Capitolo XIII
Gli associati della cristianità si rivoltano contro di lei!
1. Fino a che punto la storia si ripete?
SPESSO si dice che la storia abbia la tendenza a ripetersi. O che il futuro sia solo il passato che si ripresenta in una condizione nuova. Per ciò che riguarda gli aspetti generali, è vero che gli avvenimenti del mondo che formano argomento di storia si ripetono. Cause simili produrrebbero tale ripetersi degli avvenimenti.
2, 3. Come possiamo imparare dalla storia a evitare gli avvenimenti calamitosi accaduti in precedenza ad altri, e come, in I Corinti 10:6-12, Paolo indica l’utilità di studiare la storia biblica?
2 Se studiamo i calamitosi avvenimenti della storia umana, possiamo prenderli come esempi ammonitori e ne possiamo imparare le cause. Possiamo così sapere cosa evitare perché quei calamitosi avvenimenti non si ripetano su di noi. Questo è uno dei benefici che possiamo trarre dallo studio della storia biblica, come suggerisce il cristiano apostolo Paolo. Quando scriveva intorno ai calamitosi avvenimenti della nazione d’Israele nel loro viaggio di quarant’anni dall’Egitto alla Terra Promessa, si espresse in questo modo:
3 “Ora queste cose divennero nostri esempi, onde non siamo desiderosi di cose dannose, come essi [gli Israeliti] le desiderarono. . . . Ora queste cose accadevano loro come esempi, e furono scritte per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose. Quindi chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. — 1 Corinti 10:6-12.
4. Cosa disse Geova che sarebbe accaduto a Gerusalemme per non aver prestato ascolto all’esempio ammonitore della storia nella sua propria relazione familiare, e che cosa accadrà dunque alla cristianità per non avere similmente prestato ascolto?
4 L’antica città di Gerusalemme fu una di quelle che non badò di non cadere e non trasse dunque profitto dall’esempio ammonitore della storia, nemmeno nella sua propria relazione familiare. Quale meraviglia, quindi, se il suo Dio, annunciando la calamità che sarebbe venuta su di lei per l’infedeltà mostratagli, continuò a dire: “E per certo sarai profanata dentro di te dinanzi agli occhi delle nazioni, e dovrai conoscere che io sono Geova”. (Ezechiele 22:16) La secolare cristianità non ha prestato ascolto agli esempi ammonitori della storia biblica. C’è da aspettarsi un solo risultato. Proprio così sicuramente come all’antica Gerusalemme fu fatto conoscere, in modo disastroso, l’Iddio col quale trattava, così la cristianità vedrà ripetersi su di sé la terribile esperienza di Gerusalemme, e questo molto presto.
5. Dove le simboliche Oola e Ooliba cominciarono a commettere prostituzione, ma a chi appartennero, e che cosa generarono a tale proprietario?
5 Tenendo presente la cristianità come antitipo moderno, consideriamo ora la meritata punizione che Dio predisse, anni in anticipo, e che doveva abbattersi sull’antica Gerusalemme. Facendo un racconto scritto di questa profezia divina, il profeta Ezechiele nell’esilio di Babilonia dice: “E la parola di Geova mi era indirizzata, dicendo: ‘Figlio d’uomo, c’erano due donne, figlie di una sola madre. Ed esse si prostituivano in Egitto. Commisero prostituzione nella loro giovinezza. Lì furono premute le loro mammelle, e lì compressero i seni della loro verginità. E i loro nomi erano Oola la maggiore e Ooliba sua sorella, e divennero mie e partorivano figli e figlie. E in quanto ai loro nomi, Oola è Samaria, e Ooliba è Gerusalemme’”. — Ezechiele 23:1-4.
6. Come città, che cosa furono rispettivamente Samaria e Gerusalemme, chi fu la loro “madre”, e in che modo praticarono spiritualmente la prostituzione in Egitto?
6 Fino alla sua distruzione per opera degli Assiri nell’anno 740 a.E.V., Samaria fu la città capitale del settentrionale Regno d’Israele, composto di dieci delle dodici tribù secolari d’Israele. D’altra parte, Gerusalemme fu la capitale del meridionale Regno di Giuda, composto delle rimanenti tribù del popolo giudaico. Le loro due città capitali sono dunque usate per rappresentare o raffigurare i loro rispettivi regni. Entrambi vennero da una sola organizzazione genitrice o “madre”, cioè dall’organizzazione nazionale discesa da Abraamo, Isacco e Giacobbe e dai dodici figli di Giacobbe. Simbolicamente si parlava di loro come di “figlie” di quella organizzazione madre. Giacobbe e i suoi figli con le loro famiglie dalla Palestina scesero in Egitto nell’anno 1728 a.E.V., ai giorni in cui suo figlio Giuseppe era primo ministro e amministratore annonario d’Egitto sotto Faraone. Lì le tribù discese dai dodici figli di Giacobbe e formanti le due organizzazioni filiali furono indotte a praticare la prostituzione spirituale. In che modo?
7. In che modo le simboliche Oola e Ooliba praticarono la prostituzione spirituale in Egitto, e in che modo della simbolica Oola poté giustamente parlarsi come della maggiore delle due sorelle?
7 Contaminandosi con l’adorazione degli idoli allora prevalente in Egitto. Ciò facendo, ebbero relazioni impure, immorali, con i falsi dèi e idoli del pagano Egitto. Nella profezia di Ezechiele 20:4-8, Geova rammentò a certi esiliati anziani d’Israele tale prostituzione spirituale commessa in Egitto dai loro antenati. Naturalmente, in quel tempo il settentrionale Regno d’Israele con la sua capitale Samaria non esisteva. (1 Re 16:23-28) Ma le dieci tribù che infine si ribellarono per formare quel regno in effetti esistevano, e così la simbolica donna Oola era in formazione. Essa si componeva della maggioranza delle tribù d’Israele, e queste includevano le tribù discese dai due maggiori figli di Giacobbe, cioè Ruben e Simeone, e anche le tribù di Manasse ed Efraim discese da Giuseppe, figlio primogenito di Giacobbe generatogli dalla diletta moglie Rachele. Giustamente, dunque, della simbolica Oola poteva parlarsi come della “maggiore” delle due simboliche figlie della stessa madre. — Genesi 29:32-35; 30:22-24.
8. Che cosa significa il nome di Oola, e come le si addiceva?
8 Il nome che le fu dato, Oola, significa “La sua tenda”, cioè una tenda per compiere adorazione religiosa. Quando nel 997 a.E.V. fu stabilito il settentrionale Regno d’Israele, si dedicò all’adorazione dei vitelli d’oro e in seguito aggiunse a questa adorazione idolatrica l’adorazione del falso dio Baal. In questo modo la simbolica Oola dimenticò Geova e se lo gettò dietro le spalle, erigendosi la sua propria tenda per l’adorazione idolatrica. La tenda di Geova non era in lei.
9. Perché il nome Ooliba si addiceva alla “sorella” più giovane anche nel giorno in cui Ezechiele profetizzò di lei?
9 Il nome della sua simbolica sorella era Ooliba. Si comprende che questo significa “La mia tenda è in lei”. Essendo un nome datole da Dio, esso significò che la tenda di adorazione di Geova era nella simbolica Ooliba, il meridionale Regno di Giuda. Questo regno dominò le due tribù di Giuda e Beniamino ed ebbe anche il sostegno della tribù religiosa di Levi. Levi fu il terzo figlio del patriarca Giacobbe, Giuda fu il quarto figlio, e Beniamino il dodicesimo e ultimo figlio, così che la simbolica Ooliba fu ben raffigurata come la più giovane delle due figlie di “una sola madre”. Alla tenda contenente l’arca del patto di Geova prestavano servizio gli uomini qualificati della tribù di Levi e venne a trovarsi in Gerusalemme dopo che il re Davide ebbe catturato quella città nel 1070 a.E.V. facendone la sua capitale. In quella città, Salomone figlio di Davide costruì inoltre il sontuoso tempio per l’adorazione di Geova, ed esso era ancora in piedi nel giorno della profezia di Ezechiele circa le simboliche Oola e Ooliba. Il nome Ooliba si addiceva dunque al meridionale Regno di Giuda, poiché in lei era la tenda o tempio di adorazione di Geova. — 2 Samuele 5:1-9; da 6:11 a 7:13.
10. Quando le due simboliche donne divennero di Geova, in che modo gli generarono figli e figlie, e perché l’infedeltà verso di lui sarebbe stata adultera?
10 “E divennero mie”, disse Geova riguardo a quelle due simboliche donne. (Ezechiele 23:4) Quando accadde questo? Accadde nell’anno 1513 a.E.V., quando Geova liberò l’organizzazione “madre”, le dodici tribù d’Israele, dalla schiavitù d’Egitto la notte che si fece la prima celebrazione della Pasqua, e più specificamente quando Geova portò le dodici tribù formalmente in un patto con lui per mezzo del mediatore Mosè al monte Sinai in Arabia. (Esodo da 12:50 a 13:21; da 19:3 a 24:8) In seguito figli e figlie furon generati nella relazione del patto con Geova come loro Dio. Come? Questo avvenne per l’azione che i loro padri avevano compiuta facendo questo patto nazionale con Geova, il Liberatore del Suo popolo. Essi Gli erano tutti soggetti perché furono figli della nazione che era sposata con Lui come una moglie con un marito o proprietario maritale. (Geremia 3:14; 31:32) L’infedeltà verso di Lui era adultera.
11. In quale anno quelle due simboliche “donne” presero definitamente forma, e in che modo?
11 Le simboliche “due donne, figlie di una sola madre”, presero definitamente forma nell’anno 997 a.E.V., o 516 anni dopo la liberazione della nazione d’Israele dall’Egitto in cui era stato schiavo. Quell’anno dieci delle tribù d’Israele rifiutarono l’ulteriore sottomissione alla casa reale di Davide e stabilirono il loro proprio regno, la cui capitale fu infine Samaria, circa cinquantacinque chilometri a nord di Gerusalemme. Questo Regno Settentrionale, con capitale a Samaria, fu simboleggiato da Oola. Il Regno Meridionale, con capitale a Gerusalemme, fu simboleggiato da Ooliba. — Ezechiele 23:4.
“OOLA” DÀ UN CATTIVO ESEMPIO STORICO
12. La frattura d’Israele sciolse forse il patto di Geova verso le due nazioni che ne risultarono, e come la simbolica Oola si rifiutò di sottomettersi come una moglie al suo Proprietario maritale?
12 Questa frattura della nazione di dodici tribù d’Israele non ne sciolse il patto con Geova stipulato al monte Sinai per mezzo del mediatore Mosè. Tutt’e due i nuovi regni erano ancora in questo patto della Legge mosaica ed erano perciò ancora soggetti a Geova come a un Marito spirituale. (1 Re 11:29-39) Ma il Regno Settentrionale, la simbolica Oola, si rifiutò di sottomettersi come una moglie a Geova e divenne idolatra. Perse fiducia in Lui come suo Protettore e cominciò a fare la politica con le nazioni pagane circonvicine, specialmente con l’imperiale Assiria a nord-est. (2 Re 15:17-22; Osea 5:13; 12:1) Questo stabilire rapporti amichevoli con la militarizzata potenza politica mondiale dell’Assiria riuscì forse bene al regno di dieci tribù d’Israele? Mostrò l’Assiria d’essere una forte, vera amica di questa simbolica Oola? Notate ciò che Geova continua a dire, in Ezechiele 23:5-10:
13. Come le parole di Geova in Ezechiele 23:5-10 mostrano se l’Assiria desse prova d’essere una fedele, vera amica della simbolica Oola?
13 “E Oola si prostituiva, mentre mi era soggetta, e continuò a bramare quelli che l’amavano appassionatamente, gli Assiri, che eran vicini, i governatori vestiti di stoffa turchina, e i loro governanti delegati, tutti i giovani desiderabili, cavalieri montati su cavalli. Ed ella continuò a dare le sue fornicazioni su di loro, tutti i più scelti figli d’Assiria; e con tutti quelli che ella bramò — con i loro idoli di letame — si contaminò. E non lasciò le sue prostituzioni compiute sin dall’Egitto, poiché con lei avevano giaciuto nella sua giovinezza, ed essi eran quelli che avevano premuto i seni della sua verginità e continuarono a versare su di lei i loro rapporti immorali. Perciò la diedi in mano a quelli che appassionatamente l’amavano, in mano ai figli d’Assiria, che ella aveva bramati. Essi furono quelli che scoprirono la sua nudità. Presero i suoi figli e le sue figlie, e uccisero lei pure con la spada. Ed ella divenne infamia per le donne, e su di lei eseguirono atti di giudizio”.
14. La fiducia di “Oola” nell’Assiria che cosa indusse dunque Geova a farle?
14 La perdita della fede nell’invisibile Geova e la fiducia nell’impressionante potenza militare dell’idolatra Assiria non salvarono e non preservarono la spiritualmente adultera Oola, il regno di dieci tribù d’Israele. Abbandonato Colui che l’aveva liberata dall’Egitto, essa fu da Lui abbandonata in balìa dei brutali Assiri che avevano appassionatamente amato imporle un’alleanza mondana.
15. Come giustizieri di che cosa agirono gli Assiri verso la simbolica Oola, e in che modo ne esposero la nudità?
15 Geova fece cadere “Oola” nelle violente mani di quelli con i quali ella aveva preferito essere in patto, gli Assiri. Questi agirono come giustizieri del giudizio divino su di lei, riservandole il trattamento che meritava una moglie adultera. Con la spada della guerra la uccisero in maniera punitiva come nazione politica, distruggendone la capitale nazionale, Samaria. Ma prima presero prigionieri i suoi figli e figlie, conducendoli alla schiavitù in un altro paese. Non le fecero nessuna concessione perché fosse ravvivata e ristabilita come popolo e come regno. Essi “scoprirono la sua nudità”, spogliando il paese dei suoi figli Israeliti, deportandoli lontano; e poi, perché ne prendessero il posto nel paese, l’Assiria importò da varie parti dell’Impero Assiro popoli pagani. — 2 Re 18:8-12; 17:1-24.
16. Come “Oola” divenne un’“infamia per le donne”?
16 Questa fu una buona ragione perché la criminalmente giustiziata “Oola” divenisse un’“infamia per le donne”, cioè per i regni pagani di quel tempo. Essi la guardarono con disprezzo come una nazione che s’era guadagnata una vergognosa infamia e al suo fato inorridirono. Il suo regno cessò di esistere permanentemente nel 740 a.E.V. alla distruzione di Samaria e alla deportazione dei suoi figli e figlie superstiti.
PREVISIONE STORICA PER IL NOSTRO GIORNO
17. In vista di “Oola” come esempio ammonitore, quali domande sorgono circa la simbolica Ooliba?
17 Divenne la simbolica Oola un’“infamia” per la sorella Ooliba, il meridionale Regno di Giuda? Apprezzò Ooliba questo esempio premonitore della storia e ne trasse profitto? Evitò pertanto la condotta spiritualmente adultera della sorella onde la storia non si ripetesse su di lei e non dovesse bere la coppa del giudizio che la sorella era stata costretta e bere? Che cosa indicò Ooliba che avrebbe fatto la sua controparte moderna della cristianità nel nostro tempo? Geova additò la condotta che la regale sorella di Oola perseguiva, dicendo, in Ezechiele 23:11-17:
18. In quali parole, in Ezechiele 23:11-17, Geova additò la condotta che allora perseguiva la simbolica Ooliba?
18 “Quando sua sorella Ooliba lo vide, esercitò il suo desiderio sensuale più rovinosamente di lei, e la sua prostituzione più della fornicazione di sua sorella. Poiché bramò i figli d’Assiria, i governatori e i governanti delegati che eran vicini, vestiti con gusto perfetto, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani desiderabili. E vidi che, siccome ella si era contaminata, seguivano entrambe una medesima via. Ed ella continuò ad aggiungere ai suoi atti di prostituzione quando vide gli uomini negli intagli sul muro, immagini di Caldei intagliati in cinabro, cinti con cinture ai fianchi, con turbanti pendenti sulle teste, aventi l’aspetto di guerrieri, tutti quanti, la somiglianza dei figli di Babilonia, Caldei rispetto al paese della loro nascita. E li bramava alla visione dei suoi occhi e mandava loro messaggeri in Caldea. E i figli di Babilonia venivano a lei, al letto delle espressioni d’amore, e la contaminavano con i loro rapporti immorali; ed ella continuò a contaminarsi con loro, e la sua anima si volgeva da loro disgustata”.
19. Come la simbolica Ooliba sfidò l’esempio ammonitore di sua sorella Oola, e quale risultato per l’Assiria pose un problema a Ooliba?
19 Ooliba sfidò l’esempio ammonitore della storia della sua regale sorella, Oola. Geova vide che entrambe Ooliba e Oola seguivano “una medesima via”, solo che Ooliba perseguiva la via in maniera più eccessiva. Avendo dimenticato Geova e il suo patto paragonato a un matrimonio che aveva con Lui stipulato, si mise a far politica con quella forte militare potenza mondiale, l’Assiria. Ciò avvenne notoriamente ai giorni del re Acaz di Gerusalemme. Nonostante il consiglio di Geova comunicato dal profeta Isaia, il re Acaz chiamò il conquistatore assiro Tiglat-Pileser affinché l’aiutasse contro gli alleati regni di Siria e Israele. (Isaia 7:1-20; 2 Re 16:5-10, 17, 18) Il re Ezechia, successore di Acaz, vide quanto disastrosamente Oola avesse corteggiato il favore politico dell’Assiria, poiché nell’anno 740 a.E.V. finì con la distruzione di Samaria e del suo regno. Quantunque il re Ezechia fosse liberato dal re assiro Sennacherib, egli accettò le amichevoli proposte fatte dai Babilonesi. Per questo fu rimproverato da Geova. (Isaia da 37:36 a 39:7; 2 Re da 19:35 a 20:18) Dopo che i Babilonesi ebbero rovesciato la Potenza Mondiale Assira distruggendone la capitale Ninive verso il 632 a.E.V., questo pose per Gerusalemme un serio problema.
20. In che modo il re di Babilonia disfece l’azione politica del re d’Egitto verso Gerusalemme, e come la simbolica Ooliba corteggiò il favore politico di Babilonia, e come mostrò ella d’esserne stanca?
20 Quattro anni dopo, nel 628 a.E.V., il vincitore re d’Egitto mise il re Ioiachim sul trono di Gerusalemme in luogo di suo fratello Ioacaz. Ma nell’anno 620 a.E.V. il re di Babilonia assoggettò Ioiachim a Babilonia come re tributario. Nell’anno 617 a.E.V. il re di Babilonia insediò Sedechia fratello di Ioiachim come re sul trono di Gerusalemme. (2 Re da 23:31 a 24:18) Durante i regni di questi due re la simbolica Ooliba “esercitò il suo desiderio sensuale più rovinosamente” di sua sorella Oola corteggiando il favore politico della Potenza Mondiale Babilonese. Questo rapporto internazionale fu mantenuto da entrambe le parti finché da ultimo Gerusalemme si stancò del dominio di Babilonia. Quindi ‘la sua anima si volgeva disgustata’ dai Babilonesi con la ribellione contro il re di Babilonia. — 2 Re 24:1, 18-20.
21. In Ezechiele 23:18-21, come disse Geova di considerare la condotta adultera della simbolica Ooliba?
21 Come considerò tuttavia Geova questa condotta spiritualmente adultera della simbolica Ooliba? Questo è qualche cosa che la sua controparte moderna, la cristianità, avrebbe dovuto considerare molto tempo fa. In Ezechiele 23:18-21 Geova dice come la considerò, affermando: “Ed ella continuò a scoprire i suoi atti di prostituzione e a scoprire la sua nudità, così che la mia anima si volse disgustata dalla sua compagnia, proprio come la mia anima s’era volta disgustata dalla compagnia di sua sorella [Oola]. E moltiplicava i suoi atti di prostituzione fino al punto di ricordarsi dei giorni della sua giovinezza, quando si prostituiva nel paese d’Egitto. E bramava alla maniera delle concubine appartenenti a quelli il cui membro carnale è come il membro carnale degli asini e il cui organo genitale è come l’organo genitale dei cavalli. E continuasti a richiamare l’attenzione sulla condotta dissoluta della tua giovinezza col premer dei tuoi seni dall’Egitto in poi, per amore delle mammelle della tua giovinezza”.
22. In che modo Geova agì verso Ooliba in armonia con la condotta che aveva tenuta verso Oola?
22 Poiché lo stesso essere di Geova si era allontanato con disgusto dalla compagnia della sua adultera sorella Oola, perché non si sarebbe la sua anima dovuta allontanare con disgusto dalla compagnia di Ooliba a causa della simile condotta dissoluta con gli idolatri Babilonesi? Geova è coerente con se stesso e compì pertanto armoniosamente le sue azioni verso entrambe le sorelle, Oola e Ooliba.
23. Come si ricordò Ooliba dei giorni della sua giovinezza quando si prostituiva in Egitto, e la sua passione divenne simile a quella delle concubine appartenenti a chi?
23 Come fece Ooliba a “ricordarsi dei giorni della sua giovinezza, quando si prostituiva nel paese d’Egitto”? Fece questo guardando a sud verso l’Egitto per ottenere aiuto militare quando ‘la sua anima si volgeva disgustata’ dai Babilonesi con la ribellione contro il re di Babilonia. (Ezechiele 17:7-10, 15-17) Nel linguaggio che qui Geova usa, quale disprezzo esprime per l’appassionata condotta animalesca che ella teneva in una maniera indecorosa per una moglie ma abbastanza consueta per una concubina prontamente disponibile. Egli dice: “E bramava alla maniera delle concubine appartenenti a quelli il cui membro carnale è come il membro carnale degli asini e il cui organo genitale è come l’organo genitale dei cavalli”. O, come lo rende The New English Bible del 1970: “Ella si infatuava dei loro prostituti maschi, i cui membri erano come quelli degli asini e il cui seme veniva a flussi come quello dei cavalli”. — Ezechiele 23:20, NM; NEB.
REAZIONE DEI TRASCURATI AMANTI POLITICI
24, 25. Coerentemente con ciò che accadde alla simbolica Oola per il suo adulterio spirituale, che cosa disse Geova, in Ezechiele 23:22-25a, che avrebbe fatto a sua sorella Ooliba?
24 Alla luce di ciò che era accaduto alla simbolica Oola per la sua condotta spiritualmente immorale, che cosa avrebbe dovuto coerentemente ricevere sua sorella Ooliba per mano del disgustato Geova? Passò ancora del tempo, forse due anni, fino al principio del finale assedio babilonese di Gerusalemme, perché Geova rispondesse alla domanda, dicendo a quell’infedele città in cui era ancora la Sua “tenda”:
25 “Perciò, o Ooliba, il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Ecco, io desto i tuoi appassionati amanti contro di te, quelli dai quali la tua anima si è allontanata con disgusto, e di sicuro li farò venire contro di te da ogni parte, i figli di Babilonia e tutti i Caldei, Pecod e Soa e Coa, tutti i figli d’Assiria con loro, giovani desiderabili, tutti governatori e governanti delegati, guerrieri e convocati, montati su cavalli, tutti quanti. E devono venire contro di te con rumore di carri da guerra e di ruote, e con una congregazione di popoli, con largo scudo e targa ed elmo. Si porranno contro di te tutto intorno, e per certo darò il giudizio a loro, ed essi ti devono giudicare con i loro giudizi. E di sicuro esprimerò il mio ardore contro di te, e devono agire contro di te con furore.
26. Secondo la parole di Geova in Ezechiele 23:25b-27, che cosa avrebbero fatto i Babilonesi e i loro alleati alla simbolica Ooliba?
26 “‘Rimuoveranno il tuo naso e i tuoi orecchi, e il resto di te cadrà pure di spada. Essi stessi prenderanno i tuoi figli e le tue figlie, e il resto di te sarà divorato dal fuoco. E per certo ti spoglieranno delle tue vesti e toglieranno i tuoi begli oggetti. Ed effettivamente farò cessare da te la tua condotta dissoluta, e la tua prostituzione compiuta dal paese d’Egitto; e non alzerai a loro i tuoi occhi, e non ti ricorderai più dell’Egitto’”. — Ezechiele 23:22-27, NW.
27. Chi suscita contro “Ooliba” quelli che meno ci aspetteremmo, e come le è impedita la fuga, e sono eseguite su di lei decisioni giudiziarie come quelle semplicemente emanate dagli uomini?
27 Quale orribile sorpresa, vedersi rivoltare contro all’improvviso tutti i propri amanti! Come potrebbe un tale cambiamento di sentimenti avvenire così presto? È Geova che adempie questo contro l’organizzazione paragonata a una moglie che gli si è mostrata falsa. È lui che suscita e porta contro di lei quelli che difficilmente penseremmo sarebbero da lui impiegati come uno strumento per eseguire su di lei il giudizio, gli associati o alleati che una volta l’amarono appassionatamente come regno vassallo. Essi non sono comune gentaglia, ma sono governatori, governanti delegati, guerrieri di mestiere, convocati per consiglio, uomini di ordine equestre. Non ci sarà per lei nessuno scampo, in quanto verranno contro di lei da ogni parte. I carri da guerra, il rumore delle cui ruote ella ode, possono sfrecciare come lampi e raggiungerla. La congregazione dei popoli militari ben protetti la possono accerchiare. Devono essi eseguire i giudizi espressi giudiziariamente da uomini? No, poiché sono semplici strumenti di esecuzione!
28. Le decisioni giudiziarie di chi sono eseguite, come sono applicate, e con quali emozioni sono eseguite?
28 Le decisioni giudiziarie son quelle di Geova, ed egli ne dà l’esecuzione ai suoi eletti strumenti umani. Ma a questi è consentito di applicare tali decisioni giudiziarie secondo la loro propria maniera crudele di eseguire i giudizi. Geova prova geloso ardore contro la simbolica Ooliba, e le sue forze esecutrici sulla terra provano furore; e quando l’ardore divino e la furia assiro-babilonese si combinano in un’azione concorde, sono davvero guai per Ooliba.
29. Il taglio del naso e degli orecchi era la pena per quale delitto morale, e come questa punizione fu inflitta alla simbolica Ooliba?
29 È orrendamente crudele tagliare a una donna il naso e gli orecchi, sfigurandola in maniera orribile? Sì, ma questo era il modo in cui quegli antichi imperialisti mondani punivano le adultere. Ooliba si era adulteramente allontanata dal suo proprietario maritale, Geova. Come un infuriato marito geloso, aveva posto il proprio marchio sul volto della sua infedele compagna. Ne era rovinato il bell’aspetto nazionale. Il suo unto re e altri preminenti funzionari, che erano come “il medesimo respiro delle nostre narici”, furono portati via. (Lamentazioni 4:20) I suoi sacerdoti e giudici e letterati, che erano come gli orecchi per ascoltare e impartire equilibrio alla direttiva della nazione, pure furono violentemente rimossi. Con un tale mutilato aspetto nazionale, come avrebbe potuto essa “salvare la faccia” dinanzi alle altre nazioni? Non avrebbe potuto far questo!
30. Cosa si doveva fare con ciò ch’era rimasto di lei, ciò che non si poteva portar via di umano e di inanimato, lasciandola in quale aspetto?
30 Dopo ch’era stata così mutilata, ciò che rimaneva dell’adultera Ooliba doveva cadere per opera dell’esecutiva spada dei vittoriosi Babilonesi, i suoi ex appassionati amanti. Ahimè, dunque, per i suoi figli e figlie! I loro sopravvissuti dovevano esser deportati e resi schiavi. Il resto d’essa, in quanto a proprietà materiale immobile, doveva essere “divorato dal fuoco”. Ella doveva essere denudata, spogliata delle sue vesti e privata dei begli oggetti con cui aveva praticato i suoi adescamenti come nazione. Tale suo adulterio spirituale doveva per sempre cessare sulla terra!
31. Che cosa indica se il fatto che Ooliba s’era stancata dei Babilonesi significasse d’esser pentita per riconciliarsi con Geova o no?
31 Che Ooliba si fosse stancata di certuni come i Babilonesi con i quali aveva commesso prostituzione spirituale non significava che si fosse pentita di cuore per tornare a Geova e riconciliarsi con lui. Ella era ancora dedita a commettere immoralità spirituale con gli dèi idolatrici. Era ancora incline a violare il suo patto con Geova e a contrarre adulteramente alleanze con una nazione pagana se riteneva che ciò la salvasse come nazione. Del tutto consapevole di questo, Geova continuò a dire alla simbolica Ooliba:
32. In mano a chi Geova disse a Ooliba, in Ezechiele 23:28-31, che l’avrebbe data, e che cosa le sarebbe quindi accaduto, e perché?
32 “Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Ecco, ti do in mano a quelli che hai odiati, in mano a quelli dai quali la tua anima s’è allontanata disgustata. Ed essi devono agire contro di te con odio e togliere tutto il prodotto della tua fatica e lasciarti nuda e scoperta; e la nudità dei tuoi atti di fornicazione e la tua condotta dissoluta e i tuoi atti di prostituzione devono essere scoperti. Ti si faranno queste cose perché vai come una prostituta dietro alle nazioni, per il fatto che ti contaminasti coi loro idoli di letame. Hai camminato nella via di tua sorella [Oola]; e io ti dovrò dare in mano il suo calice’”. — Ezechiele 23:28-31, NW.
33. Avrebbe potuto Ooliba sfuggire alle conseguenze compiendo un’azione unilaterale, e Geova era disposto a lasciare che ella determinasse di prendere finora quali impegni?
33 Ooliba, che rappresentava l’infedele Gerusalemme, non doveva pensare che odiando i Babilonesi e allontanandosene con animo disgustato potesse sfuggire alle conseguenze dei rapporti spiritualmente immorali che in passato aveva avuto con loro. Non era tutto così facile. Gli odiati Babilonesi non erano disposti a dimenticare gli impegni presi con loro. E che dire dei superiori impegni che ella aveva presi con Geova, il suo proprietario maritale? Che si pentisse della sua passata condotta dissoluta con i Babilonesi non significava pentirsi verso Geova. Egli era dunque disposto a lasciare che Ooliba determinasse di violare sia i suoi obblighi verso i Babilonesi che i suoi obblighi verso di Lui, abbandonandola nelle mani dei suoi estraniati amanti babilonesi.
34. Che Ooliba fosse denudata come indusse le nazioni a considerarne la causa?
34 La sua nudità doveva esser mostrata a tutte le nazioni scoprendone la condotta di “passeggiatrice” senza vergogna, di prostituta a caccia di gonzi di proporzioni nazionali. Il suo Dio, la cui “tenda” religiosa era in lei, la deve punire per qualche cosa! Se la sua infedeltà e i suoi delitti contro di lui non fossero stati così enormi, la sua punizione non sarebbe stata così grande! Questo è quanto accadde a sua sorella Oola. Ora perché non dovrebbe accadere dunque anche a lei?
35. A quale falso ragionamento Ooliba non si doveva abbandonare, pensando che ci fosse un’eccezione alla regola in quanto alle conseguenze?
35 Ooliba non doveva pensare d’essere un’eccezione alla regola. In maniera irreversibile sua sorella Oola aveva sofferto per certe cause. Quale base storica c’era, dunque, perché pensasse che la storia non si sarebbe ripetuta su di lei proprio per le stesse cause, sì, per cause aggravate? Per gli stessi delitti, la stessa punizione! Geova mostrò in anticipo che non avrebbe fatto per Ooliba nessuna eccezione, benché ella rappresentasse Gerusalemme, dicendole:
36. Siccome egli non avrebbe fatto nessuna eccezione, quale calice Geova disse che Ooliba avrebbe bevuto, e fino a che punto?
36 “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Il calice di tua sorella berrai, quello profondo e largo. Diverrai oggetto di risa e scherno, il calice che contiene molto. Ti riempirai di ebbrezza e mestizia, col calice di stordimento e di desolazione, il calice di tua sorella Samaria. E lo dovrai bere e scolare, e ne roderai i frammenti di terracotta, e ti strapperai le mammelle. “Poiché io stesso ho parlato”, è l’espressione del Signore Geova’”. — Ezechiele 23:32-34, NW.
37. Che cosa indicò la descrizione che Geova fece del “calice” circa la quantità di pozione che Ooliba doveva bere, e perché si sarebbe stupita a ciò che avrebbe dovuto bere, si sarebbe inebriata e sarebbe stata piena di mestizia?
37 Evidentemente per novantatré anni, dal tempo della distruzione di Samaria nel 740 a.E.V. al principio del “tempo dell’errore della fine” di Gerusalemme nel 647 a.E.V., l’adultera Ooliba aveva avuto il tempo di trarre profitto dallo storico esempio ammonitore di sua sorella Oola. Infelicemente, ella non ne trasse profitto. (Ezechiele 4:6, 7; 21:25) Per mano del suo abbandonato proprietario maritale, Geova, ella deve bere la stessa specie di pozione che bevve sua sorella Oola (Samaria) nel 740 a.E.V. Solo che il calice pieno ne avrà una quantità maggiore, “il calice che contiene molto”, perché è “quello profondo e largo”. Ella berrà la pozione di divenire “oggetto di risa e scherno” a tutte le nazioni circonvicine dalla mente maliziosa. Ella si stupirà della vergogna e della desolazione che si abbatteranno su di lei. E pensare che Geova avrebbe fatto venire questo su di lei! Il calice pieno della distruzione nazionale, della deportazione dalla patria datale da Dio e della disgrazia nazionale sarà abbastanza da farla sentire ebbra. Sarà ripiena di mestizia alla sua propria condizione desolata, non al biasimo recato sul nome del suo proprietario maritale, Geova. Per quanto la pozione sia grande, non sarà maggiore di quanto merita.
38. In che modo Geova figurativamente descrisse come la simbolica Ooliba avrebbe pienamente pagato la pena dell’infedeltà verso di Lui?
38 Non deve mancare di bere una goccia della pozione. Anche l’umidità penetrata nel materiale assorbente del calice ella deve bere scolando e rodendo i “frammenti di terracotta” del calice. Deve pienamente pagare la pena divina della sua infedele, adultera condotta verso l’Iddio del suo patto. Ciò che Geova dichiarò riguardo a lei, ella deve subire. L’esempio ammonitore di sua sorella non era affatto da disprezzare!
COME LA REGOLA SI APPLICA ALLA CRISTIANITÀ
39. In vista dell’esperienza delle simboliche Ooliba e Oola, quali domande sorgono circa il futuro della cristianità, e che cosa ci dà certezza circa le risposte a queste domande?
39 Giacché questa regola si applicò in modo così infallibile alle simboliche Oola e Ooliba, che cosa bisogna ora aspettare che avvenga alla cristianità, l’attuale controparte di queste due simboliche sorelle, Samaria e Gerusalemme? Non si ripeterà la storia biblica sulla cristianità? Mentre Ooliba (Gerusalemme) bevve lo stesso calice che aveva bevuto sua sorella Oola (Samaria, per aver imitato la condotta di Oola verso Geova, eviterà forse la cristianità di bere lo stesso calice nonostante che abbia imitato la condotta di entrambe Oola e Ooliba? Se il clero religioso e le persone delle chiese della cristianità pensano questo, si sbagliano enormemente, in quanto il vero Dio, Geova, è coerente in tutte le sue vie. Ciò che rende più certo che la cristianità subirà il ripetersi della storia e berrà lo stesso calice che bevvero i suoi antichi prototipi è il fatto che Geova l’ha dichiarato nella sua Parola scritta, nelle narrate profezie dell’ultimo libro della Bibbia.
40. Che cosa avrebbe subìto la simbolica Ooliba nel 607 a.E.V. per mano dei suoi allontanàti amanti, e per apprendere di qualsiasi ripetersi della storia a che cosa dobbiamo rivolgerci?
40 Come la sorella Oola, che cosa avrebbe dovuto subire Ooliba nel 607 a.E.V.? Da una parte, la rivolta dei suoi appassionati amanti contro di lei. La loro azione l’avrebbe spogliata nuda; ella sarà resa senza figli, poiché i suoi figli saranno portati via prigionieri o cadranno sotto la spada della guerra punitiva; ella sarà bruciata col fuoco; la sua dignità di regina sarà disonorata, dal momento che scomparirà fra le nazioni la sua condizione regale. Deve alcunché di simile ripetersi nella storia moderna? Ascoltate ciò che Geova ha detto per mezzo di Gesù Cristo mentre risuona più altamente che mai dalla colonna sonora della sua Parola scritta:
41, 42. Che cosa dice Rivelazione 17:15-18 e 18:4-8 di calamità simili che si abbattono su una persona immorale?
41 “Le acque che hai viste, dove la meretrice siede, significano popoli e folle e nazioni e lingue. E le dieci corna che hai viste, e la bestia selvaggia [che porta le dieci corna sulle sue sette teste], queste odieranno la meretrice e la renderanno devastata e nuda, e mangeranno le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco. Poiché Dio ha messo nei loro cuori d’eseguire il suo pensiero, e d’eseguire il loro comune pensiero di dare il loro regno alla bestia selvaggia, finché le parole di Dio non siano compiute. E la donna che hai vista significa la gran città che ha il regno sopra i re della terra”.
42 “Uscite da essa o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe. Poiché i suoi peccati si sono ammassati fino al cielo, e Dio s’è rammentato dei suoi atti d’ingiustizia. Rendetele come essa stessa rese, e fate a lei il doppio, sì, il doppio del numero delle cose che essa fece; nel calice in cui essa mise un miscuglio mettete il doppio del miscuglio per lei. Quanto si glorificò e visse in vergognosa lussuria, tanto datele di tormento e cordoglio. Poiché in cuor suo continua a dire: ‘Siedo regina, e non son vedova e non farò mai cordoglio’. Perciò le sue piaghe verranno in un sol giorno, morte e cordoglio e carestia, ed essa sarà completamente bruciata col fuoco, perché Geova Dio, che l’ha giudicata, è forte”.
43. Con quale rappresentazione di lei, mediante il suo angelo chi identifica Geova che sia la meretrice, in Rivelazione 17:1-6?
43 A chi si applicano quelle parole di Rivelazione 17:15-18 e 18:4-8? In questo caso chi è la “meretrice”? In quest’ultimo libro della Bibbia, mediante il suo angelo Geova risponde, dicendo: “Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande meretrice che siede su molte acque, con la quale han commesso fornicazione i re della terra, mentre quelli che abitano la terra si sono ubriacati col vino della sua fornicazione”. “Ed egli mi portò nella potenza dello spirito in un deserto. E scorsi una donna seduta su una bestia selvaggia di colore scarlatto ch’era piena di nomi blasfemi e che aveva sette teste e dieci corna. E la donna era vestita di porpora e scarlatto, ed era adorna di oro e pietra preziosa e perle e aveva in mano un calice d’oro pieno di cose disgustanti e delle cose impure della sua fornicazione. E sulla sua fronte era scritto un nome, un mistero: ‘Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra’. E vidi che la donna era ubriaca del sangue dei santi e dei sangue dei testimoni di Gesù”. — Rivelazione 17:1-6.
44. Secondo ciò, era cambiato col passar degli anni il modo di punire le donne per adulterio e fornicazione, e perciò la punizione di Babilonia la Grande dev’esser simile a quella di chi?
44 In realtà qui si preannuncia un ripetersi della storia che riproduce gli aspetti storici che si abbatterono sull’antica prostituta, Ooliba. Si vede che il trattamento delle adultere e delle meretrici descritto in maniera biblica non cambia da come si faceva nel 607 a.E.V., in cui Ooliba (Gerusalemme) fu distrutta dai Babilonesi, a ciò che è prescritto per le adultere e le meretrici nell’anno 96 E.V., verso il cui tempo il cristiano apostolo Giovanni scrisse l’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione. Passano più di settecento anni eppure non c’è nessun cambiamento! E non si prevede e non si predice nessun cambiamento dopo che son passati oltre diciotto secoli da quel tempo a ora nel nostro ventesimo secolo; poiché Rivelazione, ai capitoli diciassette e diciotto, preannuncia gli avvenimenti del nostro secolo attuale. Senza tener conto di ciò che la simbolica meretrice, Babilonia la Grande, possa dire nel suo cuore, essa deve subire la punizione delle donne di condotta dissoluta, come l’antica Oola, come Ooliba, per mano di Geova Dio, che la giudica. Il suo modo di punire non è cambiato!
45. Perché è un’illusione che la cristianità dica fra sé di non subire la sorte dell’odierna Babilonia la Grande?
45 È un’illusione che la cristianità dica nel suo cuore di non subire la sorte dell’odierna Babilonia la Grande. Per anni è stata avvertita che Babilonia la Grande rappresenta l’impero mondiale della falsa religione babilonica, e di questa religiosa organizzazione mondiale la cristianità è la parte più popolosa e potente. Come tale essa è una di quelle “meretrici” religiose di cui Babilonia la Grande è l’organizzazione madre. — Rivelazione 17:5.
46. Di conseguenza, come andrà a finire la cristianità per mano di Geova, e dal momento che essa partecipa ai peccati di Babilonia la Grande di che cosa dovrà anche ricevere parte?
46 Di conseguenza, come andrà a finire Babilonia la Grande per mano di Geova Dio, così dovrà andare a finire la cristianità. E dal momento che la cristianità fu specificamente tipificata o prefigurata dall’adultera Ooliba (Gerusalemme), questo rende certo che essa parteciperà alla disastrosa fine di Babilonia la Grande, la cui fine è uno stretto parallelo di quella della prostituta Ooliba. Ha partecipato la cristianità ai peccati di Babilonia la Grande che si sono ammassati fino al cielo? Poiché ha fatto questo, essa deve ricevere quindi parte delle piaghe di Babilonia la Grande che per decreto divino verranno “in un sol giorno”, cioè morte, cordoglio, carestia, “ed essa sarà completamente bruciata col fuoco”, e questo per mano dei suoi ex associati. — Rivelazione 18:4-8; 17:16.
47, 48. Nelle parole di Ezechiele 23:35, che cosa disse Geova alla simbolica Ooliba di fare, e che cosa dovrà dunque fare la cristianità?
47 Potremmo ben pensare alla cristianità mentre Geova continua a narrare al suo profeta Ezechiele l’empia condotta di Ooliba (Gerusalemme) verso di Lui, dicendo: “Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Per la ragione che mi hai dimenticato e mi gettavi dietro le spalle, tu stessa anche porta la tua condotta dissoluta e i tuoi atti di prostituzione’”.
48 L’antica Ooliba fece ciò che le fu detto di fare con queste parole di Ezechiele 23:35, vale a dire dovette subire le amare conseguenze della sua condotta spiritualmente dissoluta e dei suoi atti di prostituzione. La cristianità dovrà fare la stessa cosa, senza fallo.
49. Secondo il racconto storico, come la cristianità ha mostrato dal 1919 di aver dimenticato Geova e di esserselo gettato dietro le spalle riguardo alla pace e alla sicurezza mondiale, e che cosa non avrà dunque quando i suoi associati si rivolteranno contro di lei?
49 Non dobbiamo guardare troppo profondamente nel racconto storico che la cristianità ha fatto scrivere di sé per discernere che essa ha dimenticato Geova e se l’è gettato dietro le spalle. Non è con Lui che ha fatto alleanza e si è allineata nella speranza d’avere protezione e preservazione. Ha commesso immoralità spirituale con i politicanti di tutte le nazioni. Insieme a loro ha promosso e approvato quell’idolatrica “immagine” della simbolica bestia selvaggia, cioè le Nazioni Unite, come la necessaria organizzazione per la pace e la sicurezza del mondo. Questa “immagine” politica è la bestia selvaggia di colore scarlatto con sette teste e dieci corna che Babilonia la Grande ha cavalcato da che venne all’esistenza, in origine come la Lega delle Nazioni nel 1919. Poiché guarda lungi da Geova, essa non avrà da Lui nessuna protezione e nessuna liberazione quando i suoi associati politici e secolari si rivolteranno furiosamente contro di lei per distruggerla. — Rivelazione 13:14, 15; 14:9-11; 17:3-7.
50-52. Quando si abbatterà questa drastica punizione sulla cristianità, e, prima di allora, che cosa deve fare l’unta classe di Ezechiele, come indica Ezechiele 23:36-42?
50 Questa drastica punizione colpirà fra breve la cristianità, nell’incombente “grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo”. (Matteo 24:15, 21, 22) Ma prima di allora, l’unta classe di Ezechiele che oggi Geova impiega deve dichiarare apertamente le Sue decisioni giudiziarie contro la cristianità come se dichiarasse il giudizio divino su di lei. Un’indicazione di ciò è quanto l’antico profeta Ezechiele in seguito ci narra, nel suo racconto di Ezechiele 23:36-42:
51 “E Geova continuò a dirmi: ‘Figlio d’uomo, giudicherai Oola e Ooliba e dichiarerai loro le loro cose detestabili? Poiché hanno commesso adulterio e c’è sangue nelle loro mani, e han commesso adulterio coi loro idoli di letame. E, oltre a ciò, i loro figli che mi avevano generati li fecero passare come cibo ad essi attraverso il fuoco. Peggio ancora, mi hanno fatto questo: Hanno contaminato in quel giorno il mio santuario, e han profanati i miei sabati. E quando avevano scannato i loro figli ai loro idoli di letame perfino venivano quel giorno nel mio santuario per profanarlo, ed ecco, questo è ciò che hanno fatto in mezzo alla mia casa. E oltre a ciò, quando mandavano agli uomini che venivano da lontano, ai quali era mandato un messaggero, quindi, ecco, vennero, quelli per i quali ti eri lavata, avevi tinto gli occhi e ti eri coperta di ornamenti. E sedesti su un glorioso divano, con una tavola messa in ordine dinanzi ad esso, e vi mettesti sopra il mio incenso e il mio olio.
52 “‘E in lei era il suono di una folla a proprio agio, e agli uomini dalla massa del genere umano eran condotti ubriaconi dal deserto, e mettevano braccialetti alle mani delle donne e belle corone sulle loro teste’”.
FORMALE ACCUSA COME È PRESENTATA CONTRO LA CRISTIANITÀ
53, 54. Quelle parole di giudizio contro Oola e Ooliba sono oggi un’accusa anche contro chi, e come quest’ultima è stata colpevole di ciò che si denuncia in Giacomo 4:4?
53 Quale accusa è questa per la cristianità, come è riflessa dal suo antico prototipo! Quest’accusa è stata presentata dall’odierna classe di Ezechiele, gli unti testimoni cristiani di Geova, l’Iddio di Ezechiele. Come le antiche Oola e Ooliba, la cristianità ha commesso adulterio spirituale contro l’Iddio che professa di adorare, l’Iddio della Bibbia. Merita pertanto la sua considerazione la domanda biblica posta in Giacomo 4:4, che dice: “Adultere, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”.
54 La perpetua amicizia della cristianità con politicanti, e forze militari e profittatori dei grossi affari di questo mondo è uno scandalo pubblico. In qualità di membro prevalente della “grande meretrice”, Babilonia la Grande, la cristianità è stata un’organizzazione religiosa “con la quale han commesso fornicazione i re della terra, mentre quelli che abitano la terra si sono ubriacati col vino della sua fornicazione”. La cristianità domina nella simbolica “città che ha il regno sopra i re della terra”. — Rivelazione 17:1, 2, 18.
55. Quale notevole caso moderno c’è dell’adulterio spirituale che le sette della cristianità han commesso con gli idoli?
55 Le sette religiose della cristianità han commesso adulterio spirituale anche “coi loro idoli di letame”. Uno degli ultimi e più grossi che essa ha idoleggiati è l’“immagine” della simbolica bestia selvaggia della politica mondana, cioè le Nazioni Unite, a cui appartiene la maggioranza delle nazioni che professano d’esser cristiane. — Ezechiele 23:37; Rivelazione 13:14, 15; 14:9-11; 16:2.
56. In quanto al sacrificio com’è vero che le sette della cristianità hanno “sangue nelle loro mani”?
56 E può dirsi delle sette religiose della cristianità che “c’è sangue nelle loro mani”? Come le antiche Oola e Ooliba fecero passare i loro figli attraverso il fuoco di sacrificio all’immagine dell’idolo di letame del falso dio Molec, così le sette della cristianità han fatto spargere ai loro figli il proprio sangue in sacrificio al sanguinario dio Marte, il romano dio della guerra. Tutto questo in nome di ciò che chiamano cristianità! Le mani macchiate di sangue della cristianità attestano il sacrificio dei suoi figli religiosi compiuto con le fanatiche selvagge crociate contro i maomettani nel Medio Oriente, sì, con guerre entro le sue proprie file tra cattolici e protestanti, con inquisizioni religiose nelle quali si infliggevano a quelli considerati eretici diaboliche torture, con guerre tra le nazioni della cristianità che mettevano cattolici contro cattolici e protestanti contro protestanti, con due guerre mondiali cominciate entrambe proprio dentro la cristianità!
57. Come hanno travisato ciò che il santuario di Dio rappresenta con ciò che hanno fatto nonostante che fossero contaminati di sangue?
57 Peggio ancora, con assoluta mancanza di rispetto verso l’Iddio della Bibbia, il giorno che han commesso tali atrocità, essi son venuti con mani grondanti sangue entro quello che chiamano il santuario di Dio, perfino in quello che chiamano il loro giorno di sabato. In questo modo, essi hanno effettivamente contaminato e profanato il santuario di Dio, travisando così in maniera assai grossolana ciò che la vera casa di Dio rappresenta. In disapprovazione di tutto ciò, quale conto deve Egli fare con la cristianità per lo spargimento di sangue!
58. Come Ooliba raffigura la cristianità nell’atto di allettare clienti immorali, e quali persone non sono escluse dalla massa del genere umano che affluisce a lei?
58 Come fu raffigurato da Ooliba (Gerusalemme), possiamo rappresentare la cristianità nell’atto di agire da meretrice di mestiere. Essa ha cercato i clienti, mandandoli a chiamare onde si alleassero con lei per rapporti anticristiani. Vedete che si lava per non avere nessun odore sgradevole! Vedete che si trucca per far apparire i suoi occhi più grandi e più lucenti! Vedete che si copre di ornamenti per apparire irresistibilmente attraente! Vedete che si adagia su un glorioso divano con una tavola dinanzi a esso! L’incenso che vi brucia sopra e l’olio profumato che è su di essa per strofinarselo addosso ella lo portò via da ciò che in realtà appartiene a Dio. Rispondendo ai messaggeri che ella mandò, i suoi attratti clienti dovevano venire da tutte le parti secolari di questo mondo che è in inimicizia con Geova Dio. Il bordello di lei diviene un luogo da cui, nonostante le porte e le finestre chiuse, viene il suono di una folla a proprio agio e che si abbandona ai piaceri sensuali. Una massa del genere umano è affluita a lei come per provare soddisfazione sessuale. Si sono aggiunti ubriaconi a quella massa indiscriminata come benvenuti? Sì, per quanto vengano da una classe così bassa come se ne trova nel deserto.
59. Siccome la cristianità ha fatto della religione una cosa facile, quali elementi della società umana sono stati raccolti presso di lei, e in qual senso hanno messo braccialetti ai suoi polsi e corone sulla sua testa?
59 Siccome le sette della cristianità han reso la religione facile a tali mondani, e siccome potevano unirsi a lei come membri ecclesiastici e nello stesso tempo continuare a far parte di questo mondo egoistico, idolatrico, macchiato di sangue, tutti questi elementi della società umana si son fatti raccogliere nella cristianità assomigliata a una meretrice. Come pagamento per qualsiasi favore religioso che recasse loro piacere sensuale, essi l’han glorificata. Allo scopo di abbellire per così dire le sue mani arrossate di sangue, han messo braccialetti ai suoi polsi e han posto belle corone sui capi delle sue sette, dando così al clero qualche direttiva religiosa sulle loro vite. Questa è divenuta una vecchia usanza.
60. Quali indicazioni ci sono se la cristianità smetta di commettere immoralità spirituale, e a qual fine si devono impiegare “uomini giusti”, eseguendo questi i giudizi che si applicano a quale sorta di donne?
60 Tuttavia, deve questo continuare per sempre, o durerà oltre questa nostra generazione? Non secondo ciò che ora Geova dice a Ezechiele con queste parole: “Quindi dissi rispetto a colei che s’era consumata di adulterio: ‘Ora continuerà a commettere la sua prostituzione, pure ella stessa’. E venivano a lei, proprio come si viene a una donna che è prostituta; in tale maniera vennero a Oola e a Ooliba come donne di condotta dissoluta. Ma riguardo agli uomini giusti, son quelli che la giudicheranno col giudizio per le adultere e col giudizio per le spargitrici di sangue; poiché sono adultere, e c’è sangue nelle loro mani”. (Ezechiele 23:43-45) Conformemente, poiché la cristianità non smetterà di “commettere la sua prostituzione, pure ella stessa”, si dovrà fare in modo che ella smetta dunque di commettere prostituzione spirituale facendo eseguire da altri il giudizio su di lei per adulterio e il giudizio per le donne colpevoli di volontario spargimento di sangue.
“UOMINI GIUSTI” PER GIUDICARE LA CRISTIANITÀ
61. Chi sono, dunque, gli “uomini giusti” che eseguono il giudizio sulla simbolica Ooliba?
61 Chi sono, però, quegli “uomini giusti” che eseguiranno su lei il giudizio? Non Ezechiele e i suoi compagni d’esilio Daniele, Hanania, Misael e Azaria, né il profeta Geremia in Gerusalemme e il suo segretario Baruc e i suoi amici Ebed-Melec l’Etiope e la casa dei Recabiti. (Ezechiele 14:14, 20; Daniele 1:1-7; Geremia 35:1-19; 36:4-32; 45:1-5) Questi uomini approvati non ebbero nessuna parte nell’esecuzione del giudizio di Geova su Ooliba (Gerusalemme) negli anni 609-607 a.E.V. Piuttosto, furono gli Assiri a distruggere Oola (Samaria) nel 740 a.E.V., e i Babilonesi a distruggere Ooliba (Gerusalemme) nel 607 a.E.V.
62. Poiché i giustizieri di Geova in quel tempo erano pagani, in che senso potevano chiamarsi “uomini giusti”, e, in maniera simile chi sono gli “uomini giusti” impiegati come giustizieri nel nostro giorno?
62 Di conseguenza, gli “uomini giusti” ai quali si fa qui riferimento sono gli ex appassionati amanti di Ooliba (Gerusalemme) dai quali la sua anima si allontana infine con disgusto e i quali si rivoltano perciò contro di lei e la riducono in rovina. Ma come potevano tali Babilonesi, esecutori del giudizio, chiamarsi “uomini giusti” dal momento che eran pagani? Potevano chiamarsi così in senso comparativo. Tanto grande era stata la malvagità di Ooliba (Gerusalemme) alla vista di Geova, che i Babilonesi da Lui impiegati come giustizieri furon comparativamente “giusti” alla Sua vista. Avendo violato il suo sacro patto con Geova suo Dio così flagrantemente, Ooliba (Gerusalemme) era assai più riprensibile dei pagani Babilonesi. Per giunta, essi eseguivano il “giusto” giudizio di Geova su Ooliba (Gerusalemme), giudizio che meritano le adultere e le femmine che spargono sangue. (Ezechiele 23:22-27) In modo simile, nel nostro giorno gli “uomini giusti” non sono i cristiani testimoni di Geova, ma sono gli ex associati mondani della cristianità che finiscono per nutrire odio contro di lei e che si rivolteranno contro di lei eseguendo su lei la sentenza di Dio.
63. Com’è confermata l’identità di quegli “uomini giusti” nelle finali parole di Geova inerenti a Ooliba?
63 Che questa sia la corretta comprensione di chi siano quegli “uomini giusti” è confermato dalle finali parole di Geova inerenti a Ooliba: “Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Si farà venire una congregazione contro di loro e si farà di loro un oggetto spaventoso e qualche cosa da predare. E la congregazione le deve lapidare con pietre, e saranno abbattute con le loro spade. Uccideranno i loro figli e le loro figlie, e bruceranno le loro case col fuoco. E per certo farò cessare dal paese la condotta dissoluta, e tutte le donne si dovranno far correggere, così che non faranno secondo la vostra condotta dissoluta. E devono recare su di voi la vostra condotta dissoluta, e porterete i peccati dei vostri idoli di letame; e dovrete conoscere che io sono il Sovrano Signore Geova’”. — Ezechiele 23:46-49, NW.
64. Come Geova portò contro Ooliba una “congregazione” di saccheggiatori, armati di spada, lanciatori di pietre, desolatori e incendiari, e purificatori di condotta immorale, e per chi essa divenne uno spaventevole, correttivo esempio ammonitore?
64 La congregazione dei soldati babilonesi che Geova portò contro Ooliba (Gerusalemme) ne fece effettivamente un oggetto spaventoso nel 607 a.E.V., aprendo una breccia nelle sue forti mura, invadendola, saccheggiandola, portando via il bottino e incendiandola col fuoco. (2 Re 25:1-17; 2 Cronache 36:17-19; Geremia 52:6-23) Senza dubbio le pietre che i Babilonesi lanciarono entro la città durante il lungo assedio erano di considerevole grandezza e fecero molto danno e causarono molti morti. Oltre a ciò, molti figli e figlie di Gerusalemme furono uccisi dalle spade babilonesi quando irruppero nella città e in seguito. L’incendio di tutte le case combustibili che rimanevano completò la desolazione. Così si pose fine alla condotta spiritualmente dissoluta e all’idolatria nel paese di Giuda per mezzo della distruzione di Ooliba (Gerusalemme). Terribili furono le conseguenze che si abbatterono su di lei per aver commesso tali cose detestabili alla vista di Geova. Ciò che si abbatté su di lei avrebbe dovuto costituire un avvertimento per altre “donne”, cioè nazioni, perché non ne seguissero l’esempio.
65. In vista dell’esempio ammonitore di Ooliba, quale domanda sorge circa la cristianità, e chi Geova porterà contro di lei a causa della condotta che ha tenuta?
65 S’è lasciata correggere la cristianità dall’esempio ammonitore di Ooliba (Gerusalemme) in modo da non imitarne la condotta spiritualmente dissoluta e l’adorazione di idoli di letame? In risposta si deve dire che Ooliba non prestò ascolto all’esempio ammonitore di sua sorella Oola (Samaria), e che nemmeno la cristianità presterà ascolto all’esempio ammonitore della disubbidiente Ooliba (Gerusalemme). Essa è condannata ad esser saccheggiata e a divenire uno spaventevole ammasso di rovine. Non per molto tempo continueranno la sua attuale amicizia con gli elementi mondani di questo sistema di cose e la partecipazione con loro al letto del suo immorale amore. I suoi amanti politici, militari e altri secolari vedranno la ragione di odiare questa consumata vecchia meretrice e si rivolteranno con furia contro di lei. Geova li porterà contro di lei come un esercito di giustizieri per eseguire il suo giusto giudizio, e la falsa ipocrita cristianità sarà arsa via dalla terra. Spaventosa sarà la rovina di questa donna simbolica, la cristianità, che non si fece correggere dagli esempi ammonitori riportati nella Parola di Geova. Nessuno può trascurare quegli esempi ammonitori senza subirne le conseguenze!
66. Per quale scopo si farà accadere tutto questo, che cosa subirà la cristianità secondo gli esempi ammonitori di Geova, e chi dovrebbe oggi prenderne nota?
66 Tutto questo si farà accadere per uno scopo. Qual è questo scopo? È lo scopo divino: “E dovrete conoscere che io sono il Sovrano Signore Geova”. (Ezechiele 23:49, NW) Queste parole dovrebbero da noi esser prese a cuore. Fu il nome del Sovrano Signore Geova a venire implicato nei terribili avvenimenti del giudizio divino nell’anno 607 a.E.V. Nel suo proprio nome Geova aveva preannunciato quegli avvenimenti mediante i suoi profeti. Rivendicando il suo proprio nome quale Sovrano Signore, Egli li fece irresistibilmente avvenire come esecuzione delle Sue decisioni giudiziarie. Tutti quelli che non han tenuto conto di Geova, oggi prendano nota. L’apprezzino o no, l’incombente distruzione della cristianità sarà conforme ai Suoi esempi ammonitori, alle sue profezie e ai suoi irreversibili decreti. Così dovranno conoscere che Colui che adempie la sua immutabile Parola è Geova.
67. Quale sarà quindi l’effetto di ciò su quanti di noi abbiamo già conoscenza del Sovrano Signore Dio?
67 A tutti noi che pacificamente abbiamo acquistato conoscenza di questo Sovrano Signore tale proposito divino sarà così potentemente confermato. Più convinti che mai, conosceremo in maniera ispiratrice che davvero Egli è Geova e più che mai gli mostreremo quindi piena riverenza.