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La “nazione” che empie di frutto la superficie della terraLa Torre di Guardia 1985 | 15 ottobre
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e nell’Egitto erano proprietà di Geova, ed egli aveva il diritto di staccarli quali frutti simbolici dallo stato di esilio e dispersione involontaria, mostrando loro in tal modo misericordia e immeritata benignità. Quanto si saranno rallegrati quegli antichi israeliti per il decreto di Ciro e quanto zelo avranno manifestato nell’avvalersi appieno della splendida opportunità concessa loro! Cosa si poteva dire, allora, di quel “giorno” propizio?
19. (a) A chi fu predetto che si sarebbero inchinati gli israeliti dispersi in Assiria e in Egitto? (b) Cosa avrebbe significato questo per quanto riguardava l’adorazione di Geova presso il luogo del tempio originale, e ciò con riferimento anche a quale moderna nazione spirituale?
19 “E dovrà accadere in quel giorno che si suonerà un gran corno, e quelli che periscono nel paese d’Assiria e quelli che sono dispersi nel paese d’Egitto per certo verranno e si inchineranno a Geova sul santo monte in Gerusalemme”. (Isaia 27:13)
Cos’altro significava questo se non il ripopolamento della Terra Promessa e la ricostruzione del tempio a Gerusalemme, ripristinato per l’adorazione del Formatore e del Fattore della ravvivata nazione di Israele? Questo doveva avvenire secondo le precedenti parole del profeta Isaia al versetto 6. Il paese del suo popolo rimpatriato doveva divenire pieno di abitanti, unitamente impegnati nell’adorazione al suo tempio, anche se forse il luogo di adorazione ricostruito non avrebbe avuto la stessa magnificenza dello splendido tempio costruito dal re Salomone. Ciò doveva prefigurare il moderno adempimento spirituale che riguarda l’“Israele di Dio”, essendo empito tutto il “paese produttivo” di frutto vivificante, o di “prodotti”. — Galati 6:16; Isaia 27:6.
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La “nazione” che alimenta milioni di persone affamateLa Torre di Guardia 1985 | 15 ottobre
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La “nazione” che alimenta milioni di persone affamate
1, 2. (a) Di cosa dovrebbero sentire vero bisogno gli abitanti della terra? (b) A quale popolo possiamo rivolgerci a questo riguardo?
I MILIARDI di abitanti della terra dovrebbero desiderare ardentemente il “cibo” che li nutrirà perché ottengano la vita eterna qui sulla terra, quando questa sarà trasformata in un paradiso mondiale. Ma a chi o dove devono rivolgersi? La Repubblica di Israele non sta cercando di adempiere la profezia biblica di Isaia 27:6, nella quale si parla di empire la terra di “prodotti” per il durevole benessere dell’umanità.
2 Nel I secolo della nostra èra volgare la nazione di Israele perse l’incarico di servire per il bene di tutta l’umanità. Perciò il Messia rivolse queste parole soltanto a un piccolo rimanente di ebrei naturali: “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo . . . Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Matteo 28:18-20) E oggi a diciannove secoli di distanza? Nei nostri tempi chi ha in mente l’adempimento di Isaia 27:6? E in che modo ciò riguarda voi e i vostri cari?
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