“Non prevarranno contro di te”
1, 2. Perché, in questo “tempo della fine”, la classe di Geremia non ha tempo da perdere?
IL 1919, anno in cui fu stipulato il trattato di pace di Versailles dopo la prima guerra mondiale, segnò una svolta decisiva per l’unta classe di Geremia. Con gli inequivocabili termini della Bibbia essi cominciarono a dichiarare il messaggio di Geova circa la distruzione di questo sistema di cose nell’imminente guerra di Dio ad Har-Maghedon. — Riv. 16:13-16.
2 Certo, adesso che sono passati più di 58 anni dal 1919 non c’è tempo da perdere. Nel suo caso, Geremia aveva solo un tempo limitato, 40 anni, per dichiarare a Gerusalemme la sovrastante distruzione. Anche la sua controparte moderna ha solo un tempo limitato. Abbiamo ogni ragione di vigilare. Ora che sono passati tanti anni da che Geova affidò l’incarico alla classe di Geremia, Egli è ancora consapevole del suo proposito con speciale riferimento a questo “tempo della fine” in cui si trovano le nazioni. (Dan. 12:4) È consapevole di ciò che si è proposto di fare quando terminerà questo “tempo della fine”. Geremia 1:11, 12 lo rende certo:
3, 4. Come Geova illustrò a Geremia il fatto che Egli è vigilante riguardo al suo proposito, e ora quale domanda è appropriato farsi?
3 “E la parola di Geova continuò ad essermi rivolta, dicendo: ‘Che cosa vedi, Geremia?’ Dunque dissi: ‘Vedo un germoglio di mandorlo [ebraico, shaqéd]’. E Geova continuò a dirmi: ‘Hai visto bene, poiché io vigilo [shoqéd] riguardo alla mia parola per metterla in atto’”.
4 Chi di noi dunque, sia che apparteniamo all’unta classe di Geremia o che facciamo parte di quelli che sostengono attivamente quella classe, osa smettere di vigilare personalmente? Siamo saggi se imitiamo Geova stesso. Per illustrare la propria vigilanza fece vedere in visione a Geremia “un germoglio di mandorlo”. Geremia sapeva che la parola tradotta “mandorlo” (shaqéd in ebraico) significa “uno che sveglia”. Quest’albero è il primo a svegliarsi in primavera fiorendo. Geova fu come il “germoglio di mandorlo” rendendosi conto della stagione in cui stavano entrando le nazioni e i regni. La sua Parola profetica si applica a un certo tempo, e a quel tempo l’eseguirà. La sua parola non verrà mai meno per disattenzione da parte sua. Ci crediamo oggi che siamo nel 1978?
5. Come Geova mostrò d’essere conscio della crescente urgenza del suo messaggio, e come dovremmo agire in modo corrispondente?
5 Avendo vigilato durante tutti questi decenni del “tempo della fine”, Geova ha continuato a mandare la classe di Geremia per dare avvertimento alle nazioni e ai regni. (Confronta II Cronache 36:15, 16). Poiché il tempo dell’esecuzione del giudizio di Geova sulle nazioni e sui regni si fa sempre più vicino, è urgente che faccia dare in tutto il mondo tale avvertimento, specie nell’interesse di quelli che devono scegliere da che parte stare. Tenendo presente che Geova vigila più che mai e che sarà puntuale, quelli della classe di Geremia dovrebbero essere consci della crescente urgenza del loro messaggio. Dovrebbero vigilare essendo regolarmente e ampiamente occupati nella sua proclamazione.
RESPONSABILITÀ PER LA FINE DI QUESTO SISTEMA
6, 7. Dall’esempio che Geova fece successivamente a Geremia, che cosa sappiamo della sovrastante distruzione del sistema attuale?
6 Dall’ispirata Parola di Geova sappiamo Chi manderà la distruzione che sovrasta l’attuale sistema di cose. Quindi, sappiamo da che parte verrà la distruzione e sappiamo anche quale mezzo sarà impiegato. Abbiamo in merito un’ulteriore indizio dall’esempio che Geova fece a Geremia quando gli affidò l’incarico di “profeta alle nazioni”.
7 “E la parola di Geova mi era rivolta per la seconda volta, dicendo: ‘Che cosa vedi?’ Dunque dissi: ‘Vedo una caldaia sulla quale si soffia, e la sua bocca è lungi dal nord’. A ciò Geova mi disse: ‘Dal nord si scioglierà la calamità contro tutti gli abitanti del paese. Poiché, “ecco, io chiamo tutte le famiglie dei regni del nord”, è l’espressione di Geova; “e per certo verranno e porranno ciascuno il suo trono all’ingresso delle porte di Gerusalemme, e contro tutte le sue mura all’intorno e contro tutte le città di Giuda. E di sicuro io pronuncerò riguardo a loro i miei giudizi su tutta la loro malizia, in quanto hanno lasciato me e continuano a far fumo di sacrificio ad altri dèi e a inchinarsi alle opere delle loro proprie mani”’”. — Ger. 1:13-16.
8. Perché si soffiava sulla caldaia della visione, e che cosa fu indicato dal fatto che era inclinata lungi dal nord?
8 Ricordiamo che Geremia fu suscitato e incaricato come “profeta alle nazioni” nel 647 a.E.V. Già allora si stava preparando una disastrosa calamità per Gerusalemme e per il paese di Giuda. Nella caldaia vista nella visione di Geremia non bolliva niente di buono per la rinnegata Gerusalemme e le altre città di Giuda. La ragione per cui ‘si soffiava’ sulla caldaia non era di raffreddarne il contenuto ma di alimentare le fiamme sotto di essa. Il fatto che la larga bocca della caldaia era inclinata lungi dal nord significava che il suo contenuto bollente doveva essere versato su ciò che si trovava a sud, cioè Gerusalemme e il paese di Giuda. La loro calamità non doveva venire dall’Egitto, situato a sud rispetto a loro. Sarebbe venuta dal nord sulle città condannate, situate a sud. — Ger. 4:6, 7; 6:1, 22.
9. Quando, come aveva visto Geremia, fu versata sul paese di Giuda la simbolica “caldaia”?
9 Il contenuto della caldaia simbolica che Geova avrebbe rovesciato sul paese di Giuda sarebbero state “tutte le famiglie dei regni del nord”. Babilonia sarebbe stata perciò la figura principale in questa invasione del paese di Giuda, poiché l’Impero Babilonese stava allora sorgendo come Terza Potenza Mondiale della profezia biblica. In qualità di profeta Geremia dovette aspettare 27 anni prima di vedere quella simbolica caldaia versare il suo contenuto con la prima invasione del paese di Giuda da parte delle forze militari di Babilonia, nel 620 a.E.V. Tre anni dopo il contenuto della caldaia simbolica fu versato di nuovo con una seconda invasione babilonese, e Geremia venne infine a trovarsi sotto il regno di Sedechia, vassallo dell’imperatore babilonese Nabucodonosor. Poi ci fu la rivolta di Sedechia, e nel 609 a.E.V. la caldaia simbolica fu completamente rovesciata con la terza e ultima invasione delle orde babilonesi nelle città di Giuda.a Nell’estate del 607 a.E.V. la “calamità” raggiunse il culmine con la distruzione di Gerusalemme. Al principio dell’autunno di quell’anno tutto il paese di Giuda rimase desolato.
10. Su chi si abbatterà ciò che fu prefigurato da quell’antica “calamità”, come si attende la classe di Geremia?
10 Oggi quelli della classe di Geremia si attendono di assistere a ciò che fu prefigurato da quell’antica “calamità”! Sì, attendono di vedere una “calamità” di proporzioni maggiori abbattersi sulla cristianità, la moderna controparte della rinnegata Gerusalemme e del paese di Giuda.
11. In che modo la luce della Bibbia rivela che la “malizia” della cristianità è simile a quella delle rinnegate Gerusalemme e Giuda?
11 La cristianità, vecchia di secoli, è contrassegnata da ‘tutta la malizia’ che corruppe Gerusalemme e il paese di Giuda nell’antichità. Rivolgendo sulla cristianità il fascio di luce della Bibbia, si vede che, nonostante i Dieci Comandamenti di Geova, essa sacrifica “ad altri dèi”. Sì, essa si prostra in adorazione all’opera delle mani dell’uomo. Si professa cristiana, ma non imita Gesù Cristo stando separata da questo mondo empio. È pervasa dal nazionalismo del nostro tempo che divide i popoli e fomenta le guerre. Non appena c’è una crisi nazionale, essa mostra di adorare lo Stato politico, opera delle mani dell’uomo. L’immensa ricchezza delle chiese della cristianità rivela che adora il materialismo. Essendo intima amica di questo mondo si rende nemica di Geova!
12. Di che cosa Geova preavvertì Geremia, e quale promessa gli fece, anche per nostro incoraggiamento?
12 Il Geremia dell’antichità dovette far notare che Geova era giustificato a mandare una calamità nazionale sugli Israeliti perché avevano infranto il sacro patto stipulato con lui. Geova sapeva che la maggioranza non avrebbe gradito quello che nel 647 a.E.V. comandò a Geremia di dichiarare agli abitanti del paese di Giuda. Quindi preavvertì Geremia dicendogli francamente che i re del paese, i principi, i sacerdoti e il popolo di Giuda avrebbero combattuto contro di lui. Avrebbero minacciato la sua stessa vita. Che sarebbe dunque accaduto se Geova non avesse promesso al giovane profeta che tutti quegli avversari non avrebbero prevalso contro di lui? Avrebbe avuto il coraggio di continuare tenacemente per 40 anni a essere ‘profeta di Geova alle nazioni’, per vedere infine sconfitti i suoi spietati nemici? È un po’ difficile da credere. La promessa che Geova fece a Geremia nell’antichità si applica anche all’odierna classe di Geremia e ai suoi sostenitori!
13. In considerazione di quale cumulo di accuse contro la cristianità la simbolica “caldaia” sta bollendo per lei?
13 Oggi la simbolica “caldaia” di Geova per questo “tempo della fine” sta bollendo. Come “le sette coppe d’oro che eran piene dell’ira di Dio” viste in Rivelazione 15:7, la “caldaia” rappresenta il contenitore dell’intera “calamità” mandata da Geova sulla cristianità. La cristianità ha senz’altro un cumulo di immoralità di cui Geova deve chiederle conto dato che essa afferma d’essere nel “nuovo patto” con lui per mezzo di Cristo. Ora le trova le mani macchiate del sangue di due guerre mondiali, oltre che della violenta persecuzione cui essa ha sottoposto i Suoi testimoni cristiani. Appropriatamente l’odierna classe di Geremia rivolge alla cristianità le Sue parole riportate in Geremia 2:34, cioè: “Nei tuoi lembi si son trovati i segni del sangue delle anime dei poveri innocenti. Non li ho trovati nell’atto di sfondare [come se tali uccisi fossero stati scassinatori], ma sono su tutti questi [lembi]”. — Vedi La Torre di Guardia (inglese) in data 1º novembre 1923, pagina 327, paragrafo 3 (6).
14. (a) Perché la cristianità è la parte più biasimevole dell’impero mondiale della falsa religione? (b) Geova che cosa verserà su di essa dalla sua simbolica “caldaia”?
14 Sotto gli occhi di tutto il mondo la cristianità ostenta ancora le evidenze della sua condotta mortifera. Essa è la parte più biasimevole dell’impero mondiale della falsa religione, poiché afferma di agire nel nome del cristianesimo o in nome della religione ora approvata dall’Iddio della Bibbia. Non è strano che il mondo non cristiano, a causa del vergognoso esempio di lei, non abbia nessun rispetto per ciò che si ritiene cristiano! L’Iddio della Bibbia è stato presentato sotto falsa luce dalla cristianità. La sua colpa non è nascosta agli occhi di Lui. Egli la punirà come merita, apertamente e appieno. Ma prima ha fatto sorgere la classe di Geremia per portare all’attenzione di tutti la condotta apostata e adultera di questa organizzazione religiosa, la più grande del mondo. Geova ha inclinato verso di essa la larga bocca della sua simbolica “caldaia”. Si avvicina il momento in cui Egli la rovescerà del tutto spandendo le sue celesti forze esecutive su questa moderna controparte delle apostate e adultere Gerusalemme e Giuda. Così la distruzione si abbatterà sulla principale diffamatrice del Suo santo nome. — Ger. 1:14-16.
15. Perché la classe di Geremia deve avere i fianchi cinti e mantenersi attiva, e fin quando?
15 L’opera della classe di Geremia non è ancora completamente finita. I componenti di questa classe devono avere i fianchi cinti e mantenersi attivi finché l’opera di cui sono incaricati non sarà stata completata. Tutta la “grande folla” di cristiani che sostengono attivamente la classe di Geremia deve continuare a operare con essa. La classe di Geremia deve ancora mantenersi ferma come una “colonna di ferro” e una “città fortificata” con “mura di rame”. Questo è ciò che fece il Geremia dell’antichità. Gesù Cristo non fu certo da meno di Geremia nel dichiarare la distruzione che incombeva sulla Gerusalemme del suo giorno, distruzione che sopraggiunse 676 anni dopo che era perita la Gerusalemme del giorno di Geremia. Quali unti seguaci di Gesù Cristo l’odierna classe di Geremia deve fare la stessa cosa, fino ad assistere alla distruzione delle antitipiche e infedeli Gerusalemme e Giuda dei nostri tempi.
16. Come fece anche Gesù, quali due cose deve dichiarare la classe di Geremia?
16 Come Gesù, la classe di Geremia deve dichiarare non solo il “tempo accettevole”, “l’anno di buona volontà da parte di Geova”, ma anche “il giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. — Isa. 61:1, 2; 49:6; 2 Cor. 6:2; Ger. 11:20; 20:12; 46:10; Luca 21:22.
17. Anche se intensificano la loro lotta contro di noi, che cosa non dovremmo fare rispetto a re, principi, sacerdoti e popolo?
17 Gli “ultimi giorni” di questo sistema di cose non sono il momento di abbassare il tono, solo perché re, principi, sacerdoti e popolo della cristianità intensificano la loro lotta contro di noi. Ora che svolge il suo servizio pubblico in tutto il mondo da oltre 58 anni, la classe di Geremia non è più solo “un ragazzo”. Dal 1919 ha resistito alla guerra impegnata contro di essa dagli elementi politici, religiosi e popolari di questo vecchio mondo.
18. Quali rassicuranti parole di Geova si sono già avverate riguardo alla classe di Geremia, e che cosa significa questo per il futuro?
18 A questo punto la perseverante classe di Geremia dovrebbe aver raggiunto l’età adulta. Dato che i fedeli membri della classe di Geremia a uno a uno muoiono, ogni anno il suo numero può diminuire; tuttavia essa persiste nell’opera affidatale dall’alto, da Geova. Finora le Sue rassicuranti parole, che re, principi, sacerdoti e popolo nemici non avrebbero prevalso contro di essa, si sono avverate. Le Sue parole si dimostreranno altrettanto vere nei più duri giorni avvenire man mano che si avvicina il tempo per versare dalla simbolica “caldaia” la Sua vendetta. I nostri nemici guerrafondai non prevarranno contro di noi! Perché no? Perché il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, è accanto a noi, ‘per liberarci’ in futuro come ha fatto in passato. Così vedremo i nostri nemici mordere la polvere!
“PER EDIFICARE E PER PIANTARE”
19. Quale opera costruttiva fu affidata alla classe di Geremia, e come l’ha compiuta?
19 Il Geremia dell’antichità ricevette l’incarico di “profeta alle nazioni”, non solo per sradicare, abbattere, demolire e distruggere, ma anche “per edificare e per piantare”. (Ger. 1:10) Non si trattava di “edificare” ciò che era abbattuto e demolito, o di “piantare” ciò che era stato sradicato e distrutto, ma di predire l’edificazione di ciò che Geova si era proposto di edificare e la piantagione di ciò che si era proposto di piantare e far crescere fino alla piena maturità. Questa parte dell’incarico di Geremia ha senz’altro relazione con il vero regno di Geova Dio ora che, dal 1914 E.V., “il regno del mondo è divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo”. (Riv. 11:15) Quindi, dev’esserci ora l’adempimento mondiale delle parole di Cristo: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. (Matt. 24:14) Questo comporta che si pianti il vero cristianesimo e che lo si edifichi in molti territori in cui la classe di Geremia e i suoi attivi sostenitori hanno recentemente intrapreso l’opera di testimonianza. Era necessario edificare il paradiso spirituale.
20. In che modo Geremia compì nel suo giorno un’opera di edificare e piantare, e chi figura oggi nell’adempimento di tale opera?
20 Molto tempo fa, nel periodo dal 647 al 607 a.E.V., Geremia stesso compì un’opera di piantare ed edificare una classe di non Israeliti che dovevano sopravvivere alla distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V. Furono i Recabiti, discendenti di Gionadab, e l’eunuco etiope di nome Ebed-Melec. (Ger. 35:1-9; 38:1-13; 39:15-18) Questi amici di Geremia, timorati di Dio, raffiguravano la “grande folla” che oggi si mostra amica della classe di Geremia e assiste attivamente questo unto rimanente nella sua opera. Insieme alla classe di Geremia affrontano la crescente opposizione di re, principi, sacerdoti e popolo. — Vedi le pagine 62-67 del libro You May Survive Armageddon into God’s New World, edizione del 1955.
21. Come sarà ampiamente ricompensata la lealtà della “grande folla” verso la classe di Geremia?
21 L’incrollabile lealtà della “grande folla” verso la classe di Geremia sarà ampiamente ricompensata. Coloro che oggi combattono contro Dio non prevarranno contro di loro. Insieme alla classe di Geremia sopravvivranno alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. Costituiranno la base della “nuova terra” sotto i “nuovi cieli” di Geova. (Riv. 7:9-17; 21:1-4) La classe di Geremia prova grande piacere a edificare nella “grande folla” la sicura speranza di ereditare l’imminente paradiso terrestre secondo l’amorevole proposito del Sovrano Signore Geova!
[Nota in calce]
a Vedi II Re da 24:1 a 25:2, Jerusalem Bible, note in calce; Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio, Libro X, capitolo 6; Jewish Encyclopedia, sotto “Jehoiakim”; “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pagina 292, dal 628 a.E.V. al 609 a.E.V.
[Immagine a pagina 25]
La calamitosa “caldaia” di Geova sarà versata sulla cristianità