La simbolica donna di Dio vince la sua causa
1. (a) Quale pratica è comune ora, come lo fu nei tempi biblici, parlando di una nazione od organizzazione e dei suoi membri? (b) Quali “madri” e “figli” sono interessati nella causa di Geremia 51:36? (c) Perché oggi lo studio di questa causa è importante per noi?
NON è insolito che parliamo in modo figurativo dei membri di un’organizzazione o degli abitanti di una nazione dicendo che sono figli di quell’organizzazione. Similmente si può parlare figurativamente di un’organizzazione o di una nazione come della “madre”, mentre il creatore o fondatore dell’organizzazione o della nazione è considerato come “padre”. La stessa pratica era comune nei tempi biblici. Gerusalemme quale capitale della nazione giudaica era considerata come madre dei suoi figli, il popolo di quella nazione, e Geova Dio quale fondatore era il Padre della nazione e perciò il “Marito” di Gerusalemme (o Sion), la città madre od organizzazione. (Isa. 54:5, 6) Un’organizzazione rivale di Gerusalemme era Babilonia, pure considerata madre dei suoi figli, gli abitanti di Babilonia. Essa prefigurava l’organizzazione “meretrice”, la religiosa Babilonia la Grande. (Isa. 47:1, 8, 9; Riv. 17:1-5) Era una rivalità vecchia di secoli fra le due simboliche “donne”, e nel particolare tempo in cui guardiamo questa scena era in corso una causa. (Mich. 7:8; Ger. 51:36) Lo scopo per considerare questa causa dei tempi biblici è questo: Benché la causa fosse effettivamente tenuta e definita nella realtà e fosse molto seria e importante per gli interessati, servì anche come dramma avente significato profetico. Gli attori di quel tempo rappresentano qualcosa di più grande oggi, e l’intera procedura e il risultato d’essa sono un abbozzo in miniatura o in piccole proporzioni di avvenimenti che dovevano aver luogo nel nostro tempo i quali esercitano profonda influenza sulla vita di ogni individuo sulla terra.
2. (a) Che cosa fu raffigurato da Gerusalemme e da Babilonia? (b) Come vi è stata rivalità fra la simbolica Gerusalemme o Sion e la simbolica Babilonia?
2 L’antica città di Babilonia, che come indicheranno successivi articoli di questa serie rappresentò il grande e falso impero religioso che esercita influenza su tutte le nazioni d’oggi, era una delle donne in causa, mentre l’altra era Gerusalemme, la città eletta di Dio, e che raffigura l’organizzazione celeste di Dio, rappresentata sulla terra dai suoi unti testimoni. Questi testimoni cristiani sono in un senso i figli e i membri di quell’organizzazione e proclamano la buona notizia del futuro dominio della terra da parte del celeste regno di Dio. Come mostra la storia, i testimoni di Geova hanno sempre ricevuto opposizione dalle false religioni di questo mondo. Se si cerca l’origine dell’opposizione alla predicazione di questa buona notizia del Regno, si trova che deriva dai capi della religione mondana, che hanno suscitato inimicizia mediante falsa accusa ed errata rappresentazione e hanno esercitato pressione per recare ufficiale persecuzione sui testimoni di Geova.
ACCUSATA BABILONIA
3. (a) Come mai i figli di Sion divennero prigionieri? (b) Poiché erano stati venduti schiavi a Babilonia da Geova, per quali capi d’accusa Sion poteva avere una causa contro Babilonia?
3 Come mai Sion ebbe una causa contro Babilonia al tempo che viene considerato, verso il 539 a.E.V. e durante quell’anno? I figli di Sion erano prigionieri a Babilonia, a cui Dio li aveva venduti, non per denaro, ma a causa dei loro peccati contro il patto che Egli aveva fatto con loro. Egli aveva detto che questa schiavitù sarebbe durata settant’anni, per far godere al paese che era stato contaminato dai disubbidienti Israeliti i sabati che non avevano osservato dietro suo comando. In che cosa consiste dunque il reclamo legale? Ah, anche se questo era vero, Sion aveva una causa contro Babilonia per i seguenti capi d’accusa: (1) Babilonia era stata non necessariamente crudele nel portare prigionieri i figli di Sion. (Isa. 14:3-6); (2) essa non aveva nessuna intenzione di lasciarli andare alla fine dei designati settant’anni di schiavitù ma pensava di tenerli per sempre (Isa. 14:17); (3) il più forte capo d’accusa contro di lei era che attribuiva la sua vittoria al falso dio Marduk, un non dio, un semplice idolo che rappresentava il suo originario fondatore o padre Nimrod, che era un servitore del Diavolo come dio. Essa aveva raggiunto il culmine dei suoi peccati la notte della caduta esaltandosi apertamente contro Geova, profanando il suo nome e facendo tutto il possibile per profanare i vasi del suo distrutto tempio. — Dan. 5:1-4.
4. A questo punto, da che cosa trarrà beneficio il lettore, e perché?
4 Per avere il completo intendimento di questa causa e di come è oggi importante, il lettore trarrà beneficio soffermandosi qui a leggere nelle Sacre Scritture un corto brano di trentun versetti di Geremia, capitolo 51, versetti da 34 fino a 64. Questo darà molto maggior chiarimento e intendimento di ciò che si dirà nei successivi paragrafi di questo articolo.
NESSUNA PARZIALITÀ DA PARTE DEL GIUDICE
5. (a) Essendo Padre dei suoi figli d’Israele, Geova non sarebbe stato incline a mostrare parzialità verso di loro? (b) Perché è utile per noi imprimere nella nostra mente ogni aspetto di questa causa?
5 La causa fu portata dinanzi a Geova Dio, il grande Giudice e Suprema Corte dell’universo, e sebbene egli fosse il Padre dei suoi figli d’Israele, la sua giustizia non gli avrebbe permesso di decidere la causa contro Babilonia a meno che non vi fossero per questo motivi realmente validi. Egli emanò il giudizio senza favoritismo, in perfetta armonia con la sua giustizia. Leggiamo il suo giudizio con grande interesse, con la prospettiva di considerarlo in seguito in merito alla moderna Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione.
6. Quale assicurazione è data a Sion in Geremia 51:36, e come fu espresso da Mosè questo principio?
6 In Geremia 51:36-38, Geova dice a Sion: “Ecco, io difenderò la tua causa, e farò la tua vendetta! io prosciugherò il suo mare, disseccherò la sua sorgente, e Babilonia diventerà un monte di ruine, un ricetto di sciacalli, un oggetto di stupore e di scherno, un luogo senz’abitanti. Essi ruggiranno assieme come leoni, grideranno come piccini di leonesse”. (VR) Poiché la vendetta di Sion o Gerusalemme è inseparabilmente legata alla rivendicazione della sovranità e del nome del suo Dio, e poiché egli è Giudice di tutti e Amministratore della giustizia in tutto l’universo, non poteva permettere che esistesse per sempre una condizione ingiusta. Avrebbe regolato tutte le cose, così Sion avrebbe comodamente lasciato a lui l’esecuzione della vendetta. Geova predisse secoli in anticipo, nel cantico di addio del profeta Mosè, che avrebbe fatto vendetta dei suoi avversari e di quelli che lo odiavano e che si sarebbe vendicato del sangue dei suoi servitori e fatto espiazione per la terra del suo popolo. — Deut. 32:36-43.
7. (a) Come fu soddisfatto contro Gerusalemme il precedente giudizio di Geova? (b) Come si sarebbe adempiuta contro Babilonia l’espressione di Geova in Geremia 51:36-38?
7 La giustizia di Geova in quanto al suo giudizio contro Sion fu soddisfatta con la schiavitù di Gerusalemme per i predetti settant’anni. Ora era tempo che Babilonia cominciasse a ricevere la sua punizione, la vendetta di Dio. Col tempo essa sarebbe divenuta solo un mucchio di sassi, un ricetto di sciacalli, qualcosa che le persone passando avrebbero guardato con stupore, fischiando come se passassero vicino a un luogo abitato da spettri. I suoi abitanti avrebbero ruggito e gridato, languendo, come i piccoli dei leoni, affamati e in distretta. Benché le sue regine Semiramide e Nitocri, secondo lo storico Erodoto, avessero edificato grandi opere idrauliche compresi pozzi per innaffiare i famosi giardini, persino un serbatoio della circonferenza di settantasei chilometri, e Nabucodonosor avesse costruito un grande lago artificiale, questi, per decreto di Geova, sarebbero stati prosciugati. Da quel tempo si sono prosciugati e sono scomparsi.
8. (a) Quali banchetti fece Geova per i potenti di Babilonia? (b) In che modo essi caddero in un “sonno di durata indefinita”?
8 La notte della caduta di Babilonia, fra tumultuosi banchetti e baldoria in tutta la città, Geova le preparò i suoi propri banchetti, molto più significativi, servendole la coppa del vino della sua ira: una pozione mortifera. Mentre i Babilonesi esultavano nella loro ubriachezza e cadevano nel sonno, un’ubriachezza da cui si aspettavano di svegliarsi, il loro sonno mostrò d’essere di durata indefinita, poiché molti furono uccisi mentre giacevano in un ebbro torpore. Erano come pecore per il macello, e persino i loro capi, come pure il re Baldassarre stesso, come montoni e capri, furono condotti alla loro fine. — Ger. 51:39, 40.
9. (a) Spiegate Geremia 51:41, in merito a Sheshac o Babilonia. (b) Come fu coperta Babilonia dalle onde del mare? (Geremia 51:42) (c) Come si adempì Geremia 51:43, 44? (d) Quale scusa ebbero i sacerdoti babilonesi per l’umiliante caduta di Babilonia, ma come poté Ciro conoscere la verità in merito a ciò?
9 Le moltitudini delle truppe di Ciro sopraggiunsero su Babilonia come un mare. Fu una cosa sbalorditiva per gli astanti osservare ciò che le accadde in quella sola notte, ma questo era solo l’inizio, poiché essa doveva divenire infine una pianura arida, e il suo dio Bel o Marduk non avrebbe avuto nessun potere su alcuno. Le mura di Babilonia, così potenti, che sembravano giungessero al cielo, sarebbero andate in rovina. (Ger. 51:41-44) Babilonia era stata una città considerata, invidiata e lodata da tutta la terra, eccetto dal popolo di Geova. I giardini pensili, la grande torre di Babele e il tempio di Bel la fecero divenire la città meraviglia del mondo. Il cambiamento che Geova recò era così imbarazzante e umiliante che i sacerdoti di Babilonia cercarono di spiegarlo come se fosse stato un atto diretto da parte di Marduk il quale si era offeso e insegnava il dovuto rispetto verso di sé. Dapprima può darsi che facessero credere questo a Ciro, finché egli non ebbe letto le profezie di Isaia e Geremia indicanti la vera ragione della caduta di Babilonia.
USCITE DA ESSA, POPOLO MIO!
10. (a) Che cosa dovevano fare gli Israeliti che udirono la profezia di Geremia, e quale avvertimento era appropriato per loro? (b) Quali erano le “voci” di Geremia 51:46, e come si può rendere e capire l’espressione “dominatore contro dominatore”?
10 Ma che dire dei figli di Sion, prigionieri a Babilonia? Dovevano chiaramente vedere la controversia in questa causa, e dovevano sostenere Sion nella sua causa. Non avrebbero agito per vendicarsi, ma appena la decisione di Dio era eseguita dovevano essere pronti a uscire da essa. Altrimenti, vedendo il materialismo di Babilonia e guardando la sua grandezza come facevano altri, potevano cominciare a perdere di vista il fatto che Geova la giudicava. Dovevano desiderare vivamente d’uscire da questo paese pieno di immagini di idoli e ricordare la promessa che Dio aveva fatta ai loro antenati Abraamo, Isacco e Giacobbe; altrimenti potevano cominciare ad avere gli stessi timori di Babilonia stessa quando si avvicinasse il tempo del suo giudizio. In tal caso, anch’essi sarebbero morti. Poiché a tutti quelli che amavano Babilonia sarebbero giunte voci che avrebbero indebolito il loro cuore molti anni prima della caduta di Babilonia. Queste erano le voci inerenti alle vittorie di Ciro. Prima conquistò i Medi. Quindi marciò a ovest per assoggettare il potente Impero di Lidia sotto il re Creso e conquistare la costa meridionale dell’Asia Minore. Anno dopo anno la minaccia di Ciro si fece più grande finché alla fine egli fu alle porte stesse di Babilonia. L’espressione di Geremia 51:46, “dominatore contro dominatore”, si può anche rendere “dominatore su dominatore” per indicare il costante cambiamento di dominatore, diciamo da Nabonedo a Baldassarre a Dario il Medo a Ciro il Persiano. — Ger. 51:45, 46, VR.
11. (a) Con la spiegazione data dai sacerdoti della caduta di Babilonia, poterono essi impedire che si abbattesse sui loro dèi ulteriore vergogna? (b) (nota in calce) Fornite l’evidenza indicante che la tolleranza dei Persiani verso gli dèi di Babilonia ebbe fine.
11 La finzione dei sacerdoti babilonesi, cioè che Marduk fosse stato responsabile della caduta di Babilonia dinanzi a Ciro, non poteva continuare per sempre. Dapprima i Persiani possono aver tollerato gli dèi di Babilonia per ragioni politiche e sociali, per l’effetto che poteva avere sui Babilonesi assoggettati. Ma essi erano zoroastriani e, col tempo, ulteriore imbarazzo e vergogna sopraggiunse sugli dèi di Babilonia a causa della persecuzione persiana di questi babilonesi che non erano dèi.a — Ger. 51:47.
12. Come avrebbero gridato gioiosamente i cieli e la terra per la ricompensa di Dio contro Babilonia? (Geremia 51:48, 49)
12 Per certo, come interessati osservatori dello svolgersi della causa di Sion, gli angeli di Dio si rallegravano per la vittoria legale di Sion. La terra, cioè il popolo di Dio sulla terra, si sarebbe unito a questo gioioso grido per la sua ricompensa contro Babilonia per gli uccisi d’Israele e anche per le molte migliaia d’altri che aveva uccisi nel combattere la sua guerra di conquista mondiale contro le nazioni, essendo responsabile dello spargimento del sangue degli uccisi di tutta la terra. — Ger. 51:48, 49.
13. Spiegate Geremia 51:50.
13 In anticipazione del decreto di liberazione che Geova avrebbe posto in cuore a Ciro di emanare, Geova dice al suo popolo protetto e risparmiato: “Voi che siete scampati dalla spada, partite, non vi fermate, ricordatevi da lungi dell’Eterno, e Gerusalemme vi ritorni in cuore!” (Ger. 51:50, VR) Coi mezzi di trasporto esistenti in quel giorno Sion o Gerusalemme era lontanissima da Babilonia, un viaggio di quattro o cinque mesi, e questo sul terreno più accidentato. Ma gli Israeliti non dovevano essere come la moglie di Lot e guardare indietro. Dovevano nutrire il vivo desiderio di tornare al santo monte di Gerusalemme ad adorare e allontanarsi il più possibile da Babilonia.
14. (a) Come mostra Geremia 51:51 la più valida ragione della decisione di Geova contro Babilonia nella causa? (b) Quale sarebbe stato il risultato del giudizio di Geova, come mostra Geremia 51:52?
14 La più valida ragione per cui Geova emanasse il suo giudizio contro Babilonia fu espressa in Geremia 51:51, dove il popolo di Geova parla della vergogna che il nemico gli aveva fatto subire, principalmente quando estranei vennero contro il luogo santo della casa di Geova che era stata profanata per mano dei Babilonesi. Questo richiedeva vendetta diretta, non solo contro gli incirconcisi Babilonesi che agivano in questo modo contro il tempio di Dio, ma anche contro gli dèi che essi servivano e che sembrava così fossero più potenti di Geova. Per questa ragione i Babilonesi servitori d’idoli sarebbero stati trafitti e i loro gemiti di morte si sarebbero uditi in tutto il suo paese. Le sue immagini di idoli sarebbero state profanate e infrante, incapaci di salvare i suoi figli. — Ger. 51:52.
15. (a) Quale fu l’atteggiamento di Babilonia verso Geova, come descrive Geremia 51:53? (b) Come avrebbe gridato Babilonia per ciò che le sarebbe accaduto? (c) Come i potenti di Babilonia sarebbero caduti in un sonno da cui non si sarebbero svegliati? (Geremia 51:57)
15 Oh, sì, Babilonia pensava di poter schernire Dio. Persino in mezzo ai suoi timori a causa delle voci intorno a Ciro, essa pensava di essere al sommo della potenza sopra la terra e che i suoi dèi nella torre di Babele e le sue mura potessero proteggerla da qualsiasi cosa. Ma essa trascurò il fatto che aveva a che fare con l’Altissimo Dio. (Ger. 51:53) Sì, la sua voce era stata molto forte e millantatrice ed essa aveva lodato impetuosamente i suoi dèi, insieme alle migliaia di abitanti di Babilonia. Che grido avrebbe lanciato quando fosse stata così rapidamente e sorprendentemente abbattuta! I suoi principi, i suoi governatori e uomini potenti sarebbero incorsi in questo giudizio cadendo in un sonno, nel sonno dello Sceol o della tomba di tutto il genere umano anziché in un semplice sonno temporaneo di ebbrezza e baldoria. Col passar del tempo quella grande città doveva essere distrutta così completamente che solo il silenzio della morte avrebbe regnato sopra le sue ceneri e i suoi ruderi, sopra una città morta. — Ger. 51:54-57.
16 (a) Che cosa sarebbe accaduto alle porte di Babilonia? (b) Come avrebbero riscontrato i popoli che la loro fatica sarebbe stata vana, e si sarebbero esauriti? (Geremia 51:58)
16 Babilonia aveva persone di molte nazioni che lavoravano per i suoi interessi, costruendo mura e templi, ed ora tutta la loro fatica era sprecata. Essi costruivano semplicemente qualcosa che doveva essere bruciata. E chi cercasse di riportarla alla sua precedente posizione o di farla durare per sempre si sarebbe semplicemente esaurito. La parte in legno delle sue porte sarebbe stata incendiata, e il rame di queste porte sarebbe svanito. Le mura esterne possono essere state distrutte da Ciro, e Dario I può averle fatte demolire ulteriormente, ma ad ogni modo giunsero infine alla condizione scoperta dagli archeologi indicante che caddero in completa rovina. — Ger. 51:58.
ILLUSTRATA LA CADUTA DELLA MODERNA BABILONIA
17. (a) Che cosa fu fatto con una copia del rotolo della profezia di Geremia concernente Babilonia? (b) Come poté Seraia confortare gli Israeliti a Babilonia durante la sua visita là?
17 Durante il regno del re Sedechia la profezia di Geremia qui studiata fu usata in modo che ben illustrò la caduta di Babilonia che doveva verificarsi settantacinque anni dopo. La profezia di Geremia 50:2–51:58, dal capitolo cinquantesimo, versetto secondo, al capitolo cinquantunesimo, versetto cinquantottesimo, fu scritta da lui e Geremia diede a Seraia, quartiermastro del re ed evidentemente fratello carnale di Baruc, segretario di Geremia, il comando di portare a Babilonia questo scritto e di leggerne ad alta voce tutte le parole. Doveva quindi prendere il libro e legarvi una pietra e scagliarlo nell’Eufrate, dicendo: “Così affonderà Babilonia, e non si rialzerà più, a motivo del male ch’io faccio venire su di lei; cadrà esausta”. (Ger. 51:61-64, VR) Dopo aver letto ad alta voce questo rotolo ispirato, Seraia doveva rivolgersi a Geova quale oratore delle parole scritte nel rotolo. Per cui pare che Seraia leggesse il rotolo ad alta voce lungo il fiume Eufrate senza che nessuno lo udisse eccetto Geova Dio stesso. Naturalmente, sarebbe stato pericoloso leggerlo facendolo udire ai Babilonesi. Ciò nonostante, Seraia avrebbe ricordato molto di quello che aveva letto, e avrebbe potuto confortare gli Israeliti lì prigionieri parlando loro delle speranze date loro da questa profezia di Geremia.
18. Come fu illustrata la caduta di Babilonia la Grande dall’azione di Seraia?
18 La donna di Geova vinse dunque la causa e suo Marito, il Supremo Giudice Universale, agì con piena giustizia nella decisione e nel giudizio che eseguì. Questa è un’eccellente illustrazione e un modello per tutti quelli che oggi amano la giustizia e che vorrebbero veder fatta giustizia contro il grande impero della falsa religione a causa della sua responsabilità in tanto spargimento di sangue sulla terra e particolarmente a causa della sua inimicizia contro Dio e i suoi proclamatori del Regno. Rivelazione 18:20, 21 ci mostra che questo fu un modello: “‘Rallegrati su di lei, o cielo, e voi santi e apostoli e profeti, perché per voi Dio ha giudiziariamente richiesto la punizione da lei!’ E un forte angelo alzò una pietra simile a una grande macina da mulino e la scagliò nel mare, dicendo: ‘Così, con rapido lancio, Babilonia la gran città sarà scagliata giù, e non sarà più trovata’”.
19. (a) Perché la profezia di Rivelazione contro Babilonia non poté applicarsi all’antica città letterale di Babilonia? (b) Perché è utile continuare a esaminare le profezie bibliche su Babilonia?
19 È facile vedere che questa profezia non poteva applicarsi alla letterale città di Babilonia in Mesopotamia, poiché essa era caduta da potenza mondiale seicent’anni prima e, al tempo in cui ha completo adempimento quella profezia di cose ancora future di Rivelazione, la letterale Babilonia sarà stata in assoluta rovina da anni. Dobbiamo aspettarci un adempimento molto maggiore. Perciò è utile per noi continuare a esaminare la profezia biblica su Babilonia, poiché essa ci aiuta a capire il significato di importanti avvenimenti mondiali che hanno luogo davanti ai nostri occhi in questo ventesimo secolo.
[Nota in calce]
a Alla voce “Dominio persiano”, The Encyclopædia Britannica, Volume 2 dell’edizione del 1946, pagina 852b, dice: “Verso la fine del dominio persiano uno scoppio di fanatismo zoroastriano sembra conducesse alla distruzione di molti dei grandi templi. La ziqqurat di Babilonia era un mucchio di rovine quando Alessandro [Magno] la vide per la prima volta; sebbene fosse in buono stato quando scrisse Erodoto; il tempio a Ur mostra ovunque segni di distruzione da incendio, dopo di che il luogo fu abbandonato, salvo che per fuggitivi smarriti. V’è ogni indicazione che il dominio persiano a Babilonia fu impopolare dal tempo di Dario I, e che al tempo di Dario III il paese aveva subìto persecuzione religiosa”.
“Poiché l’ira sua è sol per un momento, ma la sua benevolenza è per tutta una vita. La sera alberga da noi il pianto; ma la mattina viene il giubilo”. — Sal. 30:5, VR.