-
Attività dei Testimoni di Geova in IsvizzeraLa Torre di Guardia 1950 | 15 aprile
-
-
due di lavoro con le riviste per le vie. E primo caso concerneva un pioniere multato per vendita ambulante. In questa nazione quando un poliziotto denunzia un proclamatore, i suoi superiori possono infliggergli sommariamente una multa. Ci fu il caso alla corte del Canton St. Gall il 23 marzo 1949, in cui il giudice assolse il fratello della spesa processuale di $25 (L. 16.000), dicendo:” . . . Ad ogni modo l’intenzione di far profitto, la quale è caratteristica della vendita ambulante, manca. . . . Considerati tutti i fatti si può vedere che l’accusato, senza l’intenzione di far profitto, ma anzi con sacrificio personale e pecuniario, si è sforzato di proclamare l’evangelo, e che il collocamento di libri e opuscoli serve solo a questo scopo ideale”. Questa decisione è stata un precedente opportuno.
La più grande opposizione all’opera da parte della polizia si è avuta nel Canton Vaud nella Svizzera francese, dove l’anno scorso la Corte Superiore cantonale sostenne la precedente condanna di un pioniere per ‘vendita ambulante senza licenza’. Nel settembre 1948, fu emanata dalla direzione della polizia cantonale una circolare indirizzata a tutte le autorità di polizia circa questa decisione sfavorevole contro i testimoni di Geova.
L’ultimo giorno dell’anno, 31 agosto 1949, la corte prese in esame la questione per decidere se avrebbe avuto il coraggio di rifiutarsi o no di seguire il precedente della sua corte superiore che lo scorso anno inflisse una condanna sotto la stessa legge e sotto la stessa accusa. L’avvocato della Società, specialmente impegnato per questo caso, fece una poderosa e ardente difesa sollecitando la corte a non tener conto della precedente, avversa decisione e di giudicare in difesa della libertà di adorazione e dei diritti costituzionali. Pronunziando l’assoluzione il giudizio della corte diceva in coraggiosi termini: “. . . L’attività dell’accusato non sembra di cadere nella provvisione della legge (per vendita ambulante). La legge sull’attività commerciale tende, infatti, com’è indicato dal suo nome, ad attività aventi una forma commerciale, cioè, che hanno lo scopo di recar guadagno a chi le compie. Il vero proposito dell’accusato non era quello di ottener denaro, ma solo di diffondere le sue convinzioni religiose per mezzo di letteratura appropriata. Per queste ragioni non si può paragonare la sua attività con la vendita ambulante senza violare la libertà della fede e dei culti. L’accusato dev’essere prosciolto dell’accusa penale”.
-
-
La Rocca di fondazione della ChiesaLa Torre di Guardia 1950 | 15 aprile
-
-
La Rocca di fondazione della Chiesa
PERVERSIONE, distorsione, e mendaci rappresentazioni della verità sono gli astuti metodi dell’avversario di Dio per far credere al popolo la falsità e quindi stornarlo da Geova, il vivente e vero Iddio. Un esempio lampante di menzogna religiosa si trova nell’applicazione che vien fatta delle parole di Gesù Cristo relativamente alla “Chiesa” e la rocca di fondazione su cui è edificata, come è riportato in Matteo 16:18.
Notiamo prima questo, che uno dei titoli che Geova dà a se stesso è “La Rocca” (ebraico, ha-Tztzùr), perché è il fondamento eterno della sua santa organizzazione universale ed è un fondamento che non può essere smosso. Geova ispirò il profeta Mosè a cantare: “Io proclamerò il nome dell’Eterno. Magnificate il nostro Iddio! Quanto alla Ròcca [Ha-Tztzùr, l’opera sua è perfetta”. (Deut. 32:3, 4) La madre di Samuele, ispirata, cantò: “Non v’è alcuno che sia santo come l’Eterno, poiché non v’è altro Dio fuori di te; non v’è ròcca [Tzur] pari all’Iddio nostro”. (1 Sam. 2:2) li salmista proruppe in questo ispirato cantico: “Poiché chi è Dio fuor dell’Eterno? E chi è Ròcca [Tzur] fuor del nostro Dio. Viva l’Eterno! Sia benedetta la mia ròcca [Tzur]! E sia esaltato l’Iddio della mia salvezza”. (Sal. 18:31, 46) Il profeta Isaia pure cantò: “Confidate in perpetuo nell’Eterno, poiché l’Eterno, sì l’Eterno è la roccia [tzur] de’ secoli.” — Isa. 26:4.
Questo Geova ha ora edificato una capitale per la sua organizzazione universale, e il Capo o Principale Pietra Angolare di questa capitale è il suo unigenito Figliuolo, Gesù Cristo. Quale Figlio della grande Rocca Geova, il Signore Gesù Cristo è appropriatamente designato come una Pietra (ebraico, Eben) o Rocca (ebraico, Selah). Leggiamo in Isaia 28:16: “Perciò così parla il SIGNORE, L’ETERNO: Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra [eben], una pietra [eben] provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire”. E nell’interpretazione del sogno profetico, dato in Daniele 2:34-45, è fatta la descrizione di una “pietra” (eben) che è ‘staccata dalla montagna’, cioè, dall’organizzazione universale di Geova, e la quale pietra così staccatasi dal potere di Geova diventa un “gran monte” o massa di roccia ed empie l’intera terra. Quella pietra (eben) simbolica è Cristo Gesù, e la montagna che avvolge l’intera terra è simbolo del suo regno, in cui unisce con se la sua Chiesa glorificata.
In Isaia 32:2 Cristo Gesù il Re è chiamato una “gran roccia” (selah) in una terra che langue. Egli è anche raffigurato da un sasso circa il quale Geova dice a Mosè: “Prendi il bastone; e tu e tuo fratello Aaronne convocate la raunanza e parlate a quel sasso [selah], in loro presenza, ed esso darà la sua acqua; e tu farai sgorgare per loro dell’acqua dal sasso”. (Num. 20:8) Identificando questo sasso in qualità di simbolo di Cristo Gesù, l’apostolo Paolo scrive: “I nostri padri
-