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Infermità e malattie cesseranno mai?La Torre di Guardia 1975 | 1° aprile
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vedere che le parole di Gesù si sono avverate. La malattia persiste nonostante — talvolta a causa di — tutta la devota e diligente opera dei medici per combatterla. Vi sono poche ragioni per essere veramente ottimisti circa il fatto che gli uomini risolvano completamente i loro problemi sanitari. Ma vuol dire questo che non finiranno mai?
Molti si sono rassegnati a pensarlo, condividendo l’idea di René J. Dubos, che scrisse in Mirage of Health: “La completa e duratura libertà dalla malattia non è che un sogno”. Ma non è un impossibile sogno. Abbiamo un solido fondamento per credere che la malattia cesserà!
Non è ragionevole attendersi che sia Dio, il Fattore dell’uomo, a risolvere permanentemente i nostri problemi di salute? Chi conosce meglio la costituzione dell’uomo? Nella Bibbia egli promette che mediante Gesù Cristo l’esistente sistema di cose malvagio sarà distrutto, e presto. Dopo ciò il regno di Gesù deve dominare “finché Dio non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. Come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte”. (1 Cor. 15:25, 26) Se la morte deve sparire, non devono anche cessare le condizioni che conducono alla morte, come infermità e invecchiamento? Ovviamente.
Che Dio s’interessi abbastanza di far cessare l’infermità e le malattie e che possa farlo è illustrato dalla Legge che diede nei tempi passati al suo popolo Israele. Quando ubbidiva alla Legge, la sua vita era prolungata e gli erano risparmiate molte malattie e afflizioni delle nazioni vicine. (Eso. 15:22-26; 23:25; Lev. 26:14, 16, 25; Deut. 28:15, 20) Ma disubbidendo o peccando contro quella Legge si attirava inutilmente l’infermità.
Pertanto la trasgressione della legge di Dio (il peccato) e l’infermità sono collegate. La profezia d’Isaia 33:24, che ebbe adempimento sull’antico Israele, dà risalto a questa relazione. Essa dice: “Nessun residente dirà: ‘Sono malato’”. Come poteva alcuno fare allora quest’asserzione? Il versetto risponde: “Il popolo che dimora nel paese sarà quello perdonato del suo errore”. Quando ubbidivano di nuovo a Dio, ne risultava quella che si poteva chiamare ‘salute spirituale’. Ed essa recava giovamento alla salute fisica come Geova aveva promesso. (Si paragoni anche Salmo 103:1-5). Questo avviene anche oggi.
Chi segue le sante leggi che vietano l’immoralità sessuale, per esempio, non è afflitto da malattie veneree. Chi non contamina il suo corpo con le sigarette non si espone deliberatamente a orribili forme di cancro, non è vero? Ubbidendo a Dio si reca sin d’ora giovamento alla salute. — Matt. 5:27, 28; 2 Cor. 7:1.
Ma anche se qualcuno cerca di condurre una vita retta infine muore. Perché? Perché gli uomini sono imperfetti per nascita; ereditano il peccato. (Rom. 5:12) E non hanno praticamente nessun controllo su questa forma di peccato. Quando fu sulla terra, Gesù mostrò la sua autorità su ogni peccato dando o restituendo miracolosamente la salute. Della guarigione di un paralitico che egli compì leggiamo: “‘Figlio, i tuoi peccati ti sono perdonati . . . Io ti dico: Alzati, prendi la tua branda e vattene a casa tua’. Allora egli si alzò, e immediatamente prese la sua branda”. — Mar. 2:5-12; Matt. 9:1-5.
Certo, se Gesù, quando visse in una piccola parte della terra, poté perdonare il peccato e restituire la salute letterale, può fare anche di più dominando dal cielo. Ogni peccato sarà sradicato. Vi sarà guarigione, in tutto il mondo.
Per il momento, il saggio ubbidirà alle leggi di Dio. Tenterà di conservarsi la salute. Ma sa che in ultima analisi la fine sicura dei mali verrà da Dio nel suo nuovo sistema di cose. Perché non studiate con i testimoni di Geova per apprendere come anche voi potrete esser vivi quando “nessun residente dirà: ‘Sono malato’”? — Isa. 33:24; Riv. 21:1-4.
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La vera adorazione richiede decisioni fermeLa Torre di Guardia 1975 | 1° aprile
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La vera adorazione richiede decisioni ferme
QUANDO Gesù Cristo fu qui sulla terra rese chiaro che per essere suo discepolo bisognava prendere decisioni ferme che implicano cambiamenti nella propria vita. Egli disse: “Potete esser certi che nessuno di voi che non si separi da tutti i suoi averi può esser mio discepolo”. (Luca 14:33) Questo significa non che ogni persona che cerca di divenire discepolo di Gesù si debba disfare di tutti i suoi possedimenti, ma che ciascuno deve considerare tutti i propri beni materiali come secondari, non lasciando che alcuna cosa intralci il proprio servizio a Dio come fedele discepolo del Figlio suo. — Si paragoni 1 Timoteo 6:17-19; Ebrei 13:5.
Ogni anno migliaia e migliaia di persone dimostrano di aver fatto questo. Esse sono disposte a fare enormi cambiamenti nel loro modo di vivere, cambiamenti che altri considerano svantaggiosi, stolti.
Una giovane del Brasile narra i cambiamenti che fu disposta a fare per vivere conforme alle norme contenute nella Bibbia. Narrando perché acconsentì prontamente a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova, ella dice:
“Avevo sempre pensato che la Bibbia fosse un punto interrogativo, un mistero. In quel tempo, comunque, ero molto occupata presso l’università nella carriera delle arti teatrali. Mentre facevo progresso nel mio studio biblico, mi si aprivano sempre più anche le porte del teatro. Al VII Festival Nazionale dei Dilettanti del Teatro ricevetti il secondo premio come migliore attrice.
“A causa del mio impegnativo programma smisi per un po’ di studiare la Bibbia. Ma la Testimone che aveva studiato con me continuò a visitarmi. Ella mi incoraggiava a continuare lo studio della Bibbia, a frequentare le adunanze e a leggere la Bibbia e le pubblicazioni di studio biblico.
“Un po’ alla volta la mia coscienza cominciò a rimordermi. Mi chiedevo: ‘Potrei chiedere la benedizione di Dio entrando in scena per svolgere un ruolo contrario ai princìpi biblici? Non è condannata da Dio la condotta impura?’
“Facevo una vera battaglia mentale, poiché in realtà amavo il teatro. Ebbi molte offerte di lavoro sia all’università che fuori. Nonostante che la decisione non fosse facile, infine decisi di lasciare il teatro per il servizio di Geova.
“Ora sono molto felice; la mia coscienza è tranquilla. Mi sento sicura tra i miei fratelli e le mie sorelle spirituali, che impiegano tutti il proprio talento per gli interessi del regno di Dio”.
Nel caso di questa giovane la vera adorazione richiese che abbandonasse la carriera teatrale, ma è assai più felice perseguendo la mèta di una leale discepola di Gesù Cristo.
In Brasile un’altra giovane riscontrò che, per divenire discepola del Figlio di Dio, doveva cambiare la sua condotta, scegliendo fra il profitto pecuniario e l’ubbidienza a Dio.
Nel corso del suo studio biblico con una testimone di Geova, fu considerato che i rapporti sessuali fra persone non coniugate sono errati. Ella disse che semplicemente non riusciva a vederci nulla di male. Anche quando le furono mostrate altre scritture sulla veduta di Dio circa la morale, non accettò l’insegnamento della Bibbia.
La Testimone che studiava con lei comprese che sarebbe stato inutile portare avanti l’argomento. Così semplicemente osservò che a suo tempo avrebbe compreso senza dubbio la veduta scritturale e la incoraggiò a leggere varie altre scritture bibliche sul soggetto.
La giovane lesse in effetti le scritture e, la settimana dopo, ammise che Dio non approva la fornicazione o l’adulterio. Quindi confessò che viveva con un uomo sposato e che era stata da lui resa incinta. Quest’uomo aveva cura di tutte le spese pecuniarie, provvedendole perfino un ottimo appartamento vicino al mare. Ella volle sapere che cosa avrebbe dovuto fare in questo caso. La Testimone spiegò ciò che la Bibbia dice e rese chiaro che la decisione doveva prenderla lei.
Il consiglio della Bibbia toccò il cuore della donna. Quella stessa settimana ella smise di avere rapporti con l’uomo. Subito gli amici
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