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Nascita della nazione reale in un nuovo paeseLa Torre di Guardia 1983 | 15 gennaio
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la nuova provincia persiana della Giudea.
20. Nell’anno postbellico del 1919, come si adempì la controparte moderna di questo nel caso degli Studenti Biblici Internazionali?
20 La ‘nascita’ degli israeliti ristabiliti come “nazione” nel 537 a.E.V. ha una controparte moderna? Sì, perché nell’anno successivo alla prima guerra mondiale (1914-1918) nacque una “nazione” spirituale sotto il più grande Ciro, l’intronizzato re Gesù Cristo! In che modo? Durante la guerra, la sede centrale della Watch Tower Bible and Tract Society, l’ente editoriale degli Studenti Biblici Internazionali, situata a Brooklyn, New York, era stata smantellata e trasferita di nuovo in piccoli locali a Pittsburgh, in Pennsylvania. Le sue pubblicazioni più recenti erano state messe al bando in Canada e negli Stati Uniti d’America, e il presidente della Società, il segretario-tesoriere e sei altri membri del personale della sede centrale erano stati condannati nel 1918 a lunghi periodi di detenzione. L’intento dei loro nemici che avevano istigato tutto ciò era simile a quello espresso in Salmo 83:4: “Spazziamoli via dall’essere una nazione, affinché il nome d’Israele non sia più ricordato”. Ma nella primavera del 1919, con grande sorpresa della cristianità, ci fu la liberazione! Quello stesso anno i perseguitati Studenti Biblici Internazionali tennero il loro primo congresso del dopo-guerra a Cedar Point, nell’Ohio. Ai congressisti fu annunciata la pubblicazione di una nuova rivista in aggiunta alla Torre di Guardia, e cioè L’Età d’Oro (ora chiamata Svegliatevi!).
21. Perciò cosa nacque cinque anni dopo la fine dei tempi dei Gentili? Quale incarico dovevano svolgere i suoi appartenenti? Che cos’era il nuovo “paese”?
21 Così, cinque anni dopo la fine dei “tempi dei Gentili” avvenuta nel 1914 e l’istituzione del regno di Dio affidato al più grande Ciro, Gesù Cristo, venne all’esistenza una nuova “nazione”, una “nazione” spirituale. Gli appartenenti a questa nuova “nazione” dovevano svolgere l’incarico di ambasciatori del regno di Dio da poco istituito nei cieli e di testimoni che portassero il Suo nome. Essendo terminati i tempi concessi ai gentili per calpestare la sua visibile organizzazione, Dio pose la “nazione” nel “paese” che le spettava, un “paese” simbolico, cioè il suo reame terrestre di attività. — Luca 21:24, Nardoni.
22. Quali domande pose Geova stesso circa la sua capacità di divenire il Padre della nuova “nazione”, e, in risposta, cosa fece nell’antico tipo e nel moderno antìtipo?
22 Era stato Geova Dio l’Onnipotente a rendere possibile quella rimarchevole nascita, ed egli era deciso a far sì che nulla la ostacolasse. In Isaia 66:9 aveva detto: “‘In quanto a me, farò io rompere [il sacco amniotico] e non farò partorire?’ dice Geova. ‘O faccio partorire ed effettivamente faccio chiudere [il ventre]?’ ha detto il tuo Dio”. La sua prima risposta a queste domande di sfida egli la diede liberando il suo popolo da Babilonia nel 537 a.E.V. e facendo poi in modo che Gerusalemme fosse riedificata e pullulasse di abitanti giudei quali figli di lei. Nei nostri giorni Dio ha risposto in modo antitipico alle sue proprie domande rendendo feconda la Gerusalemme antitipica, la sua organizzazione celeste, così che essa ha dato alla luce una “nazione” spirituale sulla terra. Questo è avvenuto sotto la guida del più grande Ciro, il Re appena insediato in cielo. Questa nascita ha avuto luogo nell’anno postbellico del 1919 e ha prodotto un popolo, i “figli” di Sion, interamente dedicato a promuovere gli interessi dello stabilito regno di Dio, un popolo strettamente neutrale nei confronti dei governi politici di questo mondo. L’Iddio Onnipotente non ha permesso che alcuna cosa ostacolasse il completo svolgimento del suo proposito dal 1914 fino ad ora!
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Cosa significa per l’umanità la nascita della nazioneLa Torre di Guardia 1983 | 15 gennaio
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Cosa significa per l’umanità la nascita della nazione
1, 2. (a) Geova risponde direttamente alle sue domande riportate in Isaia 66:9? (b) Secondo Isaia 66:10-14, quale invito egli rivolge?
ANZICHÉ rispondere alle sue proprie domande, riportate in Isaia 66:9, con un chiaro “No!”, Dio spinse il profeta Isaia a rivolgere questo trionfante invito:
2 “Rallegratevi con Gerusalemme e gioite con lei, voi tutti che l’amate. Esultate grandemente con lei, voi tutti che fate lutto su di lei; per la ragione che succhierete e per certo sarete saziati alla mammella delle sue consolazioni; per la ragione che popperete e proverete squisito diletto al seno della sua gloria. Poiché Geova ha detto questo: ‘Ecco, io le volgo la pace proprio come un fiume e la gloria delle nazioni proprio come un torrente che straripa, e per certo succhierete. Sarete portati sul fianco e vezzeggiati sulle ginocchia. Come un uomo che la sua propria madre continua a confortare, così io stesso continuerò a confortare voi; e nel caso di Gerusalemme sarete confortati. E per certo vedrete, e il vostro cuore dovrà esultare, e le vostre medesime ossa germoglieranno proprio come tenera erba. E la mano di Geova per certo si farà conoscere ai suoi servitori, ma egli effettivamente denuncerà i suoi nemici’”. — Isaia 66:10-14.
3. A che cosa furono paragonati gli esiliati giudei ristabiliti, e di cosa si sarebbero rallegrati? La mano di chi avrebbero riconosciuto nella questione?
3 Quelli che sarebbero tornati dall’esilio venivano così paragonati a neonati lattanti. Per gli ebrei esiliati presso i
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