Sostenete ciò che è giusto?
DA OGNI parte sono esercitate pressioni sulle persone che temono Dio perché facciano ciò che sanno esser male. Per esempio, può essere la comune pratica commerciale ingannare i propri clienti, mal rappresentando i prodotti che sono venduti o promettendo certi servizi per poi mancar di dare ciò che è stato promesso. Se siete in commercio, avete il coraggio e l’integrità di trattare in maniera onesta, anche se finanziariamente può non essere così profittevole?
I giovani sanno che è male copiare a scuola, ma sebbene lo sappiano molti di loro copiano. Infatti, in una recente stima nella quale furono interrogati 5.000 studenti di novantanove università, circa la metà ammise che in qualche modo avevano cercato di copiare. Come studente, avete la forza d’animo di opporvi alle pressioni che tendono a farvi commettere questo errore?
Il cristiano comprende che deve adorazione e ubbidienza a Dio, indipendentemente da ciò che altri possono esigere. “Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio”, disse Gesù Cristo. (Matt. 4:10) Gli apostoli di Gesù compresero l’importanza di questo comando di adorare Dio, e in un’occasione dissero dunque a una corte giudaica: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Avete anche voi il coraggio di mettere l’adorazione di Dio al primo posto perfino di fronte all’amara persecuzione?
Che cosa fareste se le autorità vi comandassero, come comandarono ai primi cristiani, di non dire ‘alcuna espressione né di insegnare basandovi sul nome di Gesù’? Sosterreste ciò che sapete esser giusto? Gli apostoli Pietro e Giovanni si comportarono così. Intrepidamente risposero: “Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi. Ma in quanto a noi, non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo viste e udite”. (Atti 4:18-20) Avreste il coraggio di dire la stessa cosa?
Durante tutto il corso della storia a uomini e donne si è presentata la sfida se sostenere ciò che era giusto o soccombere alle pressioni volte a infrangere la loro integrità. Ai giorni dell’anziano profeta Daniele, per esempio, fu approvata una legge che rendeva criminoso ‘far richiesta ad alcun dio o uomo salvo che a Dario il re persiano’. (Dan. 6:7) La penalità per la disubbidienza era la morte nelle fauci dei leoni. Che cosa avrebbe fatto Daniele quando avrebbe udito di questa legge? Che cosa avreste fatto voi?
La narrazione biblica dice: “Ma Daniele, appena ebbe saputo che era stato firmato lo scritto, entrò nella sua casa, e . . . si inginocchiava sulle sue ginocchia perfino tre volte al giorno e pregava e offriva lodi dinanzi al suo Dio, come aveva fatto regolarmente prima di ciò”. Daniele sapeva che era giusto e appropriato pregare il suo Creatore, ed ebbe il coraggio di sostenere ciò che credeva! — Dan. 6:10-28.
Tali esempi di fedeltà non sono limitati al tempo passato. Molti servitori di Dio hanno sostenuto ciò che è giusto anche nel nostro giorno. Per esempio, nella Germania nazista dove si richiedeva che i cittadini acclamassero Hitler e rendessero indiscussa ubbidienza allo Stato. Un ben preparato schema di propaganda indusse la nazione a credere che fosse giusto ubbidire a tali richieste. Ma come avrebbero potuto i veri cristiani rendere onori cultuali a un uomo? Come avrebbero potuto dare la loro vita a sostegno della richiesta di dominio dello Stato? Non avrebbero potuto far questo e nello stesso tempo adorare appropriatamente Dio. Ciò diede luogo per loro a una dura prova.
Considerate il caso del giovane Herbert Walter, che abitava con la famiglia in un grande podere di Slesia, allora parte della Germania orientale. Egli era divenuto uno zelante studente delle Scritture e attendeva le benedizioni che il regno di Dio avrebbe portate sulla terra. Suo padre, d’altra parte, era un Tedesco orgoglioso e patriottico che, insieme ai suoi altri figli, sosteneva con ardore Hitler. A suo tempo il padre di Herbert lo rinnegò, dicendo: “Io non ho nessun figlio che non mostra interesse per la sua patria”. Herbert e sua moglie furono dunque forzati a lasciare il podere.
Quindi, nel 1939, la blitzkrieg o guerra lampo percorse la Polonia e, nella prima parte del 1941, Herbert ebbe l’ordine di presentarsi al centro di addestramento di Lubecca, in Germania. Lì, fra cerimonie patriottiche, gli addestrati andavano avanti, mettevano la mano sulla bandiera e giuravano di dare la loro vita alla patria e al führer. Era venuto il momento. Herbert lo sapeva. Che cosa avrebbe fatto? Ripetute volte la sua famiglia e i suoi amici avevano insistito perché rinunciasse alla sua “pazza religione”. L’avrebbero ora fatto vacillare le loro richieste? Quando gli fu chiesta la ragione del suo rifiuto di giurare ubbidienza, egli rispose: “La mia vita appartiene a Geova Dio, e non spetta a me darla a un altro. Mi sono già impegnato a ubbidire al re di Dio, Cristo Gesù, che è il mio Signore”.
L’azione fu immediata. Fu presto fatto un processo e fu emessa la sentenza di morte. Aspettando nella sua cella l’8 maggio 1941, Herbert trascorse i suoi ultimi momenti scrivendo a quelli che lasciava. In breve, disse loro che sarebbe stato decapitato prima del sorgere del sole e cercò di spiegar loro perché doveva sostenere ciò che credeva. In seguito, l’annuncio pubblico dell’esecuzione fu fatto nella comunità del suo paese.
“Come ti sentisti per la decapitazione di tuo fratello?” fu chiesto di recente alla sorella di Herbert. “Io e la mia famiglia ce ne vergognammo profondamente. Fu un discredito che egli fosse condannato come traditore del suo paese”, rispose. “Ma che ne pensi ora?” “Sono molto orgogliosa di lui. Sono felice che egli fece la cosa giusta e che non fece compromesso”. Queste furono le parole della sorella di Herbert rivolte a un uditorio cristiano nel medio-occidente degli Stati Uniti, dove si era trasferita con la sua famiglia. Dopo tutti questi anni ella aveva accettato uno studio biblico e seguendo l’esempio di suo fratello ora diletto, si battezzava in questa assemblea in simbolo della propria dedicazione a servire Geova Dio, Colui che ricompensa quelli che zelantemente lo servono, perfino risuscitandoli dai morti.
Non è sempre facile sostenere ciò che è giusto. Può anche accadere che siate minacciati di tortura e morte. Tenete presente la promessa divina della risurrezione. Fatevi coraggio! Potete sostenere ciò che è giusto.