-
Isaia visse secondo il suo nomeLa Torre di Guardia 1950 | 1° gennaio
-
-
a Dio. “O Eterno, ricordati, ti prego, che io ho camminato nel tuo cospetto con fedeltà e con cuore integro, e che ho fatto quel ch’è bene agli occhi tuoi!” Ed Ezechia pianse dirottamente. — Isa. 38:1-4.
Isaia, commosso per ciò che vedeva, lentamente se ne andò via, ma prima che fosse giunto oltre il centro del cortile, la parola di Geova pervenne a lui di nuovo, dicendo: “Va’ e di’ ad Ezechia: Così parla l’Eterno, l’Iddio di Davide, tuo padre: Io ho udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni; libererò te e questa città dalle mani del re d’Assiria, e proteggerò questa città. E questo ti sarà, da parte dell’Eterno, il segno che l’Eterno adempirà la parola che ha pronunziata: ecco, io farò retrocedere di dieci gradini l’ombra dei gradini che, per effetto del sole, s’è allungata sui gradini d’Achaz. E il sole retrocedette di dieci gradini sui gradini dov’era disceso”. Isaia rapidamente si voltò e camminò in fretta da Ezechia con la buona notizia. — 2 Re 20:4; Isa. 38:4-8.
Poco tempo dopo che Geova aveva guarito Ezechia, Isaia vide una delegazione che veniva scortata al palazzo reale. Poteva notare dai loro vestiti e apparenza in generale che erano Babilonesi. Più tardi vide Ezechia che li accompagnava attorno alla città. Isaia era conturbato; ma allora Geova lo rese tutto chiaro a lui col messaggio che gli diede da pronunziare a Ezechia. Isaia andò al palazzo per comunicarglielo. Quando raggiunse il re, notò che Ezechia sembrava stranamente inorgoglito. Isaia gli disse: “Che hanno detto quegli uomini? e donde son venuti a te?” Ezechia rispose in tono orgoglioso: “Sono venuti a me da un paese lontano, da Babilonia”. Isaia ancora lo interrogò: “Che hanno veduto in casa tua?” Ezechia continuò nel suo tono altero: “Hanno veduto tutto quello ch’è in casa mia; non v’è nulla ne’ miei tesori ch’io non abbia mostrato loro”. — Isa. 39:1-4.
Allora Isaia gli disse solennemente: “Ascolta la parola dell’Eterno degli eserciti: Ecco, verranno dei giorni in cui tutto quello ch’è in casa tua e quello che i tuoi padri hanno accumulato fino a questo giorno sarà trasportato a Babilonia e non ne rimarrà nulla, dice l’Eterno. E vi saranno de’ tuoi figliuoli usciti da te e da te generati, che saranno presi e diventeranno degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia”. Mentre Isaia parlava, notò che lo sguardo di orgoglio scomparve dalla faccia di Ezechia e uno di umiliato dolore prese il suo posto. Quando Isaia ebbe finito, Ezechia disse con voce contrita: “La parola dell’Eterno che tu hai pronunziata, è buona”. — Isa. 39:5-8.
Isaia fu lieto di vedere Ezechia pentirsi del suo orgoglio, l’unico superbo orgoglio che Isaia avesse mai scorto in lui. Il profeta si rallegrò pure nel vedere gli abitanti di Gerusalemme umiliarsi quando conobbero i fatti. (2 Cron. 32:26) D’allora in poi Isaia vide che Iddio fece prosperare Giuda, vide Dio esaltato nel cospetto di tutte le nazioni per la salvezza ch’Egli aveva operato a pro del Suo popolo. (2 Cron. 32:23) Isaia ebbe il privilegio durante quel tempo prosperosamente beato di essere ispirato a pronunziare sublimi profezie, molte delle quali parlano circa la salvezza di Geova. (Capitoli 40 a 66)”Alzate gli occhi vostri al cielo, e abbassateli sulla terra! Poiché i cieli si dilegueranno come fumo, la terra invecchierà come un vestito; e i suoi abitanti parimente morranno; ma la mia salvezza durerà in eterno, e la mia giustizia non verrà mai meno”. — Isa. 51:6.
Isaia nella sua ferma condotta di sostenere la sovranità di Geova e di attribuire a lui tutta la salvezza prefigurava a volte Cristo Gesù stesso, che in ogni tempo ha sostenuto la sovranità ed il potere di salvezza di Geova. Proprio come coloro che ascoltarono il messaggio di Geova tramite Isaia ricevettero la Sua protezione e benedizione, così oggi quelli che danno retta al messaggio di Geova proveniente tramite il più grande Isaia, Cristo Gesù, ricevono la salvezza di Geova. Moltitudini ora che danno retta a quel messaggio dicono: “La salvezza appartiene all’Iddio nostro il quale siede sul trono, ed all’Agnello”. — Apoc. 7:10.
-
-
Esperienze di campoLa Torre di Guardia 1950 | 1° gennaio
-
-
Esperienze di campo
MOSTRANDO AMORE ATTORNO A MEZZO GLOBO
Una delle altre “pecore del Signore” nella Nuova Zelanda che apprese del Suo regno dimostrò il suo amore per la sua famiglia attorno a mezzo globo trasmettendo loro la preziosa informazione che aveva ricevuto dalla Parola di Dio. Ella dice:
“Cominciai a scrivere intorno al Regno ai miei famigliari nella mia terra natìa di Scozia alcuni mesi dopo che i testimoni di Geova qui in Huntly incominciarono a studiare con noi. Io e il mio marito imparammo molto rapidamente da loro circa il nuovo mondo, e non passò molto tempo prima che lo trasmettessimo a tutti quelli che incontravamo. Dapprima mi sentivo timida di scrivere ai miei famigliari su questo, ma sapevo che così facendo avrei mostrato maggiormente il mio amore verso di loro. Allora mi misi all’opera, e la prima lettera consistè di dodici pagine con tutta l’evidenza e le scritture citate per controllare. Prima di questo avevo udito dalle mie sorelle che mia madre frequentava la chiesa presbiteriana dopo la morte di mio padre. Evidentemente aveva cercato conforto e guida spirituale e, quando udì e lesse di tanta conoscenza e cibo spirituale che stavamo ricevendo dai testimoni di Geova, disse che avevamo trovato qualcosa ch’essa aveva cercato per tutta la sua vita. Questo mi diede molto incoraggiamento di continuare a scrivere lettere alle persone di buona volontà, come, essendo stata separata da mia
-