Affrontiamo con coraggio l’Armaghedon del mondo
“Spera in Geova; sii coraggioso e sia saldo il tuo cuore. Sì, spera in Geova”. — Sal. 27:14.
1, 2. (a) All’esortazione d’essere coraggiosi, quali domande fanno molte persone sfiduciate? (b) Perché hanno esse questa attitudine mentale?
“SII CORAGGIOSO”: in questi giorni? Perché? Quale ragione v’è d’essere coraggiosi? Il mondo è di fronte all’afflizione, alla sua peggiore afflizione, e se i politicanti, gli uomini dell’esercito, i capitalisti e i dirigenti dei sindacati e gli ecclesiastici religiosi non possono far nulla, che possiamo fare noi? Quando giungerà la peggiore afflizione, dovremo prenderla, sia che questo significhi sopravvivere o morire. Perciò perché preoccuparcene ora? Viviamo per il presente, per oggi. Poiché non v’è alcun futuro per l’umanità in questo mondo diviso, con le sue armi nucleari da entrambe le parti avversarie, perché non seguire il vecchio detto: “Mangiamo e beviamo, perché domani morremo”? Non è questa la condotta migliore?
2 Oggi molte persone hanno quest’attitudine mentale. Questo mondo e le sue prospettive non offrono nulla di solido e convincente che faccia loro cambiare idea. Basandosi sul mondo non hanno alcuna ragione di guardare con coraggio il futuro. Il mondo non offre altro che false speranze ed esse lo sanno. I molti dèi e idoli di questo mondo non recano alcun sollievo, non rispondono alle preghiere, non offrono una soluzione, e mostrano di non essere altro che falsi dèi; quindi l’ateismo continua ad aumentare, e le religioni tradizionali perdono importanza.
3. Chi osa dunque esortarci ad essere coraggiosi, e dove?
3 Chi osa dunque dire: “Sii coraggioso”? Il solo vivente e vero Dio. Egli ha preservato per noi in forma scritta il suo incoraggiante messaggio in un Libro indistruttibile, disponibile oggi in centinaia di milioni di copie, La Sacra Bibbia. In esso, questo Iddio Onnipotente dell’universo ci indica valide ragioni per cui essere coraggiosi. Il suo libro ci infonde il coraggio necessario in questi giorni. Il coraggio reca gioia al nostro cuore, una gioia che nemmeno la prospettiva di un Armaghedon di afflizione per il mondo può togliere o diminuire.
4. Perché Geova affronta Armaghedon con coraggio, e in che cosa convertirà la maggiore calamità per le persone empie?
4 È vero che l’imminente Armaghedon sarà più di ciò che questo mondo potrà sopportare, ma è gioioso sapere che non v’è nulla di troppo grande da fare per l’Onnipotente Dio. Non sarà un problema per lui. Egli lo affronta con coraggio. In quella guerra universale sarà il Principale Combattente. Ne uscirà Vincitore, benché tale guerra sia lo scontro fra lui e tutte le forze nemiche allineate contro di lui in cielo e sulla terra. Sarà un grande giorno per Lui. Per questa ragione è profeticamente chiamata “la battaglia del gran giorno d’Iddio Onnipotente”. (Apoc. 16:14, 16, Na) Egli non si preoccupa delle conseguenze di tale guerra, malgrado il fatto che le nazioni nemiche siano sovraccariche di armi nucleari e di armi chimiche, batteriologiche e radiologiche, che possono uccidere più che l’intera famiglia umana. Rovinerà tutti coloro che al presente rovinano la terra. Poiché ne ha la capacità, preserverà in vita durante Armaghedon parte della famiglia umana, per introdurla in un giusto, pacifico, salutare nuovo mondo di paradisiaca bellezza. Quindi ciò che sarà la maggiore calamità per le persone empie, si convertirà nella maggiore benedizione e nel sollievo per tutti gli amanti della vera giustizia. Avendo dinanzi a Sé questa gioiosa prospettiva, egli muove ad Armaghedon con coraggio.
5. (a) Per avere fermo coraggio in questi giorni, che cosa ci occorre? (b) Quanto al coraggio, che genere di libro è la Bibbia?
5 Con un Dio quale egli è, perché non vi sarebbe ragione d’essere coraggiosi, ubbidendo all’esortazione della sua Parola scritta? Se vogliamo avere fermo coraggio in questi giorni che mettono alla prova l’esistenza stessa degli uomini, dobbiamo conoscere Dio e la Sua Parola. Malgrado la falsa impressione data dalla cristianità, che vende le copie della Bibbia, la scritta Parola di Dio non è un libro di codardi e disfattisti. Non è un libro di persone religiose irresolute, deboli e indecise, che si compromettono per piacere a tutti e non offendere nessuno, timorose di attenersi ai princìpi di Dio e morire anche per essi. La scritta Parola di Dio fu scritta sotto ispirazione divina da uomini coraggiosi. Per nostro incoraggiamento, ci fa un ininterrotto racconto di uomini di incrollabile coraggio, che hanno quindi la prospettiva di un glorioso futuro nel nuovo mondo di Dio di giusti princìpi.
6. (a) Che uomini produce la Parola di Dio? (b) Dando ascolto alle parole di Gesù che si leggono in Giovanni 16:33 che cosa ottengono oggi i suoi seguaci?
6 La Parola di Dio, quando non è interpretata e applicata in modo errato, produce uomini di coraggio, capaci di vincere l’influenza di questo mondo. L’uomo più eminente del suo racconto disse alla sua piccola schiera di seguaci: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo voi avete afflizioni; ma fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo”. (Giov. 16:33, Na) Fino a questi giorni i suoi seguaci hanno dato ascolto a queste vigorose parole e si sono sentiti rafforzati. Malgrado la tribolazione che li ha colpiti essi conoscono la pace per mezzo di lui.
7, 8. (a) Di quale coraggio diede prova il pastorello Davide? (b) Come fu rivelato il segreto dell’intrepidezza del pastorello?
7 Ha alcuno dei nostri lettori il coraggio di affrontare da solo un leone o un orso selvaggio in cerca di preda e di uccidere tale predatore con i soli arnesi di un pastore palestinese? Ha alcuno dei nostri lettori il coraggio di combattere contro un valente guerriero alto quasi tre metri, interamente protetto dall’armatura e perfettamente esperto nella lotta individuale, e di ucciderlo con una semplice fionda? Ebbene Davide, figlio di Isai, della piccola città di Betleem, ebbe tale grande coraggio, e grazie ad esso vinse bestie selvagge e il bestiale gigante. (1 Sam. 17:34-44, 48-51, Na) Quale fu il segreto dell’intrepidezza di questo pastorello in contrasto con la minacciosa insolenza e millanteria del filisteo Golia? Il pastore Davide rivela il segreto nelle parole rivolte al gigante che malediceva Davide in nome di tutti i falsi dèi filistei:
8 “Tu mi vieni incontro con la spada, la lancia e il giavellotto; io vengo a te nel Nome del Signore [Geova] delle Schiere, Iddio delle file d’Israele, che tu hai sfidato. Oggi ti darà il Signore [Geova] nelle mie mani, ed io ti abbatterò, ti taglierò la testa; e i cadaveri del campo filisteo li darò in pasto agli uccelli dell’aria e alle belve della terra; e tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. Tutta questa moltitudine saprà che non con la spada né con la lancia il Signore [Geova] dà la vittoria, perché, per il Signore [Geova] è la battaglia, ed Egli vi darà nelle nostre mani”. — 1 Sam. 17:45-47, Na.
9. (a) Che cosa diede a Davide vittorioso coraggio? (b) Perché Davide non perdette mai il coraggio?
9 Quello fu apparentemente un duello fra campioni umani delle due parti avversarie. Tuttavia, in realtà, fu un combattimento fra dèi, i falsi dèi e il solo vivente e vero Dio, il cui nome il pastorello Davide non si vergognò di confessare, Geova. Davide conosceva il suo Dio. Poiché era un fedele adoratore di questo Dio e credeva pienamente in Lui a Davide fu dato vittorioso coraggio. Egli fu in questo un giusto esempio per noi. Fino al termine della sua vita non perdette mai il coraggio. Perché? Perché non abbandonò mai il suo Dio. A suo credito, Geova lo chiama “il mio servo David; il quale osservò i miei precetti e mi seguì con tutto il suo cuore, facendo quello che è buono agli occhi miei”. — 1 Re 14:8, Na.
10. Perché poté Davide dire le coraggiose parole di Salmo 27:1?
10 Per questa ragione Geova sostenne Davide, e Davide sapeva di poter confidare nell’appoggio di Geova suo Dio. Questo allontanò il timore di ogni creatura da Davide, che poté dire nel primo versetto del Salmo 27: “Geova è la mia luce e la mia salvezza. Di chi avrò timore? Geova è il baluardo della mia vita. Di chi avrò paura?” Quindi Davide non temette il gigante Golia né gli dèi di Golia. Davide non fu deluso dal suo Dio, poiché Geova vinse la battaglia contro i falsi dèi. La fiducia che Davide ripose in Dio quando dovette affrontare le avversità fu il segreto del suo coraggio.
“LA MIA LUCE E LA MIA SALVEZZA”
11. Perché nessun amante della luce di vita ha bisogno di camminare nelle tenebre e finire con il mondo nella distruzione che si abbatterà su di esso?
11 La salvezza conduce alla luce; e per gli occhi è dolce e piacevole vedere la luce di una giornata di sole. (Eccl. 11:7) L’odierno sistema di cose internazionale giace nel potere di un dio empio, Satana il Diavolo, e si avvicina alla distruzione. Ma perché dovrebbe alcun amante della luce di vita scendere nelle tenebre della distruzione di questo vecchio mondo? Oggi nessuno ha bisogno di camminare nelle tenebre dell’incertezza e della perplessità di questo mondo, senza alcuna prospettiva di salvezza con mezzi umani. L’essere all’oscuro di come finirà l’imminente conflitto universale di Armaghedon rende gli uomini incerti. Suscita timore, e il timore causa debolezza. Se solo gli uomini si volgessero al Dio del salmista Davide, Geova! Dio diverrebbe per loro ciò che fu per Davide, una “luce” per mostrare la via da seguire e come eliminare ogni timore del futuro, sì, una “salvezza” che ci libera dalla distruzione con questo mondo. Tale salvezza si ottiene mediante il regno del diletto Figlio di Dio, Gesù Cristo, che fu prefigurato da Davide, ma che è divenuto un Re celeste più grande di Davide.
12. Per chi può Geova essere un baluardo, e come?
12 Geova Dio è onnipotente ed è la Fonte di tutta la forza. Egli sarà il baluardo della nostra vita, come lo fu per Davide, se solo vorremo rifugiarci in lui anziché nelle condannate organizzazioni degli uomini. Avendo l’Onnipotente Geova quale nostra difesa e nostro Salvatore, non possiamo perdere; non possiamo scendere nelle tenebre della sconfitta. Egli può tenerci al sicuro ora e può darci la vittoria finale sopra tutto ciò che è contro di noi in questo mondo. Avendo in lui il nostro baluardo, la nostra vita futura è al sicuro e possiamo perseverare sino alla fine della prova della nostra integrità in questo mondo. Conoscendo l’inaccessibile e invincibile posizione del nostro “baluardo” divino, non v’è bisogno di temere, anzi, non temeremo alcun nemico, alcuna persona empia, né la calamitosa fine che attende questo empio mondo.
13. (a) Perché ci vuole coraggio per confessare il nome di Dio e prenderlo su di sé? (b) Come nel 1931 alcuni cristiani diedero prova di coraggio ed anche in seguito nelle loro attività di predicazione?
13 I nostri lettori sanno già che il mondo religioso, compresa la cristianità, e il mondo scientifico hanno reso il nome del solo “Dio vivo e vero”, Geova, impopolare. Ci vuole quindi coraggio per confessare questo nome sacro e prenderlo su di sé o essere chiamati mediante questo nome. Perciò quei dedicati, battezzati cristiani studiosi della Bibbia che alla loro assemblea internazionale tenuta il 26 luglio 1931 a Columbus, nell’Ohio, presero il nome di testimoni di Geova quale loro appropriata designazione dovettero avere coraggio. Ci volle coraggio per continuare a predicare di casa in casa e presentarsi ora quali testimoni di Geova. In molti casi presentavano alla persona visitata una cartolina stampata che diceva:
IMPORTANTE
TUTTO IL MONDO È NELL’AFFLIZIONE e lei si chiederà perché e che cosa succederà nel prossimo futuro. È mio privilegio quale testimone di Geova, ubbidendo al suo comando, di portare al popolo un messaggio. Perciò predico il vangelo. Questo è un opuscolo che contiene il messaggio. . . . Lei non può permettersi di ignorarne il contenuto. . . . — Settembre 1931, per la presentazione dell’opuscolo Il Regno, la speranza del mondo (inglese).
14. (a) Che cosa indica se il ridicolo e la persecuzione diminuirono il loro numero? (b) Come si fece animo Davide in Geova suo Dio, e quale risultato ha portato oggi ai testimoni di Geova questa condotta?
14 Per aver accettato il nome divino ed aver servito quali testimoni del celeste Essere che ha tale nome essi furono oggetto di ridicolo e persecuzione. Ma diminuì questo il loro numero? No! Da meno di cinquantamila nel 1931 essi sono aumentati a oltre novecentomila testimoni che ora predicano attivamente in 185 Paesi intorno al regno di Dio retto da Cristo quale unica e sicura speranza realizzabile per l’umanità minacciata ora dalla distruzione. Questi testimoni confidarono in Geova quale loro Luce, loro Salvezza, loro Baluardo. Essi agirono come Davide quando fu oltraggiato e perfino minacciato di lapidazione. Davide si rivolse a Dio quale suo baluardo. Come? “David si fece animo nel Signore [Geova], suo Dio”. (1 Sam. 30:6, Na) Fece questo cercando di conoscere e apprendere qual’era la volontà di Dio per lui. Conoscendo ora dall’alto ciò che doveva fare, si sentì forte e cominciò ad eseguire gli ordini che Dio gli aveva dati. Mediante ciò ebbe successo. È avvenuta la medesima cosa ai testimoni di Geova. Essi hanno prosperato malgrado l’èra di Mussolini, malgrado l’èra di Hitler, malgrado i sei anni della seconda guerra mondiale.
15. Che cosa li incoraggia a citare il Salmo 27:2, 3 per ciò che li riguarda?
15 La nostra passata esperienza circa il modo in cui Geova tratta i nostri avversari e coloro che ci odiano ci infonde fiducia per il futuro. Siamo incoraggiati a citare il Salmo 27:2, 3 (Na) e a dire: “Quando mi assalgono i maligni per divorar la mia carne, essi, i miei avversari, i miei odiatori, vacillano e cadono. Anche se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore non teme; se una guerra si levasse contro di me, anche allora sarei tranquillo”.
16. Come si son trovati recentemente gli oppositori ai diritti dati da Dio nel loro tentativo di divorare i testimoni di Geova?
16 Ad uno ad uno i dittatori e gli oppositori dei diritti umani dati da Dio che hanno cercato di divorare i testimoni di Geova hanno essi stessi vacillato, han perduto il potere e son finiti nella morte, sì, nella distruzione eterna per aver combattuto contro Dio. Non hanno dato ascolto al consiglio di Atti 5:38, 39 (Na): “Non vi occupate più di questi uomini, lasciateli andare: perché se quest’opera è voluta dagli uomini, cadrà da sé, ma se viene da Dio, voi non potrete distruggerla, a meno che non vogliate provarvi a lottare anche contro Dio”. Non dimentichiamo la risposta di Adolf Hitler data al suo ministro dell’interno Frick il 7 ottobre 1934, quando il dott. Frick mostrò a Hitler i telegrammi di protesta contro la persecuzione religiosa e disse: “Se gli Studenti Biblici non ubbidiranno immediatamente useremo contro di loro i mezzi più severi”. Hitler balzò in piedi stringendo i pugni e gridò: “Questa schiatta sarà sterminata dalla Germania”.a A questo scopo fino al 1945 egli riempì accanitamente prigioni e odiosi campi di concentramento. Ma chi è oggi sterminato in Germania: Hitler o i testimoni di Geova, studiosi della Bibbia?
17. (a) Malgrado i timori del mondo, chi in realtà intende divorare il Dragone Satana? (b) Ma come hanno essi continuato a mostrare coraggio?
17 Oggi tutto il mondo bene informato teme di essere distrutto da una mondiale guerra nucleare. Ma mediante il nostro studio delle profezie bibliche sappiamo chi sono coloro che in realtà Satana il Diavolo intende distruggere, anche se questo significherà distruggere l’intera razza umana. Chi sono essi? Sono i figli spirituali della santa organizzazione di Dio che si trovano ancora sulla terra ma che sono chiamati per regnare con Gesù Cristo nel suo regno celeste per preservare e benedire la razza umana. Raffigurando Satana il Diavolo come un dragone del color del fuoco, Apocalisse 12:17 (Na) dice: “Il Dragone s’indignò contro la Donna [la santa organizzazione di Dio] e andò a far guerra [a chi?] a quelli che restano della progenie di lei, a quelli che osservano i comandamenti d’Iddio e hanno la testimonianza di Gesù”. Questo rimanente di testimoni del Regno sono ancora oggetto della guerra che il simbolico dragone fa loro mediante tutti i servitori visibili del dragone, ma il rimanente continua ad osservare i comandamenti di Dio anche se ciò significa disubbidire ai dittatori. Continua ad adempiere la sua opera di recare testimonianza a Gesù quale Re celeste a cui Geova Dio diede l’effettivo potere nei cieli nel 1914.
18. Che cosa dobbiamo aspettarci dal Dragone se osserviamo i comandamenti di Dio, eppure che cosa hanno fatto in questo tempo centinaia di migliaia di persone?
18 Siate certi di una cosa: Se osserveremo i comandamenti di Dio esposti nella Bibbia diverremo il bersaglio del combattimento di Satana il Diavolo. Non possiamo evitarlo; dobbiamo aspettarcelo. Eppure centinaia di migliaia di devote persone vedono come il piccolo rimanente dà un’ineguagliabile dimostrazione di coraggio osservando i comandamenti di Dio e recando testimonianza che Gesù Cristo è il suo Re intronizzato. Ed anch’esse si fanno coraggio per affiancarsi al fedele unto rimanente e affrontare la lotta con Satana. Questo le mette dalla parte di Dio nella guerra; e da quale parte più forte potrebbero essere?
19, 20. (a) In che cosa la guerra di Satana raggiungerà la sua fase più violenta? (b) Nel 1953 chi fu riconosciuto nel Dragone?
19 Questa guerra combattuta dal simbolico dragone color del fuoco raggiungerà la sua fase più violenta in un ultimo, totale attacco da parte di Satana il Diavolo con tutte le sue forze e la sua potenza in cielo e sulla terra.
20 Nel 1953 si comprese che questo dragone, o Satana il Diavolo, agiva ora nell’empio ruolo, un tempo incompreso, di Gog di Magog. Quell’anno fu annunciato il messaggio intitolato “La società del Nuovo Mondo attaccata dall’estremità del settentrione”. Questo messaggio spiegava mediante le Sacre Scritture il mistero e riconosceva che il predetto Gog di Magog era Satana il Diavolo da quando era stato cacciato dai santi cieli di Dio e gettato su questa terra. — Apoc. 12:7-13; Ezechiele, capitoli 38, 39.
21. Di che cosa avvertì questo messaggio, e quindi che cosa faranno i testimoni di Geova quando si abbatterà su di loro ciò che è stato predetto?
21 Il messaggio avvertiva tutti i testimoni di Geova della società del Nuovo Mondo dell’approssimarsi dell’“attacco di Gog di Magog”, cioè dell’espulso dragone, Satana il Diavolo, e infondeva loro il coraggio di affrontarlo. Questo satanico attacco alla società del Nuovo Mondo attirerà sul sistema di cose di questo vecchio mondo la battaglia di Armaghedon che porterà la completa distruzione di questo empio sistema di cose e inabisserà Satana il Diavolo e tutti i suoi demoni che turbano la pace. Geova Dio stesso combatterà contro questo simbolico Gog di Magog e lo sconfiggerà. In tal modo Geova santificherà il suo nome e libererà la società del Nuovo Mondo di quelli che osservano i suoi comandamenti e compiono l’opera di recare testimonianza che Gesù è nostro Redentore e Re. Perciò quando l’ultima fase della guerra sarà combattuta dal dragone, Satana il Diavolo, contro di loro, il rimanente e i loro compagni che temono Dio agiranno come il salmista Davide, confideranno in Geova loro Luce e loro Salvezza.b
LA “SOLA COSA” CHIESTA
22. Come fu espresso dal salmista Davide, quale sola grande cosa chiediamo e desideriamo ed è la ragione delle nostre preghiere di essere liberati dal maligno?
22 Quando diciamo il Paternoster insegnato da Gesù Cristo, chiediamo: “Liberaci dal maligno”. È vero che pregando in tal modo chiediamo d’esser salvati dalle tentazioni e dalla guerra di Satana il Diavolo. Ma v’è un’altra cosa che chiediamo e vogliamo ci sia data, che ci induce a chiedere tale liberazione dall’empio Diavolo. Quest’altra cosa, importantissima, è indicata nella prima parte del Paternoster, cioè: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. (Matt. 6:9, 13, VR) Questa cosa predominante è ben espressa dal salmista Davide con queste belle parole: “Una sola cosa chiedo al Signore [Geova], e questa desidero: di abitare nella casa del Signore [Geova] tutti i giorni di mia vita, per godere delle delizie del Signore [Geova] e contemplare la sua vasta dimora”. — Sal. 27:4, Na.
23, 24. (a) Perché ciò che Davide voleva contemplare fu chiamato le “delizie del Signore [Geova]”? (b) Come descrisse Gesù quanto Geova fosse amabile?
23 Questa “sola cosa” fu la sostanza o essenza di tutte le preghiere di Davide. Non fu nulla di politico, né materialistico, né carnale. Fu qualcosa di spirituale. Egli desiderò essere in contatto diretto e personale con il tempio di adorazione di Geova. Fu perché considerò Geova il Dio vivente. La sua personale conoscenza di Geova ottenuta leggendo le Sacre Scritture e la sua esperienza nei rapporti con Geova suscitarono in lui un’attitudine rispettosa. Nel tempio specialmente Davide si sentiva vicino al suo Dio, poiché ivi i sacerdoti di Geova e i Leviti offrivano sacrifici, cantavano canti di lode a Geova, Gli rivolgevano preghiere e leggevano ad alta voce parti della sua Parola scritta. Nel tempio Davide si sentiva fraternamente legato a tutti i suoi conservi adoratori.
24 In tal luogo contemplava le “delizie del Signore [Geova]”. Per lui Geova non era un orrendo dio simile alle grottesche figure che si vedono nelle cattedrali cattoliche romane o agli orribili idoli dall’aspetto bestiale e che si vedono all’ingresso o all’interno dei templi pagani. Quanto Geova fosse amabile fu descritto per noi dal Figlio di Davide, cioè Gesù Cristo, il Figlio di Dio, quando disse: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha sacrificato il suo Figlio Unigenito, affinché ognuno che crede in lui, non perisca, ma abbia la vita eterna”. (Giov. 3:16, Na) Un Dio che avrebbe dato il suo diletto Figlio in sacrificio per noi peccatori doveva veramente essere amabile.
25. In che modo poté Davide “contemplare” il tempio di Geova?
25 Poiché considerò Geova un Dio tanto amabile, Davide poté anche “contemplare la sua dimora”. Ai suoi occhi il tempio non era un semplice edificio materiale costruito in modo diverso dai templi pagani. Le varie caratteristiche di quel tempio avevano un significato per Davide: il suo altare, la conca, il Santo con il candelabro, la tavola per il pane sacro e l’altare d’oro per l’incenso, e il Santissimo con l’arca del patto d’oro sul cui coperchio erano due cherubini dalle ali distese. Le cerimonie profetiche che i sacerdoti vi compivano avevano pure un certo significato per Davide. Più partecipava ai raduni per l’adorazione nel tempio, più s’approfondiva in lui l’apprezzamento per ciò che vedeva. — Confrontare il Salmo 84:1-4, 10.
26. In che modo poté Davide dimorare nella casa di Geova tutti i giorni della sua vita, e come mostrò di desiderare questo privilegio?
26 Nel suo caso, Davide non desiderò dimorare nella casa di Geova tutti i giorni della sua vita divenendo sacerdote. Sapeva di non poter far questo, perché non era un Levita della casa di Aaronne. Come dunque voleva dimorarvi Davide? Come avrebbe potuto dimorarvi? Come ‘desiderò’ o cercò questa “sola cosa” chiesta a Geova? Cercando e sforzandosi ad ogni appropriata occasione di esser presente nel tempio per unirsi ai suoi compagni Israeliti nell’adorazione di Geova, il Dio amabile. Perciò Davide fu grandemente addolorato quando venne messo al bando dall’infedele re d’Israele Saul, che gli impediva così di prender parte alle regolari feste annuali e ad altre opportunità di partecipare all’adorazione e ai sacrifici nel tempio. — 1 Sam. 21:1-10.
27. In armonia con il dimorare nella casa di Geova, come mostrò Davide, quale re, il suo apprezzamento per il tempio?
27 Come fu felice Davide quando divenne re di tutto Israele e poté liberamente assistere a tutte le celebrazioni e assolvere a tutti gli obblighi nel tempio di Geova in compagnia del Suo popolo! Quando Davide fece di Gerusalemme la città reale e capitale, fece mettere l’arca del patto di Dio, che era stata allontanata dal Santissimo, in una conveniente tenda vicino alla sua residenza reale sul Monte Sion. In seguito capì che era una situazione non appropriata che egli abitasse in una solida e fissa dimora mentre il simbolo della presenza di Geova, la sua arca del patto, non l’aveva. Egli decise di edificare un tale palazzo o tempio, ma Geova Dio disse No! Il privilegio di costruire questo glorioso tempio fu riservato al suo figlio e successore, Salomone. Tuttavia, mostrando apprezzamento verso tale tempio, il re Davide offrì molto denaro e raccolse e preparò parecchio materiale che suo figlio Salomone avrebbe usato nella costruzione del tempio. Inoltre Geova ispirò Davide a fare i progetti per la costruzione del tempio autorizzato.
28. Quali incoraggianti parole disse Davide a Salomone riguardo al tempio, e in seguito che cosa ne risultò?
28 Verso la fine del suo regno egli consegnò questo materiale al suo successore Salomone. Salomone non era che un giovane e debole uomo, e la costruzione del tempio era un grande progetto. Occorrevano coraggio e santa devozione per attuarlo. Perciò il re Davide gli disse: “‘E tu, Salomone, mio figlio, sappi riconoscere Iddio di tuo padre e servilo con cuore leale e con animo volonteroso, perché il Signore [Geova] scruta tutti i cuori e penetra ogni loro disegno. Se tu lo cerchi, Egli si farà trovare; ma se lo abbandoni, Egli ti rigetterà per sempre. Considera dunque che il Signore [Geova] ti ha scelto, perché tu gli edifichi una Casa, che dovrà essere il suo Santuario. Sii forte e mettiti all’opera’”. (1 Cron. 28:9, 10, Na) Avendo questa assicurazione che l’Onnipotente Dio lo aveva scelto per attuare la costruzione, il re Salomone si fece coraggio. Egli si mise all’opera, e il più grandioso tempio che l’uomo avesse mai costruito fu eretto per l’adorazione di Geova Dio.
29. (a) Perché ora ci vuole coraggio per praticare la pura forma di religione? (b) Mediante quale mezzo si deve ora rendere questa pura adorazione?
29 In questi giorni in cui la religione è popolare ma falsa (è popolare perché è falsa), in cui esiste la predetta condizione religiosa per cui gli uomini hanno ‘le apparenze della pietà, ma sono privi di quanto ne forma l’essenza’, abbiamo bisogno di coraggio, di grande coraggio per praticare “la religione pura e senza macchia davanti a Dio, Padre nostro”. (2 Tim. 3:1-5; Giac. 1:27, Na) Non possiamo più recarci in un materiale tempio di Geova sul Monte Moria a Gerusalemme, poiché esso fu distrutto dai soldati romani nell’anno 70 della nostra Èra Volgare. Tuttavia la pura adorazione di Geova continua in spirito e verità, come predisse Gesù Cristo. (Giov. 4:21-24) Geova ha qualche cosa di molto superiore a un tempio soggetto a perire e ad essere distrutto come fu di quello di Gerusalemme. Egli ha il suo tempio spirituale, che durerà in eterno nei cieli. Il suo Figlio Gesù Cristo, che sacrificò se stesso, è la Pietra Angolare di Fondamento di questo tempio, e tutti i veri seguaci unti con lo spirito di Dio sono l’edificio costruito su di lui per formare una casa vivente in cui Dio possa dimorare mediante il Suo spirito. (Efes. 2:20-22) Questo vivente tempio spirituale è il mezzo mediante cui tutta l’umanità deve d’ora innanzi rendere accettevole adorazione a Dio. Il costruttore di questo tempio di “pietre vive” è uno più grande del re Salomone. È il Signore dei signori e il Re dei re, Gesù Cristo. — 1 Piet. 2:5; Apoc. 17:14; 1 Tim. 6:14, 15, Na.
30. Perché il Costruttore di questo tempio spirituale dovette avere più coraggio di Salomone per costruire il tempio?
30 Un tempio ha relazione con i sacrifici; e per porre le fondamenta di questo vivente tempio spirituale Gesù Cristo dovette provvedere qualche cosa di incommensurabilmente più prezioso di tutti i metalli, le pietre e il legno preziosi preparati e offerti dal re Davide per la costruzione del tempio di Salomone. Fu il sacrificio della sua immacolata, perfetta vita umana. Per far questo Gesù dovette vincere il mondo intero perché “il principe di questo mondo”, Satana il Diavolo, era contro di lui e contro il suo perfetto sacrificio sul vero altare di Dio. Per fare questo gli volle più coraggio che al giovane re Salomone.
31. Come infine mostrò Gesù tale coraggio, e a questo proposito che cosa disse ai suoi apostoli prima di morire?
31 Gesù rifiutò di ricorrere al suo Padre celeste per chiedergli oltre dodici legioni di angeli perché lo liberassero. Fu disposto a morire per mano dei servitori del Diavolo. Questo mostrò che ciò che aveva detto ai suoi fedeli apostoli la notte precedente alla sua morte violenta era vero, che egli aveva conquistato il mondo del Diavolo. Dando prova del suo esemplare coraggio Gesù disse loro: “Non sono solo, perché con me è il Padre. Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo voi avete afflizioni; ma fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo”. — Giov. 16:32, 33; Matt. 26:53, Na.
32. Come può il cristiano soddisfare l’esigenza di avere coraggio, e quale vittoria deve ottenere?
32 Per esser veri cristiani ci vuole coraggio. Ma considerando la Pietra Angolare di Fondamento del tempio spirituale, Gesù Cristo, possiamo essere coraggiosi e conquistare similmente questo mondo e il suo dio demonico. Quindi per divenire una ‘pietra viva’ nel tempio spirituale di Geova si deve imitare il Costruttore del Tempio più grande di Salomone, agire nel modo in cui Egli agì e come disse ai suoi apostoli di agire: “Fatevi coraggio!” Essendo un Conquistatore del Mondo più grande di Salomone, Egli può aiutare i suoi seguaci a vincere e ad esser degni di divenire “pietre vive” nel tempio celeste. A tali vincitori sono offerte le sue celesti promesse. (Apoc. 2:7, 11, 17, 26; 3:5, 12, 21) Tale vittoria si deve ottenere mediante la fede basata sulla scritta Parola di Dio, la Bibbia. “Questa è la vittoria che vince il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è Figlio d’Iddio?” (1 Giov. 5:4, 5) Nel tempio spirituale dove Gesù serve da Sommo Sacerdote di Dio il vero cristiano deve esercitare fede. Tale fede basata sulla Bibbia ci infonde il coraggio di fare la volontà di Dio e di vincere il falso dio del mondo.
33. Quale parte non possono avere nel tempio centinaia di migliaia di persone provenienti da tutte le nazioni, eppure dove devono anch’esse dimorare?
33 Davide, essendo giudeo, non poté divenire un sacerdote levita nel tempio di Geova e similmente centinaia di migliaia di persone provenienti da ogni nazione, tribù e popolo che si recano al tempio spirituale per adorare Geova Dio non possono divenire “pietre vive” di questo tempio celeste. Esse lo adoreranno per sempre sulla terra, che il regno di Dio trasformerà in un eterno paradiso. (Isa. 2:2-4) Come Davide, dovranno provare che la “sola cosa” che hanno chiesta a Geova è di dimorare nella sua casa tutti i giorni della loro vita, ora, prima di Armaghedon, e per sempre sulla terra dopo Armaghedon.
34. In che modo, come fu dichiarato da Davide nel Salmo 40:8-10, devono esse mostrare che questa è la cosa che desiderano?
34 Come mostreranno che questa è la sola cosa che desiderano o cercano? Come si assicureranno il privilegio di contemplare le delizie di Geova e guardare con apprezzamento il Suo tempio? Una volta Davide disse profeticamente: “‘Ecco, io vengo! Nel rotolo del libro è stato scritto per me ch’io faccia la Tua volontà: mio Dio, io lo voglio e la Tua legge è al centro del mio cuore’. Ho annunziato la Tua giustizia nella grande assemblea, non ho tenute chiuse le mie labbra, Tu ben lo sai Signore [Geova]”. (Sal. 40:8-10, Na) Gesù, il Figlio di Dio, prese a cuore queste parole di Davide e le adempì coraggiosamente. (Ebr. 10:5-10) Tutti coloro che divengono “pietre vive” con lui nel tempio spirituale devono fare altrettanto. Tutti gli altri devono fare altrettanto, se vogliono adorare ora nel tempio, anche se non hanno la speranza di divenirne “pietre vive”. Devono dedicarsi a Geova, venire a lui mediante il suo Sommo Sacerdote Gesù Cristo per fare la volontà di Geova come tale volontà è esposta nel “rotolo del libro”, la Bibbia.
35. (a) Che cosa ci vuole per fare tale dedicazione e adempierla in questo mondo, e perché? (b) Quindi per chi è il nuovo mondo di Dio?
35 In armonia con tale dedicazione, devono ottenere conoscenza della legge di Geova e prenderla a cuore, trovando piacere nell’osservarla. Oggi che il mondo intero, compresa la cristianità, non è impegnato o dedicato a fare la volontà di Dio ma, com’era stato predetto (Matt. 24:12), vi è un aumento d’illegalità, ci vuole coraggio per fare tale dedicazione e osservare la volontà di Geova. Il mondo intero si oppone alla persona che segue tale condotta, e questo significa che nel mondo essa avrà tribolazione. Questo richiederà che vinca il mondo, ma potrà far questo insieme al nostro Capo che vinse il mondo, Gesù Cristo. Non v’è ragione d’essere scoraggiati e di esitare perché sono in vista certe tribolazioni. “Fatevi coraggio”, se desiderate camminare nel sentiero che conduce alla vita eterna nel nuovo mondo di Dio. Il suo nuovo mondo di giustizia non è per i vili; “i vili e gl’increduli” non l’otterranno mai. — Apoc. 21:7, 8, Ri.
36. (a) Come fu Davide un ministro che parlò a favore di Geova? (b) Come lo fu anche Gesù Cristo, quindi che cosa devono essere i suoi seguaci?
36 In questi tempi in cui il nome di Geova non è popolare, ci vuole coraggio per esser ministri che parlano della Parola di Dio, come Davide, benché egli non fosse un sacerdote levita. Davide disse di aver ‘annunziato la Sua giustizia nella grande assemblea’. Geova stesso sapeva che Davide non aveva trattenuto le sue labbra dall’annunciare la buona notizia della giustizia di Dio. Perciò Davide poté dire a Geova Dio stesso: “Non ho tenuto la Tua giustizia nascosta in fondo al mio cuore, ma la Tua verità, la Tua salvezza ho proclamato. La Tua bontà, la Tua fedeltà non ho celato in mezzo alla grande assemblea”. (Sal. 40:10, 11, Na) Gesù Cristo, quale Figlio di Davide, non fu un ministro della Parola di Geova inferiore al suo reale antenato. Egli dichiarò la buona notizia della giustizia e della salvezza di Geova nella “grande assemblea” dell’intera nazione in tutto il territorio d’Israele. Non mancò mai ai raduni nel tempio, anche quando la sua vita era in pericolo. (Luca 8:1; Atti 10:38, 39; Giov. 7:1-10) Come Gesù, tutti i suoi dedicati seguaci devono fare la stessa cosa. Ogni cristiano veramente dedicato dev’essere un ministro che parla della Parola di Dio e non tenere solo per sé la Parola di Dio, nascosta nel proprio cuore. Deve assistere alle adunanze della congregazione.
37. (a) Per mostrare di aver chiesto questa sola grande cosa che cosa farà? (b) In tal modo in armonia con l’adempimento di quale profezia agirà?
37 Per mostrare di aver chiesto a Geova la sola grande cosa di dimorare nella casa di Geova tutti i giorni della sua vita, cercherà di cogliere ogni opportunità di associarsi con la congregazione di Geova nell’adorazione nel Suo tempio spirituale. Disporrà di assistere a tutte le adunanze della congregazione che sono in programma e a cui è caldamente invitato. Cercherà di condurre altri alle adunanze della congregazione. Quindi andrà di porta in porta e di casa in casa, dispensando la Parola di Dio alle persone nelle loro case, come fecero Gesù e i suoi dodici apostoli. (Matt. 10:5-13; Atti 20:20) In tal modo agirà in adempimento di Isaia 2:3 (Na): “Andranno popoli numerosi e diranno: ‘Andiamo, saliamo al Monte del Signore [Geova], verso la Casa del Dio di Giacobbe, e ci insegnerà le Sue vie e noi cammineremo sui Suoi sentieri’”. È indispensabile far questo ora in vista di Armaghedon.
38. Agendo in tal modo che cosa contemplerà, e come affronterà Armaghedon?
38 A causa di tutto questo, il ministro della buona notizia della Parola di Dio contemplerà le “delizie del Signore [Geova]”; comprenderà e saprà che è un Dio amabile, un Dio di buona volontà. In questi giorni d’ira divina contro le nazioni empie gli sarà mostrata la buona volontà di Dio e sarà annoverato fra gli “uomini di buona volontà” di Dio. Conseguentemente sarà in pace con Dio e con il suo Figlio Gesù Cristo. (Luca 2:13, 14, Na) Con sempre maggior apprezzamento per il significato delle cose che sono nell’organizzazione del tempio di Geova riporrà fede nel tempio spirituale di Dio e si sforzerà di essere insieme alla Sua congregazione ad ogni possibile occasione. Questo gli infonderà maggior coraggio di continuare ad essere un ministro di Dio anche nell’imminenza di Armaghedon.
[Note in calce]
a Vedere pagina 142, 2a colonna, di I Testimoni di Geova nel proposito divino (solo in inglese).
b Vedere gli articoli “La società del Nuovo Mondo attaccata dall’estremità del settentrione”, “L’attacco di Gog di Magog”, ne La Torre di Guardia del 15 marzo 1954, pagine 169-187 e “Assemblea della società del Nuovo Mondo dei Testimoni di Geova”, ne La Torre di Guardia del 15 maggio 1954, pagine 296-309.