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Qual è il nome?La Torre di Guardia 1967 | 1° luglio
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nel ‘Pugio fidei’ di Raymund Martin, opera scritta verso il 1270. Probabilmente l’introduzione del nome Geova è anteriore anche a R. Martin”.
Quindi, è perfettamente corretto che la Versione del Re Giacomo dica in Salmo 83:18: “Affinché gli uomini sappiano che tu, il cui nome soltanto è GEOVA [JEHOVAH in inglese] tu sei l’altissimo sopra tutta la terra”. È pure corretto che altre traduzioni, come l’American Standard Version, Modern Reader’s Bible di Moulton, la traduzione di Robert Young, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, e altre, usino “Geova” (“Jehovah” in inglese). Le traduzioni in molte altre lingue usano il Nome Divino nella loro propria lingua.
Che il Nome Divino si dovesse usare fu ben espresso da Johann David Michaelis nella sua traduzione tedesca del Vecchio Testamento del diciottesimo secolo. Commentando Genesi, disse in parte: “D’altro canto, il nome Geova [Jehova in tedesco] è usato in parti ugualmente lunghe [della Bibbia] e l’Essere Supremo è continuamente chiamato Geova Dio, probabilmente con l’intento di far capire al lettore che l’Iddio di cui Mosè parla è il solo Dio che si fece conoscere agli uomini col nome Geova e che si distinse da tutti gli altri dèi per mezzo di questo peculiare nome. . . . ritenni dunque che fosse questione d’integrità nella traduzione identificarlo, benché possa non riuscire gradito all’orecchio tedesco”.
Nei commenti di Michaelis sul libro di Giobbe, egli disse: “Nulla ha più spesso suscitato in me dubbi nella traduzione che il nome di Dio, Geova, il quale ricorre così di frequente nelle [Scritture] Ebraiche. Parecchi miei amici insistettero affinché non inserissi affatto questa parola straniera. . . . Geova è un Nomen Proprium, e, come ritengo giustamente altri nomina propria [come] Abraamo, Isacco, Giacobbe, o, prendendo come esempi i nomi di altri dèi, Baal, Astarot, Dagon — possono suonare stranieri quanto vogliono — può ben accadere nel caso di Geova. Nella traduzione di un autore classico non si avrebbe la minima esitazione a usare i nomi Giove, Apollo [e] Diana; e perché il nome del Solo Vero Dio dovrebbe suonare più offensivo? Non vedo perciò motivo per cui non debba usare il nome Geova nella Bibbia tedesca”.
Come rende tanto chiaro questo traduttore, il nome di Dio, Geova, ricorre così spesso nella Bibbia che gli integri uomini timorati di Dio sono costretti per coscienza a rendere il Nome Divino nelle loro traduzioni e nell’adorazione, qualsiasi lingua parlino.
Che sia corretto usare il Nome Divino nella lingua che parliamo non dovrebbe sembrare tanto strano. Avviene la stessa cosa per gli altri nomi. Vi chiamate “Giovanni” in italiano? Ebbene, non è così nella lingua spagnola, poiché in spagnolo sarebbe “Juan”. Nella lingua francese quello stesso nome sarebbe “Jean”. In lingua tedesca è “Johannes”. In ebraico è “Yohhanán”. In altre lingue questo stesso nome si pronuncerebbe in modi diversi. Ma solo perché il vostro nome si pronuncia diversamente in diverse lingue, smettereste di usarlo completamente nella vostra lingua? Ovviamente no! Né si dovrebbe abbandonare il nome di Dio solo perché si pronuncia diversamente in diverse lingue!
IL PUNTO ESSENZIALE
Il punto essenziale non è se “Yahweh” o qualche altra forma del Nome Divino sia più corretta in ebraico. Il punto essenziale è se usate la pronuncia comune nella vostra lingua. Qualsiasi religione che ne abbandoni l’uso non può essere la vera religione, poiché Dio disse: “Il mio popolo conoscerà il mio nome”. Non solo esso conosce qual è Il Nome, ma per esso è un nome esaltato e trattato con rispetto. — Isa. 52:6, Ga.
Coloro che vogliono servire fedelmente Dio e ricevere le sue benedizioni usano il suo nome. Essi usano il Nome Divino nella loro lingua e si sforzano di glorificarlo nella più estesa misura possibile. Essi sanno bene che Dio ha rivolto “l’attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome”, ed essi vogliono essere associati a quel popolo. — Atti 15:14.
Qual è dunque il nome di Dio? In italiano, com’è fedelmente tradotto dalle Scritture Ebraiche, la Bibbia risponde: “Io sono Geova. Questo è il mio nome”. — Isa. 42:8.
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Facciamo riconoscente uso di un “denaro”La Torre di Guardia 1967 | 1° luglio
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Facciamo riconoscente uso di un “denaro”
“Essendo venuti gli uomini dell’undicesima ora, ricevettero un denaro ciascuno”. — Matt. 20:9.
1. Dal 1919 chi ha fatto riconoscente uso del “denaro”, e in armonia con quale profetica regola è avvenuto ciò?
CHI sono quelli che hanno fatto riconoscente uso di questo prezioso “denaro”? Sono gli “ultimi” sulla terra che i capi religiosi di prima classe della cristianità si sarebbero aspettati! Fidate registrazioni sin dall’anno 1919 lo indicano. Sebbene questo fosse contro la generale aspettativa, fu in piena armonia con la regola profeticamente enunciata molto tempo fa: “In questo modo gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi”. — Matt. 20:16.
2. Dove trova il suo modello ciò che ha avuto luogo, e in che modo il nostro esame di questo modello ci aiuta a capire com’è stata applicata la regola nel nostro giorno?
2 Ciò che ha avuto luogo nel nostro tempo trova realmente il suo modello in ciò che ebbe luogo millenovecento anni fa. Ciò che avvenne allora adempì questa regola circa l’inversione di posizione dei primi e degli ultimi. Inoltre, quell’adempimento fu un’illustrazione di ciò che doveva aver luogo nei nostri tempi come duplice adempimento di questa profetica regola. Naturalmente, se esaminiamo come operò la regola la prima volta che fu applicata, siamo aiutati a capire ciò che ha avuto luogo nell’applicazione di questa regola durante il nostro giorno di strani avvenimenti e sorprese. Ci è così permesso di vedere chi sono quelli le cui posizioni furono invertite, in armonia con la regola. Sfogliamo dunque le pagine della storia.
3, 4. (a) Qual era il problema del giovane governante ricco che accorse da Gesù in Perea? (b) Che cosa disse Gesù della bontà, e quali comandamenti disse al giovane di osservare?
3 La pasqua giudaica dell’anno 33 E.V. si avvicinava. Il grande Predicatore del regno di Dio, Gesù Cristo, era in cammino per recarsi a quella festa a Gerusalemme, ma in quel momento era dalla parte orientale del fiume Giordano nella regione chiamata Perea. Un giovane accorse da lui. Era un ricco, e anche governante
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