La Bibbia — Autentica e ispirata
ERA ragionevole aspettarsi che Dio avrebbe dato ai suoi figli terreni una rivelazione della sua volontà e del suo proposito. Supporre che il Creatore dell’uomo preferisse restare anonimo, esporsi all’accusa di diserzione, far chiamare illegittima la razza umana e privare per sempre l’uomo della comunicazione col suo massimo Benefattore e Supremo Giudice è assolutamente irragionevole. Che Dio provvide effettivamente una rivelazione autentica e ispirata risulta evidente da un onesto esame dei fatti.
Sin dai tempi antichi i libri della Bibbia hanno fornito all’umanità la guida tanto necessaria. Nei sedici secoli in cui fu scritta, la Bibbia fece conoscere in modo consistente un Dio di amore, sapienza, giustizia e potenza. Dalle sue pagine l’uomo perplesso ha appreso la storia della creazione, lo scopo della sua esistenza, l’origine del peccato e della morte e la rallegrante speranza del paradiso riconquistato. In tutte le epoche i suoi amici hanno trovato in essa un’inesauribile fonte di devozione, coraggio, bellezza e sapienza pratica. Anche i suoi nemici la definiscono un capolavoro letterario e contribuiscono a renderla il libro più venduto di tutti i tempi. Eppure il Libro dei libri non si è salvato da molti gravi attacchi.
“CRITICA”
Nel diciannovesimo secolo, poco dopo che Darwin aveva riportato alla luce la teoria greca dell’evoluzione, alcuni professori e alcuni ecclesiastici tedeschi cominciarono a criticare l’autenticità delle Scritture. La loro “critica” si diffuse in molte parti del mondo. Coloro la cui fede era già stata indebolita da Darwin subirono il completo naufragio spirituale. Il duplice attacco illustrò l’adagio di Esopo: “Un nemico palese può essere una maledizione, ma un finto amico è peggio”.
Mentre infuriava contro la Bibbia la tempesta della critica una straordinaria voce cominciò a parlare in sua difesa. Gli archeologi che facevano scavi in Egitto, in Palestina e in Mesopotamia cominciarono a scoprire entusiasmanti prove dell’autenticità della Bibbia. Città, re e nazioni bibliche vennero improvvisamente alla luce con la scoperta di tavolette d’argilla, vasellame, statue, iscrizioni e rovine da lungo tempo sepolte. Gli Ittiti e i Cananei erano effettivamente esistiti! (Eso. 3:8) Documenti assiri e babilonesi attestarono l’esistenza di molti popoli menzionati in Genesi 10:1-32. Fu dimostrato che il crudele Sennacherib e altri re eran esistiti. Fu scoperto che le mura di Gerico non erano cadute in rovina, ma erano crollate sotto il peso di una gran forza; le provviste alimentari della città erano state ovviamente bruciate, come Geova aveva comandato a Giosuè. Furono trovate anche le scuderie del re Salomone a Meghiddo. Gli archeologi cominciarono a scrivere libri sull’archeologia e sulla Bibbia. — Isa. 36:1; Gios. 6:17, 24; 1 Re 4:26.
“L’effetto di queste scoperte”, scrisse sir Charles Marston in The Bible Comes Alive, “è quello di screditare ulteriormente le conseguenze della critica denigratoria. L’archeologia, scienza strettamente obiettiva, confuta le negazioni soggettive originate dalla mentalità dei critici. Coloro che hanno fatto vacillare la fede popolare nella Bibbia, e che ne hanno messo in dubbio l’autorità, sono a loro volta guardati con dubbio a motivo delle prove che sono state portate alla luce, e la loro autorità è distrutta. La pala sta spostando la critica denigratoria dal campo dei fatti discutibili a quello della finzione riconosciuta. Ed è quasi certo che ciò continuerà ad accadere”.
L’archeologia rivendicò effettivamente la Bibbia, ma non fece nulla a favore della teoria dell’evoluzione di Darwin. Infatti, il concetto dell’evoluzione secondo cui l’uomo primitivo non sapeva scrivere fu chiaramente contraddetto dalla scoperta di quelle che sono considerate tavolette con iscrizioni anteriori al Diluvio. Inoltre, i geologi e i paleontologi rimasero sbalorditi nello scoprire che le loro più autentiche acquisizioni erano pienamente d’accordo con il racconto biblico della creazione. Fino ad oggi, l’evoluzione non ha potuto provare la sua premessa, e gran parte della teoria di Darwin è stata abbandonata. Resta una cosiddetta fede scientifica che asserisce ciò che non è dimostrabile mediante nessun ramo della scienza.
ONESTÀ DELLA BIBBIA
La mente che non si lascia influenzare dalla screditata critica né dall’evoluzione può trovare ampie prove dell’autenticità della Bibbia. In un tempo in cui i loro vicini erano corrotti dal politeismo, dalla magìa, dalla negromanzia e da grossolana immoralità, gli scrittori biblici fecero conoscere un solo vero Dio che esigeva santità, purezza, e che emanò leggi meravigliose le quali dovevano divenire la base di legislazioni illuminate. (Deut. 5:6-21) Mentirono quegli scrittori quando dissero di aver scritto sotto ispirazione? Potevano uomini bugiardi inventare il più puro concetto di Dio, della moralità e della giustizia che si conosca? Tale invenzione sarebbe in se stessa un miracolo.
Dopo aver letto la Bibbia, il giornalista Sydney J. Harris scrisse: “Nessun altro libro ha mai brillato per tanta angosciosa onestà”. Sì, Mosè mise per iscritto di aver mancato di dare a Geova il credito di un miracolo. Il peccato del re Davide con Betsabea non fu taciuto. Il fatto che Pietro rinnegò Cristo non fu giustificato né scusato. È ovvio che gli scrittori della Bibbia temevano sinceramente il Dio che servivano. Il loro candore rende la Bibbia un capolavoro letterario spiegabile solo se si ammette che l’autore è Dio. — Num. 20:7-12; 2 Sam. 11:2–12:14; Mar. 14:66-72.
Avvenimenti come la liberazione d’Israele al Mar Rosso divennero parte della vita quotidiana e della storia d’Israele, come la Francia celebra la sua Festa della Bastiglia e l’America il suo Giorno dell’Indipendenza. Gli storici sacri non furono impostori. Né si può muovere ai cristiani l’accusa di mistificazione. Degli impostori non avrebbero potuto inventare una personalità caratterizzata dall’amore, dall’integrità e dalla sapienza manifestate da Cristo. Né un uomo tanto altruista avrebbe mai ingannato i suoi amici con false promesse. Anche gli storici profani ne confermarono l’esistenza. Negli Annali dello storico romano Tacito, XV:44, leggiamo: “Cristo, da cui essi prendono il loro nome, fu condannato a morte dal procuratore Ponzio Pilato sotto il regno dell’imperatore Tiberio”.
Né è da trascurare il tempo della nascita del cristianesimo. Era l’epoca della cultura giudaica, greca e romana, un’epoca di medici, avvocati, giudici, scrittori, amministratori e fanatici religiosi praticanti che avrebbero avuto molte ragioni e possibilità per smascherare l’impostura cristiana. Quella sarebbe stata difficilmente l’epoca adatta per perpetrare una frode colossale, né ciò sarebbe stato possibile se si tiene presente il complesso e particolareggiato racconto dei quattro Vangeli. Come fa notare il procuratore Irwin H. Linton nel suo libro intitolato A Lawyer Examines the Bible: “Mentre i romanzi, le leggende e le false testimonianze fanno attenzione a porre gli avvenimenti narrati in qualche luogo remoto e in un tempo imprecisato, violando così le prime regole che noi avvocati impariamo in quanto a una buona difesa, che ‘la dichiarazione deve precisare il tempo e il luogo’, le narrazioni bibliche indicano con la massima precisione la data e il luogo degli avvenimenti narrati”. A prova di ciò egli cita Luca 3:1, 2, dove lo scrittore del Vangelo menziona sette pubblici funzionari per stabilire il tempo in cui Cristo cominciò il suo ministero.
Ciò che più conta, se i cristiani fossero stati dimostrati colpevoli di menzogna o frode avrebbero perduto la loro causa davanti al Sinedrio Giudaico. In effetti, il giudice della Corte Suprema Gamaliele ammonì i suoi compagni: “Non vi occupate di questi uomini, e lasciateli stare; perché, se questo disegno o quest’opera è dagli uomini, sarà distrutta; ma se è da Dio, voi non li potrete distruggere, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio”. (Atti 5:38, 39, VR) Avrebbe il giudice Gamaliele nutrito tale timore circa un possibile appoggio divino del cristianesimo, avrebbe il Sinedrio seguìto il suo consiglio, se vi fosse stata una qualunque prova di mistificazione? Che i cristiani dicessero la verità in merito ai miracoli e alla risurrezione di Cristo è attestato dalla loro prontezza a sopportare per tutta la vita la persecuzione e anche il martirio pur di dire tali cose. I criminali rinnegherebbero fatti comprovati nella speranza di sfuggire alla morte; i cristiani morivano lietamente pur di non far tacciare di menzogna la verità di Dio. Né essi morirono per dogmi creduti con fanatismo. I cristiani avevano visto e udito quelle cose. Conoscevano la differenza che v’è tra un corpo in decomposizione e un Lazzaro risuscitato. Non era possibile sbagliarsi sul fatto che i ciechi, i sordi, i muti e gli storpi erano improvvisamente in grado di vedere, udire, parlare e camminare. (Giov. 11:32-46; Luca 7:22) I cristiani non potevano e non volevano rinnegare quello che avevano visto e udito, anche col rischio della pena di morte. La fede negli insegnamenti che accompagnavano tali miracoli aveva loro dato gioiosamente la sicura speranza della risurrezione. — Giov. 5:28, 29.
CODICE DI HAMMURABI
“Ma non copiò Mosè dal Codice di Hammurabi?” No, né da nessun’altra fonte scritta eccetto i documenti originali tramandati da Adamo e dai patriarchi, che Mosè chiama storie scritte o possedute da uomini come Adamo, Noè e Sem. (Gen. 5:1; 6:9; 11:10) Similmente, Mosè era a conoscenza del Diluvio grazie ai resoconti scritti dei superstiti, non mediante qualche leggenda babilonese o altra leggenda basata sulla catastrofe. A queste storie e leggi originali Mosè aggiunse il patto della legge e i Dieci Comandamenti dati da Dio. I princìpi e i precetti che Geova diede ai patriarchi furono incorporati nel patto della legge sotto la direttiva dello spirito santo.
A questo riguardo è interessante notare il commento del rabbino Philip Biberfeld, nel suo libro Universal Jewish History: “Il Codice di Hammurabi, le Leggi Ittite, e le Leggi Bibliche contenute nel Libro del Patto e in altre parti della Bibbia risalgono a una fonte comune meglio preservata nella Bibbia dove ha mantenuto la sua originale semplicità . . . La fonte comune che si riscontra in tutti questi codici è identica alle Leggi di Noè che, secondo la tradizione, furono il retaggio di tutta l’umanità. Nel Libro del Patto questa originale legge divina fu nuovamente promulgata con le modifiche della legislazione biblica . . . Tutto ciò stabilisce oltre ogni possibilità di dubbio la convinzione che le semplici e chiare formulazioni della Bibbia non furono il prodotto di un artificiale processo di eliminazione ma quelle della versione originale in tutta la loro purezza e semplicità. Questa conclusione produce effetti che si estendono molto al di là del reame di queste antiche legislazioni. Essa esercita un’influenza decisiva in tutti i casi in cui le pure e belle tradizioni bibliche sono messe a confronto coi paralleli mitologici con tutte le loro brutte alterazioni”. — Pagine 153, 154.
PROFEZIE ISPIRATE
Delle numerose prove che stabiliscono la veracità della Bibbia, non se ne potrebbe desiderare una più valida di quella delle sue profezie ispirate. L’uomo non può predire in modo certo il futuro. La vera profezia viene dal vero Dio, Geova, che dice: “Le cose di prima sono avvenute, e io ve ne annunzio delle nuove; prima che germoglino, ve le rendo note”. (Isa. 42:9, VR) Esaminate il prospetto delle profezie che accompagna questo articolo. Gli avvenimenti che adempirono le profezie sono fatti a voi noti mediante l’osservazione personale o la storia, biblica e secolare. Le predizioni furono fatte molti anni o molti secoli prima dell’adempimento. L’adempimento di queste profezie conferma l’ispirazione divina della Bibbia. Tutti i testimoni di Geova saranno lieti di fornirvi ulteriori particolari dietro vostra richiesta. Investigate e apprendete perché le profezie sono state chiamate un miracolo continuo.
Questo prospetto non elenca affatto tutte le profezie bibliche adempiute, né abbiamo considerato in questo articolo tutte le prove dell’autenticità della Bibbia. Ma quello che abbiamo appreso dall’archeologia, dalla storia, dalle profezie e mediante il ragionamento dovrebbe bastare a convincere qualsiasi persona onesta che la dichiarazione di Paolo in 2 Timoteo 3:16 (PB) è assolutamente verace: “Tutta la Scrittura è da Dio ispirata”.
[Prospetto alle pagine 219 e 220]
PROFEZIE BIBLICHE ADEMPIUTE
ADEMPIMENTO PROFEZIA
Conquista e assoggettamento dei Cananei per mano Gen. 9:25
degli Israeliti (Gios. 9:23; 1 Re 9:20, 21)
Israele chiede la monarchia (1 Sam. 8:4, 5) Deut. 17:14
Giuda diventa la tribù reale d’Israele Gen. 49:10
Distruzione della città continentale di Tiro Isa. 23:1-13;
per mano di Nabucodonosor Ger. 27:1-11;
Gerusalemme è presa da Nabucodonosor e 70 anni di Ger. 25:1, 2, 8-11;
desolazione per il paese dei Giudei Isa. 39:6
Caduta di Babilonia per mano di Ciro; Isa. 13:1, 17-22;
sua perpetua rovina; ritorno dei Giudei al loro Isa. 44:24-28; 45:1, 2
paese dopo ch’è stato desolato per 70 anni
Conquista della città insulare di Tiro Zacc. 9:3, 4
(per mano di Alessandro Magno)
Sconfitta e caduta della Media e della Persia Dan. 8:3-8, 20-22
(per mano di Alessandro Magno); divisione
dell’impero greco tra quattro generali
Nascita di Gesù da una vergine a Betleem Isa. 7:14;
Comparsa e unzione di Gesù come Messia nel 29 d.C. Dan. 9:24-26
Galilea, luogo dove ha inizio il ministero Isa. 9:1, 2
pubblico di Cristo (Matt. 4:12-23)
Cristo tradito per trenta pezzi d’argento; Zacc. 11:13
Giuda getta il denaro del sangue nel tesoro
del tempio (Matt. 27:3-6)
Morte di sacrificio di Cristo; tirati a sorte Isa. 53:4, 5, 12;
i suoi abiti (Giov. 19:16-24) Sal. 22:18
Risurrezione di Cristo il terzo giorno Sal. 16:10;
Conquista e distruzione di Gerusalemme Luca 19:41-44;
(per opera dei Romani nel 70 d.C.) Luca 21:20-24
Guerra mondiale, carestie, pestilenze, Luca 21:10, 11, 26;
intensificata attività tellurica, timore Matt. 24:12;
universale, ondata di delitti e delinquenza, 2 Tim. 3:1, 2, 5
religione senza effetto sui frequentatori
delle chiese
Comparsa di un potente governo ateistico che adora Dan. 11:36-38
la scienza tecnica e la forza
Proclamazione mondiale dei testimoni di Geova Matt. 24:14; Isa. 43:10;
che il regno di Dio è istituito e che Cristo Sal. 2:1-9;
sta per vincere tutti gli avversari Apoc. 14:6, 7, 14, 15
Famiglia internazionale di testimoni cristiani Isa. 2:1-4;
che adorano Geova e si preparano a sopravvivere Matt. 25:21-34;
ad Armaghedon Apoc. 7:9, 10