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Chi trae giovamento dal sacrificio di riscattoLa Torre di Guardia 1951 | 1° gennaio
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“Chi è savio osservi queste cose, e consideri la benignità dell’Eterno”. — Sal. 107:43.
GLI EMPI COME RISCATTO PER I GIUSTI
Uomini che hanno grandi ricchezze in denaro, posizione, influenza e onore fra gli uomini si considerano specialmente favoriti da Dio e da Cristo e si appoggiano per la sicurezza sui loro propri beni, sul loro onore e sulla loro posizione. Ma qual è la fine di tali uomini? “I quali confidano ne’ loro grandi averi e si gloriano della grandezza delle loro ricchezze? Nessuno però può in alcun modo, redimere il fratello, né dare a Dio il prezzo del riscatto d’esso. Il riscatto dell’anima dell’uomo è troppo caro e farà mai sempre difetto. Non può farsi ch’ei continui a vivere in perpetuo e non vegga la fossa”. (Sal. 49:6-9) Tali uomini muoiono come bruti, perché non hanno nulla che li faccia essere più delle bestie, “nati alla vita animale per esser presi e distrutti”. (2 Piet. 2:12) “L’uomo ch’è in onore e non ha intendimento è simile alle bestie che periscono”. — Sal. 49:20.
Tali uomini non possono provvedere per la loro vita o per comprare la loro vita gettando l’oro nelle strade alla battaglia di Harmaghedon. La loro liberazione dalla mano del Giustiziere di Geova non potrà allora essere comprata con le loro proprie forze in qualsiasi modo. Le ricchezze dell’uomo non possono riscattarlo. Finché si tratta di uomini può esser vero: “Le ricchezze d’un uomo provvedono un riscatto per la sua vita; ma il povero non trova mezzi di redenzione”. (Prov. 13:8, An Amer. Trans.) Oppure, “la ricchezza d’un uomo serve come riscatto della sua vita, ma il povero non ode mai minacce”. Ma questo non è vero fra Dio e l’uomo peccatore in ogni tempo.
Sotto certe condizioni l’empio diviene il riscatto per il giusto. Com’è scritto: “L’empio serve di riscatto al giusto; e il perfido, agli uomini retti”. (Prov. 21:18) Questa scrittura si applica alla battaglia di Harmaghedon. Come? In questo modo, come dice la traduzione moderna di Proverbi 21:18: “Per il giusto è dato (in riscatto) l’empio; e per gli uomini dabbene l’iniquo”. (Sales) “I malvagi devono pagare la pena; quei senza fede sono puniti, non i retti”. (Moffatt) Nella manifestazione dell’ira di Dio alla battaglia di Harmaghedon gli empi e i trasgressori ostinati devono essere messi a morte come prezzo della libertà per i giusti e i retti. In questo modo i giusti e i retti potrebbero essere liberati dall’abuso e dall’oppressione che hanno subito per mano degli empi e degli ostinati trasgressori. Così per la morte degli ostinati empi trasgressori i giusti sono riscattati o liberati. La ragione per questo è che gli empi e i trasgressori rifiutano di sottomettersi a qualsiasi altra disposizione per la libertà dei giusti, e quindi Geova Dio impone contro di loro questo rimedio. Come prova di questo, si noti Isaia 43:1, 3, 4: “Ma ora così parla l’Eterno, il tuo Creatore, o Giacobbe, Colui che t’ha formato, o Israele! Non temere, perché io t’ho riscattato, t’ho chiamato per nome; tu sei mio! Poiché io sono l’Eterno, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo salvatore; io ho dato l’Egitto come tuo riscatto, l’Etiopia e Seba in vece tua. Perché tu sei prezioso agli occhi miei, perché sei pregiato ed io t’amo, io dò degli uomini in vece tua, e dei popoli in cambio della tua vita”. Questo si riferiva alla liberazione d’Israele dall’Egitto nei giorni di Mosè, e prediceva anche la liberazione dell’Israele spirituale, la vera organizzazione cristiana, dall’antitipico Egitto di questo mondo alla battaglia di Harmaghedon. Gli empi e i trasgressori pagano colla pena della loro vita, ma i giusti colla loro vita scampano, essendovi una gran moltitudine di persone di buona volontà che sopravvivrà alla battaglia di Harmaghedon per entrare nel nuovo mondo.
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Organizzando un nuovo gruppo in BirmaniaLa Torre di Guardia 1951 | 1° gennaio
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Organizzando un nuovo gruppo in Birmania
FU RICEVUTA una lettera dall’ufficio filiale di Rangoon, Birmania, la quale c’informava che vi era un gruppo di persone interessate nel villaggio Thing-an-aing situato nella giungla a circa nove miglia dalla città di Henzada. Questo gruppo aveva abbandonato la chiesa cattolica otto o dieci anni prima e da allora aveva sempre studiato le pubblicazioni della Società. Immediatamente furono inviati a queste persone di buona volontà l’Annuario e il Calendario e furono informate circa l’ufficio filiale della Società a Rangoon. Queste persone interessate informarono subito l’ufficio filiale della loro sentita gioia per aver ricevuto il primo ‘cibo a suo tempo’ dopo otto anni. Ad una recente assemblea tenuta in Rangoon queste persone di buona volontà inviarono una delegazione di tre di loro che gioiosamente presero parte al servizio del Signore. Questi fratelli volevano che il servitore di Filiale andasse con loro al loro villaggio e volevano altre istruzioni sul modo di poter compiere il servizio del Signore. Una settimana dopo l’assemblea due dei fratelli ritornarono al loro villaggio e condussero con loro il servitore di filiale e un altro diplomato di Galaad.
“Viaggiare in Birmania non è come in America. Date le condizioni di agitazione in Birmania è impossibile viaggiare oltre dieci miglia da Rangoon in treno. Gli autobus dell’autostrada in Birmania non sono altro che autocarri convertiti in autobus per il trasporto dei passeggeri. Hanno dei posti a sedere lungo i fianchi e le persone siedono sia su queste panche che sul pavimento. In questi autobus vengono portati bagagli, merce da mercato, polli vivi, e tutte le altre specie di mercanzia. Pareva che tutti parlassero nello stesso tempo, perciò
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