Fatevi coraggio — Il regno di Dio è vicino!
1, 2. (a) Quale qualità è appropriata in questo tempo? (b) Perché dovremmo farci coraggio a motivo dell’imminenza del regno di Dio?
QUESTO è un tempo che richiede coraggio! È tempo di farsi coraggio! Perché? Perché il regno di Dio è vicino!
2 Diciannove secoli fa un messaggio simile elettrizzò coloro che avevano speranze giuste. Oggi innumerevoli persone non hanno sentito parlare del regno di Dio. Centinaia di milioni di altri hanno sentito nominare il regno di Dio ma non hanno capito che cosa significa per l’umanità questo governo divino. Perché dunque costoro dovrebbero farsi coraggio all’appressarsi del regno di Dio? Anzi, perché alcuno di noi dovrebbe farsi coraggio per questo? A motivo della liberazione e delle benedizioni che il regno di Dio recherà, non dopo, ma entro la nostra stessa generazione. Essendo prossima una liberazione durevole, perché non dovrebbero farsi coraggio coloro che amano il giusto? Oggi tutti i coraggiosi desiderano aiutare altri a farsi coraggio.
3. Osservando la terra e i cieli, quale contrasto notiamo, ma che cosa non dobbiamo temere in quest’èra di missili?
3 Dobbiamo tutti ammettere che sulla terra vi è un mondo molto disordinato. L’umanità non ne ha mai visto l’uguale. Ma guardiamo oltre nello spazio, e qui vediamo un ordine meraviglioso, regolarità, equilibrio ed interdipendenza fra i corpi celesti, giorno e notte. Questo magnifico, stupendo sistema nei cieli esisteva miliardi di anni prima che le nazioni moderne lanciassero uomini nello spazio, colla minaccia di portare il disordine umano nello spazio. Ma non dobbiamo temere che le creature umane, con razzi e satelliti e uomini spaziali, siano in grado di disorganizzare e disturbare l’universo visibile. Anzi, il mirabile ordine e l’armonia dei cieli saranno portati sulla terra e stabiliti su un fondamento che nessun uomo malintenzionato potrà mai sovvertire.
4, 5. (a) Rispetto alla nostra terra, quali domande facciamo sul grande Creatore di tali corpi celesti? (b) Perché nessuno può essergli paragonato?
4 Non vi piacerebbe che questa condizione di ordine e pace dei visibili corpi celesti fosse stabilita nella nostra generazione sulla terra? Sicuramente il grande Produttore, il grande Creatore, che pose tutti questi innumerevoli corpi celesti nello spazio con tale mirabile accordo e ordine scientifico, potrà portare l’ordine sulla nostra terra al tempo da lui stabilito, su un minuscolo puntino nell’universo sconfinato. Ascoltate ciò che egli stesso disse e fece scrivere, tradotto in lingua moderna dall’antico linguaggio in cui egli parlò:
5 “A chi assomiglierete Iddio e di quale paragone vi servirete a Suo proposito? . . . Non lo sapete e non lo avete appreso, non vi è stato annunciato dal principio? Non lo avete compreso dalla fondazione della terra? Per Colui che siede sull’orbe della terra, i suoi abitanti sono come cavallette, per Lui che stende i cieli come una tela e li spiega come una tenda per abitarvi! Egli riduce i prìncipi a nulla e rende una nullità i giudici della terra. . . . ‘A chi mi assomiglierete e a chi mi paragonerete? — dice il Santo. — Levate in alto gli occhi e guardate; chi ha creato tutti quegli astri?’ Colui che fa uscire in ordine le loro schiere e tutti li chiama per nome. La Sua potenza è così grande e tale è il vigore della Sua forza che non ne manca alcuno. . . . Non sai e non hai appreso che il Signore è un Dio eterno, che ha creato i confini della terra? Egli non si stanca né si spossa e la Sua intelligenza è insondabile”. — Isa. 40:18-28, Na.
6. Che cosa scrisse dei cieli e del loro Fattore un antico re e poeta?
6 Anche un re dell’antichità che aveva osservato i cieli scrisse queste parole poetiche, che sono tradotte in lingua moderna: “I cieli narrano la gloria d’Iddio e le opere delle sue mani proclama il firmamento. Il giorno racconta al giorno il messaggio, e la notte rivela alla notte la conoscenza. Non è linguaggio, non sono parole di cui si possa ridire la voce. Il loro suono si spande per tutta quanta la terra e i loro accenti sino ai confini del mondo, dove ha posto la tenda del sole, che è come uno sposo che esce dal talamo, lieto, come un eroe, di correre la sua via. Da un estremo del cielo è la sua levata e all’altro estremo compie il suo giro, e niente si sottrae al suo calore. La legge del Signore è perfetta, ricrea l’animo: l’insegnamento del Signore è sicuro, istruisce il semplice. I precetti del Signore sono giusti, rallegrano il cuore”. — Sal. 19:1-8, NM; 19:2-9, Na.
7. Quale verità rivelano i cieli riguardo a Dio, e quindi che cosa significherà il suo regno per tutta l’umanità?
7 Un meditato studio dei cieli rivela a chiunque la verità scritta molto tempo fa da un Orientale: “Iddio non è un Dio di disordine, ma di pace”. (1 Cor. 14:33, Na) Perché ordine e pace prendano il posto dell’egoistica confusione mortale che vi è sulla terra ci vorrà l’azione di questo Dio, la cui legge è perfetta, il cui insegnamento è sicuro, i cui precetti sono giusti, la cui gloria è visibile in tutti i cieli, benché egli stesso non sia visibile all’uomo dalla debole vista. Una cosa dunque che il regno di Dio recherà a tutta l’umanità è pace universale e buon ordine, l’eliminazione della sfrenata confusione.
8. Che cosa significherà avere Dio il Creatore come re per le potestà religiose che hanno dominato finora sulla terra?
8 Immaginate di avere Dio come re di tutta la terra! Quale Creatore della terra e dell’uomo, egli è degno d’essere re. Non potremmo avere come re un altro più eccelso di lui. Questo elimina che siamo governati da qualsiasi dio umano, come l’antico Faraone d’Egitto, che pretese d’essere Dio e dinanzi al quale i sudditi dovevano strisciare sul ventre nell’avvicinarglisi, o qualsiasi dio umano come i deificati Cesari di Roma ai quali ci si soleva rivolgere come “Divinità”; o come l’imperatore del Giappone, che il 31 dicembre 1945 proclamò il principio che il Tenno o Imperatore giapponese non era un dio, discendente della dea del sole Amaterasu. Inoltre, avere Dio come re non significa avere una teocrazia terrena col sacerdozio cattolico romano o il sacerdozio greco ortodosso che governi su troni d’oro e detti legge a uomini politici, trafficanti, magistrati e polizia e al popolo in generale. Non significa una teocrazia umana del sacerdozio buddista, o del sacerdozio indù, o del sacerdozio musulmano, o del sacerdozio scintoista, o del clero protestante, in veste di delegato del Re celeste. Queste autorità religiose hanno dominato la vita del popolo per secoli, e che cosa ne abbiamo oggi? Nient’altro che l’attuale scompiglio terreno!
9. In quanto ai governi terreni, che cosa ha permesso Dio specialmente dal 607 a.C.?
9 Il regno di Dio significa qualcosa del tutto diverso per il bene dell’umanità che non simili autorità religiose che comandano, impongono la loro volontà, controllano gli affari e gli impieghi, favoriscono i grandi uomini politici e i ricchi e sottomettono ad essi la vita delle masse del popolo. Nel 607 a.C., o circa 2.570 anni fa, Nabucodonosor re di Babilonia divenne governante del mondo. Specialmente da allora Dio ha permesso alle nazioni di avere i governanti politici che preferivano. Ha lasciato che gli uomini facessero a modo loro in quanto a re e regni, anche se volevano abolire i re e istituire governi del popolo come democrazie e repubbliche.
10. Come si sono comportati i credenti nel regno di Dio verso tali movimenti politici, e perché?
10 Ma i veri credenti nel regno di Dio non hanno preso parte a quei movimenti politici. Hanno agito in armonia con la regola d’azione esposta dallo scrittore ispirato da Dio per i cristiani nella Roma dei Cesari, diciannove secoli fa: “Ogni persona sia sottomessa alle autorità superiori, perché non v’è autorità che non venga da Dio”. (Rom. 13:1, Ti) I veri cristiani hanno ubbidito a questa regola d’azione, perché hanno creduto nel regno di Dio e hanno pregato e atteso che assumesse il mondiale dominio della terra, per la gloria di Dio e infinita benedizione del popolo.
11. (a) Dopo tutto il dominio umano permesso da Dio, che cosa vuole oggi il popolo? (b) Tuttavia, che cosa è tempo che Dio faccia?
11 Per un tempo già abbastanza lungo Dio ha permesso al popolo e ai suoi governanti di fare a modo loro sulla terra. Dopo tutte le esperienze che gli uomini hanno avute finora, dovrebbero averne già avuto abbastanza del dominio umano senza il vero Dio. Ma oggi, maggiormente a motivo del rifiuto di voler conoscere qualche cosa di meglio o aver fede in nulla di meglio, il popolo preferisce esser governato dalle cosiddette grandi potestà o dalle “autorità superiori” umane, comprese le democrazie o repubbliche di stile occidentale o di stile orientale. Il popolo ha avuto la sua opportunità; ed è giunto all’attuale stato di cose mondiale per il permesso ricevuto da Dio di fare a modo suo. Il fatto che ha agito a modo suo non ha recato al popolo alcun beneficio, a giudicare dai risultati. Eppure non vogliono Dio come re. Ma nonostante i desideri del popolo e dei capi politici, commerciali e religiosi, il tempo in cui Dio ha permesso loro di governare la terra in questo modo è prossimo alla fine. È vicino il tempo di stabilire il Regno.
12. (a) Perché Dio ha diritto di stabilire il suo regno sopra la terra? (b) Perché c’è da aspettarsi che lo farà?
12 Chi osa negare che Dio abbia diritto in ogni tempo di stabilire il suo regno? La terra è creazione sua e gli appartiene, e noi tutti siamo sue creature, dipendenti da lui per la vita e tutte le altre cose buone. (Sal. 24:1) Questo Dio, che ha prodotto l’ordinato movimento e la disposizione di tutti i corpi celesti sopra di noi, ha la potenza e la sapienza di stabilire un perfetto e giusto regno su noi che abitiamo la Sua terra. Ha promesso di farlo in un tempo definito. La sua promessa è scritta nel Libro che egli ispirò i suoi fedeli servitori a scrivere, la Sacra Bibbia. Quando fu sulla terra come uomo diciannove secoli fa, suo Figlio Gesù Cristo insegnò agli adoratori di Dio di pregare Dio: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo Nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra”. (Matt. 6:9, 10, Na) Questa preghiera, pronunciata per tanto tempo dai veri seguaci di Gesù Cristo, sarà esaudita da Dio Onnipotente, perché è in armonia con la sua volontà.
13. Perché qualsiasi tentativo religioso di trasformare le potenze politiche nel regno di Dio era destinato a fallire, e chi ha effettivamente fallito in ciò?
13 Col permesso di Dio durante il tempo da lui concesso abbiamo avuto le cosiddette grandi potestà o “autorità superiori” nel dominio politico della terra fino ad oggi. Queste sono state stabilite col permesso di Dio secondo la sua disposizione delle azioni umane. Quindi qualsiasi gruppo religioso che avesse tentato di trasformare queste grandi potestà del mondo nel regno di Dio retto da Cristo era destinato a fallire insieme a tale contraffazione religiosa. Le attuali condizioni mondiali mostrano che la cristianità ha fallito. Non ha affatto dimostrato di essere uno strumento nelle mani di Dio, di far parte del regno di Dio. — Rom. 13:1, 2.
14, 15. (a) Secondo quale lezione data ai giorni di Nabucodonosor saranno insediate le autorità governanti nel nuovo mondo di Dio? (b) Chi dunque avrà il dominio mondiale?
14 Quando Dio sostituirà le attuali grandi potestà col proprio regno sull’umanità, Dio nominerà e insedierà direttamente le Autorità Governanti del suo giusto nuovo mondo. Dimostrerà la lezione che insegnò venticinque secoli fa a Nabucodonosor, re di Babilonia. La lezione è questa, che “l’Altissimo domina sul regno degli uomini, ch’egli lo dà a chi vuole, e vi innalza l’infimo degli uomini”. (Dan. 4:17, 25, 32, VR) Questi è il suo celeste Figlio, che divenne l’infimo degli uomini, Gesù Cristo; e questi condividerà il regno con la sua congregazione di fedeli umili seguaci che esalterà dalla terra al cielo. Nel nostro tempo Dio farà divenire realtà la visione che ebbe il suo profeta Daniele nell’antica Babilonia:
15 “Ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di uomo; giunse fino all’Antico di giorni e fu presentato a Lui, che gli dette potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo dovranno servire: il suo potere è un potere eterno, che mai tramonta, e il suo regno è tale, che non sarà mai distrutto”. — Dan. 7:13, 14, Na.
CHE COSA SIGNIFICHERÀ PER NOI
16. Che cosa dimostrò Gesù Cristo, quando era sulla terra, che si verificherà per cibare l’umanità sotto il regno di Dio?
16 Che meraviglia significherà questo per tutti i popoli e le nazioni di ogni lingua! Oggi la carestia affligge vaste parti della terra, e di conseguenza metà della popolazione del mondo non riceve abbastanza da mangiare ma è denutrita. Quando Gesù Cristo, che si chiamò “il Figlio dell’uomo”, era sulla terra, rifiutò di fare un miracolo per trasformare le pietre in pani e così soddisfare la propria fame. Ma un giorno, dopo aver ammaestrato il popolo, cibò una folla di oltre cinquemila persone, e un altro giorno il suo uditorio di oltre quattromila persone, moltiplicando miracolosamente alcuni pani e pesci. Poiché Gesù Cristo aveva questo potere di cibare il popolo miracolosamente, molti volevano prenderlo e farlo loro re sulla terra. Ma egli non volle permetterlo. (Matt. 4:1-4; 15:29-38; Giov. 6:1-15) Ma quando accetterà da Dio l’incarico di re di tutta l’umanità e quando prenderà il posto delle attuali grandi potestà per governare sopra il popolo, egli si accerterà che tutti coloro che diverranno suoi ubbidienti sudditi sulla terra siano ben nutriti. Non vi sarà mai carestia.
17. (a) A questo riguardo che cosa farà Gesù Cristo in armonia col Salmo 72? (b) Come dimostrerà così di essere “uno che è da più di Salomone”?
17 Quale re dell’umanità nominato da Dio, Gesù Cristo sarà all’altezza di questa profezia concernente il suo regno, che dice: “Libererà il povero dal violento e il misero che non trova aiuto. Avrà pietà del povero e dell’infelice e salverà ai miseri la vita. Dall’oppressione e dalla violenza li difenderà e il loro sangue sarà prezioso innanzi a Lui. E vi sarà sulla Terra abbondanza di frumento; sulla vetta dei monti stormirà, come il Libano, il suo frutto e fioriranno gli abitanti nella città, come il fieno dei campi”. (Sal. 72:12-14, 16, Na) L’abbondanza di cibo supererà quella che si ebbe ai giorni del saggio e pacifico re Salomone, di cui la Bibbia dice: “La popolazione di Giuda e di Israele era numerosa come la rena che è sul lido del mare. Mangiavano e bevevano e si davano all’allegria. E Giuda e Israele vivevano tranquilli, ognuno all’ombra della sua vite e del suo fico, da Dan fino a Bersabea, per tutto il tempo di Salomone”. (1 Re 4:20; 5:5, Na) Questo è un modo meraviglioso in cui Gesù Cristo dimostrerà d’essere ciò che disse, “uno che è da più di Salomone”. — Matt. 12:42, Ti.
18. Anche nel proprio caso quale cibo considerò Gesù Cristo più importante del cibo materiale, e come dimostrerà questo nel suo regno?
18 Tuttavia Gesù Cristo considerò il cibo spirituale più importante del cibo materiale quando disse al nostro grande nemico, Satana il Diavolo, queste parole della Sacra Bibbia: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. (Matt. 4:4; Deut. 8:3, Na) Nel suo regno egli avrà cura non solo delle necessità materiali ma specialmente delle necessità spirituali dei suoi fedeli sudditi. Darà loro cibo spirituale, come fece quand’era sulla terra. Darà loro la pura verità relativa a Geova Dio e al giusto modo di adorarlo e servirlo facendo la sua perfetta volontà. Tale ammaestramento li ciberà e li rafforzerà per ottenere la vita eterna nel nuovo mondo di Dio; e non saranno mai corrotti dall’abbondanza materiale per fare del proprio ventre un dio. Dal sincero amore e dall’apprezzamento per il grande Provveditore celeste di tutto ciò saranno indotti ad adorarlo e venerarlo.
19. In che modo Isaia, capitolo 25, predice tale effetto della bontà di Dio sull’umanità sotto il suo regno?
19 Tale effetto della bontà di Dio sugli uomini è predetto nella profezia di Isaia con queste parole: “Il Signore delle schiere farà su questo Monte un banchetto con grasse vivande e con vini prelibati per tutti i popoli: vivande grasse e midollose, vini raffinati. Squarcerà su questo Monte il velo che copre tutti i popoli e la copertura stesa su tutte le genti; distruggerà la morte in eterno e tergerà il Signore Jahweh le lacrime su ogni volto, e la vergogna del Suo popolo allontanerà da tutta la terra. Così infatti il Signore ha parlato! Si dirà in quel giorno: ‘Ecco il nostro Dio, in Lui abbiamo sperato ed Egli ci salverà. Il Signore! In Lui abbiamo sperato! Esultiamo e rallegriamoci nella Sua salvezza!’” (Isa. 25:6-9, Na) Avendo il dovuto cibo spirituale per il cuore e la mente i fedeli sudditi del regno di Dio non faranno del materialismo il loro dio.
PARADISO DI SALUTE
20. (a) Mediante che cosa vi potrà essere questa abbondanza di cibo? (b) Come mostrerà Geova di essere ben diverso dagli dèi che le nazioni pregano?
20 Per provvedere sufficiente cibo da nutrire una popolazione mondiale molto superiore all’attuale ci dovranno essere mutamenti nel clima della terra e nella condizione del suolo e ci vorrà anche il controllo degli insetti. La mancanza di pioggia su vaste zone della terra, stagione dopo stagione, affligge milioni di persone con la carestia. Il sistema di distribuire le scorte di cibo disponibili non può soddisfare le necessità della situazione. Molti muoiono per mancanza di cibo e acqua. Innumerevoli milioni di persone sono deboli e sparute per insufficienza di cibo; e lo spirito di ribellione contro le grandi potestà terrene cresce e dilaga. Questo è in terribile contrasto con le ideali condizioni del clima, del suolo e dell’irrigazione che dovranno esistere sotto il regno di Dio. In netto contrasto con gli dèi delle nazioni che il popolo prega e da cui attende la pioggia che rinfreschi la terra riarsa, Geova Dio è Colui che ha fatto la pioggia. Anche i suoi profeti dell’antichità lo sapevano; e il suo profeta Geremia si rivolse a lui e disse: “V’è forse fra gli idoli delle nazioni chi faccia piovere? Posson forse dar la pioggia i cieli? Non sei tu il Signore Dio nostro da noi aspettato? Sei tu che hai fatte tutte queste cose”. (Ger. 14:22, Ti) La storia dimostra che Egli ha fatto questo.
21. Che fece Geova per rifornire d’acqua gli Israeliti nel deserto, e secondo Isaia 41:17-20 che promette di fare?
21 È storia ben nota che Geova Dio fece miracolosamente scaturire fonti d’acqua quando guidò il suo popolo eletto per mano di Mosè attraverso il deserto verso la “terra stillante latte e miele”. Egli stesso usa quegli eventi storici come esempi di ciò che farà per il popolo mediante il suo regno. Ecco una sua profetica promessa: “I poveri e i miseri cercano l’acqua e non la trovano, la loro lingua è arida a causa della sete; Io il Signore, li esaudirò, Io, Iddio d’Israele, non li abbandonerò. Farò sgorgare fiumi sulle colline brulle e sorgenti in mezzo alle valli; renderò il deserto una laguna e la terra arida una fonte. Donerò al deserto i cedri, le acacie, i mirti e l’ulivo; nella steppa porrò i cipressi, i platani e il bosso, perché la gente veda e sappia e consideri e comprendano tutti che la mano del Signore ha fatto questo e che il Santo d’Israele lo ha creato”. — Isa. 41:17-20, Na.
22, 23. (a) Con simili risorse idriche, che avverrà su questa terra, e come lo confermò Gesù prima di morire? (b) Come sarà questo in paragone col Paradiso in cui vissero Adamo ed Eva?
22 Irrigando così le parti aride della terra e distribuendo dovutamente le risorse idriche, che succederà a questa terra? Con questi provvedimenti di Dio e con la sua benedizione sul lavoro compiuto dai sudditi del suo regno l’intera terra diventerà un paradiso, un delizioso parco per l’eterna dimora dell’umanità ubbidiente. La condizione di questa terra non sarà in nessun luogo un biasimo per il regno di Dio che la governerà, ma ovunque sarà una gloria a Dio suo Creatore. Anche Gesù Cristo, mentre stava morendo in sacrificio su un palo fuori delle mura di Gerusalemme, attendeva la restaurazione del paradiso su questa terra dopo che Dio l’avrebbe risuscitato dai morti e insediato nel Regno. Quando un uomo amichevole che stava morendo a fianco di Gesù gli disse: “Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno”, Gesù rispose: “Veramente io ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”. (Luca 23:42, 43) Per bellezza, delizia e produttività vivificante questo Paradiso sarà uguale a quello che il primo uomo e la prima donna perdettero col loro peccato contro Dio.
23 Ma questo Paradiso non sarà solo nel Medio Oriente. Tutta la terra diventerà un paradiso, piena di persone perfette. Questo progetto che il primo uomo e la prima donna mancarono di adempiere, lo porterà gloriosamente a compimento il regno di Dio mediante Cristo.
VITA E RISURREZIONE
24. Per quanto tempo sarà possibile vivere in quel Paradiso, e quale effetto avrà sulla condizione della salute la vita in esso?
24 Dobbiamo ammettere che sarebbe terribile morire e lasciare un luogo così delizioso come tale Paradiso. Sì, senz’altro; ma il regno di Dio permetterà alle persone ubbidienti di vivere in quel Paradiso per sempre, in pace con Dio e col suo re Gesù Cristo e l’uno con l’altro e con tutti gli animali, gli uccelli e le creature acquatiche. Non vi saranno guerre per uccidere alcuno. Vi sarà disarmo completo e universale; e il merito di ciò non sarà dell’ateo comunismo né delle Nazioni Unite, ma del regno di Dio. (Mich. 4:1-5). Con il dominio di un governo perfetto e un pacifico Paradiso in cui vivere, con aria pura da respirare e acqua incontaminata da bere e abbondanza di cibi sani da mangiare, la salute di tutti migliorerà e diverrà perfetta.
25. (a) A motivo della sua morte in sacrificio, che potrà fare per l’umanità il re Gesù Cristo? (b) In che modo Isaia 33:22, 24 mette il governo in relazione con la salute?
25 Tuttavia, il loro re Gesù Cristo una volta morì per loro, deponendo la sua perfetta umanità nella morte di sacrificio per loro. Questo fatto gli permetterà di eliminare la condanna a morte sotto cui tutti gli uomini sono nati a motivo del peccato dei nostri progenitori. (Rom. 5:12-14) Così il regno di Dio mediante Cristo sarà in grado di elevare l’umanità fedele e ubbidiente alla perfezione umana che ebbero i loro progenitori, Adamo ed Eva, quando Dio li creò e li pose nel Paradiso di Eden. L’infermità mortale sarà eliminata, com’è certo che Gesù Cristo, quand’era sulla terra, sanò gli infermi, diede la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, la parola ai muti, fece camminare gli zoppi, purificò i lebbrosi e risuscitò i morti alla vita, perfino un uomo che era morto da quattro giorni. Questo sarà il risultato di avere Dio come Re che governa mediante il suo Cristo. La profezia di Isaia (33:22, 24) mette il governo in relazione con la salute, dicendo: “Geova è il nostro Giudice, Geova è il nostro Legislatore, Geova è il nostro Re; egli stesso ci salverà. E nessun abitante dirà: ‘Sono malato’. Il popolo che dimora nel paese sarà quegli che sarà perdonato del suo errore”.
26, 27. (a) Perché queste cose non saranno belle soltanto per i viventi? (b) Quale Dio doveva essere Egli per Abramo, Isacco e Giacobbe, secondo quello che Dio disse a Mosè nel roveto?
26 Molto bello per i viventi, direte, ma per i miliardi di morti? Che ne sarà dei fedeli profeti di Dio che morirono migliaia di anni fa, come Abramo, Isacco e Giacobbe e Mosè? Siamo lieti di rispondere che vi è una luminosa speranza per i morti. Non siamo come la setta religiosa dei Sadducei giudaici che non avevano alcuna speranza per i morti, non credendo che i morti sarebbero stati risuscitati alla vita sotto il regno di Dio. A questi che non credevano alla risurrezione, Gesù Cristo disse parlando dei risuscitati alla vita: “Sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Però, che i morti risuscitano, anche Mosè lo ha fatto comprendere quando, a proposito del Roveto, egli chiama il Signore, Dio di Abramo, Dio d’Isacco e Dio di Giacobbe. Quindi egli non è Dio dei i morti, ma dei viventi; perché è per Lui che tutti vivono”. — Luca 20:36-38, Na.
27 Col suo potere di vedere nel futuro, Dio osservò Abramo, Isacco, Giacobbe e il resto dei morti tutti di nuovo in vita sotto il suo regno retto da Cristo. Benché Abramo, Isacco e Giacobbe fossero morti al tempo in cui era vissuto il loro discendente Mosè, Dio era così certo di adempiere il suo proposito di risuscitare i morti che disse di essere, non un Dio del passato, ma il futuro Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, come se essi fossero stati allora vivi.
28. Quale risurrezione compì Dio per garantire che avrebbe risuscitato i morti sotto il suo regno?
28 Per darci una prova o garanzia che sotto il suo regno avrebbe risuscitato i morti, Dio risuscitò dai morti proprio colui che egli farà re di tutta la terra, cioè suo Figlio Gesù Cristo. Il cristiano apostolo Paolo, che miracolosamente vide e parlò con Gesù Cristo dopo che era risuscitato dai morti, dice quanto segue: “Ma Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quei che son morti. Poiché a causa di un uomo [Adamo, il marito di Eva] è venuta la morte, così anche in virtù di un uomo [il sacrificato Gesù Cristo] è venuta la risurrezione dei morti”. Questo stesso testimone della risurrezione di Gesù Cristo disse anche alla più alta corte di giudici dell’antica Grecia: Dio “ha fissato un giorno, in cui giudicherà la terra con giustizia, per mezzo di un Uomo, che egli ha designato, dandone sicura prova a tutti col risuscitarlo dai morti”. — 1 Cor. 15:20, 21; Atti 17:31, Na.
29, 30. (a) Si trovano gli uomini morti in un mondo spirituale o sono trasmigrati? (b) Perché la loro risurrezione non sarà una trasmigrazione dell’anima, e per quanto tempo avranno la possibilità di vivere?
29 I nostri morti umani non sono vivi in qualche parte di un invisibile mondo spirituale. Le loro anime non sono trasmigrate dai loro personali corpi umani nei corpi di animali, uccelli, insetti, pesci, o di qualche altra persona umana. La Parola di Dio dice che sono anime morte, che dormono nella morte e attendono la risurrezione sotto il regno di Dio, anche se quando erano vivi non avevano mai sentito parlare del regno di Dio. I molti miliardi di questi morti non sono troppi perché Dio non possa ricordarli, poiché gli innumerevoli miliardi di stelle sono molte volte più di tutti i nostri morti, eppure Dio conosce e dà un nome a tutte le stelle.
30 Dio si ricorda perfettamente di tutti i morti e può rimetterli in vita su questa terra. La memoria di Dio non viene meno perché gli uomini sono morti da tanto tempo. La risurrezione dei morti mediante Cristo significherà ricrearli con la stessa personalità e con la stessa condizione mentale. Perciò la risurrezione non sarà una trasmigrazione dei morti nei corpi di nuovi individui nati per la prima volta sotto il regno di Dio. Gli uomini di questa generazione che continueranno a vivere sotto il Regno riconosceranno i loro amici morti e i loro cari morti nella risurrezione. Abramo, Isacco e Giacobbe si riconosceranno l’un l’altro nella risurrezione. Questo si verificherà per tutti gli altri, compreso quell’uomo amichevole al quale Gesù disse che sarebbe stato in Paradiso quando egli sarebbe venuto nel Regno. Tutti questi risuscitati avranno la meravigliosa opportunità di ottenere la vita eterna sotto il regno di Dio facendo la volontà di Dio e ubbidendo al suo Re, Gesù Cristo. Essi godranno la vita nel Paradiso, sotto la luna, senza voler andare sulla luna.
IMMINENTE!
31, 32. (a) Poiché il regno di Dio è così desiderabile, qual è il nostro naturale desiderio, e che cosa si può dire ora al riguardo? (b) Che succederebbe se la venuta del regno di Dio dipendesse dalla cristianità, e quale prova matematica lo dimostra?
31 Veramente il regno di Dio avrà tutto ciò che l’umanità potrebbe desiderare. Naturalmente, tutti gli uomini che hanno fede nel Regno desiderano che venga nei nostri giorni! A tutti questi possiamo dire in base alla Bibbia che il regno di Dio è vicino. Perciò essi dovrebbero farsi coraggio, perché potranno continuare a vivere ed avere le sue indescrivibili benedizioni e gioie. Ma perché siamo così fiduciosi che il regno di Dio sia tanto vicino che questa generazione vivrà per provare il suo benevolo dominio? Perché il Regno non tarderà migliaia di anni a venire, finché la cristianità non abbia convertito il mondo al cristianesimo? Ebbene, se il regno di Dio dovesse aspettare finché la cristianità convertisse il mondo al cristianesimo, il regno di Dio non verrebbe mai.
32 Per esempio: L’almanacco mondiale (inglese) del 1955 calcolò la popolazione mondiale di 2.400.000.000 a quel tempo, di cui 787.016.933 professavano d’essere cristiani. Sette anni dopo, L’almanacco mondiale del 1962 calcolò la popolazione mondiale di 2.971.800.000, di cui 888.803.026 professavano di appartenere alla cristianità. Ciò significa 101.786.093 “cristiani’, di più in sette anni. Ma che dire della popolazione mondiale? È cresciuta di 571.800.000 in sette anni. In altre parole, la popolazione mondiale è aumentata 5,61 volte più in fretta del numero dei cosiddetti cristiani. Nel 1955 vi erano 1.612.903.067 non cristiani, ma nel 1962 vi erano 2.082.996.974 non cristiani. Quindi invece di diminuire, la differenza fra il numero dei non cristiani e il numero dei “cristiani” diventa ogni anno sempre più grande. Questo è proprio come dovrebbe essere, poiché la Bibbia non predice che la cristianità convertirà il mondo al cristianesimo per stabilire quindi il regno di Dio. Piuttosto, la Bibbia predice l’allontanamento dalla vera fede cristiana. La cristianità stessa è l’evidenza o espressione di questo allontanamento dal cristianesimo. Per questa ragione la cristianità oggi non ha né pace né unità. — 2 Tess. 2:1-12.
33, 34. (a) Quindi quali informazioni dobbiamo cercare per avere lo spirito coraggioso, e perché? (b) Dal 1914 che cosa abbiamo sofferto, di cui vogliamo sapere il significato?
33 Fare affidamento sulla cristianità perché converta il mondo e attui il regno di Dio farebbe perdere il coraggio. Quindi dobbiamo rivolgerci alla Parola di Dio, la Bibbia, per trovare lo spirito coraggioso. La Parola di Dio è il Libro che dà significato alla storia umana, il vero significato. Dà la vera interpretazione degli eventi storici dopo il 1914. Dal 1914 abbiamo vissuto in un tempo che incute timore, ed esso non è ancora finito. Che vuol dire? Dal 1914 abbiamo sofferto due guerre mondiali, la seconda peggiore della prima. Abbiamo visto gli uomini adoperare l’energia atomica nella guerra moderna, sotto lo scudo della più potente nazione della cristianità. Non abbiamo ancora visto la fine di pestilenze, carestie e terremoti che hanno scavato profondi solchi nella popolazione mondiale. Abbiamo visto un aumento d’illegalità, con una violenza che dev’essere peggiore di quella prevalente ai giorni di Noè prima del diluvio in cui l’intero vecchio mondo fu distrutto. — Gen. 6:11-13; 2 Piet. 3:6.
34 Dobbiamo anche prendere nota del crollo morale che si nota ovunque, dell’aumento di malattie sociali, della disfatta di imperi, del grande aumento della popolazione mondiale con inadeguata distribuzione di cibo, dell’armamento missilistico con ordigni nucleari, il cui scoppio sarebbe seguìto da un incendio che brucerebbe una zona ben più grande di quella di Sodoma e Gomorra e delle altre città della pianura del Giordano.
35. Qual è l’ultima arma di guerra, con effetti di grande portata?
35 Ed ora la più recente proposta è una “bomba asteroide”, che sarebbe un razzo abbastanza potente da spingere un piccolo pianeta fuori della sua orbita intorno al sole e fargli colpire un bersaglio sulla terra. Nel descriverlo, uno scienziato disse: “Una sola bomba asteroide che colpisse il Kentucky distruggerebbe l’intera parte orientale degli Stati Uniti”, e ciò sarebbe seguìto da scosse di terremoto che “farebbero crollare tanti edifici in tutto il continente nordamericano”. Lo scienziato disse che l’Unione Sovietica potrebbe avere un razzo simile verso il 1970 o prima. Questo non è dunque un tempo di paura? — Times di New York del 19 gennaio 1962.
36. Quali parole di Gesù indicano se questo deve essere un tempo di paura per i suoi seguaci?
36 Tempo di paura? No! dice un uomo che ha vinto il mondo. Quell’uomo era Gesù Cristo, il Re nominato per il promesso regno di Dio. Nella notte della pasqua ebraica del 33, solo poche ore prima di esser messo a morte su un palo per aver predicato il regno di Dio, Gesù disse ai suoi leali apostoli: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo voi avete afflizioni; ma fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo”. — Giov. 16:33, Na.
37. Quale condotta seguiremo, cedendo al timore o facendoci coraggio?
37 Oggi se qualcuno cede allo spirito della paura, significa che segue la via del mondo. Ma farsi coraggio significa ubbidire a quello che Gesù Cristo ci dice di fare e trovare pace e intrepidezza per mezzo di lui. Diciannove secoli fa, quando mancavano poche ore al momento di essere inchiodato al palo per morire, egli fu in grado di dire ai suoi seguaci di farsi coraggio nonostante le tribolazioni che avrebbero avute nel mondo, tribolazioni non maggiori della tribolazione che egli allora subiva. A quel tempo egli, il loro Capo, aveva vinto il mondo perché non aveva lasciato che il mondo infrangesse la sua lealtà al regno di Dio con la tribolazione inflittagli.
38. Perché Gesù ha ancora più ragione oggi di dirci di avere coraggio, e come possiamo confermare che questa ragione è certa?
38 Oggi Gesù Cristo ha più che mai ragione di dirci di avere coraggio. Perché? Perché ora egli è venuto nel suo regno come l’unto di Dio, l’intronizzato Re del nuovo mondo. Non vi è nessun dubbio al riguardo. Le cose che abbiamo viste in questo mondo dal 1914 sono una prova che egli ha assunto il regno. Possiamo sapere questo, perché egli predisse che questi avvenimenti e queste condizioni mondiali sarebbero state la visibile e tangibile prova che era stato insediato sul trono celeste nel 1914. Quello fu l’anno in cui scoppiò la prima guerra mondiale e cominciarono a verificarsi tutte queste afflizioni.
39, 40. (a) Come diede Gesù la vera interpretazione degli avvenimenti della nostra generazione sin dal 1914? (b) Secondo ciò che egli disse, che cosa dimostrano le tribolazioni subìte dai suoi seguaci?
39 Il Re Gesù Cristo predisse queste cose in modo particolareggiato, raccolte in quattro capitoli della Bibbia, in risposta alla domanda di quattro suoi apostoli: “Spiegaci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?” (Matteo, capitoli 24, 25; Marco, capitolo 13; Luca, capitolo 21) Gesù diede il vero significato, la vera interpretazione, agli avvenimenti della nostra generazione dal 1914. La sua interpretazione precisa che egli fu presente nel suo promesso regno celeste nel 1914, l’anno in cui questo mondiale sistema di cose iniziò il suo tempo della fine. Inoltre, le stesse tribolazioni subìte dai suoi veri seguaci di questa generazione dal 1914 sono parte del “segno” o prova visibile che il Regno è vicino e che questo sistema di cose è prossimo alla sua fine completa. Nel pronunciare questa profezia Gesù disse ai suoi apostoli, in Matteo 24:9-13 (Na):
40 “Allora vi metteranno al supplizio, e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio Nome. Allora molti si scandalizzeranno e si tradiranno l’un l’altro, e si odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti, e sedurranno molti. E, per il moltiplicarsi dell’iniquità, in molti si raffredderà la carità. Ma chi avrà saputo perseverare fino alla fine, questi sarà salvo”.
41. (a) Come mai vi è ancora oggi sulla terra un rimanente di fedeli, unti seguaci? (b) Secondo Gesù, quale atteggiamento devono adottare a motivo degli avvenimenti?
41 Un rimanente di questi fedeli, unti seguaci sono ancora oggi sulla terra con noi, nonostante tutta la tribolazione subìta dal 1914. Questo perché hanno vinto il mondo, come il loro Capo Gesù Cristo. Ma la vittoria finale non l’hanno ancora ottenuta. Devono ancora completare la conquista di questo mondo. Per farlo, devono continuare a sopportare la tribolazione fino alla fine di questo mondo o sistema di cose. Perciò le trionfanti parole di Gesù Cristo devono risuonare continuamente nei loro orecchi: “Fatevi coraggio!” Devono avere l’atteggiamento che egli disse loro di adottare nella sua profezia che prediceva le evidenze della fine di questo mondiale sistema di cose. Dopo aver predetto la situazione mondiale che si sarebbe sviluppata dal 1914 in poi, egli disse loro: “Gli uomini saranno tramortiti dallo spavento e dall’attesa angosciosa di quel che avverrà sopra la terra, poiché le potenze dei cieli saranno sconvolte. Vedranno allora il Figlio dell’uomo venire in una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, guardate in alto e alzate il capo, perché la vostra redenzione è vicina”. Non sarebbe questa una ragione sufficiente per farsi coraggio? — Luca 21:26-28, Na.
42. (a) Che cos’altro significa il fatto che la liberazione è vicina per loro? (b) A quali importanti parole pronunciate da Cristo nel Sermone sul Monte credono ora?
42 La liberazione è ora vicina per il fedele rimanente degli eredi del celeste regno di Dio. Felicemente, questo significa che è vicina la liberazione anche per persone di ogni nazione, razza, colore e lingua che ora s’interessano del regno di Dio retto da Cristo e gli danno il primo posto nella loro vita. Queste persone credono al famoso Sermone sul Monte pronunciato da Cristo. Credono a tutto il sermone, non solo alla cosiddetta Regola Aurea che ne fa parte, cioè: “Fate dunque agli altri tutto ciò che volete che gli altri facciano a voi”. Credono anche a queste parole di quel Sermone: “Non vogliate dunque preoccuparvi, dicendo: — Cosa mangeremo? — oppure: — Cosa berremo? o di che ci vestiremo? — Sono i Gentili che cercan tutto ciò, mentre il Padre vostro sa che n’avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato per giunta”. — Matt. 7:12; 6:31-33, Ri.
43. (a) Per avere il coraggio di seguire quelle parole, che cosa ci occorre? (b) Perché il regno di Dio è la cosa più popolare di tutta la creazione?
43 Ci vuole coraggio per seguire queste parole del Sermone sul Monte. Per avere tale coraggio dobbiamo aver fede in Dio, il Padre celeste. Eppure abbiamo ragione di aver fede che lo stabilito regno di Dio è vicino e che questo regno ci sostiene. Anche in questi giorni delle Nazioni Unite, di cui fanno parte oltre cento nazioni, il regno di Dio è la cosa più popolare di tutta la creazione visibile e invisibile. Ma come può essere, quando vi è tale opposizione internazionale e quando i suoi predicatori sono odiati e perseguitati? È possibile perché tutti i santi angeli dei cieli di Dio sono a favore del suo regno retto da Cristo. Questi angeli sono dalla nostra parte, se noi sosteniamo le stesse cose che essi sostengono.
44. (a) Che si può dire di quegli angeli come esercito? (b) Quando combatteranno la battaglia decisiva, e con quale esito?
44 Quegli angeli, il cui numero è per noi incalcolabile, sono il migliore esercito di tutta la creazione. Non hanno mai perduto una battaglia, dando così una delusione al loro Dio o recando il biasimo di una sconfitta sul suo glorioso nome. Secondo la profezia biblica che descrive l’ordine degli avvenimenti negli invisibili cieli spirituali, essi hanno già combattuto per il regno di Dio, dopo la sua instaurazione nel 1914. Conseguentemente, il principale oppositore del Regno, Satana il Diavolo, e i suoi demoni sono stati scacciati dai santi cieli e gettati giù sulla nostra terra per attendere la loro sconfitta ad Armaghedon. E in quella guerra universale di Armaghedon gli angeli di Dio combatteranno la battaglia decisiva per il regno di Dio, al comando del Re, Gesù Cristo. Questo mondo, cioè questo sistema di cose, finirà nella distruzione. Il regno di Dio uscirà vittorioso, per regnare per sempre a benedizione dell’umanità. — Apoc. 12:1-12; 19:11-21.
COME FARSI CORAGGIO
45, 46. (a) Che cosa sarà Armaghedon nell’esperienza dell’umanità? (b) Che cosa non sarà allora smosso, e quindi quale fiducia espressa possiamo avere durante le distrette del mondo?
45 La distruzione di questo mondiale sistema di cose ad Armaghedon porterà il maggior tempo di calamità che gli uomini abbiano mai subìto dopo il diluvio universale dei giorni di Noè. La profezia di Gesù lo dice. (Matt. 24:21, 22, 37-39) Il fondamento stesso di questo sconvolto sistema di cose sarà fatto crollare e verrà seppellito, per così dire, nelle oscure profondità degli oceani. Sarà come se il terreno stesso venisse smosso di sotto ai piedi degli uomini. Ma il regno di Dio non sarà mai smosso né distrutto e finché lo metteremo al primo posto e vi ancoreremo la nostra speranza, potremo avere la fiducia espressa nel profetico Salmo 46, dal versetto 1 al 7 (VR):
46 “Dio è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle distrette. Perciò noi non temeremo, anche quando fosse sconvolta la terra, quando i monti fossero smossi in seno ai mari, quando le acque del mare muggissero e schiumassero, e per il loro gonfiarsi tremassero i monti. V’è un fiume, i cui rivi rallegrano la città di Dio, il luogo santo della dimora dell’Altissimo. Iddio è nel mezzo di lei; essa non sarà smossa. Iddio la soccorrerà allo schiarire del mattino. Le nazioni rumoreggiano, i regni si commuovono; egli fa udire la sua voce, la terra si strugge. L’Eterno [Geova] degli eserciti è con noi, l’Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto”.
47. (a) Dove si schiereranno quelli che hanno tale devoto coraggio, e con quale preghiera? (b) Quali istruzioni apostoliche relative alle potenze politiche seguiranno, e come?
47 Coloro che hanno questo vero, devoto coraggio si schiereranno oggi con Geova degli eserciti, il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Pregheranno che il suo regno venga per distruggere questo mondiale sistema di cose, proprio come Gesù ci insegnò a pregare nel suo Sermone sul Monte: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo Nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra”. (Matt. 6:9, 10, Na) Essi non agiranno in modo indipendente dalla venuta del regno di Dio per stabilire un governo ribelle in esilio e usare la violenza per costringere il popolo ad accettare il regno di Dio. Seguiranno pacificamente le istruzioni dell’apostolo in Romani 13:1, 5 (Na): “Ognuno sia soggetto alle autorità superiori; poiché non c’è autorità che non venga da Dio, e quelle che esistono, sono disposte da Dio. È necessario quindi che siate soggetti, non solo per paura della punizione [inflitta da queste autorità superiori], ma anche per motivo di coscienza”. I veri cristiani sanno che non potranno mai abbattere questo mondiale sistema di cose. Sanno che è vicino il tempo in cui Dio lo farà.
48. Come possiamo farci coraggio, e perché è esso necessario anche nella cristianità?
48 È facile dire alla gente: “Fatevi coraggio!”, ma come possono farsi coraggio quando la situazione del mondo è così spaventosa? L’unico modo è di studiare la Parola di Dio, la Sacra Bibbia. Essa ci dice in modo convincente chi è Dio e che cosa significa per noi il suo regno. Oggi l’incredulità verso il Dio della Bibbia è generale, anche nella cristianità. Perciò anche la professione di fede in questo Dio richiede coraggio in mezzo ad un mondo beffardo. Inoltre, credere che questo Dio stabilirà il suo regno, non mediante la conversione del mondo ad opera della cristianità, ma mediante l’azione diretta di Dio con una calamità mondiale, richiede ancora più coraggio.
49. Che dobbiamo fare riguardo alla Bibbia, e a ciò che promette?
49 Ma come possiamo cercare questo Dio che è un rifugio per noi se non acquistiamo conoscenza di lui? Come possiamo cercare prima il suo regno se continuiamo ad ignorarlo e ad ignorare la sua vitale importanza per noi? Perciò è assolutamente necessario che ci procuriamo una Bibbia e la studiamo, ne impariamo le rincuoranti promesse e crediamo in esse. È necessario che preghiamo questo Dio che ha fatto tutte queste preziose promesse, assicurandoci che questo mondo sarà eliminato e che il regno di Dio sarà stabilito e introdurrà un giusto nuovo mondo, con la risurrezione dei morti e la coltivazione di un paradiso in tutta la terra.
50. Che cosa dobbiamo imparare dalla Bibbia, e come dobbiamo mostrare il coraggio della nostra convinzione?
50 Quindi imparate a conoscere il Libro del Regno, la Bibbia. Imparate a conoscerne il Re, Geova Dio, e il suo Cristo, Gesù, che amò l’umanità e morì in sacrificio per essa. Imparate perché il Regno e il suo trionfo nella nostra generazione si realizzeranno sicuramente. Imparate perché è il governo inevitabile per tutta la nostra terra e per tutti i popoli. Poi condividete questa indispensabile conoscenza con altri. Mostrate il coraggio della vostra convinzione prendendo parte all’adempimento di una gloriosa profezia che si riferisce al “tempo della fine” di questo sistema di cose. Quale profezia? Quella che Gesù disse si sarebbe avverata come parte dell’evidenza che egli è presente nel suo regno e che questo mondo è nel “tempo della fine”. Questa è la profezia: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata per una testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:14; Dan. 12:4.
51. (a) Perché non è necessario compiere questa predicazione da soli? (b) Perché è necessario radunarci con loro, e in ubbidienza a quale consiglio del libro di Ebrei?
51 Non dovrete compiere questa predicazione del Regno da soli. Avete con voi tutti i testimoni di Geova attivi in 188 paesi della terra con cui fare questa predicazione, in oltre 150 lingue. Essi hanno fatto di “Geova degli eserciti” il loro rifugio, la loro forza e il loro aiuto sempre pronto. Per farvi coraggio in questo tempo dovete radunarvi con questi testimoni del regno di Geova, per ricevere il loro coraggio mentre studiano la Parola di Dio con voi. A questo riguardo seguite le significative parole di consiglio della Bibbia: “Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci a carità e a buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza . . . ma esortandoci a vicenda; e tanto più, che vedete avvicinarsi il gran giorno”. — Ebr. 10:24, 25, VR.
52. (a) Con l’avvicinarsi del nuovo mondo, perché è necessario edificare ora il coraggio cristiano? (b) Che cosa proveranno i coraggiosi durante la guerra di Armaghedon?
52 Tutte le prove indicano che quel “giorno” è vicino! Fate dunque ogni passo positivo per edificare il vostro coraggio, coraggio cristiano. Solo coloro che hanno un coraggio simile a quello di Cristo potranno sopravvivere all’imminente Armaghedon che consumerà il mondo. I codardi del mondo non sopravvivranno a questa guerra universale, perché i codardi non sono dalla parte di Dio oggi né dalla parte di suo Figlio, il re Gesù Cristo. La Bibbia è chiara nel dire che il giusto nuovo mondo di Dio non è per i codardi. (Apoc. 21:8) Alla decisiva guerra di Armaghedon, fra le forze rappresentanti i due mondi, i coraggiosi saranno fedeli al regno di Dio e non smetteranno di predicarlo finché non avrà ottenuto una magnifica vittoria sul vecchio mondo di Satana e introdotto il nuovo mondo di giustizia. Questi coraggiosi avranno la protezione di Dio e vivranno, terminata la guerra, nel promesso nuovo mondo sotto il trionfante regno di Dio retto da Cristo. Vi è ora ogni valida ragione per dare ascolto all’esortazione fattaci dalla Bibbia: Fatevi coraggio! Perché il regno di Dio è vicino!