Una nazione che si oppone a Dio non può sussistere
1. Che cosa ha fatto perdere non necessariamente la loro sovranità a molte nazioni in modo disastroso?
NESSUNA nazione vuole gettar via la sua sovranità nazionale. Nessuna nazione vuole andare in decadenza e rovina, e tanto meno cadere nelle mani distruttive di una nazione nemica. Eppure, sebbene non necessariamente, nazioni o governi, a causa di stolte ideologie, come quella di fare dello Stato o di un governante un dio, o a causa dell’influenza di capi religiosi, sono stati condotti in opposizione a Dio e al suo regno retto da Cristo, e hanno perduto la loro sovranità. Osservate la rovina dei governi di Hitler e Mussolini. Tali governi possono durare un poco, ma sono destinati a giungere a una disastrosa fine, perché rifiutano di riconoscere che la sovranità mondiale, in ultima analisi, è nelle mani dell’Onnipotente Dio. — Dan. 4:34, 35.
2. (a) Come mostrano oggi le nazioni la loro opposizione a Dio? (b) La predicazione del Regno da parte dei testimoni di Geova mette forse in pericolo la sovranità dei governanti?
2 Oggi vi sono nazioni sulla terra, alcune anche cosiddette nazioni cristiane, che si oppongono a Geova Dio e rifiutano di permettere entro i loro confini la predicazione della buona notizia del regno di Dio retto da Cristo quale solo governo che può recare la soluzione dei problemi della terra. Essi arrivano fino al punto di arrestare e imprigionare i testimoni di Geova, i quali visitano le case delle persone con questo messaggio biblico. Tale predicazione non è contro gli interessi delle nazioni, poiché promuove pace e forza morale. Dio stabilirà fermamente il suo governo nella terra. Solo i testimoni di Geova proclamano tale verità. Se il Creatore ha un celeste governo per il genere umano che egli stesso stabilirà fermamente, non sarebbe nei migliori interessi della loro gente se i governanti riconoscessero questo governo e cedessero la loro sovranità quando giungesse il tempo della sua superiore amministrazione delle attività della terra?
3. Perché è a nostro vantaggio fare uno studio della storia dell’antica Babilonia com’è riportata nella Bibbia?
3 Perché le nazioni seguono stoltamente una condotta di opposizione a Dio e abbreviano non necessariamente la loro esistenza? (Sal. 2:1, 2) Come lo si può evitare? Un’analisi delle ragioni che causarono la caduta di Babilonia, una forte potenza mondiale che esercitò un breve dominio mondiale di meno di cent’anni, ci aiuterà a capire perché è così. Questa serie di articoli fa uno studio dell’antica Babilonia per fornire complete informazioni sul retroscena necessarie per avere un intendimento della controparte moderna di Babilonia, Babilonia la Grande del libro biblico di Rivelazione, che sarà considerata in seguito.
LE NAZIONI HANNO SEGUÌTO IL MODELLO DI BABILONIA
4. Quale avvertimento dà Geova alle nazioni? alle persone?
4 Prendendo in seria considerazione le ragioni della caduta di Babilonia, le nazioni possono evitare di seguire la stessa cattiva condotta, se lo desiderano. La Bibbia ci dice che oggi, in questo tempo di giudizio, i governanti devono affrettarsi a fare la pace con l’intronizzato re di Geova Dio, Gesù Cristo, e non combattere contro di lui e contro la predicazione della buona notizia del Regno se vogliono vivere. E anche se le nazioni possono rifiutare di dare ascolto, gli individui entro le nazioni possono separarsi da tale modo d’agire e salvarsi. — Sal. 2:10-12; Riv. 18:4.
5. (a) Come ebbe Babilonia un inizio in opposizione a Dio? (b) In che modo si è contaminata la cristianità?
5 In quanto a Babilonia, anzitutto essa ebbe un inizio in opposizione a Dio a causa del suo stesso fondatore, Nimrod, che fu un ribelle contro Dio. Egli guidò gli uomini in guerre di conquista e causò molto spargimento di sangue. (Gen. 10:8-12) Dopo la sua morte fu adorato come Dio. Questa falsa adorazione si propagò in tutta la terra, e riscontriamo che le religioni di tutte le nazioni pagane praticano l’adorazione di Nimrod sotto vari nomi. Persino la cristianità si è contaminata adottando dottrine babiloniche come la trinità, la venerazione della Vergine Madre e l’immortalità dell’anima umana.a
6. (a) Quale nome applicò Geova agli abitanti di Babilonia, e che cosa significa? (b) Che cosa dice Geremia 51:2 che egli avrebbe fatto a Babilonia a causa della sua opposizione?
6 Babilonia era piena di immagini di idoli, ed era amaramente contro Dio. Dio si sentiva allo stesso modo contro di lei. Egli chiamò la sua popolazione “abitanti di Leb-kamai”, che significa “abitanti del cuore di quelli che sorgono contro di me”, o, secondo la Versione Riveduta della Bibbia di Geremia 51:1: “Gli abitanti di questo paese, ch’è il cuore de’ miei nemici”. Di conseguenza Dio promise di portare un vento distruttore contro di lei. Avrebbe mandato i suoi mietitori e vagliatori, gli eserciti di Ciro, per gettare per così dire in aria gli abitanti di Babilonia, cosicché il vento li prendesse e soffiasse come pula. (Ger. 51:2; paragonare Matteo 3:11, 12) Geremia, capitolo cinquantunesimo, a cui ora ci riferiremo primariamente, prosegue descrivendo i peccati di Babilonia e il suo giudizio.
7. (a) Quale relazione di Geova col suo popolo, menzionata in Geremia 51:5, trascurò Babilonia? (b) A causa della mancanza di compassione da parte di Babilonia, come comandò Geova che fosse trattata, e perché questa sarebbe una cosa buona a sapersi per le nazioni del nostro tempo?
7 Babilonia pensava che i suoi dèi fossero forti, specialmente il suo dio Merodach (che rappresentava Nimrod) e che il suo esercito fosse invincibile. D’altra parte, essa ragionava, Israele, la nazione di Geova, non aveva nessun vero Dio che la proteggesse, nessun marito, ed era come una vedova. Ma l’Iddio d’Israele era ben vivente e in grado di provare ch’era ancora il Marito e Protettore del suo popolo. Non comprendendo ciò, Babilonia non aveva mostrato nessuna compassione per il popolo di Geova quando aveva distrutto Gerusalemme e il suo tempio nel 607 a.E.V. Perciò non le si doveva mostrare nessuna compassione quando Geova la ripagava per aver fatto a pezzi il suo popolo. (Ger. 51:3-5; Isa. 54:5-7) Questo fatto sarebbe stato una cosa buona a sapersi per le nazioni, che trattano il popolo di Geova sulla terra proprio come vogliono, come se non avesse nessun Protettore o Chi ne ha cura nei cieli di sopra.
8. (a) Quanto era stata potente Babilonia, e quale errore la rese debole? (b) Che cosa fu comandato di fare ai prigionieri israeliti, e perché, com’è riportato in Geremia 51:6, 7?
8 Alcuni odierni governanti possono divenire abbastanza potenti da far tremare il mondo. Essi dovrebbero ricordare che Babilonia era una nazione potente, abbastanza potente da ubriacare tutte le altre nazioni, da farle impazzire con l’assaporare il suo distruttivo potere. Essa teneva in cattività anche il popolo di Dio. Pensava che sarebbe sussistita per sempre. Ma era piena dell’errore della falsa religione. Questo errore la rese debole e infine inanimata. Nel frattempo i prigionieri israeliti dovevano separarsi dall’errore, non immischiandosi nella sua falsa religione e nel suo avido materialismo, essendo così complici della sua colpevolezza e divenendo inanimati con lei quando fosse stata resa inanimata nel giorno della sua calamità. Dovevano essere pronti a partire rapidamente quando Babilonia fosse caduta, per tornare a ristabilire la vera adorazione a Gerusalemme o Sion. — Ger. 51:6, 7.
IL SOVRANO DIO VENDICA L’INGIUSTIZIA
9. (a) Come fu che l’idolatra Babilonia tenne in cattività il popolo di Geova? (b) Fece Babilonia ciò che fece a Gerusalemme a causa del desiderio di servire il proposito di Geova, o che cosa?
9 Uno può chiedersi perché l’idolatra Babilonia tenesse in cattività il popolo di Geova. Questo avvenne a causa del peccato in cui cadde il regno di Giuda. Giuda fu avvertito più volte. La caduta del vicino regno delle dieci tribù d’Israele nelle mani dell’Assiria nel 740 a.E.V. avrebbe dovuto farlo tornare in sé, ma Giuda si ribellò alla sovranità di Dio e divenne assai corrotto, fino al punto che Geova dovette castigare la nazione. Babilonia succedette all’Assiria come Terza Potenza Mondiale. Dio lo permise. Ciò nondimeno, avrebbe protetto il suo popolo dall’essere inghiottito da lei, ma a causa dei peccati di Giuda si servì di Babilonia come conveniente strumento di punizione. Dal punto di vista di Babilonia, comunque, essa fece ciò che fece perché perseguiva i suoi egoistici progetti di completo dominio mondiale e commise empietà, malvagità, crudeltà e avidità e fu specialmente gonfia contro Geova, lodando il suo dio Merodach e provando vendicativo rancore verso il popolo di Geova. Essa, a sua volta, dovette bere la coppa del vino del furore di Geova.
10. (a) Come Geova schernisce Babilonia in anticipo, in Geremia 51:8, 9? (b) Come, secondo Geremia 51:10, Geova compì atti di giustizia perché il suo popolo li narrasse?
10 In questo cinquantunesimo capitolo di Geremia, una profezia pronunciata nel 614 a.E.V., settantacinque anni prima della sua caduta, Geova schernisce Babilonia in anticipo, dicendo alle nazioni di cercar di placare il suo dolore con qualche balsamo, ma dice che non può essere guarita. Perché? Ebbene, perché la sua malvagità era stata già così grande a causa della sua idolatria, ma ora, a causa del trattamento da essa riservato al popolo di Geova e al suo tempio, compresa la volontaria profanazione dei vasi del tempio, i suoi peccati si erano accumulati finché il suo giudizio era giunto nei cieli. Geova doveva dunque chiamarla alla resa dei conti in armonia con la sua qualità di giustizia. Facendo perciò i conti con lei compì atti di giustizia affinché il suo popolo lo raccontasse successivamente alla sua lode. — Ger. 51:8-10.
11. Chi fu ad avere l’idea di rovesciare Babilonia e ad emanare il comando di forbire le saette e imbracciare gli scudi, e lo compresero i Medi e i Persiani?
11 Come si erano vantati i Babilonesi verso Geova quando avevano pensato di aver fatto qualcosa di grande contro di lui distruggendo il suo tempio a Gerusalemme! Era perciò un’esigenza della giustizia far scendere Babilonia nella polvere. Per questo impiegò un altro strumento, gli eserciti dei Medi e dei Persiani. L’azione trasferì effettivamente a loro la potenza mondiale, ma essi non compresero d’essere stati impiegati da Lui. Pensarono che fosse la loro idea. Non sapevano realmente che era stato il comando di Geova a indurli a ‘forbire le loro saette’ contro Babilonia così che penetrassero più a fondo, e a ‘imbracciare gli scudi’ mettendo il corpo di migliaia dei loro guerrieri dietro gli scudi per proteggersi e movendo all’attacco. Era un’idea che Geova aveva concepita ed espressa sin dal tempo del profeta Isaia, e doveva essere attuata contro gli abitanti di Babilonia. Il Suo tempio, in rovine, doveva essere vendicato. — Ger. 51:11, 12.
12. (a) Avrebbe potuto Babilonia comprarsi la via di scampo con la sua ricchezza ottenuta in modo malvagio? (b) Come mostra Geova, in Geremia 51:14-18, che né Babilonia ne i suoi dèi avevano una probabilità di scampo?
12 Babilonia, sviata dalle sue molte immagini di idoli, praticava la religione demonica ed era perciò come colui che essa adorava, Satana il Diavolo. Ciò che essa fece nel soggiogare le nazioni lo fece dunque a motivo di avidità, per arricchirsi e sfruttare queste nazioni per il suo proprio egoistico beneficio e la lode dei suoi dèi. Poteva Dio lasciarla andare o favorirla a motivo della sua grandezza e ricchezza? I suoi tesori non significavano nulla presso Dio ed egli non si poteva corrompere per mezzo di essi affinché trattenesse la sua vendetta sopra di lei. Egli era così deciso che aveva giurato per la sua propria anima di riempire Babilonia di conquistatori simili a locuste per numero. Giurando per la sua propria anima indicava che sarebbe stato lui, che aveva avuto il potere di creare la terra e tutte le cose viventi sopra di essa e tutto il potere nell’universo di mandare piogge, venti e fenomeni, che gli dèi di Babilonia non avevano il potere di fare nella minima misura, a causare tutto ciò, la distruzione di Babilonia. Essa non aveva realmente una probabilità di scampo. — Ger. 51:13-18.
UNA “MONTAGNA BRUCIATA”
13. (a) Che cosa vuol dire Geova con la sua dichiarazione di Geremia 51:19? (b) Come mostra Geova che Babilonia doveva cadere in modo più duraturo di Gerusalemme, in Geremia 51:25?
13 Sin dal suo stesso inizio Babilonia non ebbe nessuna parte in Geova, e non ne volle nessuna, proprio come le nazioni d’oggi che non vogliono nessuna parte nell’adorazione di Geova. Il fondatore di Babilonia, Nimrod, non desiderò nessuna eredità in lui. (Gen. 10:8-10) A motivo del fedele amico di Geova, Abraamo, e dei suoi discendenti Isacco e Giacobbe, Dio scelse la nazione di Giacobbe e così Giacobbe (Israele) fu la sua eredità per lodarlo ed essere suoi testimoni. Egli era il bastone per sostenere la nazione d’Israele, ed essa poteva appoggiarsi a lui. (Ger. 51:19; Deut. 7:7, 8; 2 Re 13:23; Isa. 43:1, 10-12, 21) Le sole speranze di sopravvivenza o di restaurazione di Israele come nazione dipendevano dalla sua lealtà a Geova. Quando si ribellava, neanch’essa poté sussistere. La profezia di Geremia 51:20-24, indirizzata a Nabucodonosor, prova che Babilonia fu semplicemente l’arma di Geova per distruggere Gerusalemme a causa dei peccati di Gerusalemme e come un’arma per fare vendetta su altre nazioni che si opponevano a Dio e odiavano il suo popolo. Comunque, a causa della grande cattiveria manifestata da Babilonia col distruggere Sion, essa, a sua volta, doveva cadere in modo molto più duraturo. Egli si rivolge ad essa quale Terza Potenza Mondiale e decreta che non può continuare a sussistere, perché gli si oppone, dicendo: “Eccomi a te, o montagna di distruzione, dice l’Eterno; a te che distruggi tutta la terra! Io stenderò la mia mano su di te, ti rotolerò giù dalle rocce, e farò di te una montagna bruciata”. (Ger. 51:25, VR) Sia che paragonasse Babilonia a un vulcano traboccante di lava o la paragonasse a un monte come simbolo di governo politico, il giudizio dell’Onnipotente Dio è qui reso chiaro.
14. (a) Spiegate l’applicazione simbolica di Geremia 51:25. (b) Chi sarebbero stati i “santificati” di Geova che avrebbero dato inizio alla caduta di Babilonia? (c) Fino a che punto l’avrebbe portata il corso discendente di Babilonia, secondo Geremia 51:29?
14 In quanto all’applicazione simbolica, Rivelazione 17:9, 10 parla di sette monti in cima ai quali siede la donna: “E vi sono sette re: cinque sono caduti, uno è, l’altro non è ancora arrivato”. L’impero babilonico fu uno di quei cinque monti reali che erano caduti al tempo dell’apostolo Giovanni, ma esso fu più distruttivo dei due monti, l’Egitto e l’Assiria, che l’avevano preceduto, le prime due potenze mondiali della storia biblica. Ma sebbene esso torreggiasse sopra le rocce, Geova poteva farlo rotolare giù, poiché egli ha “pesato le montagne con la stadera, ed i colli con la bilancia”, e, per lui, “le nazioni sono . . . come una gocciola della secchia”. (Isa. 40:12, 15, VR) Nel 539 a.E.V. egli avrebbe fatto cadere Babilonia dalla sua elevata posizione. Come fuoco nucleare il fuoco del suo giudizio l’avrebbe bruciata così completamente che nella sua posizione degradata non avrebbe più avuto la forza e la fermezza di un monte torreggiante dalle basi sicure. Sarebbe stata arsa e destinata a divenire cenere. Come fase iniziale del suo bruciarla, egli comanda agli eserciti di Ciro, com’era usanza in quei giorni, di santificarsi per il combattimento. Questi includevano i “regni di Ararat, Minni e Askenaz”, territori che evidentemente Ciro aveva conquistati. Da tutto il dominio di Ciro essi erano chiamati, “come irte locuste” per numero. In realtà, essi avrebbero agito inconsapevolmente quali “santificati” di Geova. La sconfitta per mano di questi eserciti sarebbe stato soltanto l’inizio del corso discendente di Babilonia finché sarebbe divenuta infine un desolato deserto per tempo indefinito. (Ger. 51:26-29) Ciò si è avverato, poiché ora sono rimaste solo rovine portate alla luce o scoperte in tempi moderni, una semplice attrazione turistica dove il treno fa una sosta temporanea.
COMINCIA IL DECLINO DI BABILONIA
15. (a) Quale fu l’effetto della condotta peccaminosa di Babilonia, come esprime Geremia 51:3, 30? (b) Come descrive The Encyclopedia Americana la debolezza che sopraggiunse sugli eserciti di Babilonia?
15 La cattiva condotta di Babilonia aveva causato malvagità e declino nazionale. La notte della caduta di Babilonia molti guerrieri erano troppo ubriachi per alzarsi a combattere e furono uccisi mentre giacevano nella loro corazza. (Ger. 51:3) Gli altri avevano paura e divennero come donne, dandosi alla fuga. (Ger. 51:30) Gli abitanti di Babilonia ebbero una previsione di questa debolezza dei suoi guerrieri prima che Babilonia cadesse, come leggiamo in The Encyclopedia Americana:
Nabonedo, ultimo re di Babilonia . . . combatté una battaglia alla vista di Babilonia, fu completamente sconfitto, e quindi, mentre la maggior parte del suo esercito si metteva in salvo dentro le grandi mura, egli stesso con una piccola truppa entrava a Borsippa, importante città a sudovest di Babilonia; sperava possibilmente con questo movimento di costringere Ciro a dividere le schiere persiane. Il suo figliastro Baldassarre (Bilshar-uzur), . . . apparentemente cosovrano, guidò la difesa di Babilonia. Dopo la caduta della capitale, Nabonedo si arrese, fu trattato benignamente da Ciro, e reso persino governatore della provincia di Carmania.b
16. Come la profezia di Geremia 51:31, 32 descrive la disperata condizione in cui si sarebbe trovata la città, e persino il re?
16 Comunque, non solo i soldati furono deboli e fuggirono presi dal panico a ciò che pensavano fosse la sicurezza dietro le mura di Babilonia, ma lo stesso re Baldassarre, dopo aver udito l’interpretazione dello scritto sulla parete, fu terrorizzato e questo terrore si trasformò in disperazione quando, un istante dopo, giunsero da diverse parti della città corridori a riferire che la città era stata presa a ogni estremità, che i guadi erano stati presi e le barche di papiro venivano bruciate per impedire la fuga ai Babilonesi. — Ger. 51:31, 32.
17. (a) Spiegate Geremia 51:33. (b) Perché Nabucodonosor fu paragonato a un grande serpente? (c) Quale preghiera fece Sion, e come doveva essere esaudita? (d) Ebbero qualche parte nella trebbiatura gli Israeliti prigionieri, e che cosa prefigura questo?
17 Geova paragonò Nabucodonosor a un grande serpente in quanto ‘divorò’ il suo popolo. Egli aveva agito come il drago o sirrush, che era un simbolo del dio Marduk o Merodach che adorava. Egli si era riempito delle belle cose della nazione giudaica, i preziosi utensili del santo tempio di Geova in particolare. Aveva strappato la nazione dal suo territorio natale come se fosse qualche cosa di impuro. Questo recò la colpevolezza dello spargimento di sangue sulla sua nazione e anch’essa dovette pagare per ciò essendo calpestata come il fango delle strade e venendo gettata nella più bassa vergogna, fatta a pezzi dalla simbolica trebbiatura e pigiata come un’aia per trebbiare. La preghiera che aveva fatto Sion doveva essere esaudita, che Geova ripagasse Babilonia con la stessa specie di trattamento che essa aveva inflitto a Sion e spargesse il sangue dei suoi abitanti per regolare i conti. Si noti, comunque, che gli Israeliti prigionieri non fecero essi stessi nessuna trebbiatura, proprio come nessuno del popolo di Dio partecipa a un combattimento contro le nazioni. Dio si servì degli eserciti di Ciro, proprio come impiegherà i celesti eserciti angelici del più grande Ciro, Gesù Cristo, per eseguire la sua vendetta su Babilonia la Grande e su tutti quelli che rimangono sotto la sua influenza. — Ger. 51:33-35.
CHE COSA SIGNIFICA PER NOI
18. (a) Come Babilonia la Grande seguì il modello della sua antica controparte? (b) In che ordine avverrà la trebbiatura, e perché è inevitabile?
18 Nel nostro tempo moderno Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, ha sviato le nazioni, e secondo la profezia di Rivelazione, le condurrà in un combattimento con Dio. (Riv. 17:5, 9, 14) Opponendosi a Dio, si rendono colpevoli di spargimento di sangue e così devono essere trebbiati: anzitutto, Babilonia la Grande, il forte impero mondiale della falsa religione, com’è predetto nelle profezie di Michea e Rivelazione; in seguito, le nazioni politiche che hanno permesso a Babilonia la Grande di influenzarle contro la sovranità di Geova e la proclamazione d’essa da parte dei suoi testimoni. È un principio stabilito da Dio che “la giustizia innalza una nazione, ma il peccato è la vergogna dei popoli”. Un gruppo nazionale che si attira tale vergogna andrà per certo alla rovina, poiché “gli empi se n’andranno al soggiorno de’ morti, sì, tutte le nazioni che dimenticano Iddio”. — Prov. 14:34; Sal. 9:17, VR.
19. Qual è oggi la condotta saggia per gli individui, indipendentemente da ciò che fanno le nazioni?
19 Qualunque condotta seguano le nazioni, ora gli individui possono fuggire da Babilonia la Grande, proprio come fuggirono i Giudei nel 537 a.E.V., considerando seriamente ciò che dice di lei la Parola di Dio. Possono separarsi, fuggire di mezzo a lei per salvarsi la vita onde evitare di partecipare ai suoi peccati e ricevere delle sue piaghe. Questa pronta azione è l’unico modo per liberarsi dalla distruzione eterna. — Riv. 18:4.
[Note in calce]
a Vedere le pagine 32-45 del libro “Babilonia la Grande è caduta!” Il Regno di Dio governa! (inglese) pubblicato dalla Watch Tower Bible and Tract Society, Brooklyn, New York, o La Torre di Guardia del 1º novembre 1964, pagine 664-668, e del 15 novembre 1964, pagine 694-697.
b Edizione del 1929, Volume 19, pagina 677.