo sul regno teocratico d’Israele costituì una grande esaltazione per Satana, ma la sua ambizione non si limitava a questo. Per portare a compimento tutto il significato dell’ambizione del suo cuore come fu riferito in Isaia 14:12-14, doveva andar oltre l’abbattimento della terrestre Teocrazia tipica di Geova. Perché questo? Perché dopo la desolazione di settant’anni Gerusalemme e il suo tempio furono edificati nuovamente e l’adorazione di Geova vi fu rivivificata. Inoltre, seicento anni dopo apparve Gesù, il quale proclamò il futuro stabilimento della vera Teocrazia, il regno di Dio mediante il suo Messia. Satana il Serpente ferì al “calcagno” Gesù, la Progenie della donna, facendolo morire. Iddio guarì la ferita ridestando Gesù alla vita immortale nello spirito, e Gesù ascese al cielo per ricevere il Regno. Perciò, affin di portare a totale compimento la sua ambizione Satana doveva inghiottire il regno di Gesù Cristo “la lucente stella mattutina” appena questo governo sarebbe nato”. “Sette tempi,” o 2.520 anni dopo che il re di Babilonia agli ordini di Satana ebbe ridotto Gerusalemme e la Giudea in desolazione giunse il tempo in cui doveva nascere il Regno. Nell’anno 1914 d.C. Geova Dio pose Cristo Gesù sul trono del celeste Monte Sion il luogo del trono celeste. Mediante questo Re e Sommo Sacerdote sul Monte Sion Geova verrà incontro al genere umano per riammetterlo nel suo favore e benedirlo durante il regno millenario di Cristo. Subito il vigilante Satana tentò di dar la scalata a questo celeste Monte Sion e, come un dragone, inghiottire il neonato Governo. Se vi fosse riuscito avrebbe effettivamente innalzato il suo trono al disopra delle “stelle di Dio” e sarebbe stato simile a Geova Dio. Così Satana avrebbe conservato la sua sovranità come “dio di questo mondo”.
PRECIPITATO NELL’INFERNO!
13. Dopo quale avvenimento, perciò, abbiamo iniziato il cantico di riprovazione?
13 Ne seguì la “battaglia in cielo” quando il nuovo Governo teocratico di Geova sotto Cristo Gesù entrò in azione contro Satana il Diavolo e i suoi empi angeli. Vi sarebbe stata ascesa ora o caduta per Satana? Solo la caduta, naturalmente! Il Re di Geova e i suoi angeli fecero adunque precipitare il ribelle e gli angeli suoi sulla terra, dalla quale non risaliranno mai più nelle regioni celesti. Risuonò l’acclamazione trionfante: “Ora è venuta la salvezza e la potenza ed il regno dell’Iddio nostro, e la potestà del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusava dinanzi all’Iddio nostro, giorno e notte. Ma essi l’hanno vinto a cagion del sangue dell’Agnello e a cagion della parola della loro testimonianza; e non hanno amata la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte”. (Apoc. 12:1-11) Con l’espulsione di Satana e i suoi eserciti dal cielo venne per gli accusati ma vittoriosi fratelli di Cristo sulla terra l’ora di cominciare il cantico di riprovazione contro il re di Babilonia più grande e dire: “Come sei caduto dal cielo, o stella mattutina figliuol dell’aurora!” (Isa. 14:12, Diodati) Dal 1919 in poi, dopo la loro liberazione dal potere di Babilonia, essi hanno fatto questo.
14. Ha già Satana raggiunto il fondo della sua caduta? Perché?
14 Il tentativo di Satana di salire ancora più in alto in potenza e dominio celesti alla fine dei “sette tempi” del dominio dei Gentili nell’anno 1914 si concluse col fallimento. Egli era riuscito a salire in alto nell’universo solo fino al punto che gli era stato concesso. La sua caduta sulla terra non fu allora il massimo del suo tracollo. Su questa terra egli è ancora molto attivo nella sua organizzazione invisibile e visibile. Non è ancora stato totalmente tagliato come se fosse un poderoso e torreggiante albero. Ha ancora la bramosia di mandare in rovina le nazioni, indebolirle, schiacciarle in un ultimo tentativo suicida per adempiere l’ambizione del suo cuore. In risposta alla sua evidente ambizione il cantico di riprovazione gli annunzia la profondità della sua caduta nella quale ancora deve giungere, dicendo: “Invece t’han fatto discendere nel soggiorno de’ morti, nelle profondità della fossa! Quei che ti vedono fissano in te lo sguardo, ti considerano attentamente, e dicono: ‘È questo l’uomo che faceva tremare la terra, che scoteva i regni, che riduceva il mondo in un deserto, ne distruggeva le città, e non rimandava mai liberi a casa i suoi prigioni?’ Tutti i re delle nazioni, tutti quanti riposano in gloria [nello Sceol, in inferno], ciascuno nella propria dimora [volta sepolcrale]; ma tu sei stato gettato lungi dalla tua tomba come un rampollo abominevole coperto di uccisi trafitti colla spada, calati sotto i sassi della fossa, come un cadavere calpestato. Tu non sarai riunito a loro nel sepolcro perché hai distrutto il tuo paese, hai ucciso il tuo popolo; della razza de’ malfattori non si ragionerà mai più.” — Isa. 14:15-20.
15. Dimostra forse Isaia 14:16 che Satana si materializzerà? Perché?
15 Alcuni lettori della Bibbia hanno stoltamente creduto che questo significasse che Satana si materializzerà come uomo nella carne prima o alla battaglia di Harmaghedon e che, mentre sarà così materializzato sarà ucciso e giacerà esposto come un cadavere umano. Ma tenete presente che il cantico è una “parabola” ed è rivolto in primo luogo al re di Babilonia, che è usato come simbolo di Satana. Allora si vedrà che l’adempimento di questa profezia non esige affatto che Satana o qualche suo demone si materializzi. Quando Dario il Medo e il suo alleato Ciro il Persiano mandarono in rovina Babilonia nel 539 a.C. e uccisero il suo re Belsatsar, le parole di questo cantico di riprovazione poterono benissimo essere cantate su Belsatsar o sulla carica di re di Babilonia ch’egli occupava.
16. (a) Dove raggiungerà egli il fondo della sua caduta? (b) Quali delitti commette egli ancora? A quali prigionieri non diede la libertà?
16 Ma l’efficacia del cantico di riprovazione in questo versetto consiste nel mostrare che la caduta di Satana dagli alti luoghi celesti non sarà completa finché egli sia precipitato fino in fondo nello stato corrispondente allo Sceol, e cioè nello stato di morte, fiacca impotenza e inattività. Questo corrisponde all’“abisso” di Apocalisse 20:3. Oh, che obbrobrio si accumulerà su lui quando si troverà in tale condizione a causa della sua condotta in tutta la storia passata! Gesù disse che Satana era “omicida fin dal principio”, conducendo l’uomo nella disubbidienza a Dio che causò la morte, e incitando Caino ad uccidere Abele. (Giov. 8:44) Ma dobbiamo noi volgerci alla storia dell’antica Babilonia? Osserviamo quante sventure Satana il Diavolo ha provocato sulla terra e sul mare da quando fu cacciato dal cielo! Così facendo conosciamo e sentiamo come egli abbia fatto tremare la società terrena, abbia scosso i regni, devastato molta parte della terra abitabile riducendola in deserto, e rovinato le città con i più diabolici mezzi compresa la guerra atomica. Il re dell’antica Babilonia non lasciò tornare a casa gl’Israeliti suoi prigionieri; fu il conquistatore re Ciro che permise loro di ritornare a Gerusalemme. Non Satana il re della Babilonia più grande, bensì Cristo Gesù il Ciro più grande permise che il leale rimanente dell’Israele spirituale fosse liberato nel 1919, ma lo fece solo dopo aver buttato giù dal cielo Satana e la sua babilonica organizzazione.
17. Come saranno trattate le sue spoglie mortali?
17 Nessuna onorata sepoltura, nessun servizio in memoria, nessun rispettabile sepolcro è riservato a questo re della Babilonia più grande dopo che il Re di Geova giustizia questo abominevole delinquente nella battaglia di Harmaghedon. Molti re delle nazioni appartenenti al mondo di Satana potranno dormire nella loro gloria mondana nei loro sepolcreti di famiglia, ma Satana non verrà unito a loro in questo glorificato stato di morte. Per la sua odiosità egli sarà, non posto in una fossa come un uomo sulla quale vedrebbe accumulato un mucchio di sassi, ma come un indesiderato aborto. Sarà buttato via insepolto come gli abiti macchiati di sangue dei soldati morti, come un cadavere sotto un cumulo di altri corpi morti, uccisi di spada, come uno spregevole cadavere da calpestare nella polvere. La Progenie della “donna” di Dio, Cristo Gesù, schiaccerà la testa di questo abominevole Serpente. Il nome di Satana non sarà più pronunziato con alcun onore, ma tutti quelli che saranno edotti della sua vergognosa fine parleranno della sua disastrosa caduta e ne ragioneranno con scherno, come predice il cantico di riprovazione.
18. Come mostra il cantico di riprovazione la fine riservata alla progenie del Serpente?
18 Nel giardino dell’Eden Iddio dichiarò ch’egli avrebbe posto inimicizia fra la Sua “donna” e il Serpente e fra la Progenie di lei e la progenie del Serpente. (Gen. 3:15) E alla progenie del Serpente, la discendenza che il re della Babilonia più grande ha procreato, non è riservata miglior fine di quella che è destinata a lui. Tenendo presente questa progenie e la “esattrice d’oro” dell’organizzazione di Satana, l’ispirato cantico di riprovazione termina con le parole: “Preparate il massacro de’ suoi figli, a motivo della iniquità de’ loro padri! Che non si rialzino più a conquistare la terra, a riempire il mondo di città!” (Isa. 14:21) Quella “esattrice d’oro” o “città dorata” e le organizzazioni da essa dipendenti non saranno mai più ristabilite sulla terra. La progenie di Satana che le sostenne e le diresse sarà totalmente massacrata e così si troverà nella impossibilità di dar corso alle tradizioni e alle pratiche di Satana loro padre e dei loro predecessori nel suo servizio. Non saranno più nominati con alcun onore nel giusto nuovo mondo.
19. Come Geova sterminerà da Babilonia nome, superstiti, razza e progenie?
19 L’adempimento del cantico di riprovazione è sicuro. I testimoni di Geova possono oggi cantarlo a gran voce con perfetta convinzione. L’Iddio Onnipotente che ispirò il cantico ne garantisce l’adempimento fin nelle più piccole parti contro la Babilonia più grande, il suo re e tutta la sua progenie. “Io mi leverò contro di loro, dice l’Eterno degli eserciti; sterminerò di Babilonia il nome, ed i superstiti, la razza e la progenie, dice l’Eterno [Geova]. Ne farò il dominio del porco spino, un luogo di paludi, la spazzerò con la scopa della distruzione, dice l’Eterno [Geova] degli eserciti.” (Isa. 14:22, 23) Con la scopa della distruzione di Harmaghedon Geova Dio spazzerà via dall’universo la Babilonia più grande, l’organizzazione del Diavolo, invisibile e visibile. Quale sterminio! Nel nuovo mondo nulla porterà un nome babilonese. Neppure un rimanente della sua empia progenie sopravvivrà ad Harmaghedon per entrare nel nuovo mondo. Nulla produrrà la sua specie, nè alcuno nascerà di tale specie. Le è riservato il completo annientamento, e un’eterna desolazione le è destinata. Allora il cantico di riprovazione farà echeggiare il suo maestoso finale, quando verrà il suo adempimento totale per la gloriosa rivendicazione di Geova Dio e per l’eterna benedizione degli uomini di buona volontà per mezzo del Suo regno sotto Cristo Gesù.
[Nota in calce]
a La stessa parola ricorre in Ezechiele 21:17, ma qui è la forma imperativa del verbo “urlare”. Perciò alcuni argomentano che anche in Isaia 14:12 significhi “urlare”.