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La via per eccellenza dell’amoreLa Torre di Guardia 1950 | 15 maggio
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e m’impedisse di godere i miei diritti?” Poiché questo modo d’agire non concorrerebbe all’edificazione altrui, ma potrebbe danneggiare anche quelli che sono cristiani, non sarebbe un modo d’agire amorevole. Perché non si sente rimordere la coscienza, data la sua conoscenza, chi tiene un tale contegno potrebbe pensare che non gliene verrebbe danno. Ma egli danneggia se stesso invece, in quanto ostacola il suo progresso nell’amore e Dio lo potrebbe ritenere responsabile di aver provocato l’annientamento spirituale degli altri per aver voluto comportarsi egoisticamente secondo quanto sa di essere giusto.
28 La conoscenza ci deve aiutare ad esprimere il nostro amore in modo sempre più vantaggioso. Se un marito sa comprendere la situazione di una donna, può manifestarle il suo affetto in modo più illuminato. Pietro consiglia i mariti a fare proprio questo. Egli dice: “Parimente, voi, mariti, convivete con esse colla discrezione dovuta al vaso più debole ch’è il femminile. Portate loro onore, poiché sono anch’esse eredi con voi della grazia della vita, onde le vostre preghiere non siano impedite. Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni d’amor fraterno, pietosi, umili”. (1 Piet. 3:7, 8) Conformemente alla superiorità dell’amore sulla conoscenza Pietro mostra come i Cristiani devono progredire e comportarsi per non venir mai meno al premio celeste, e quindi menziona l’amore come punto culminante. Egli dice che devono aggiungere con diligenza alla fede la virtù, alla virtù la conoscenza, e alla conoscenza, non solo la padronanza di se stessi, la pazienza, la pietà, ma anche l’affetto fraterno, e che l’affetto fraterno sia coronato dall’amore. — 2 Piet. 1:5-7, Cocorda.
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Fede con amoreLa Torre di Guardia 1950 | 15 maggio
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Fede con amore
1. Come si può acquistar fede nel solo modo profittevole?
LA CONOSCENZA è la base per la fede. In Romani 10:14-17 questo è esattamente illustrato come segue: “Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? . . . Così la fede vien dall’udire e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo”. Ma ai giorni degli apostoli vi potevano essere dei doni di fede mediante la potenza dello spirito di Dio, una data convinzione poteva farsi luce in un Cristiano mediante l’ispirazione. Paolo dice: “Infatti, a uno è data mediante lo spirito parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo spirito”. (1 Cor. 12:8, 9) Una tale fede o convinzione miracolosamente concessa ad alcuni doveva essere necessaria a quel tempo, e doveva incitare all’azione. La Bibbia serba buon ricordo di uomini e donne che nei tempi antichi hanno messo in atto la loro fede. La fede è una cosa necessarissima, perché il Cristiano può unicamente guadagnare la vittoria su questo mondo se ha fede nell’Iddio Onnipotente. Ma anche in questo caso l’amore dev’essere congiunto al dono della fede affinché questa operi per l’eterno bene dell’individuo. Infatti, come dice l’apostolo, “se ho tutta la fede, fino a trasportare i monti, ma non ho amore, non sono nulla”. — 1 Cor. 13:2, Cocorda.
2. Quali monti dovremmo pregare perché fossero rimossi? Con quale virtù?
2 È vero che Gesù disse ai suoi discepoli: “Se aveste fede quanto un granel di senapa, potreste dire a questo monte: Passa di qui là, e passerà; e niente vi sarà impossibile”. (Matt. 17:20) Ma non ci è narrato di lui o di qualche suo discepolo che abbia mai avuto bisogno che un monte letterale fosse cambiato di posto. Non ci è narrato che, senza dinamite o scavatrice a vapore essi abbiano manifestato fede e pregato l’Iddio Onnipotente di smuovere un monte e che, subito, esso sia stato sradicato e fatto precipitare nel mare. Quindi nessuno di noi oggi dovrebbe pensare di dover pregare mai con insolita fede per far togliere un vero e proprio monte dal nostro cammino. Sicuramente il termine monti si riferiva a vasti e formidabili ostacoli e difficoltà che si presentano sulla via del nostro progresso e che sembrano pressoché insormontabili e irremovibili come i monti letterali. Come, per esempio, quando il profeta Isaia descrive la preparazione della via di Geova per il suo popolo in servitù, e dice che “ogni monte ed ogni colle siano abbassati”. O come quando il profeta Zaccaria parla al governatore giudeo Zorobabele dell’opposizione organizzata di fronte alla quale si trovava l’opera di ricostruzione e dice all’organizzazione di avversari: “Chi sei tu, o gran monte, davanti a Zorobabele? Tu diventerai pianura; ed egli porterà innanzi la pietra della vetta, in mezzo alle grida di: Grazia, grazia su di lei!” (Isa. 40:4; Zacc. 4:7) Ma per pregare che questi ostacoli simili a monti siano rimossi occorrerebbe una eccezionale quantità di fede, “TUTTA la fede”.
3. Come ebbero fede Adamo ed Eva e Giuda, e perché fallirono, ciò non ostante?
3 E allora? Non sarebbe questa la garanzia che il possesso di una tale rara fede conquisterebbe ogni cosa sulla sua via, anche il mondo, e infine guadagnerebbe il premio della vita eterna nel giusto nuovo mondo? No, dice Paolo, a meno che non si abbia l’amore insieme alla fede. Pietro disse che l’affetto fraterno e l’amore devono essere aggiunti alla fede. In virtù della conoscenza che Colombo aveva avuto per mezzo di alcune informazioni e osservazioni, ebbe fede che la nostra terra era rotonda e su tale fede operò scoprendo l’America; ma egli non aveva amore. Per mezzo della sua fede servì questo mondo e i suoi interessi nazionali e commerciali. Per il fatto che non vedevano ad occhio nudo Geova Dio il loro Creatore, Adamo ed Eva mentre dimorarono nell’Eden dovettero aver fede nella sua esistenza, ma non
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