Identificati gli attuali beneficiari
1. Secondo Rivelazione, settimo capitolo, chi particolarmente fruisce del beneficio del ministero del rimanente, e che cosa mostra se sono nel nuovo patto?
OGGI, nell’anno 1966, il ministero del rimanente dei “ministri d’un nuovo patto” è noto fra tutte le nazioni. Comunque, le persone che particolarmente fruiscono del beneficio del loro ministero sono ciò che l’ultimo libro della Bibbia chiama “una grande folla, che nessun uomo poteva [allora] numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono [di Dio] e davanti all’Agnello [Gesù Cristo]”. L’apostolo Giovanni vide la visione di questa “grande folla” dopo aver visto suggellare i 144.000 membri delle dodici tribù dell’Israele spirituale. (Riv. 7:4-9) Per cui questa “grande folla” non è nel nuovo patto, ma ne riceve subito i benefici perché si associa adesso al rimanente dell’Israele spirituale che sono “ministri d’un nuovo patto”.
2, 3. (a) Quando la Torre di Guardia di Sion richiamò l’attenzione per la prima volta su questa “grande folla”? (b) Di che cosa si pensava fosse composta questa “grande moltitudine”, e qual era il loro destino?
2 Chi è questa “grande folla”? Questo fu per molto tempo un mistero. Nel medesimo primo anno della pubblicazione della rivista Torre di Guardia di Sion l’attenzione dei lettori fu richiamata su questa “grande moltitudine”. (Riv. 7:9, VA) Ma si pensò che fosse una classe spirituale di cristiani con un destino celeste. I 144.000 fedeli discepoli divengono la celeste Sposa di Cristo, mentre la “grande moltitudine” si pensò che fosse resa secondaria a questa classe della Sposa in cielo come ancelle o “compagne” della classe della Sposa. — Sal. 45:14, 15.
3 Per esempio, il quarto numero de La Torre di Guardia, quello dell’ottobre 1879, disse nel suo articolo “Il Giorno del Signore”:
Allora, mentre il “piccolo gregge”, la “Sposa”, la “chiesa vittoriosa”, è così intronizzata con Gesù, e mentre essa infligge i giudizi scritti, e mentre l’altra classe dei cristiani della chiesa, quelli di mente carnale, lasciati nel mondo “lavano le loro vesti”, l’Agnello li pasce con la verità, e li conduce (alcuni prestamente, altri più lentamente) a fonti d’acqua viva, conducendo alla fine quanti saranno condotti, alla condizione celeste, oltre ogni lagrima, pena e afflizione, ricevendoli nella sua eterna dimora; e noi li vediamo dunque (Riv. vii. 14) “vestiti di vesti bianche e con palme nelle loro mani”: e ci vien detto: “Questi sono quelli che vengono dalla” . . . “grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti”, ecc. “Perciò sono davanti al trono e servono Dio nel suo tempio”. — Paragrafo settimo.
Il paragrafo nono applica Salmo 45:13 a loro come a “compagni” della celeste Sposa di Cristo.
4. Da che cosa doveva venire questa grande compagnia, e che specie di corpi dovevano ricevere?
4 Il seguente articolo dello stesso numero, intitolato “Riconciliazione del mondo”, parla di questa grande compagnia e dice, nel paragrafo ventiquattresimo: “Al ‘piccolo gregge’, o compagnia della sposa, e alla compagnia che viene dalla grande tribolazione (Riv. vii 14), saranno dati per sempre corpi spirituali”.
5. (a) Che cosa si attendeva circa la sopravvivenza della “grande moltitudine” alla battaglia di Armaghedon? (b) Quale errato indirizzo diede questo punto di vista al rimanente dei 144.000?
5 Questa prima veduta impedì alla reale “grande moltitudine” o “grande folla” di ricevere la dovuta attenzione fino al tempo di Dio stesso. Fece cercare al rimanente dei 144.000 “ministri d’un nuovo patto” una grande compagnia di cristiani generati dallo spirito che uscisse da Babilonia la Grande durante la finale “grande tribolazione” dell’intero mondo, lavando le loro vesti di identificazione e spargendo il loro proprio sangue nel martirio. Si attendeva che essi non sopravvivessero alla battaglia di Armaghedon sulla terra, ma che morissero prima della sua fine. Da tale punto di vista il rimanente continuò a cercare la cosa sbagliata.
6. Perché il rimanente non fu sorpreso quando cominciò la tribolazione nel 1914?
6 Nell’anno 1914 venne una tribolazione più grande di quelle che vi erano state da che venne il Diluvio. Questo non sorprese il rimanente, poiché sapevano che i Tempi dei Gentili, o “fissati tempi delle nazioni”, sarebbero finiti verso il 1º ottobre dell’anno 1914.
7. (a) Durante la prima guerra mondiale, chi il rimanente non vide uscire? (b) Quale speranza offrì il discorso pronunciato a Los Angeles nel 1918, ma chi non identificò?
7 La prima guerra mondiale si trascinò per anni, e il rimanente fu perseguitato come non lo era mai stato prima, ma essi non videro nessuna “grande moltitudine” uscire in massa dai molti sistemi religiosi della cristianità. Quindi, mentre la prima guerra mondiale si avvicinava al suo culmine, la domenica del 24 febbraio 1918 l’allora presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati pronunciò a Los Angeles, in California, il discorso “Il mondo è finito — Milioni ora viventi non morranno mai”. Offrì la speranza di non morire mai dalla terra ma di sopravvivere alla “grande tribolazione” che aveva avuto inizio sulla terra, attraverso la battaglia di Armaghedon e nel nuovo ordine di cose sotto il celeste regno di Dio mediante Cristo. Questo discorso non identificò i superstiti terreni di Armaghedon come la “grande moltitudine” di Rivelazione 7:9 (VA). Esso li considerò semplicemente come persone in genere che sono dedite alla giustizia, benché non fossero dedicate a Dio o non fossero generate dallo spirito.
8. Nel 1923, quale parabola fu spiegata al congresso di Los Angeles, e a chi faceva appello l’ultimo paragrafo della risoluzione adottata, e per fare che cosa?
8 Cinque anni dopo, nella stessa città di Los Angeles, la domenica del 26 agosto 1923, lo stesso oratore si rivolse a un uditorio di oltre 30.000 persone sul soggetto “Tutte le nazioni marciano verso Armaghedon, ma milioni ora viventi non morranno mai”. Questo discorso fu il culmine di un congresso del popolo di Geova di otto giorni. Il pomeriggio precedente egli aveva parlato al congresso sulla parabola di Gesù circa “Pecore e capri” come è riportata in Matteo 25:31-46. In questo discorso egli identificò la classe delle “pecore” come la classe terrena che sopravvivrà ad Armaghedon nel nuovo ordine di Dio sotto il regno celeste. Al termine del discorso egli lesse e propose l’adozione di una Risoluzione di diciassette paragrafi, l’ultimo dei quali faceva appello alle persone paragonabili a pecore, “che si dichiarassero individualmente e collettivamente dalla parte del Signore e a favore della sua causa, e che fossero pronte a ricevere le benedizioni del regno di Dio ch’egli ha preparate per loro dalla fondazione del mondo”. Comunque, non fu fatto nessuno specifico sforzo per radunare tali “pecore”.
9. A chi pensarono allora gli Studenti Biblici che si applicasse il nuovo patto, e che cosa diceva a questo riguardo Conforto per i Giudei?
9 In quel tempo gli Studenti Biblici pensarono che il nuovo patto predetto in Geremia 31:31-34 non si applicasse ai 144.000 Israeliti spirituali ma che dovesse farsi coi Giudei naturali dopo la battaglia di Armaghedon. Furono pronunciate conferenze a grandi uditori pubblici sul “Ritorno dei Giudei in Palestina”, e nell’ottobre del 1925 fu pubblicato il libro Conforto per i Giudei. Col sottotitolo “Il nuovo patto”, le pagine 97-103 consideravano questo patto e lo riservavano ai Giudei naturali radunati in Palestina. Il terz’ultimo paragrafo del libro diceva: “Il giorno del giubileo è venuto; la buona notizia dev’essere data al popolo d’Israele e quindi a tutti i popoli della terra. — Vedi Salmo 89:15”.
10, 11. (a) In quale libro più grosso fu in seguito incorporato il materiale di quel libro, e in che anno fu consegnato questo? (b) Secondo questo libro, quale speciale favore dovevano ricevere i Giudei, e che cosa doveva accadere alla Palestina e a Gerusalemme?
10 In seguito il materiale di Conforto per i Giudei fu incorporato in un grosso libro rilegato in tela dal titolo “Vita”, e il 15 luglio 1929 questo libro ci fu consegnato, per distribuirlo principalmente tra i Giudei.
11 A pagina 339, col sottotitolo “Tutte le nazioni”, esso diceva:
Non solo i Giudei riceveranno il favore della restituzione sotto i termini del nuovo patto, ma quel favore sarà esteso a tutti i popoli e a tutte le nazioni della terra. L’immutabile promessa di Dio è: ‘Nella tua progenie saranno benedette tutte le famiglie della terra’. Questa progenie è il Cristo. (Gal. 3:16, 27-29) Questo è un altro motivo che induce il “residuo” di Cristiani attualmente sulla terra ad interessarsi vivamente alla restituzione.
Ancora più avanti nell’ultimo capitolo, alle pagine 348, 349 diceva:
Iddio promise il paese della Palestina ad Abrahamo, ad Isacco ed a Giacobbe. . . . Perché la promessa di Dio possa essere mantenuta, essi devono risuscitare. . . . Gesù ha confermato questo fatto dichiarando che quegli rappresenteranno il Regno sulla terra. — Matt. 8:11, 12. Le Scritture accertano con assoluta sicurezza che Gerusalemme sarà una città di primissima importanza sulla terra. Iddio la scelse da molto tempo per porvi il suo nome. Quand’Egli avrà ristabilito i fedeli uomini antichi, i quali in ogni tempo furono leali e corretti verso Lui, e li avrà fatti entrare nel paese della Palestina, Gerusalemme sarà, evidentemente, la sede terrestre del governo.
12. Sotto chi si attendeva che si ponessero le “pecore” della parabola di Gesù circa le pecore e i capri, e qual era l’atteggiamento verso il radunamento di queste “pecore”?
12 Così, nell’anno 1929, si prestava più attenzione e interesse ai naturali, circoncisi Giudei che alle “pecore” della parabola di Gesù circa le pecore e i capri. Queste “pecore” furono rese secondarie ai Giudei, e dopo Armaghedon si sarebbero dovute porre sotto i Giudei. Non fu fatto nessuno speciale sforzo per radunarle in quel tempo entro il “solo gregge” del “pastore eccellente”, Gesù Cristo.
13. A chi il libro Luce dell’anno 1930 applicò Rivelazione 7:9-17, e quanta attenzione veniva dunque prestata alle “altre pecore”?
13 Nel 1930, il libro Luce, in due volumi, fece un commentario, versetto per versetto, del libro di Rivelazione, ma ancora applicò la “grande moltitudine” di Rivelazione 7:9-17 (VA) a una classe di professi cristiani generati dallo spirito i quali, dopo una morte di martirio ad Armaghedon, avrebbero ciascuno “ottenuto la vita come creatura spirituale”, ma secondaria alla Sposa di Cristo. (Volume I, pagine 96-102) A causa di ciò non si concentrò l’attenzione sulla classe terrestre delle “pecore”, delle “altre pecore” del Pastore eccellente. — Giov. 10:16; La Torre di Guardia (inglese) del 15 ottobre 1923, pagina 310, paragrafo 33.
14. (a) A causa di quale intendimento nel 1931 il libro Rivendicazione escluse che la “grande moltitudine” fossero quelli segnati in fronte? (b) Chi identificò questo libro come i segnati?
14 Nel 1931 fu pubblicato il primo volume del libro Rivendicazione. Trattando il capitolo nono della profezia di Ezechiele 9 esso diceva riguardo al popolo che doveva esser segnato sulla fronte e risparmiato dall’esecuzione: “I segnati non possono neppure essere la ‘grande moltitudine’, ossia la classe della ‘tribolazione’, poiché . . . non saranno risparmiati nel gran giorno di sventura, ma al contrario, sono condannati a morte. . . . Non saranno portati in salvo attraverso il tempo di sconvolgimento, ma durante quel tempo saranno obbligati a prender posizione dalla parte del Signore, e dovranno morire, onde poter vivere come creature spirituali”. Quindi il libro Rivendicazione continua a identificare i segnati come terrestri “altre pecore”, le “pecore” della parabola di Gesù circa le Pecore e i Capri, le quali “pecore” sopravvivranno alla battaglia di Armaghedon per entrare nel nuovo ordine di Dio.
15. Che cosa diceva la pagina 103 di Rivendicazione riguardo allo scopo dell’opera di testimonianza, e quale opera riguardo alle “altre pecore” non era dunque incoraggiata?
15 Parlando dell’opera di apporre il segno, la pagina 103 di Rivendicazione diceva che “l’opera di testimonianza non ha lo scopo di convertire i popoli del mondo e di farli entrare in un’organizzazione, ma ha quello di far conoscere a coloro che desiderano fuggire dall’empia organizzazione della Cristianità ch’essi lo possono, e possono dichiararsi dalla parte del Signore, e così essere fra quelli che saranno portati in salvo attraverso il tempo di devastazione, quando incomincerà lo sterminio”. Così non era incoraggiato nessun reale radunamento e organizzazione di questi segnati, le “altre pecore”, nemmeno nell’anno 1931, quando il rimanente dei 144.000 Israeliti spirituali abbracciò il nome di “testimoni di Geova”.
16. (a) Da chi era quindi distolta l’attenzione del rimanente? (b) Nel 1932, che cosa rivelarono i volumi secondo e terzo di Rivendicazione circa le promesse bibliche relative alla restaurazione?
16 Molto chiaramente, i naturali, circoncisi Giudei e la supposta “grande moltitudine” dei cristiani generati dallo spirito di second’ordine distoglievano l’attenzione del rimanente spirituale.a Comunque, nell’anno 1932 si pubblicarono il secondo e il terzo volume del libro Rivendicazione, che trattavano i rimanenti ventiquattro capitoli della profezia di Ezechiele. Per mezzo di questi libri Geova rivelò al suo popolo che le profezie intorno alla restaurazione non si applicavano ai terrestri, naturali, circoncisi Giudei o Israeliti, ma si applicavano al fedele rimanente dell’Israele spirituale sin dall’anno 1919 E.V. — Vedi Volume Secondo, dalla pagina 229 alla fine.
17. Che effetto ebbe sui Giudei questa spiegazione, ma quale attesa lasciò Rivendicazione riguardo alla “grande moltitudine”?
17 Questa spiegazione fece distogliere l’attenzione dai Giudei, ma lasciò ancora insoluta la questione del nuovo patto e lasciò anche l’attesa dell’improvvisa comparsa di una “grande moltitudine” di professi cristiani generati dallo spirito che dovevano essere aiutati a uscire da Babilonia la Grande, particolarmente dalla cristianità. Il Volume Terzo di Rivendicazione (inglese) diceva che questa secondaria classe spirituale fosse raffigurata nel tempio profetico di Ezechiele 40-48, che è descritto nella sua profezia, ai capitoli dal quarantesimo al quarantottesimo. — Vedi pagine 240, 265-269.
18. Quale accresciuto intendimento si ebbe nel 1934 per mezzo della rivista La Torre di Guardia circa il nuovo patto?
18 Due anni dopo, nel 1934, l’intendimento crebbe. Nel numero (inglese) del 15 aprile del 1934, La Torre di Guardia (pagina 117, paragrafo 10) dichiarò che il nuovo patto non sarà fatto con i naturali, circoncisi Giudei di Palestina dopo Armaghedon, ma che il nuovo patto è in vigore ora, con gli Israeliti spirituali. Diceva: “Il nuovo patto fu fatto . . . con e per il beneficio dell’Israele spirituale. . . . Avendo gli Israeliti naturali infranto i termini del patto della legge fatto in Egitto, sarebbe del tutto inconsistente che Dio facesse con quello stesso popolo un nuovo patto, il quale nuovo patto è più alto e più esaltante del vecchio patto della legge. Questo da solo escluderebbe la conclusione che il nuovo patto sia fatto con i discendenti naturali di Abraamo”. (Vedi anche il libro Geova [inglese] pagine 171-173, edizione del 1934). Tale correzione di intendimento recò grande gioia al rimanente.
“ALTRE PECORE” E BATTESIMO
19. Nel numero de La Torre di Guardia del 15 agosto 1934, quale incoraggiamento fu dato alle “altre pecore” riguardo a dedicazione, battesimo e studi biblici?
19 Reale incoraggiamento fu pure dato alle “altre pecore” nel numero de La Torre di Guardia del 15 agosto 1934 (inglese). Nei tempi antichi quelle terrene “altre pecore” furono raffigurate dall’uomo non israelita Gionadab, figlio di Recab, e amico del re Ieu d’Israele. L’articolo intitolato “La sua benignità” parlava dunque delle “altre pecore” come di Gionadab o della classe di Gionadab. Nei paragrafi 34, 35 diceva:
Dovrebbe un Gionadab consacrarsi al Signore e battezzarsi? Risposta: Sicurissimamente è appropriato che un Gionadab si consacri a fare la volontà di Dio. Nessuno otterrà mai la vita senza far questo. L’immersione in acqua è semplicemente un simbolo che è stata fatta la consacrazione a compiere la volontà di Dio, e questo non sarebbe fuori posto. . . . È venuto il tempo di istruire i Gionadab o la classe dei “milioni”, il che significa la stessa cosa.
E l’articolo de La Torre di Guardia continuava quindi a dire come i membri dell’unto rimanente dovrebbero tenere adunanze con la classe dei Gionadab, dicendo: “Tali studi sono ora essenziali e particolarmente per il beneficio di quelli della compagnia dei Gionadab, affinché imparino qual è riguardo a loro la volontà di Dio”.
20. Secondo il libro Geova, pubblicato il 15 novembre 1934, con chi era fatto il nuovo patto, come include l’espressione “con la casa d’Israele e con la casa di Giuda”?
20 Comunque, tre mesi dopo nello stesso anno, o il 15 novembre 1934, uscì dalle macchine da stampa della Società in Brooklyn, New York, il libro Geova (inglese) e a pagina 182 esprimeva ancora la credenza in una secondaria classe spirituale, che sarebbe dovuta uscire da Babilonia la Grande e si sarebbe dovuta schierare dalla parte di Geova. Pertanto, benché il libro indicasse che quel nuovo patto non si applicava ai Giudei naturali, circoncisi, alle pagine 181, 182 diceva:
La casa spirituale d’Israele abbraccia tutti quelli che, confidando nel sangue di Cristo Gesù come redenzione per l’uomo, hanno fatto il patto di compiere la volontà di Dio e sono stati generati da Dio, e questo necessariamente include tutti i generati dallo spirito, in particolar modo il “piccolo gregge”. . . . Questa profezia è relativa a un nuovo patto da farsi con la casa dell’Israele spirituale, indicando che abbraccia tutto l’Israele spirituale, inclusi tutti i generati dallo spirito, e con la casa di Giuda, identificando così la compagnia del Regno, la quale compagnia deve associarsi a Cristo Gesù, che è “il Leone della tribù di Giuda”. (Riv. 5:5) — Vedi anche pagina 185, paragrafo secondo.
21. Perciò nel tardo 1934, all’attenzione del rimanente spirituale quale classe occupava un posto di maggiore importanza delle “pecore terrestri”?
21 Così questa secondaria classe degli Israeliti spirituali generati dallo spirito ancora distoglieva l’attenzione del rimanente nel tardo 1934 e prendeva un posto di maggiore importanza dei Gionadab o della terrestre classe delle “altre pecore”, che dovevano esser segnate sulla fronte. (Ezech. 9:4) Questi segnati non furono dunque specificamente invitati ad assistere alla celebrazione della Cena del Signore il 14 nisan 1935.b
DISCERNIAMO LA “GRANDE FOLLA”
22. Nel numero de La Torre di Guardia del 1º aprile 1935, quale assemblea generale fu annunciata, e chi vi fu specificamente invitato?
22 Comunque, grande gioia era ora prossima per la compagnia dei Gionadab o delle “altre pecore”. Si annunciò un congresso generale dei testimoni di Geova di cinque giorni. A cominciare con il numero de La Torre di Guardia (inglese) del 1º aprile 1935 i suoi annunci dicevano: “La Torre di Guardia rammenta di nuovo ai suoi lettori che un congresso dei testimoni di Geova e dei Gionadabc si terrà a Washington, Distretto di Columbia, dal 30 maggio al 3 giugno 1935. Si spera che molti del rimanente e dei Gionadab trovino convenevole assistere al congresso. Finora non molti Gionadab hanno avuto il privilegio di assistere a un congresso, e il congresso di Washington sarà per loro di vero conforto e beneficio”. (Pagina 98) “Questo è un congresso di servizio, e si attende che tutto il rimanente e i Gionadab parteciperanno al servizio”. — Pagina 110.
23. A quel congresso di Washington, quale rivelazione fu fatta riguardo alla “grande moltitudine” di Rivelazione 7:9-17 (VA)?
23 Quel congresso di Washington, Distretto di Columbia, mostrò realmente d’essere di beneficio ai Gionadab. Il secondo pomeriggio di questo congresso (31 maggio), l’allora presidente della Società Torre di Guardia si rivolse all’uditorio visibile nell’Auditorio di Washington e anche a uditori invisibili mediante le radiostazioni WBBR, WHPA sul soggetto “La grande moltitudine” come è predetta in Rivelazione 7:9-17 (VA). In questo discorso egli indicò che la secondaria classe spirituale per molto tempo considerata non esisteva e che la figura della “grande folla” non si applicava a tale classe. Piuttosto, la “grande moltitudine” era costituita dai Gionadab del tempo moderno, e questi dovevano mostrare lo stesso grado di fedeltà a Geova Dio che era mostrato dal rimanente spirituale.
24. Come si diffuse intorno al globo la gioia per tale rivelazione, e che cosa riferì in merito a ciò l’Annuario del 1936?
24 L’indicibile gioia che i Gionadab provarono a Washington, Distretto di Columbia, quel pomeriggio si diffuse a tutta questa classe intorno al globo mediante la proclamazione di questa rivelazione nell’articolo “La grande moltitudine” in due parti nei numeri de La Torre di Guardia (inglese) del 1º e del 15 agosto 1935. In seguito l’Annuario dei Testimoni di Geova (inglese) del 1936 (pagina 63) disse: “Questa rivelazione entusiasmò i fratelli e li stimolò a rinnovate attività e da ogni parte della terra vennero rapporti che indicavano gioia per il fatto che il rimanente ora aveva il privilegio di portare il messaggio alla grande moltitudine, e questi di lavorare insieme a onore del nome del Signore”.
25. (a) Come furono accresciuti i privilegi di servizio della classe dei Gionadab nel maggio del 1937? (b) Quanto fu provvidenziale per il futuro questa disposizione, secondo quanto può vedersi ora?
25 Nelle congregazioni del popolo di Geova maggiori privilegi di servizio furono aperti ai membri della classe dei Gionadab o della “grande moltitudine” quando il numero de La Torre di Guardia (inglese) del 1º maggio 1937, a pagina 130, annunciò riguardo alle compagnie o congregazioni:
Quando nella compagnia non c’è nessuno in grado di ricoprire i posti di servitore di compagnia o dei comitati di servizio e ci sono Gionadab che hanno capacità e zelo, siano posti i Gionadab nei comitati di servizio e date loro l’opportunità di servire.
Quanto questa disposizione fosse provvidenziale per il futuro può vedersi ora, ventinove anni dopo, quando il rimanente dei “ministri d’un nuovo patto” si è rimpicciolito a circa 11.500 ed è stato necessario che le “altre pecore” provvedessero i sorveglianti e i servitori di ministero per la maggioranza delle oltre 24.000 congregazioni in tutto il mondo.
26. (a) In seguito, a quale avvenimento furono specificamente invitati ad assistere i Gionadab ogni anno? (b) Quale culmine di gioia per la classe dei Gionadab venne nel 1950 in quanto alle possibilità di servizio?
26 Alla celebrazione della Cena del Signore dopo il suddetto annuncio relativo al “Servitore di compagnia”, i Gionadab furono specificamente invitati ad assistere come compagni del rimanente il 15 aprile 1938. (La Torre di Guardia [inglese] del 15 febbraio 1938, pagina 50) Ma un gran culmine di gioia venne per la classe dei Gionadab o delle “altre pecore” nel 1950. Il sabato sera del 5 agosto 1950, all’assemblea internazionale dei testimoni di Geova nello Yankee Stadium, nella città di New York, fu rivelato dalle Scritture che gli uomini competenti fra le “altre pecore” ora radunate possono essere nominati “prìncipi in tutta la terra” dopo la battaglia di Armaghedon insieme a quelli a cui si fa riferimento in Salmo 45:16. — La Torre di Guardia del 15 giugno 1951, pagine 185, 186; del 15 ottobre 1951, pagina 318.
27. Dove, infine, l’eccellente Pastore conduceva ora le “altre pecore”?
27 Così i dedicati, battezzati membri della “grande moltitudine”, le “altre pecore”, trovavano infine il loro adeguato posto nell’associazione con l’unto rimanente dei “ministri d’un nuovo patto”. L’eccellente Pastore, il Signore Gesù Cristo, cominciò a raccogliere le sue “altre pecore” nel “solo ovile”, dove il rimanente del “piccolo gregge” era già radunato, affinché vi fosse sin da ora “un solo gregge” sotto “un solo pastore”. — Giov. 10:16; Luca 12:32.
I BENEFICI DIFFUSI
28. Quante congregazioni del popolo di Geova c’erano nell’anno 1942, a metà della guerra, e quanti facevano rapporto dell’opera di predicazione, ma quante congregazioni e quanti proclamatori vi sono stati lo scorso anno di servizio?
28 L’infuriare della seconda guerra mondiale nel 1939-1945 non infranse l’unione dell’unto rimanente e delle terrestri “altre pecore”. Il numero di queste “pecore” che fanno del bene ai fratelli spirituali di Cristo ha dunque continuato a crescere formando in realtà una “grande folla” nel tempo presente. Nell’anno del 1942, a metà della guerra, c’erano 5.232 congregazioni del dedicato popolo di Geova che facevano rapporto dell’attività di predicazione di “questa buona notizia del regno” in tutta la terra abitata, giacché 160.000 del rimanente e delle “altre pecore” prendevano parte alla proclamazione di questo messaggio di salvezza. (Annuario [inglese] del 1943, pagine 221, 222) Durante lo scorso anno di servizio del 1965 ci furono 24.158 congregazioni in più di 190 paesi, e una media mensile di 1.034.268 proclamatori di fra il rimanente e le “altre pecore”.
29. Che cosa significò questo riguardo all’aumento delle “altre pecore”, e quanti commemorarono la morte del Signore durante quell’anno di servizio?
29 Questo ha significato in realtà che il numero delle “altre pecore” già radunate nel “solo gregge” è cresciuto a una “grande folla”, poiché allora il numero del rimanente dei “ministri d’un nuovo patto” era diminuito a 11.550. Questi parteciparono al pane e al vino emblematici alla Cena del Signore il 16 aprile 1965, quando in tutto il mondo il totale di 1.933.089 persone commemorarono la morte del Signore Gesù Cristo, il Mediatore del nuovo patto.
30. Riguardo alla conoscenza, quale doveva essere uno dei benefici del nuovo patto, e con chi è condivisa questa conoscenza?
30 Al di là di ogni dubbio, dunque, i benefici del nuovo patto già si diffondono in tutto il mondo del genere umano. Secondo i termini di questo nuovo patto, l’unto rimanente che è nel nuovo patto di Dio doveva conoscere Geova “dal minimo fino al massimo d’essi”. Questa conoscenza dell’Iddio Altissimo ora il rimanente l’ha e la condivide con la crescente “grande folla” di ogni parte del mondo.
31. Quale beneficio della misericordia di Dio prometteva il nuovo patto, e per mezzo di chi il rimanente ottiene ciò?
31 Per di più, nel nuovo patto, Geova disse che avrebbe perdonato l’errore e non avrebbe più ricordato il peccato del rimanente dell’Israele spirituale. (Ger. 31:34) Essi hanno tale perdono del peccato per mezzo del perfetto sacrificio, quello del Mediatore del nuovo patto, Gesù Cristo, “l’Agnello di Dio”, che sacrificò se stesso.
32. Chi altro ha oggi tale perdono, e come le Scritture classificano tali dedicati, battezzati?
32 Oggi anche la “grande folla” che si è dedicata e ha simboleggiato la sua dedicazione col battesimo in acqua ha il perdono dei peccati per mezzo del sangue dell’Agnello Gesù Cristo. Così hanno pace con Geova Dio e sono numerati fra i suoi “uomini di buona volontà”. (Luca 2:14) La parabola di Gesù circa le Pecore e i Capri li chiama “i giusti”. Rivelazione 7:9, 14 li raffigura come “vestiti di lunghe vesti bianche” le quali lunghe vesti bianche han lavate e imbiancate “nel sangue dell’Agnello”. Dio ora li riconosce, e quindi essi “gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”, ed egli asciuga ogni lagrima dai loro occhi. — Riv. 7:15-17.
33. (a) Oggi quanti sulla terra ricevono i benefici del nuovo patto, e tramite il ministero di chi? (b) Quale promessa si adempirà quando questi finiranno il loro ministero terrestre?
33 Mentre l’unto rimanente dei “ministri d’un nuovo patto” continuano a servire, assistiti dalle “altre pecore”, la “grande folla” di quelli che ricevono i benefici del loro ministero sulla terra aumenta. Così benché il nuovo patto di Dio non si applichi a tutto il mondo del genere umano, i suoi benefici si diffondono sempre più in ogni parte del mondo, recando vivificante conoscenza di Geova Dio e del suo regnante Re Gesù Cristo alle persone paragonabili a pecore per la loro eterna salvezza. (Giov. 17:3) Nel tempo stabilito da Dio il rimanente finirà il suo ministero terrestre. Secondo la promessa di Gesù Cristo essi saranno uniti a lui in cielo. — Luca 22:28-30.
34. Come serviranno allora quei ministri, e chi sulla terra riceverà i benefici dell’adempiuto proposito del nuovo patto di Dio?
34 Quindi il “regno di sacerdoti” che il nuovo patto di Dio produce con successo sarà completo. Essi renderanno servizio reale e sacerdotale col grande Re-Sacerdote, Gesù Cristo, prefigurato da Melchisedec. Durante i mille anni del regno di Cristo tutto il mondo del genere umano, vivente e morto, riceverà quindi, come mai prima, i benefici risultanti dall’avere Dio condotto trionfalmente a termine l’amorevole scopo del suo nuovo patto. — Riv. 20:4-6; 21:3, 4.
[Note in calce]
a Si noti quanto ha da dire il Primo Volume di Rivendicazione, a pagina 196, circa la conferma o inaugurazione del nuovo patto con gli Israeliti naturali, quando “gli antichi profeti e testimoni di Geova saranno mallevadori per i Giudei”. (Edizione del 1931) Si veda anche il Terzo Volume (inglese), pagine 255-257, dell’edizione del 1932, riguardo all’inaugurazione del nuovo patto come futuro e per tutto il genere umano.
b Si veda La Torre di Guardia (inglese) del 1º febbraio 1935, pagina 47, paragrafi uno e due.
c A quel tempo i Gionadab o “altre pecore” non erano considerate “testimoni di Geova”. — Si veda La Torre di Guardia (inglese) del 15 agosto 1934, pagina 249, paragrafo 31.