-
ToroAusiliario per capire la Bibbia
-
-
colore e figura. Grande è la loro forza e grande la loro velocità, non risparmiano né uomo né bestia che siano riusciti a scorgere.... Non possono assuefarsi all’uomo, né divenire docili, neanche quando sono presi molto piccoli. La grande apertura delle corna e anche la loro forma e qualità sono ben diverse dalle corna dei nostri buoi”.
Nelle Scritture si fa allusione a parecchie caratteristiche del toro selvaggio: la sua natura intrattabile (Giob. 39:9-12), la sua velocità e indomabilità (Num. 23:22; 24:8), la possanza delle sue grandi corna (Deut. 33:17; Sal. 22:21; 92:10) e l’agilità che ha da giovane nel saltare. (Sal. 29:6) Tori selvaggi sono usati anche per rappresentare gli indomiti nemici di Geova contro i quali sarà eseguito il suo giudizio. — Isa. 34:7.
Il termine ebraico te’òh, che ricorre in Deuteronomio 14:5 riferito a un animale commestibile secondo la Legge, è stato variamente inteso come “toro selvaggio”, “antilope” o forse “pecora selvatica”.
-
-
TorreAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Torre
La costruzione di torri ha una storia che risale a epoca di poco posteriore al Diluvio, quando gli uomini della pianura di Sinar annunciarono: “Suvvia! Edifichiamoci una città e anche una torre con la sua cima nei cieli”. (Gen. 11:2-4) Si pensa che quella torre fosse di forma piramidale come le ziqqurat scoperte in quella parte della terra. — Vedi BABELE.
Semplici torri costruite nei vigneti servivano ai guardiani per sorvegliare le viti da ladri e animali. — Isa. 5:1, 2; Matt. 21:33; Mar. 12:1.
Come difesa militare, si costruivano torri nelle mura delle città, di solito quelle più alte agli angoli e accanto alle porte. (II Cron. 26:9; 32:5; Ezec. 26:4, 9; Sof. 1:16; 3:6) In alcuni casi torri servivano come una serie di avamposti lungo la frontiera, o come rifugio per pastori e altri in luoghi isolati. — II Cron. 26:10; 27:4; vedi FORTIFICAZIONI.
Spesso una torre all’interno della città serviva come fortezza. Tali erano le torri di Sichem, Tebez e Penuel. (Giud. 8:9, 17; 9:46-54) Rovine di altre torri cittadine sono state rinvenute anche a Gerico, Bet-San, Lachis, Meghiddo, Mizpa e Samaria.
Torri d’assedio venivano a volte erette dagli eserciti nemici che assalivano città fortificate. Su queste posizioni elevate si appostavano arcieri e tiratori. Alcune torri d’assalto, inoltre, erano munite di arieti e offrivano protezione a coloro che li azionavano. — Isa. 23:13.
LE TORRI DI GERUSALEMME
La Torre dei Forni si trovava a NO della città presso la Porta dell’Angolo o nelle vicinanze. (Nee. 3:11; 12:38) Non si sa perché si chiamasse così, ma è assai probabile che nei pressi ci fossero botteghe di fornai. Poteva essere una delle torri costruite da Uzzia, che regnò a Gerusalemme dal 829 al 777 a.E.V. (II Cron. 26:9) Lungo le mura a N della città c’erano altre due torri importanti. All’estremità più settentrionale delle mura c’era la Torre di Ananel, (Zacc. 4:10) anch’essa restaurata e santificata ai giorni di Neemia. (Nee. 3:1; 12:39; Ger. 31:38; vedi la piantina a pagina 1000). Un po’ più a E, vicino alla Porta delle Pecore c’era la Torre di Mea. Si ignora la ragione del nome Mea (ebr. meàh), che significa “cento”. — Nee. 3:1; 12:39.
Lungo le mura orientali a S dell’area del tempio c’era la Torre Sporgente, e ancora più a S nei pressi del palazzo reale di Davide, c’era la Torre della Casa del Re vicino al Cortile della Guardia. (Nee. 3:25-27) Alcuni ritengono che quest’ultima torre fosse quella che nel Cantico di Salomone viene chiamata “torre di Davide, edificata in strati di pietre, su cui sono appesi mille scudi, tutti gli scudi circolari degli uomini potenti”. (Cant. 4:4) Questa torre non va confusa con la più recente “Torre di Davide”, in cui è incorporata la torre di Fasael, distrutta in parte da Tito nel 70 E.V. La torre di Fasael era una delle tre torri costruite da Erode il Grande per proteggere il suo nuovo palazzo costruito presso il luogo dove si trovava l’antica Porta dell’Angolo nella parte O della città.
La Torre di Siloam (Siloe) si trovava probabilmente nei pressi della piscina omonima nella zona sudorientale di Gerusalemme. Gesù menzionò che quella torre era crollata, uccidendo diciotto uomini, avvenimento che doveva essere fresco nella memoria dei suoi ascoltatori. — Luca 13:4.
USO FIGURATIVO
Coloro che ripongono fede in Geova e gli ubbidiscono sono veramente protetti, come cantò Davide: “Tu [Geova] hai mostrato d’essere per me un rifugio, una forte torre in faccia al nemico”. (Sal. 61:3) Coloro che riconoscono ciò che il suo nome rappresenta, che confidano in quel nome e gli sono fedeli, non hanno infatti nulla da temere: “Il nome di Geova è una forte torre. Il giusto vi corre e gli è data protezione”. — Prov. 18:10; confronta I Samuele 17:45-47.
-
-
Torre di BabeleAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Torre di Babele
VEDI BABELE.
-
-
Torre di guardiaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Torre di guardia
Nelle città o lungo le mura spesso venivano costruiti posti di osservazione o di vedetta. (Vedi TORRE). Altri venivano costruiti in luoghi desertici o alle frontiere. Avevano più che altro scopi militari, per proteggere una città o un confine, e servivano anche come rifugio per pastori e agricoltori in luoghi isolati, e anche per permettere a un guardiano di avvertire se si avvicinavano predoni al fine di proteggere le greggi o le messi della zona. — II Cron. 20:24; Isa. 21:8; 32:14.
Alcune città si chiamavano Mizpe (ebr. mitspèh, “torre di guardia”), probabilmente perché sorgevano su alture o vi erano importanti torri. A volte la Bibbia distingueva queste città indicandone l’ubicazione, come “Mizpe di Galaad” (Giud. 11:29) e “Mizpe di Moab” (I Sam. 22:3).
Giacobbe innalzò un mucchio di pietre e lo chiamò “Galeed” (“Mucchio di testimonianza”) e “La Torre di Guardia”, affinché, come disse poi Labano: “Geova vigili fra me e te quando non ci potremo vedere l’un l’altro”. (Gen. 31:45-49) Quel mucchio di pietre avrebbe attestato che Geova osservava per vedere che Giacobbe e Labano rispettassero il loro patto di pace.
-
-
TortoraAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Tortora
[ebr. tor, tohr; gr. trygòn].
Piccolo uccello dei Columbidi, che di solito ha spiccate abitudini migratorie. Il nome ebraico imita evidentemente il suo grido lamentoso “tor-r-r tor-r-r”, e questo suono è ripetuto pari pari nel nome latino turtur.
Le varietà più comuni in Palestina sono la Streptopelia turtur o “tortora comune” e la Streptopelia risoria, dal caratteristico collarino nero sulla parte posteriore del collo.
Un’altra varietà, la “tortora delle palme”, non migra, ma trascorre tutto l’anno nel clima tropicale della valle del Mar Morto. Le altre invece migrano ogni anno, e questo è evidente dai riferimenti a tortore e altri uccelli e al “tempo della venuta di ciascuno” in Geremia 8:7. In
-