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Via il vecchio — avanti il nuovo!La Torre di Guardia 1959 | 15 luglio
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ogni rifugio, e le guide del gregge non avranno via di scampo. S’ode il grido de’ pastori e l’urlo delle guide del gregge; poiché l’Eterno devasta il loro pascolo”. (Ger. 25:32-36, VR) Ciò che ebbe luogo molto tempo fa quando Nabucodonosor, re della potenza mondiale babilonese, invase il Medio Oriente spingendosi fino in Egitto, è un’illustrazione su piccola scala di ciò che il più potente Esecutore di Geova, Gesù Cristo, farà quando colpirà l’intero globo, di nazione in nazione, per distruggere questo vecchio ed empio sistema di cose. — Ger. 25:8-11.
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Sopravviviamo col nuovoLa Torre di Guardia 1959 | 15 luglio
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Sopravviviamo col nuovo
POICHÉ predicano tale messaggio alle nazioni i testimoni di Geova potrebbero essere accusati di essere sovversivi. A Geremia venne fatta la stessa accusa. I capi religiosi cercarono d’indurre i prìncipi politici ad ucciderlo. “I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo presero dicendo: — ‘Tu devi morire! — Perché hai profetizzato nel nome dell’Eterno dicendo: — Questa casa [questo tempio] sarà come Sciloh e questa città sarà devastata, e priva d’abitanti?’” Quindi dissero ai prìncipi di Gerusalemme: “Quest’uomo merita la morte, perché ha profetizzato contro questa città, nel modo che avete udito coi vostri propri orecchi”. Geremia si difese dicendo: “L’Eterno mi ha mandato a profetizzare contro questa casa e contro questa città tutte le cose che avete udite. . . . Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me quello che vi parrà buono e giusto. Soltanto sappiate per certo che, se mi fate morire, mettete del sangue innocente addosso a voi, a questa città e ai suoi abitanti, perché l’Eterno mi ha veramente mandato a voi per farvi udire tutte queste parole”. Quella volta i prìncipi ebbero il coraggio di opporsi ai capi religiosi e ai falsi profeti e rifiutarono di condannare a morte il testimone di Geova. (Ger. 26:1-24, VR) Ciò avvenne ventidue anni prima della distruzione di Gerusalemme.
2 In seguito, nel nono anno del re Sedechia, gli eserciti caldei al comando di Nabucodonosor assalirono Gerusalemme. Quando seppero che il Faraone d’Egitto stava per venire in aiuto della città, tolsero l’assedio e si ritirarono. Ma Geremia demolì e abbatté Gerusalemme con l’annuncio che la città era condannata. Egli disse: “I Caldei torneranno, e combatteranno contro questa città, la prenderanno, e la daranno alle fiamme. Così parla l’Eterno: Non ingannate voi stessi”. In seguito Geremia fu accusato di diserzione a favore dei Caldei. Mentre usciva da una delle porte di Gerusalemme fu arrestato da un capitano della guardia che disse: “Tu vai ad arrenderti ai Caldei”.
3 Geremia fu quindi messo in prigione. Anche di lì Geremia disse al re Sedechia in persona che i nemici Caldei sarebbero tornati per catturare il re e la città. (Ger. 37:1-19) Alla sua liberazione Geremia continuò a predicare la stessa cosa. Disse al popolo di arrendersi al re Nabucodonosor per evitare di essere sterminato entro la città dalla spada, dalla fame e dalla pestilenza. I prìncipi politici non presero a cuore il messaggio né vi diedero ascolto. Interpretarono
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