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I sacerdoti dicono cosa non va nel celibatoLa Torre di Guardia 1970 | 15 dicembre
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ecclesiastici che glorificano le virtù del celibato imposto, egli spiega:
“L’onestà richiederebbe un’evidenza che controbilanciasse gli innumerevoli membri del clero i quali sistematicamente han risolto le loro difficoltà in questo campo che va dall’aperto concubinato al matrimonio legale, alle mantenute, alle amanti e agli appuntamenti platonici. E non includeremo noi le diluite forme di omosessualità e altre forme di insane espressioni sessuali nei seminari e nelle case religiose, per cui è disponibile troppa deprimente evidenza? Che non si faccia pubblicità a questi estesi fenomeni e la lealtà del gregge comprensivo che cancella i casi individuali e li sottrae alla notorietà non è una scusa per ammucchiare verbali e non tener conto dell’evidenza contraria”. — “Married Priests and Married Nuns” (1968).
Trovandosi dinanzi a queste circostanze nella chiesa, che cosa fanno molti sacerdoti? Il sacerdote Riga indicò “le migliaia di casi di sacerdoti più coerenti e retti” che lasciano il sacerdozio. Si stima che nel 1968 nei soli Stati Uniti se ne andarono 2.700 d’essi! Così la Chiesa Cattolica, disse Riga, “non perde i suoi figli peggiori ma i suoi migliori”.
Un superiore d’una comunità di sacerdoti della Costa Orientale degli Stati Uniti lamentò gli effetti di questa partenza in massa. Egli disse: “Anch’io penso che nel sacerdozio le personalità pervertite si noteranno più chiaramente nelle file assottigliate . . . Io sono uno dei molti che non attende di vivere una vita in mezzo a personalità storte”.
Potete biasimare i sacerdoti che smettono? Quando un’organizzazione religiosa si attiene a pratiche antiscritturali, non dovrebbe chi teme Dio voler lasciare quell’organizzazione? Molti ora fanno questo.
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Giudici e consiglieri della Società di un Nuovo OrdineLa Torre di Guardia 1970 | 15 dicembre
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Giudici e consiglieri della Società di un Nuovo Ordine
“Davvero ricondurrò per te giudici come da principio, e per te consiglieri come all’inizio. Dopo ciò sarai chiamata Città di Giustizia, Città Fedele”. — Isa. 1:26.
1. Qual era la situazione in Israele al tempo di Isaia, e a che cosa portò? Quando furono ristabiliti i loro giudici?
QUANDO Dio per mezzo del profeta Isaia proferì le suddette parole alla nazione d’Israele nell’ottavo secolo a.E.V., la nazione viveva sotto la sua legge, ma era difficile che chiunque ottenesse giustizia e l’ingiustizia era lasciata dilagare nel paese. (Isa. 1:23) Ne risultò alla fine un crollo così grande che Dio fece andare il regno di dieci tribù d’Israele in cattività per mano degli Assiri. In seguito, il regno meridionale di Giuda e Beniamino fu portato in esilio dal re Nabucodonosor di Babilonia. Dio ristabilì il suo popolo nel 537 a.E.V., dopo il decreto di Ciro re di Persia e vincitore di Babilonia, liberando i Giudei. Ma di nuovo la nazione si pervertì e i suoi giudici divennero corrotti. — Matt. 23:23; Luca 20:47.
2. Come Dio ristabilì giudici giusti in senso più pieno e più importante?
2 In un senso più pieno e più importante Dio adempì la sua promessa di ristabilire giudici giusti e di indurre alla vera osservanza delle sue giuste leggi con l’istituzione della congregazione cristiana. Nel
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